giovedì 29 novembre 2007

CARDINALI CONGELATI

Il grande concistoro svoltosi il 24 novembre è finito, aldilà dello spettacolo delle porpore, nel nulla più assoluto.

La “politica ecumenica” di annessione dei patriarcati ortodossi funziona solo a metà. I patriarchi, infatti, non vogliono saperne di riconoscere al vescovo di Roma altro che il “primato d’onore”.

Ma con gli anglicani tutto è fermo mentre con i protestanti l’ecumenismo non solo segna il passo, ma è entrato in un gelido inverno.

Tutti i temi dell’etica sulla difesa della vita, matrimonio, famiglia, sessualità sembrano scavare fossati tra gerarchia cattolica e chiese protestanti.

Insomma, i cardinali ripartono dopo le feste romane per i loro paesi. Hanno ascoltato le direttive vaticane e obbedienti le eseguiranno. Tutto procede come prima.

Aldilà delle schermaglie, l’ostensione della sindone si farà, ma prima, con tutta probabilità, il cardinale Poletto, dimissionario per limiti di età, deve andarsene.

In Vaticano, Poletto (la cosa ha dell’incredibile) viene già segnalato come un progressista, anzi un sovversivo perché confidenzialmente ha detto ai suoi preti che la messa in latino non lo entusiasma.

E così, aldilà di tutti i retroscena vaticani, tra una santa Rosolia, un san Gennaro, un padre Pio e una sindone… la gerarchia cattolica guarda avanti andando indietro.

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