sabato 21 giugno 2008

DON SEGATTI NON LA DICE TUTTA

Ho tra le mani il resoconto di un intervento di don Ermis Segatti tratto da L’Eco di Biella del 10 maggio 2008. già dispiace che dei due relatori, si parli in modo diseguale. Non si riferisce dell’intervento di Gustavo Gnavi che è credente e omosessuale di esperienza e di cultura.

Don Ermis Segatti ha compiuto alcune affermazioni aperte seppure ovvie “L’aspetto fondamentale del cristianesimo, nei confronti della persona, è la purezza del suo cuore. Lì sta il tesoro di ognuno di noi cui Dio guarda… Nulla del reale, creato da Dio, può essere infimo… Il catechismo cristiano contempla e riconosce l’omosessualità, superando l’idea di Sant’Agostino di una realtà contro natura, concepita come una perversione/vizio oppure una violenza…”.

Caro don Ermis, è falso. L’insegnamento ufficiale continua a proclamare che le unioni omosessuali sono anomalie, contro natura, intrinsecamente disordinate. Potrei citarti 15 documenti che ripetono questa antifona.

Il catechismo, quello che arriva al popolo di Dio e quello che arriva dai discorsi ufficiali, contraddice apertamente questa tua superficiale affermazione. Sono prete da 45 anni e da 40 accompagno gay, lesbiche e transessuali. Fatti dire da loro qual è il catechismo che ascoltano.

Per grazia di Dio nella chiesa cattolica ci sono tante altre voci, ma è meglio essere precisi e non semplificare troppo. I documenti ufficiali parlano chiaro: don Segati lo sa benissimo e lo tace.

Altro, ovviamente, è la fede vissuta responsabilmente e liberamente da molti credenti omosessuali anche dentro la chiesa cattolica.

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