giovedì 31 luglio 2008

L'UNICA IDEOLOGIA

" Siamo governati da un gruppo di persone che fanno leggi solo per se stessi, non vogliono dialogare, sono cordiali ma assolutamente fascisti. L'unica ideologia che hanno è il fascismo. Hanno gli strumenti per governare, ma non lo sanno fare. Sull'handicap, ad esempio, non gli importa nulla dell'integrazione: hanno la" cultura del voucher", ti danno un assegno e poi ti mettono in un angolo" ( Ileana Argentin, Partito Democratica, agenzia Dire, 28 luglio).
 
 

LEZIONE DI STORIA

" Sai che Hitler ha allegerito le tasse anche durante la guerra? E' vero che poi faceva il saccheggio contro gli ebrei.... E ieri pensavo: guarda che coglione Prodi, ma se Hitler è stato attento a  non aumentare le tasse...." Agostì, c'è una differenza tra l'uno e l'altro". " Pazzo, ma genio del consenso".
( Colloquio tra Agostino  Saccà, direttore di RaiFiction e Rubens Esposito, direttore affari legali della Rai, ntercettazione telefonica del 23 agosto 2007, la Repubblica 30 luglio2008).

mercoledì 30 luglio 2008

TUTTI ANTICLERICALI

A  Otranto, invitato dal movimento dei giovani studenti, lunedì 28 e martedì 29 luglio ho incontrato un enorme gruppo di giovani proveniente da ogni parte d'Italia.
Tema scottante: "Chiesa, sessualità, omosessualità". Mi sono trovato di fronte ad una marea di giovani decisamente anticlericali, ma assolutamente  desiderosi di parlare di fede, di Dio, di Gesù.
E' il sano anticlericalismo di chi ha capito che la chiesa ufficiale cattolica  e fede sono ormai due continenti diversi.
Cari amici e care amiche che ho incontrato a Otranto: la chiesa di Ratzinger  vi scandalizza e voi la detestate. Ricordate: la fede in Dio sulla strada  di Gesù è un'altra cosa, tutt'altra cosa.....

SULLA RIMOZIONE DI DON ALLUVIONE

Non sono a conoscenza dei retroscena della intera vicenda , anche perchè questa chiesa cattolica ufficiale è tutto un "nascondiglio", e le cose non si sanno.
Ma il fatto grave che constato con sofferenza è che questo vescovo, peggiorando un comportamento gerarchico già troppo diffuso, non abbia sentito le comunità di cui don Alluvione è parroco. Lui ha sentito Roma!! E' sconcertante che un vescovo dia più importanza alle istanze burocratiche ed amministrative romane che alle persone delle comunità locali. Questo è un atteggiamento che esautora, deresponsabilizza e umilia il popolo di Dio.
E' tempo di cambiare registro: le decisioni vanno maturate all'interno delle comunità. E poi si dicono chiaramente quali sono le "colpe" dottrinali e morali della persona punita. Tutto questo "mistero", questo "silenzio" lascia spazio a voci, dicerie, sospetti che non fanno bene a nessuno.


Dal sito www.rodoretto.org: "Le dimissioni obbligate del parroco don Alluvione: rassegna stampa"

DUE BELLE NOTIZIE

Su Repubblica del 23 luglio leggiamo due belle notizie… Finalmente…


PADRE GAY OTTIENE A BOLOGNA AFFIDO CONGIUNTO
Un padre omosessuale vince una contesa con l'ex moglie e ottiene dal tribunale l'affidamento congiunto della loro figlia minorenne. "E' una sentenza importante visto che ritiene che l'orientamento sessuale non pregiudichi in alcun modo il rapporto genitori-figli", dice il circolo culturale Mieli mentre Grillini, presidente onorario Arciygay, commenta: "E' una decisione che dovrebbe essere scontata in qualsiasi paese civile".


I GAY VINCONO LA CAUSA CONTRO L'ISOLA DI LESBO
Il tribunale di Atene ha dato ragione alla comunità gay greca che era stata citata in giudizio da tre residenti, due donne e un uomo, dell'isola di Lesbo. Sentendosi offesi dal fatto che il nome della loro città venisse usato per indicare un orientamento sessuale, si erano rivolti al tribunale chiedendo che le donne gay usassero un diverso appellativo per identificare se stesse o che fosse riconosciuto agli isolani di potersi chiamare mylitenesi.

Il tribunale di Atene ha però deciso che lesbica è "un termine usato universalmente, che non definisce in modo esclusivo gli abitanti dell'isola e che non può pertanto essere considerato offensivo". Molto soddisfatti gli attivisti gay locali: "Anche se ci aspettavamo un tale risultato, oggi è un gran giorno" ha commentato Mario Fliakis dell'Olke. E forse un gran giorno lo è anche per l'isola di Lesbo, ogni anno meta di un grande afflusso di turismo femminile.

LA RIVOLUZIONE

Commento alla lettura biblica - domenica 3 agosto 2008

Udito ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: "Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perchè vada nei villaggi a comprarsi da mangiare". Ma Gesù rispose: "Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare". Gli risposero: "Non abbiamo che cinque pani e due pesci!". Ed egli disse: "Portatemeli qua". E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini (Matteo, 14, 13-21).


Nessuno si spaventi: rivoluzione mi pare davvero la parola più appropriata per cercare di interpretare questa pagina del Vangelo. Può essere successo che anche per noi, avendola letta, sentita e ascoltata mille volte, essa sia diventata quasi insignificante, irrilevante.

Spesso la predicazione cristiana riesce a rendere incolori le pagine più pittoresche e a rendere insapori anche i "piatti biblici" più appetitosi. Sappiamo bene che il vangelo non ha qui lo scopo di farci la cronaca esatta di quel pomeriggio in cui Gesù incontrò questa folla.

La struttura del messaggio sovversivo di queste righe ha un punto di partenza: Gesù "ebbe compassione". Nel linguaggio biblico significa che Gesù si coinvolse visceralmente, non si mise semplicemente a deplorare i responsabili della fame del popolo, ad analizzare il fenomeno, a invitare alla pazienza. No, Gesù si sentì partecipe della loro condizione.

Ecco la prima "struttura profonda" della rivoluzione di cui oggi come ieri abbiamo bisogno. Bandire da noi l'indifferenza a livello personale e comunitario.

Questa è la testimonianza bruciante dei profeti e di Gesù di Nazareth che noi cristiani non abbiamo ancora metabolizzato. Ogni giorno c'è la "passione" dei più deboli, l'emarginazione degli stranieri, la violenza contro le donne e gli omosessuali, la persecuzione dei rom ... e le nostre chiese "discorrono", promulgano documenti ...

Non siamo "comunità di compassione". Mettiamoci pure tutti davanti a questa constatazione, non per colpevolizzarci, ma per convertirci ai piccoli, possibili passi di condivisione.

Il regno di Dio accade quando io mi apro concretamente a questo "noi". Qui sta oggi la prima rivoluzione ...

Dove trovare il pane?

Il pane e il companatico ci sono: eccome. Ce n'è in abbondanza Tant'è che quando ognuno ha tirato fuori le scorte che teneva solo per sè o ha fatto fiorire nel suo cuore la decisione di condividere, se ne sono avanzate dodici ceste, dice il vangelo nel suo linguaggio simbolico.

Il vero problema non è ciò che manca: è ciò che non si divide. La scomoda verità che il vangelo rivela è che i doni di Dio, i frutti della terra, i beni per la vita delle creature, ci sono e sono abbondanti. Solo lo sciupio, l'incuria, l'accumulo e l'avidità rendono impossibile la gioia del regno di Dio su questa terra: "Tutti mangiarono e furono sazi e si portarono via, dei pezzi avanzati, dodici ceste piene".

La proposta di Gesù non ha perso per nulla la sua attualità e, si noti, la sua efficacia.

Guardiamo le nostre città. Si popolano di case lussuose e spesso vuote, mentre cresce il numero di chi è senza casa o vive in catapecchie fatiscenti.

Il silenzio della nostra chiesa (che festeggia il papa in vacanza a Bressanone con enormi spese per garantirgli serenità) è un messaggio chiaro: non ha il coraggio di vivere questa proposta e di presentare questa "provocazione".

Non è tollerabile una chiesa in cui si distribuiscono milioni di ostie, di particole, ma dove non si condivide radicalmente la storia dei crocifissi, degli ultimi. La messa diventa così un teatrino spiritualistico senza rimando alla vita concreta.

"Alzati gli occhi al cielo"

Voglio partire dalla mia vita quotidiana, dall'esigenza della mia conversione. Dove troverò la forza perchè il mio pane, il mio tempo, ciò che ho e ciò che posso si dividano? Lo imparo ancora da Gesù.

Per lui, come era nella fede del suo popolo, alzare gli occhi al cielo significava riconoscere i doni che Dio ci fa e ritrovare il loro significato, la loro destinazione comunitaria. Nello stesso tempo, alzare gli occhi al cielo significava anche attingere da Dio la forza per condividere, per spezzare la catena dell'egoismo.

Aiutami, o Dio

Sento dentro di me, come fuoco dentro le mie arterie, la lotta tra l'egoismo e la condivisione.
Ho bisogno, o Dio, del Tuo aiuto ogni giorno perchè ogni giorno bisogna scegliere la strada da percorrere e quella da evitare.

martedì 29 luglio 2008

I RIFIUTATI DI NAPOLI

La loro casa è andata a fuoco e sono stati sfrattati. Ai Quartieri Spagnoli la destra ha organizzato una rivolta e li ha scacciati. Ieri hanno occupato il Duomo e la polizia  li ha malmenati. Il Comune accusa la Curia: è la Curia che ha chiesto lo sgombero. Ecco dove sta la vera emergenza immigrati. Si udì un grande grido di rabbia: " Tutti in Cattedrale. Vogliamo la solidarietà dal cardinale Sepe". Invece arrivano gli agenti. Governo e Curia, ministri e cardinali fanno la stessa politica. Lo si vede ogni giorno alla prova dei fatti.

POLITICA VERA

La nomina di Ferrero alla segreteria di Rifondazione, al di là delle tensioni dei primi giorni, sta rivelandosi "un gran bene". Molti esprimono a chiare lettere il fatto che finalmente, uscendo dalle enunciazioni massimalistiche, la sinistra può tornare a contare ricucendo alleanze necessarie per una politica vera a livello parlamentare e territoriale. Che un gruppo di massimalisti faccia la propria strada può spiacere, ma non è così rilevante politicamente.
Ora sarà importante verificare che cosa succederà nelle regioni e nei comuni. Se alle elezioni europee lo sbarramento sarà del 4 o 5% , anche in tale sede Rifondazione chiuderà la sua esperienza parlamentare. Penso invece che la proposta di Vendola apra la prospettiva politica che permetterà di non disperdere il prezioso patrimonio di idee e di impegno e potrà costituire uno dei perni, seri e non illusori, di una grande alleanza di centro sinistra, consapevole che non si può vivere paghi dei propri sogni, ma bisogna lavorare per una loro parziale realizzazione.

GRUPPO "CATECHESI" 30 ANNI FA

Siccome in comunità sta per iniziare un'attività con i bimbi e le bimbe, ripropongo alcuni dei "verbali" che ormai 30 anni fa registrarono i primi passi del gruppo catechesi. Riandiamo alle radici di un percorso che ora riparte. Questa è una stagione diversa, ma stupiscono l'audacia e l'equilibrio con cui iniziammo questo cammino in quegli anni. Ecco i primi testi di allora


PINEROLO 28 OTTOBRE 1979 - VERBALE

Poche notizie riassuntive sull'incontro spontaneo ed informale svoltosi a Pinerolo su proposta di alcuni membri della comunità di base di Piossasco circa l'annuncio di fede ai bambini ed ai ragazzi:
A) Risulta sempre più importante superare la fase tipicamente "cattolica" vissuta dalle comunità di base. I convenuti sono stati d'accordo che occorra evitare due posizioni estreme: sia la eccessiva fretta e fregola di fare il catechismo (posizione parrocchialista), sia la posizione purista del "mito dell'adulto" per cui ci sarebbero "cose" che ai bambini sono interdette finchè non scatti il magico momento dell'età quasi adulta. E' forse importante non creare eccessive fratture artificiali tra le età. Molto significativi sono al riguardo sia le esperienze delle comunità di base che si occupano dei bambini e dei ragazzi, sia gli studi comparsi in questi ultimi anni nella rivista valdere "Scuola Domenicale" che sarebbe bene seguire.
B) Per ora, si è rilevato, le comunità della nostra zona non hanno deciso alcuna iniziativa in modo continuativo, tranne lo scorso anno a Piossasco. Sembra opportuno lasciare a questo livello ogni iniziativa, cioè avanzare delle proposte per chi è interessato senza coinvolgere tutti i genitori e i fratelli delle comunità, visto che le comunità nel loro complesso non hanno ancora discusso a fondo l'argomento. Dunque si avanzano proposte e aderisce chi si sente interessato.
C) Le riflessioni che si sono svolte sono arrivate a queste linee di orientamento. Sembra importante il momento spontaneo che i ragazzi vivono vedendo gli adulti a radunarsi nelle case per i gruppi. Non meno rilevante è la presenza dei bimbi all'eucarestia nei brevi momenti in cui stanno spontaneamente con noi. Questo è un clima che favorisce il dialogo in famiglia, il formarsi di interrogazioni-domande e risposte occasionali che giudichiamo essenziali e prioritarie. Da gennaio si inizierà un incontro periodico quindicinale per i bimbi che lo vorranno aperto alla collaborazione di quanti lo desidereranno. Siccome sembra importante che i bimbi si conoscano tra di loro, domenica 9 dicembre, nel pomeriggio è previsto un incontro spontaneo tra bimbi, genitori, adulti con un po' di festa. Pranzo e pomeriggio in comune.
L'animazione del gruppo di bimbi-ragazzi è affidata a Giorgio di Piossasco. A lui bisogna far capo per il materiale e per ritirare la bozza dell'itinerario di annuncio che si vorrebbe percorrere con i ragazzi. Tale bozza sarà discussa e integrata con l'apporto di tutti gli adulti e genitori interessati.
D) Siccome non esiste nessuna fretta è importante creare pochi momenti, ma significativi, festosi, canori, collettivi con i bimbi. Siccome la maggior parte dei bimbi delle cdb ha l'età compresa tra i 3 e gli 11 anni, anche questo divario di età porterà problemi che solo procedendo possono essere affrontati. Per ora si chiederebbe di seguire il più possibile il materiale della Editrice Claudiana che viene messo in circolazione.
Per Pinerolo fare capo a Luisa. Questo foglietto è a disposizione di quanti sono interessati.
(dal Foglio di cdb)


PINEROLO 9 DICEMBRE 1979 - VERBALE
Anche questa volta riassumiamo brevemente quanto è emerso dall'incontro del 9 dicembre nel pomeriggio, circa l'annuncio di fede ai bambini e ai ragazzi.
A) L'incontro si è svolto presso il comitato di quartiere S. Lazzaro dalle ore 14 alle ore 18 circa. Vi hanno partecipato 22 adulti e 14 bambini. Si è aggiunto ancora qualcuno dopo le ore 16. Erano presenti in modo veramente consistente le comunità di Piossasco e di Pinerolo. Una persona da Bibiana. Paola ha organizzato il pomeriggio dei bambini.
B) Si è dato ampio spazio alla conoscenza reciproca per cui è stato molto utile la presentazione dei singoli, data la scarsa conoscenza reciproca di molti dei partecipanti. Ci è sembrato importante non trascurare di raccontarci qualcosa delle nostre "storie" personali e familiari, proprio per partire dalle situazioni concrete in cui ci troviamo. Parecchi avevano preparato un po' di merenda che i bambini ci hanno portato festosamente al termine del momento più specificatamente dedicato alla riflessione.
C) Non ci vergognamo di dirvi che non abbiamo risolto tutti i problemi, ma siamo convinti di averne impostati parecchi e in un modo (modestia a parte!!!) che ci sembra promettente:
1. Rispetto delle diverse situazioni di ricerca tra di noi, indispensabile fiducia e clima di collaborazione;
2. Siamo noi adulti il vero problema perchè abbiamo urgente necessità di liberarci da schemi catechistici prestabiliti e assimilati fin dalla nostra infanzia;
3. Riaffermato il ruolo (vedi verbale precedente) della vita quotidiana e della comunità nel cammino di "scoperta" dell'evangelo, ci è parso di dover notare che i problemi sono affrontabili solo in gruppo: la singola famiglia, da sola, molto difficilmente può rappresentare un punto di riferimento sufficiente per costruire qualcosa di nuovo. Il cammino comunitario ci libera dal pericolo di una pratica individualistica: il bambino è mio e me lo gestisco io.
4. Ci è sembrato, in consonanza con la lettura dei documenti di Saluzzo presentati da Giorgio all'inizio, che la posizione adultista (il bambino non ha bisogno di queste cose, se ne interesserà da adulto) sia assolutamente impraticabile perchè astratta. I bambini incontrano molto presto l'esperienza religiosa sul loro cammino e pongono domande, specialmente dai 3 agli 8 anni. Il prete che incontrano a scuola, gli amici che gli parlano della prima comunione e simili occasioni pongono problemi, a volte grossi, al bambino.
D)Quello che conta è prioprio qui:riuscire a fare in mnodo che il bambino non sia tenuto nella bambagia(s'accorge presto che ci sono modi diversi di rapportarsi a Dio),ma soprattutto che abbia un impatto non angosciante,ma sereno,ricco di gioia e di spinta a vivere,a comunicare,a cercare...gesù deve essere per lui una "bella scoperta",una prospettiva ricca di senso...Dunque,anche pedagocicamente, gli incontri dovranno rispettare questa impostazione festosa e comunicativa.Per questo ci stiamo organizzando(letture e incontri) per preparare un itinerariio:"conoscere Gesù,la sua terra,il suo paese,la sua vita.
E)Siccome non vogliamo precipitare le cose,abbiamo deciso diprendere ancora tempo per la nostra preparazione prima di "formalizzare" i primi incontri per i bambini.Ora stiamo leggendo un libretto della Claudiana che ci sembra semplice ed essenziale,cioè Il mondo del nuovo Testamento..Lo discuteremo insieme e poli,secondo ledisponibilità delle persone, ci divideremo il lavoro per predisporre più concretamente un itinerario di lavoro e di annuncio.
F)Siamo stati più che soddisfatti della qualità e del numero dei partecipanti e ci siamo dati un appuntamento-aperto a chiunque vorrà aggiungersi-per domenica pomeriggio 6 gennaio 1980 alle ore 14,30 sempre nei locali del comitato di Quartiere San lazzaro.
G)Abbiamo anche cominciato a parlare del provblema della scuola di religione nelle scuole,sia per la presenza di alcuni insegnanti,sia per espeerienze dirette di alcuni presenti.Pensiamo di dovercene occupare più dettagliatamente in un prossimo futuro, anche perchè domenica 13 gennaio si svolgerà a Pinerolo,indetto dal vescovo,un Convegno diocesano sull'insegnamento della religione nelle scuole.Saremo ancora in tempo perr portare un nostro contributo?Forse sarebbe bene non perdere l'occasione,anzi impegnare tutte le bostre comunità in questo convegno.
RICORDA ALLORA
a)per informazioni rivolgersi a Giorgio Violato oppure a Luisa Bruno
b)il giorno 6 gennaio c'è un posto anche per te...
c)non è assolutamente necessario avere figli per essere interessati a questo servizio comunitario.
Pinerolo,17 dicembre 1979
(dal Foglio di cdb)

lunedì 28 luglio 2008

I MURI

"I muri tra alleati da una parte e l'altra dell'Atlantico non possono rimanere in piedi. I muri tra i paesi più ricchi e quelli più poveri non possono rimanere in piedi. Quelli tra le razze e le tribù, tra i nativi e gli immigrati, tra i cristaini, i musulmani e gli ebrei, non possono restare in piedi. Questi sono i muri da abbattere.(Barak Obama, Discorso a Berlino).

ELOGIO DEL PRECARIO

Capito? Premierè colui che per lavorare meglio e di più ha bisogno della sicurezza della sua poltrona.
 
Certo! E lavotore è colui che per lavorare meglio e di più ha bisogno di restare precario a vita.
                                                Staino L'Unità 27 luglio

COSE SERIE

-La rivolta dei precari è davvero il punto alto dell'impegno dell'opposizione. Lo stesso governo, colpito dalla ribellione che dilaga nel paese, è in fibrillazione.
 
- Ferrero e Diliberto cantano "Bandiera Rossa" che resta una bella canzone, ma "questa sinistra è ostaggio di se stessa , passa il tempo a guardare le fotografie del passato, vive di autocelebrazioni e di consolazioni. Stranisce che in questo frangente  storico stalinisti, movimentisti, trotkisti, massimalisti siano tutti insieme appassionatamente uniti nel dare il colpo mortale alla possibilità che la sinistra italiana possa ritornare unita dopo vent'anni di divisioni" (Luca Robotti e Katia Bellillo, Unità 28 luglio) Però la cosa seria che questo blocco tradizionalista (molto simile nella sua struttura conservatrice al papato romano e alla gerarchia cattolica) promuove è lo sfaldamento dell'assoluto ideologico marxista- leninista. E', comunque, un bel passo avanti.Le energie convergeranno in una grande alleanza di centro-sinistra

“Operazione Miracolo”

Cuba, nonostante tutte le difficoltà economiche e politiche derivanti dal feroce embargo americano, riesce ugualmente a dar vita ad iniziative concrete di altissimo valore sociale, che dovrebbero aprirci gli occhi ed aiutarci a comprendere che, con la volontà a con l'impegno possiamo poco a poco uscire dalle ingiustizie e dalle disuguaglianze del mondo del neoliberalismo.
Una di queste iniziative è "l'Operazione Miracolo", che ha portato e sta portando gratuitamente serenità a decine di migliaia di persone inferme per problemi di vista in vari Paesi dell'America Latina e in altri Paesi del Mondo e che ovviamente sta dando ottimi risultati anche in tutti i Municipi di Cuba...
A questo proposito desidero riportare alcune impressioni direttamente vissute in Cuba, nel Municipio di Bartoloé Masò in provincia di Granma, dove mi trovavo con Gabriella, compagna della vita, mentre stava svolgendosi l'Operazione Miracolo durata più di un mese e mezzo tra fine febbraio ed inizio aprile di quest'anno. Si tratta di un Municipio con 56.000 abitanti ed una estensione di oltre 600 Km quadrati, che in buona parte si estendono nella zona montagnosa della Sierra Maestra e che è conosciuto per la Città Scolastica Camilo Cienfuegos, che accoglie più di 5000 studenti, una delle prime opere della rivoluzione.
In questa Operazione erano presenti più di 40 medici ed infermieri specializzati in oftalmologia, che hanno visitato quasi 40.000 persone e ne sono state operate con successo più di 1200. Il tutto organizzato dal Ministero della Sanità e a livello locale da Municipio, in forma totalmente gratuita. Ci ha veramente impressionato la grande umanità e l'amore vero e disinteressato con cui siè svolta l'iniziativa.
Tutte le mattine gli specialisti viaggiavano in zone differenti del Municipio spostandosi con piccoli autobus o trattori nelle zone di più difficile accesso, raggiugendo anche a piedi, quando era necessario, i luoghi più remoti. I pazienti venivano visitati negli ambulatori o nei piccoli ospedali locali e, quando avevano difficoltà a muoversi, direttamente nelle loro abitazioni. Nel caso in cui i pazienti dovevano essere operati, venivano trasportati in un ospedalecon le apparecchiature opportune. A me e Gabriella si rimpiva il cuore di commozione nel vedere la semplicità e la dolcezza con cui i medici si rivolgevano e conversavano con i pazienti e a gioia e commozione di questi ultimi nel constatare i miglioramenti e, in certi casi, addirittura il totale recupero della vista.
Esperienze queste che non appaiono nemmeno in sogno a chi vive nei Paesi ricchi del Nord considerati primo Mondo e che però dovremmo avere il coraggio di chiamare ultimo Mondo. Credo che realtà come queste devono veramente spronarci nel prendere iniziative per passare dalla triste realtà impregnata di egoismo del nostro "Mondo di privilegiati" ad una realtà basata sulla solidarietà vera e sull'impegno di dare a tutti condizioni di vita accettabili e di creare veri rapporti di amicizia e condivisione. Questo non è certo facile, essendo continuamente bersagliati da una propaganda che esalta il potere ed il denaro, tuttavia non dobbiamo sentirci impotenti e rassegnati. Iniziative come quest'Operazione Miracolo devono far nascere in noi la speranza che se lo vogliamo e ci impegnamo con amore un Mondo migliore, ossia un Mondo nuovo, è possibile.

Enrico TURRINI

Lo sforzo necessario

In un bozzolo apparve un piccolo buco; un uomo che passava per caso, si mise a guardare la farfalla che per varie ore si sforzava per uscire da quel minuscolo buco.
Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione.
Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro.
Allora l'uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo.
La farfalla uscì immediatamente.
Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.
L'uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all'altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.
Non successe nulla, in quanto la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e le ali poco sviluppate.
Non fu mai capace di volare.
Ciò che l'uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l'intenzione di aiutare non capiva, era che passare lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare.
Molte volte, lo sforzo è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita per superare gli ostacoli.

Il limite e la pazienza

Una lumaca, dopo aver aggiunto un numero di spire sempre più grandi alla delicata struttura del suo guscio, interrompe all'improvviso questa sua attività costruttiva.
Una sola spira in più aumenterebbe di sedici volte le dimensioni del guscio. Anziché contribuire al benessere della lumaca, la graverebbe di un tale eccesso di peso che qualsiasi aumento di produttività verrebbe letteralmente schiacciato dal compito di affrontare le difficoltà create dall'allargamento del guscio oltre i limiti fissati dai suoi stessi fini.
A questo punto il problema del sovrasviluppo comincia a moltiplicarsi in progressione geometrica, mentre le capacità biologiche della lmaca, nelle migliore delle ipotesi, non possono che aumentare in proporzione aritmetica.

Ivan Illich
Il genere e il sesso.Per una critica storica dell'uguaglianza, Mondadori, Milano1984, pag.111

Rimosso dal vescovo

Dopo 28 anni, don Giuseppe Alluvione viene rimosso dalla parrocchia di Prali dal vescovo di Pinerolo che dal sacerdote era stato portato in tribunale. Ne da la notizia L'Eco del Chisone, settimanale diocesano:
"Un fulmine a ciel sereno per i cattolici pralini che non sembrano aver gradito la sorpresa. Marina Zancanaro, consigliere comunale di minoranza, se ne fa portavoce e non nasconde l'amarezza: "Non sapevamo nulla: Nessuno ci ha avvertito. La nostra comunità cattolica, che la domenica cresce notevolmente per via dei turisti, si è quindi direttamente rivolta a don Giraudo, in chiesa, per lamentare la scrsa considerazione ricevuta. Se è stato il vescovo a decidere, potava dedicarci un momento per farci capire i motivi della sospensione".
E conclude: "Siamo frastornati. Don Alluvione riusciva a unire le nostre due comunità con il dialogo e il vero ecumenismo, benchè da un anno ormai qui manchi pure ufficialmente il pastore valdese (Wingrid Pfannkuche, che ha lasciato Prali a luglio 2007, ndr)". "Invitato" a dimettersi mediante lettera raccomandata, don Alluvione ha risposto: "Obbedisco, come ho sempre fatto". Questo è quanto si limita a commentare il sacerdote.
Sulla vicenda, il vescovo Debernardi ha inviato un comunicato stampa in cui leggiamo: "Avendo avuto gli avvenimenti di questi mesi ricadute molteplici sull'opinione pubblica, il vescovo, dopo aver consultato la Congregazione per la dottrina della fede e la Congregazione per il clero, e avendo ricevuto dalle medesime Congregazioni l'invito a procedere, è intervenuto chiedendo a don-Giuseppe Alluvione di rinunciare alle parrocchie secondo quanto disposto nei canoni 1740-1747 del Diritto Canonico (relativi al modo di procedere nella rimozione dei parroci, ndr). Don Alluvione ha presentato le dimissioni dalle parrocchie di S.G. Battista in Villa di Prali e di S. Lorenzo in Rodoretto in data 30 giugno e il vescovo le ha accettate il 16 luglio. Essendosi rese vacanti le parrocchie sopra citate, il vescovo ha nominato amministratore parrocchiale il rev. Giovanni Giraudo". "

Un libro per l'estate

AA.VV., Sulla chiesa povera, Edizioni La Meridiana, Molfetta 2008, pagg.152, E 15.

Questo volume nasce dalla collaborazione di Noi Siamo Chiesa, Gruppo Pace, Gruppo Promozione Donna come una voce propositiva e contro corrente in un tempo in cui il Concilio è archiviato e torna in vigore la chiesa dei concordati e dei privilegi. Nel IV secolo, quando, dopo l'editto di Costantino, la chiesa veniva sponsorizzata dall'impero romano, Ilario di Poitiers predicava "contro un persecutore insidioso, un nemico che ci lusinga. Non ferisce la schiena con la frusta, ma carezza il ventre. Non confisca i beni, dandoci così la vita, ma ci arricchisce e così ci dà la morte; non ci
spinge verso la vera libertà imprigionandoci, ma verso la schiavitù onorandoci con il potere nel palazzo; non colpisce i fianchi, ma prende possesso del cuore; non taglia la testa con la spada, ma uccide l'anima con l'oro e il denaro". Questo problema, del potere e del denaro, si presenta ancora identico nella chiesa cattolica, soprattutto in Italia, all'inizio del terzo millennio.
Si tratta di un libro che raccomando a chiunque sia interessato a risalire al messaggio originale di Gesù e avverta il disagio di una chiesa gerarchica sempre più aggrappata al potere, al denaro e ai privilegi.

domenica 27 luglio 2008

GIOCO AL RIBASSO

   Siccome la lettura bibblica è impegnativa e la teologia non è affatto priva di difficoltà, le gerarchie giocano decisamente al ribasso. E' il tempo in cui si rilanciano madonne e apparizioni e qua e là spuntano casse da morto con venerate reliquie. Se andate ad Oropa (dove c'è una madonna nera che in questi tempi è decisamente di moda) non perdetevi la visita alla reliquia del beato Pier Giorgio Frassati. Però...... potete prenderla con calma perchè rimarrà esposta per un mese intero. Davvero questo ritorno delle reliquie promuove l'analfabetismo dei credenti e incoraggia la superstizione. Il Dio bibblico sempre abitare un altro continente. Si spacciano questi affari devozionali e superstiziosi come religiosità popolare, ma è una menzogna. Siamo di fronte ad una iniziativa manipolatrice e commerciale della gerarchia cattolica che approffitta della propria posizione per  colonizzare molte persone semplici usando ed abusando  dei diffusi bisogni religiosi.

IL BECCHINO DI RIFONDAZIONE

Con la nomina di Paolo Ferrero a segretario,   Rifondazione Comunista ha concretamente  scelto, a mio avviso, la strada più veloce per il proprio funerale. Paolo Ferrero, pinerolese come me, è un militante generoso e convinto che mi sembra l'uomo più adatto a diventare il becchino di Rifondazione. Le buone intenzioni, i propositi  generosi, l'inclinazione all'ideologia e la nostalgia in politica possono giocare dei brutti scherzi. Eppure questo congresso ha anche aperto un sentiero liberatorio. Infatti l'altra parte di Rifondazione ha deciso di ritornare a fare la politica possibile, senza rinchiudersi nel ghetto dei puri e dei forti. Questo è in prospettiva  l'esito positivo di questo congresso per molti militanti di base, davvero preziosi nelle lotte sul territorio. Sarebbe una perdita enorme per tutto il centro sinistra se queste intelligenze e queste energie andassero disperse. La proposta di Nichi Vendola permette e facilita questa prospettiva valorizzante.

sabato 26 luglio 2008

"ESSERE VINCENTI, LA NOSTRA OSSESSIONE"

Marina Capillari ha intervistato l'antropologo professore Niola su Repubblica del 22 luglio.

 

Professor Marino Niola, antropologo, doparsi non è solo una tentazione degli sportivi, sta diventando una pratica diffusa, un vizio collettivo: dal Viagra alla cocaina, dalla pasticca di ecstasy per una notte alle bevande energizzanti, l'ansia da prestazione sembra colpire tutti, non solo gli aspiranti campioni…

"La nostra cultura non ti permette di perdere un colpo per questo ha fatto dello sport, dell'agonismo, la sua metafora principale, usiamo termini sportivi per parlare di tutto, è come se fossimo sempre impegnati in una partita, in un match e ricorrere a questi dopanti diventa un rituale esorcistico contro l'ansia e la paura, ansia del presente, paura del futuro. Il bisogno è essere lucidi, competitivi e soprattutto vincenti, campioni in qualche cosa".

Non c'è un modo per difendersi dalla società della prestazione, non ci sono degli anticorpi?

"La relazione potrebbe essere un anticorpo, ma noi sostituiamo alla relazione la terapia, siamo soli con le nostre paure e pensiamo di non farcela, una pasticca diventa una consolazione momentanea, usiamo un sintomatico contro il male invece di rimuovere le cause e vediamo gli altri come rivali non come alleati in questa visione agonistica".

Una competizione perenne, ma non è stato sempre così.

"Diciamo che gli anni 70 sono stati l'ultimo periodo slow, con gli anni 80 si è radicata l'idea di una società competitiva, sempre in tiro e ci siamo ancora dentro".

 

Ecco perché cresce il numero dei dopati… Più che vivere interessa vincere. Anzi si è entrati nel funesto convincimento che, per vivere bene, sia necessario vincere. Altrimenti non esisti… E io che non ho mai vinto nulla, nemmeno alla lotteria, come la metto?

UN MOMENTO SIGNIFICATIVO

Oggi alle ore 17 ci siamo trovati/e nella sede della Comunità cristiana di base per un incontro su " il posto del silenzio nella nostra vita". Nel cuore dell'estate il gruppo LA SCALA DI GIACOBBE è riuscito a dar vita al confronto tra 25 persone provenienti da Biella, Milano, Pordenone, Napoli, Asti, Racconigi, Reggio Emilia, Torino, Sassari, Palermo. Sono incontri che gettano ponti mentre troppo spesso le comunità di base rischiano di chiudersi un pò nel loro giro.

VATICANO IPOCRITA

   Dopo la dichiarata e inventata emergenza immigrati, il vaticano è intervenuto con l suo solito linguaggio bilanciato, tanto per non contraddire il governo. Questo è lo stile ipocrita di chi non sa dire pane al pane e vino al vino. Si parla dei poveri in modo da non dispiacere ai ricchi. E' la vecchia canzone dei sacri palazzi.

SIGNIFICATIVO CON ALCUNE AMBIGUITA'

Lo scritto che di seguito riporto è decisamente interessante. Non condivido però il fatto che Gesù sia stato il primo e l'unico a creare una relazione diretta con Dio senza mediatori. Tale esperienza era già presente nell'ebraismo profetico e non solo. Inoltre l'espressione: Dio si è fatto uomo (che pure in alcuni passi è egregiamente spiegata in chiave funzionale), a mio avviso si presta ad una pericolosa ricaduta dogmatica. Nella carne-umanità di Gesù Dio si manifesta, ma Gesù non è la carne di Dio, cioè Dio non si imprigiona nemmeno nella persona del nazareno. Le epifanie di Dio , le Sue manifestazioni non sono mai il luogo "materiale" in cui Dio si lascia  perimetrare.


Estratto da Giuseppe Castellese

GESÙ FIGLIO DELL’UOMO

Gesù quando parla di se stesso non usa termini come “messia il Cristo” o “il figlio di dio” o
“salvatore” o “redentore” ma usa una formula che per lo più rimane (stranamente) trascurata e incompresa: Gesù si dice “il figlio dell’uomo”. Cosicché “il figlio dell’uomo” è il titolo più
importante ma il meno conosciuto.
Anche i discepoli non capivano e Gesù, per far loro capire, li porta addirittura fuori dalla terra
giudaica quasi ad aggirare la nefasta influenza della bieca “tradizione”, li porta ai confini del mondo pagano. E dunque, venuto nella terra di Cesarea di Filippo, chiese ai suoi discepoli “chi dicono gli uomini che sia il figlio dell’uomo?”
La comprensione, effettivamente non semplice, di questo titolo presuppone dimestichezza con un modo di ragionare lontano dal nostro. Però, se riusciremo a comprendere, vedremo la nostra vita profondamente modificata.

QUESTA CONDIZIONE GESÙ ATTRIBUISCE A SÉ

Gesù attribuisce a se stesso questa condizione. Figlio dell’uomo significa, pertanto, l’uomo nel quale si manifesta la divinità o, se preferiamo l’altra versione, un dio che si manifesta nell’uomo.
Essendo Gesù, (come l’evangelista dichiara) il dio con noi, qui figlio dell’uomo significa che dio, inGesù, si manifesta “pienamente umano”.
Questa novità portata da Gesù ribalta completamente gli schemi religiosi dell’epoca. In Gesù si manifesta un dio profondamente umano: profondamente umano significa che dio è attento ai bisogni e alle sofferenze degli individui, è un dio compassionevole, un dio misericordioso, perciò un dio pienamente umano. E questo un ribaltamento? nella tradizione religiosa ricordate dio dove è collocato? Dio sta su al settimo cielo; e l’uomo per incontrare dio, cosa doveva fare? Doveva “spiritualizzarsi”, doveva angelizzarsi, magari abbandonando il resto degli uomini (gli anacoreti, gli eremiti) e, attraverso preghiere, attraverso uno stile di vita fatto di devozioni, sacrifici, macerazioni innalzarsi per raggiungere dio: questo è “l’uomo religioso”.
Ma, così facendo, qual è il risultato? L’uomo si innalza per raggiungere dio, dio è sceso invece in Gesù per incontrare l’uomo. Allora, uno sale l’altro scende, e non si incontrano mai.

LE PERSONE RELIGIOSE POSSONO ESSERE ATEE

Ecco perché la religione può essere atea e le persone religiose atee. E la prova qual è? Che spesso le persone più sono religiose, più sono disumane. Non c’è talvolta al mondo persona disumana come una persona molto religiosa: talmente è assorbita dal suo dio, pensa talmente a dio che non s’accorge, non vede le sofferenze di quanti gli stanno attorno. Invece con Gesù dio si è fatto uomo. Allora “figlio dell’uomo” significa un uomo nel quale si manifesta la condizione divina e questo è Gesù.
Gesù insegna: la condizione divina non si manifesta separandosi dagli altri, ma mettendosi a loro servizio; quindi, per Gesù, un dio a servizio degli uomini.
E tuttavia questa condizione di figlio dell’uomo cioè l’uomo come condizione divina, non è una
prerogativa esclusiva di Gesù ma “una possibilità” per quanti lo accolgono. Ogni uomo che accoglie Gesù, abbiamo visto stamattina nel vangelo di Giovanni, ha in sé la condizione divina. Quindi figlio dell’uomo significa l’uomo che ha condizione divina. E questo non vale solo per Gesù ma per tutti quelli che lo accolgono: dio è questo amore che vuole fondersi con l’uomo nell’atto di comunicargli il suo amore.

NON C’È AMORE PIÙ OSCENO

Tutto questo provoca un ribaltamento completo del mondo religioso: nella religione dio era il
traguardo (per definizione impossibile) da raggiungere; perciò l’uomo attraverso le preghiere (ma anche attraverso l’amore [mezzo per] del prossimo) attraverso i sacrifici e attraverso le offerte non doveva far altro che raggiungere questo dio. Bene con Gesù, dio non è più il traguardo degli individui ma il loro “punto di partenza”. È dio che si è fatto uomo, che prende l’iniziativa di amare.
E allora se dio non è più traguardo, ma punto di partenza, non si agirà più per dio, non si faranno le cose per dio ma con Gesù e come Gesù (o con dio e come dio) tutte queste cose si faranno per gli uomini. Vedete, è un cambio radicale. Nel mondo religioso le persone agiscono “per amore di dio”! e non c’è amore più osceno e offensivo e mortificante di quello che tu eserciti verso un tuo simile ma… per amore del Signore! Non c’è offesa più grande che si può fare a un individuo nel dirgli che lo si sta aiutando per carità cristiana, per amore del Signore: “ti perdono per amore del Signore; se fosse per me, capirai, me la legherei al dito, anzi ti vorrei morto!. Ti voglio bene per il Signore.
No; ora tutto questo cambia: non si amano più le persone per il Signore ma con il Signore e come il Signore cioè con la sua stessa capacità d’amore.

UN UOMO CHE HA CONDIZIONE DIVINA

Questo è il figlio dell’uomo: figlio dell’uomo significa un uomo che ha condizione divina che non è esclusiva per Gesù ma possibilità per tutti i credenti. Ogni credente che si umanizza completamente è colui che non è assorbito da dio ma da lui potenziato per potere andare verso gli uomini. Nella religione l’uomo viene assorbito da dio: è tanto assorbito da dio (preghiere, pratiche devozionali che non si accorge, ma soprattutto non ha tempo di occuparsi delle sofferenze e dei bisogni degli altri.
Al massimo costui, se capita che qualcuno gli chiede un aiuto, gli dirà, con il sussiego tipico dei giusti: beh! ti ricorderò nelle mie preghiere! ma un dito non se lo raffredderà.
Attenti a queste persone: sono pericolose; quelle persone che quando vi trovate in un momento di bisogno e voi chiedete che vi si dia una mano, quelle persone non danno la mano, loro le mani ce l’hanno sempre giunte: e, avendo le mani giunte, non possono dare la mano all’altro. Magari diranno, sempre con aria serafica: ti ricorderò nelle preghiere… e tu rimani nella merda esattamente come eri prima.

CON GESÙ, DIO “NON ASSOLVE”

Ebbene con Gesù, dio non assolve l’uomo ma lo potenzia. Accogliendo Gesù l’uomo non viene diminuito, ma potenziato nella sua umanità. E più tu uomo sei profondamente umano e più scopri il divino che è in te. Quindi è una “illusione pia” quella di crescere per incontrare il Signore: questo è un dio immaginario che non incontrerai mai. Dio non sta in alto, dio sta in basso: è dio che si è fatto uomo, profondamente umano e si è messo a servizio degli altri. La conclusione è che appena gli uomini scoprono la loro piena umanità o, che è lo stesso, si fanno profondamente umani, essi scoprono il divino che è in loro e si ritrovano in sintonia con l’amore di dio.

GESÙ NON UN CLERICALE

Gesù non adoperava un linguaggio diplomatico né, tanto meno, un linguaggio clericale! egli butta in faccia questa verità, a volte con violenza, proprio alle persone pie, i farisei: per intenderci, quelli che osservavano 600 precetti nella loro esistenza, quelli che stavano attenti a non trasgredire nessuna regola! e Gesù dice: sveglia gente! Guardate che le prostitute (le prostitute erano immagine dell’impurità) vi sono passate avanti e vi hanno soffiato il posto nel regno dei cieli.
Quindi non la persona religiosa entra nel regno di dio ma la prostituta! E cioè chi? una donna che vive profondamente la sua umanità anche se in maniera sbagliata.

AVEVANO SBAGLIATO PERSONA

Ecco l’equivoco! ricordate quando Gesù entra a Gerusalemme? Ma come è possibile che la stessa folla che l’ha accolto festante, dopo qualche ora dice “crocifiggilo”? Perché? Perché avevano semplicemente sbagliato persona.
Quando la folla accoglie festante a Gerusalemme, cosa dice? Hosanna al figlio di Davide
(espressione ebraica che significa salvaci o signore) quando Gesù entra a Gerusalemme su l’asinello si accorgono che non può trattarsi del bellicoso figlio di Davide, ma il mite, mansueto figlio di dio. A questo punto, non ne vogliono sapere e la stessa folla che aveva gridato hosanna, ora grida crocifiggilo.

LA MORTE DI GESÙ

Ogni volta che Gesù parla della sua morte, della sua fine, emerge che causa della fine non sarà il fatto che egli era il messia, e neanche che era il figlio di dio; tutte le volte la motivazione vera è perché lui si è detto il figlio dell’uomo. Le autorità religiose, quelle che dovevano far conoscere al popolo la volontà di dio, quando in Gesù tale volontà si manifesta la ritengono un crimine che va estirpato con la morte. Qual è la volontà di dio? Quella stessa del figlio dell’uomo e cioè che l’uomo abbia la condizione divina. Giovanni nel suo prologo lo dice in maniera molto chiara: “a quanti lo hanno accolto Gesù, ha dato la capacità di diventare figli di dio”. Dunque la volontà di dio è che ognuno di noi acquisti la condizione divina, e nella fusione con dio, ognuno di noi manifesti in sé la condizione divina. Proprio questo per l’istituzione religiosa è un crimine intollerabile. Perché se diventa vero che l’uomo ha condizione divina, non c’è più posto per il loro sacerdozio. Non solo sono divenuti inutili, sono anche ingombranti. Se è vero che l’uomo è in una condizione divina, se è vero che dio si è unito, si è fuso con l’uomo, ma non c’è più bisogno di quelle sacre istituzioni che servivano da mediazione tra dio e gli uomini. Fintantoché gli uomini non si potevano rivolgere direttamente a dio, avevano bisogno di un sacerdote; ora, invece, non c’è bisogno di sacerdoti perché l’uomo può rivolgersi direttamente a dio. Infatti Gesù dirà: quando
pregate, dite padre nostro. Non c’è bisogno di andare da un sacerdote.
NOTA per le persone nuove: un conto è sacerdote e un conto è dire prete. Il prete, nella realtà cristiana, è da non confondere con il sacerdote. Il sacerdote è il mediatore tra dio e gli uomini.
Con Gesù non c’è più bisogno di andare in un luogo particolare per offrire a dio perché, con Gesù, tutti possiamo accogliere un dio che continuamente si offre a me. Questo ragionamento per l’organizzazione religiosa è un delitto.

LA LIBERTÀ CHE TI CHIEDE GESÙ

Chi mi vuol venire dietro deve, potremmo tradurre, rinunciare alla propria reputazione, essere
considerato come me la feccia il rifiuto della società! Deve accettare il più profondo disprezzo.
Ma perché Gesù chiede questo? Perché quando uno arriva ad accettare questo, ha, cioè, accettato di perdere la reputazione, viene a trovarsi in uno spazio di grande libertà.
Vedete noi non ci comportiamo come veramente siamo per paura del parere degli altri: chi sa cosa pensano, se sanno veramente chi sono!
Noi non diciamo mai quello che veramente pensiamo perché siamo condizionati dall’opinione degli altri e perciò viviamo in una ovattata finzione.
Tante cause di attrito con le persone è perché noi non ci conosciamo: io presento una maschera bella, rispettabile; voi presentate una maschera bella rispettabile e il rapporto non è tra due realtà vere, ma tra due maschere, due finzioni. E le maschere (realtà solo virtuali!) non possono avere relazioni. Ecco il perché dei conflitti!
Allora Gesù dice: rinuncia alla tua maschera; sii te stesso: accetta per amore del vangelo di perdere la tua reputazione. Lo percepiamo tutti: questo è momento doloroso, è il momento del disprezzo, è il momento in cui proprio coloro che ti dovevano essere accanto ti sono contro ma… tu senti proprio allora… l’ebbrezza della libertà.
Immaginatevi, per la prima volta nella vostra esistenza, finalmente solo voi stessi, senza bisogno di fingere per paura che gli altri pensino male; senza dover più mentire nello stile di vita per paura del giudizio degli altri: è proprio l’ebbrezza della libertà.
Gesù vuole persone libere: soltanto dove c’è la libertà c’è lo spirito di dio. E questo, dice Gesù, è necessario per seguirlo. Seguire Gesù significa andare sempre nello spazio più profondo ed intenso della sfera di dio che come dicevamo all’inizio, non è separata dal mondo degli uomini ma gli è intima.

TRE MOSSE

   Il governo che arranca su tutti i fronti fa le solite  tre mosse: inventa una emergenza immigrati che non esiste, crea un clima di paura e così reprime e copre le proprie magagne.
Finora questa poliica della paura, diffusa televisivamente a tamburo battente, ha funzionato. Ora si apre qualche crepa.

venerdì 25 luglio 2008

COMUNICAZIONE

    Non so per quale motivo è andato perso il mio commento alle letture bibliche di questa domenica. Appartiene ai misteri del computer. Appena riuscirò a rintracciare il pezzo, lo pubblicherò. Lo avevo dedicato a Elena e Viviana che domenica 27 luglio celebreranno il loro matrimonio durante l'eucarestia  della nostra comunità

LOURDES

Che la serie di LA GRANDE STORIA inizi con Lourdes  è un fatto davvero tutto italiano. Ma la RAI è ultra- cattolica.
Sono state efficaci alcune ricostruzioni storiche, ma soprattutto resta confermato che le cosiddette apparizioni mariane sono eventi soprattutto politici in cui Maria viene ingaggiata e usata  come militante contro la modernità. Con tutto il rispetto che è dovuto a chi crede in queste forme religiose, resta il fatto che il cattolicesimo ufficiale possiede il genio della manipolazione delle masse e dove costruisce un'apparizione e un santuario, lì instaura un vasto mercato del sacro.Ovviamente esiste una grande differenza  tra chi sente le voci dal cielo e chi, invece, preferisce cercare umilmente nelle Scritture una testimonianza non dimostrabile. 

KARADZIC

"L'arresto di Karadzic ha scosso non soltanto noi abitanti  di questa  ex Jugoslavia. Il mondo torna a guardarci e attende che si compia finalmente quello che già da tempo doveva essere fatto e non è stato fatto. La Serbia in questa occasione, con la cattura di Karadzic, ha una chance storica che non può non cogliere: dimostrare all'Europa quanto è matura" ( Predrag Matvejevic, Il Messaggero, 23 luglio).

giovedì 24 luglio 2008

VARIE

- In Francia il nucleare fa acqua da tutte le parti. Un po' di inquinmento lo regalano anche a noi, visto che siamo contornati dalle loro centrali.
 
-Rifondazione ci ripensa. Forse l'esigenza  di non morire di isolamento, come è già successo al partito di Diliberto, favorisce la proposta di Nichi Vendola. E' triste constatare quanto si siano rotti i vincoli di fraternità all'interno di Rifondazione. Questo è uno dei segnali del tramonto perchè non si è all'altezza di un vero confronto politico fuori dai dogmatismi ideologici.
 
- Su Alitalia sembra in arrivo una proposta del governo. ma per ora è molto fumo e niente arrosto. C'è un dato sicuro: gli esuberi nel personale saranno raddoppiati rispetto alla proposta di Air France ai tempi del governo Prodi.
 
-"Sei lesbica": picchiata a calci e pugni mentre tornava a casa dal lavoro.Succede a Roma mercoledì 23 luglio. L'aggressore fugge lasciandola tramortita e dolorante sul marciapiedi. Sembra impossibile,  ma è storia quasi quotidiana    

ARCIPELAGO

Un'isola è feconda
se si fa arcipelago,
se si specchia in un mare
nel quale altre isole,
differenti e uguali,
si riflettono.
 
                                Gabriella Caramore

mercoledì 23 luglio 2008

SEDIA ELETTRICA AD UN EURO

Non siamo a Guantanamo, il carcere più violento, disumano e criminale del mondo, pieno di torture permesse e volute dall'amministrazione USA e dal suo comandante in capo Bush. Qui la sedia elettrica  dell'orrore, in cui si paga un euro per assistere all'esecuzione di un manichino, è situata in un Luna Park di Milano. Non è semplicemente l'idea di un pazzo o di un irresponsabile. Si tratta di una programmata volontà di risvegliare ed eccitare gli istinti più bassi e violenti che circolano nella società e negli individui. Questa è vera e propria scuola di violenza; è promozione del crimine........con lauti guadagni.

SENSO

Ci impegniamo

per trovare un senso alla vita,

a questa vita, alla nostra vita,

una ragione che non sia una delle tante ragioni,

che ben conosciamo e che non ci prendono il cuore.

Ci impegniamo

a portare un destino eterno nel tempo,

a sentirci responsabili di tutto e di tutti,

ad avviarci, sia pure attraverso un lungo errare,

verso l'amore.

 

Ci impegniamo

non per riordinare il mondo,

non per rifarlo su misura, ma per amarlo;

per amare anche quello

che non possiamo accettare,

anche quello che non è amabile,

anche quello che pare rifiutarsi all'amore,

poiché dietro ogni volto e sotto ogni cuore c'è,

insieme ad una grande sete di amore,

il volto e il cuore dell'amore.

 

Ci impegniamo

perché noi crediamo all'amore,

la sola certezza che non teme confronti,

la sola che basta per impegnarci perpetuamente.

                                         Primo Mazzolari

TAVAROLI: UN ALTRO BUGIARDO

Di tanto in tanto compare qualcuno che si inventa una "pista" e poi ci si accorge che era un castello di carta.

Il quotidiano "Libero" ha avuto i suoi eroi. Ora è il turno di Tavaroli. C'è sempre il tentativo di incastrare Fassino, la cui onestà stupisce e spaventa troppa gente in questo mondo degli affari e degli intrighi.

Metti quattro notizie vere su mille false e così crei un caso…

OLTRE E PIU' DI DIO

Sto parlando di Berlusconi per il quale è diventato impossibile essere sottoposto a processo.

Notate bene che così Berlusconi supera il Dio biblico che, nel libro di Giobbe, subisce un vero processo e un atto di accusa. Spesso la Bibbia, anche nei salmi, "processa" Dio perché non agisce contro gli iniqui, perché non interviene rispetto al dolore innocente. Qui siamo di fronte ad un idolo, in pieno delirio di onnipotenza, intoccabile, sovrano. E l'UDC di Casini, simbolo dell'ambiguità più perfida e scostumata, si astiene. Dice bene Di Pietro: questo è un assaggio di dittatura. E la gerarchia cattolica tace e acconsente.

COSI' VA IL MONDO

  • Dal 28 luglio all'11 agosto il papa sarà a Bressanone per un periodo di ferie. Mentre sono già stati sistemati i pannelli intorno al seminario per proteggere la privacy del pontefice, veniamo a sapere che si è speso oltre un milione di euro per i lavori di sistemazione delle piazze e del seminario. Anche gli Hotel si sono attivati varando il "pacchetto pontefice".
  • Su l'ultimo numero de L'Espresso si trova un documentatissimo dossier su "Italia Armata". E' sorprendente scoprire che tredici milioni di cittadini possiedono legalmente pistole o fucili. I controlli sono scarsi mentre i trucchi per aggirare le leggi ci sono e funzionano. È l'altra faccia di un paese che ha paura e si difende da sé. Anche la vendita di armi in rete è in aumento. Si moltiplicano i poligoni di tiro privati, che ora sono aperti anche ai minorenni. Il Nord è la parte più armata. Resta la domanda: quanti detengono armi illegalmente?

BARBONI

La scorsa settimana hanno trovato due barboni morti a Roma. Si è subito dichiarato che si erano uccisi tra di loro in una rissa. Ci si potrebbe domandare, con un fil di logica, chi ha ucciso il secondo dei due. Ma, trattandosi di barboni, è meglio non preoccuparsi tanto di indagare. Ridicolo, ma soprattutto tragico....
L'unica cosa certa è che subito dopo è scattata a Roma la "pulizia" dei parchi e dei luoghi appartati. Una ventina di altri barboni e senza fissa dimora sono stati identificati e "ritirati". Si crea il caso e poi lo si fa diventare occasione di intervento. La cronaca dimentica e chi pensa ancora ai due barboni uccisi?

I DOPATI DELLA DOMENICA

Dopo la vicenda del doping al Tour, Repubblica ha dato il via ad una serie di inchieste, rigorose e serie, sull'immenso popolo degli sportivi truccati. Risulta che mezzo milione di persone in Italia fa uso di sostanze dopanti per conquistare le gare amatoriali, per i muscoli in palestra, per non sentire la fatica nelle varie competizioni paesane. Si alimenta così un giro d'affari da due miliardi di euro l'anno. Nessuno se ne occupa; il fenomeno resta nascosto mentre flebo, ormoni e insulina costituiscono la farmacia nera del fai da te in continua espansione. Sempre secondo Repubblica del 22 luglio, l'industria parallela coinvolge medici, farmacisti e allenatori. Maurizio Crosetti così inizia la preziosa inchiesta ora citata:
"C'è chi rischia la vita per vincere la corsetta ciclistica amatoriale alla sagra del prosciutto, siringandosi da sè. C'è chi riduce i propri testicoli a noccioline rinsecchite pur di gonfiarsi i bicipiti di un altro paio di centimetri. C'è chi va incontro al cancro, alla leucemia, alla trombosi, all'impotenza pur di arrivare al traguardo della maratona di paese prima dell'amico rivale. Sono i pazzoidi del doping della domenica, in Italia almeno mezzo milione di sportivi truccati e senza controllo, vittime del mito della vittoria anche quando la vittoria non vale niente, solo l'orgoglio di arrivare davanti, o di specchiarsi e vedere muscoli lucidi e turgidi da culturista. Sono i "dopati fai da te", cioè il vero motore di un'industria parallela a quella della droga, nelle mani della criminalità organizzata, che fattura due miliardi di euro all'anno e che nel 2007 ha visto commerciare Epo per oltre 200 milioni.
Perchè quelli come Riccò sono soltanto la punta dell'iceberg. Sotto il fenomeno si rivela per quello che è: un commercio mondiale che coinvolge medici, farmacisti, allenatori e naturalmente atleti."
C'è di che pensare per restare con gli occhi aperti su questa società che "si uccide pur di far bella figura". Il problema non è solo e sempre lontano da noi.

PREGHIERE

Riporto qui due preghiere tratte da Riforma, settimanale delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi che compaiono nelle belle pagine di commento a Genesi 1-11 a cura del pastore Gregorio Plescan.
 
Preghiera
Signore Iddio,
ti ringraziamo per la tua creazione, nella quale ci hai posto con voce amorevole.
Ti preghiamo per tutte le creature, simili a noi o molto diverse:
dacci la grazia di sentirci parte di un mondo più grande della nostra comprensione,
eppure vincolati al rispetto e alla cura di tutto quel che è attorno a noi.
Dacci la grazia di ammirare il tuo creato e di rispettare la tua scelta di fare tutto quel che è tramite la parola e di vedere quanto tutto è bello e buono.
Perchè viene da te ed è un segno della tua passione per tutto e tutti.
Amen
 
Preghiera
Signore Iddio,
tu ci hai posti in un mondo armonioso,
in cui la nostra nudità spirituale non è debolezza e miseria,
ma opportunità di lasciarci vedere come siamo davvero,
con fiducia, sapendo che non dobbiamo temere il giudizio.
Noi però ci riscopriamo pieni di timore,
pronti a cercare la preminenza,
a pensare che sulla terra ci sia qualcuno che può rivendicare la priorità.
Perdonaci e aiutaci ad apprezzare le persone che ci sono accanto,
le persone che metti sul nostro cammino,
aiutaci a trovare la forza per lasciare le nostre certezze e le nostre abitudini,
spingici sulla via che tu hai pensato per noi.
Amen
 

LA GIOIA CHE CAMBIA LA VITA

Commento alla lettura biblica - domenica 27 luglio 2008

Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete capito tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche» (Matteo 13, 44-52).


Dedico queste poche righe di meditazione sul vangelo a Elena e Viviana, due donne che domenica prossima celebrano il loro matrimonio nella nostra Comunità cristiana di Base.

Forse la vita di questo contadino si svolgeva con grande impegno, ma poteva anche essere minacciata dalla routine. Un giorno, scavando nel campo, gli succede un fatto inaspettato. Viene alla luce un tesoro .. Dapprima incredulo e poi, letteralmente invaso dalla gioia, va, vende tutto ciò che ha e compra quel campo.

LA SCOSSA

Quel tesoro ha dato una scossa al suo sangue. Gli è sembrato nulla tutto ciò che aveva posseduto fino ad allora. Preso da quella gioia ha venduto tutto ...

La parabola di Gesù va diritto al cuore dei discepoli: finchè non si scopre il tesoro, non ci si libera di ciò che ci trattiene e ci imprigiona.

Solo quando uno scopre il Regno di Dio come il tesoro capace di cambiare la propria vita, il vangelo cessa di essere un codice di regole ascetiche.

Ma se questo contadino non avesse avuto occhi per vedere, se avesse lasciato passare l'occasione, se non avesse avuto un cuore aperto all'emozione, il tesoro avrebbe potuto passargli sotto la zappa e sotto gli occhi inosservato. Questo contadino, nonostante la pesantezza del suo lavoro, non aveva perso il senso dell'attesa, la capacità di meravigliarsi e di coinvolgere il proprio cuore in nuove scelte.

Egli è simile al quel mercante, di cui parla il versetto seguente, che va in cerca di belle perle ... Il contadino e il mercante, ci dice il vangelo, sono persone nella cui vita c'è uno "spazio di futuro". La vita ha in sè una parte che è inedita, che va cercata, che non è segnata dal "destino" della ripetizione e dell'immobilismo.

LA FISIONOMIA SPIRITUALE

Credo che la fisionomia spirituale di questi personaggi è molto eloquente anche rispetto alla nostra vita di oggi. La tentazione è quella di rinchiudersi nella prigionia della routine, dell'esecuzione di regole dettate dall'esterno.

Sono relativamente poche le persone che, dentro la società e la chiesa, fanno della loro vita una "invenzione" continua, che cercano oltre, che sfidano con coraggio le regole sorrette solo dall'abitudine, dal tradizionalismo, dalle mode dettate dalla televisione, dai pregiudizi.

Per andare oltre i miti della bellezza, del narcisismo, della carriera, del successo e buttare la propria esistenza sui sentieri fragili, sovversivi e scomodi di una vita sobria e solidale, bisogna raccogliere la testimonianza di questo mercante che si mette decisamente in viaggio verso la perla preziosa.

Bisogna fare propria la testimonianza del contadino che, trovato il tesoro, butta via tutto e compra il campo in cui c'è il tesoro.

Che bello vedere il contadino, il mercante e i pescatori buttare via ...Lo fanno con gioia: hanno trovato ciò che vale, ciò che conta. E' la "scoperta" del tesoro che crea questa gioiosa decisione

QUANTE COSE ...

Quante cose, se avessimo il cuore pieno della gioia del tesoro, se il vangelo fosse diventato per noi la perla preziosa, avremmo buttato via. Quante cose avrebbero cessato di trattenerci, irretirci, frenarci, impedirci alcune scelte.

Sì, per entrare profondamente nel sentiero del vangelo, bisogna pure operare alcuni tagli. Se guardo la mia vita, mi accorgo di quante funicelle mi hanno rallentato o impedito il cammino.

Ma qui, stando al messaggio della parabola, non si tratta di sollecitare uno sforzo, uno strappo di eroica volontà. No: si tratta di accendere nel nostro cuore la fiamma della gioia, l'entusiasmo per questa scoperta, la meraviglia per il tesoro ... E' dalle radici profonde di questa gioia che possono nascere in noi svolte quotidiane e durature.

Quando vogliamo "salvare la nostra vita", custodirla da ogni rischio, la nostra fede diventa piatta. Non abbiamo scoperto il tesoro e continuiamo a zappare nel campo profondo portando sul volto i segni di un cristianesimo triste. Mi pare che ritragga molto bene questo tipo di credente una poesia di Tagore che qui riprendo (Poesie, Tascabile Newton, pag. 218):

Perchè la lampada si spense?
La coprì col mantello
per ripararla dal vento,
ecco perchè la lampada si spense.
Perchè il fiore appassì?
Con ansioso amore
me lo strinsi al petto,
ecco perchè il fiore appassì.
Perchè il ruscello inaridì?
Lo sbarrai con una diga
per averlo solo per me,
ecco perchè il ruscello inaridì.
Perchè la corda dell'arpa si spezzò?
Tentai di trarne una nota
al di là delle sue possibilità,
ecco perchè la corda si spezzò.

PREGHIERA

Signore,
Dio che hai soffiato nel cuore di Gesù, oggi Ti prego per la mia piccola vita e per quella delle spose che oggi celebrano davanti a Te il loro matrimonio.
Aiutaci a scoprire il tesoro nel campo per liberarci con gioia di tutto ciò che attarda o blocca il nostro cammino di amore e di solidarietà.

martedì 22 luglio 2008

VITE BEVUTE NEL NORD-EST

 Repubblica del 21 luglio  dedca un ampio studio al dramma negato del nord-est, epicentro di una  sommersa tragedia nazionale. Nel 2007 solo in questa regione le vittime dell'alcol sono  state 1500. La metà dei morti sulla strada in Italia va ricondotta alla bottiglia. L'articolo titola così: "Friuli. Alcol, la strage silenziosa"
Compaiono altri dati allarmanti: 36 milioni di italiani sono forti consumatori di alcol; 9 milioni di italiani hanno gravi problemi di alcolismo; il 67% dei quindicenni  è bevitore abituale nel Friuli......Se vi leggete le pagine dell'nchiesta , vi rendete conto dello stato psicologico di una gran parte degli italiani e della pubblicità delinquenziale  che fa parte  della cultura del fiasco , del bottiglione che dilaga ovunque.
Non manca nemmeno una mamma che da il verduzzo nel biberon al neonato per non farlo piangere. Non è molto consolante sapere che "Nel Triveneto il 74% dei teenager beve con lo scopo di andare fuori di testa".
 
 

ALCUNI APPUNTAMENTI

Sabato 26 ore 17 a Pinerolo introduco un "Laboratorio sul Silenzio" in c.so Torino 288
Domenica 27 ore 10,30 celebrazione dell'eucarestia alla Fontana Ferruginosa di Miradolo con matrimonio di Elena e Viviana. Nel pomeriggio incontro con alcune coppie.
Lunedì 28 sarò a OTRANTO con l'Unione Studenti per un pomeriggio di studio e di dialogo su "Società, chiesa, fede, laicità".
Mercoledì sarò ad Aosta per la prosecuzione della lettura del Vangelo di Matteo.

SANTANCHE'FURENTE

"E' uno scandalo, ma dov'è la Digos? E' nato oggi un califfato che si sottrae alle regole dello Stato italiano". Il commissario di polizia che, con decine di uomini, è al Vigorelli per controllare che non ci siano incidenti, si innervosisce. "Lei deve", gli grida la Santanchè. "Guardi che non sono ai suoi comandi", ribatte il commissario. La tesi della Destra è che a Milano il governo centrale e cittadino, ministro Maroni compreso, si arrendono agli islamici: "Non vanno aperte nuove moschee - dice la pasionaria - bisogna chiudere semmai quelle che ci sono". La sistemazione definitiva in realtà è ancora in alto mare, dopo l'agosto al Palasharp. Il direttore del centro islamico, Abdel Shaari, confida sulla parola del prefetto: "Un posto si troverà". L'area dell'ex ospedale psichiatrico Pini però non va bene: "La tensiostruttura da mettere nel campo costerebbe 50mila euro al mese di noleggio". Un'area privata? "Il leghista Boni ha fatto approvare una legge apposta, che un'area qualsiasi non può essere destinata a luogo di culto. Se non c'è la volontà politica, non si va avanti". Soldi da Gheddafi li accettereste? "Solo se il finanziamento è alla luce del sole e non vincola le nostre scelte". Nel caso, tornerete in viale Jenner? "Siamo nomadi di natura, ma la pazienza sta venendo meno".
Repubblica 19 luglio 

CURZI, IL POTERE, IL CADREGHINO

Sarebbe di sinistra? ... Riprendo da Repubblica del 18 luglio uno scritto di singola lucidità di Michele Serra.
"Ho letto l'intervista di Antonello Caporale a Sandro Curzi (Repubblica di ieri) per capire come mai un vecchio uomo Rai, rispettato da tutti, si era astenuto in Consiglio di Amministrazione  nel voto su Agostino Saccà, sospeso dalla direzione aziendale per "intelligenza col nemico". Purtroppo, il ragionamento di Curzi si perdeva nel dedalo degli interessi politici e partitici, si addentrava in dettagli tattici, calcoli di alleanze, sofismi da corridoio di Montecitorio. Non una parola sui princìpi. Non un accenno al macroscopico e insieme basilare quesito etico che è l'anima del caso Saccà: è giusto o non è giusto che un dirigente pur capace, pur brillante, discuta con il proprietario dell'azienda concorrente produzioni e palinsesti? Era o non era nell'interesse della Rai (della quale Curzi è consigliere d'amministrazione) sanzionare Agostino Saccà?
L'intervista a Curzi era l'intervista a un politico, non a un uomo d'azienda. Rispondeva a logiche tutte interne ai partiti, non ad altro. E lo faceva con una tale serenità, una tale solida convinzione, che bisogna dedurne questo: gli uomini di partito sono convinti che la loro logica e i loro interessi coincidano senz'altro con quelli della Rai e con quelli del Paese. Non è più così da parecchio: che deve accadere, ancora, perchè se ne rendano conto persino loro?"

MANDELA DEDICA I SUOI 90 ANNI AI POVERI

Johannesburg - "Ci sono persone in Sudafrica che sono molto ricche e che potrebbero condividere le proprie ricchezze con i meno fortunati": è l'appello che Nelson Mandela ha lanciato ieri, giorno del suo novantesimo compleanno. Il Nobel ha festeggiato nel suo villaggio natale, Qunu, nel sud est del Sudafrica. Auguri sono arrivati da tutto il mondo, anche dal presidente russo Medvedev e da Bill Clinton.

CONTRO IL KEBAB INIZIATIVA LEGHISTA

Nuova crociata della Lega Nord, questa volta contro il kebab. I consiglieri comunali bergamaschi  del Carroccio presenteranno un ordine del giorno ad hoc, contro l'apertura nel centro cittadino di nuove attività commerciali che vendono il panino turco, perchè "non compatibili con il tessuto socio-economico del borgo". Nel mirino dei leghisti anche fast-food, pizze al taglio, ristoranti cinesi e sexy-shop.

lunedì 21 luglio 2008

VOLGARITA' E ILARITA'

Spero che nei riguardi del ministro Bossi, dopo le sue esternazioni volgari e pericolose, nessuno si accontenti di qualche retorica deplorazione. Si tratta di comportamenti delittuosi e, in tal caso, suscettibili di una iniziativa giudiziaria. Se Berlusconi non fosse un affarista e un pagliaccio, dovrebbe immediatamente esigere le dimissioni per indegnità da un simile ministro. Gli italiani dovrebbero cominciare a non sottovalutare questi insulti e imparare a reagire democraticamente. Altrimenti diventa ogni giorno più vero che chi è al potere fa e dice ciò che vuole in totale impunità, almeno se appartiene alla maggioranza.
 
Sul piano della ilarità questa settimana Oliviero Diliberto del Partito dei Comunisti italiani è addirittura imbattibile. Ha riesumato il centralismo democratico con toni e forme ormai tramontate da un pezzo. Questo significa un irrigidimento ideologico che certamente molti militanti di base non accetteranno più in vista di una sinistra aperta e disponibile alla collaborazione con il Partito Democratico. Ancora una volta si vede che  i dirigenti politici vivono fuori dal mondo

SOLIDARIETA'

Esprimo tutta la mia convinta solidarità al direttore Pino Maniaci e a tutta la redazione di TELEJATO per la denuncia coraggiosa delle trame mafiose e per la costruzione di coscienze avvertite e libere. Questo giornalismo è a rischio. Spero che abbia le necessarie protezioni da parte delle istituzioni.

L'INCOMPRESO

"Gli intellettuali di sinistra giudicano senza aver letto nemmeno un mio libro. Ne ho scritti tanti: sulla riforma religiosa del '500, su laici e credenti... Lo sa che non ho ricevuto una recensione? Avrei preferito una stroncatura a questo silenzio" ( Sandro Bondi, Ministro della cultura, Corriere della Sera del 17 luglio).
Questa dichiarazione fa tenerezza. Pensare ad un autore che scrive tanti libri  e nessuno se ne accorge ....... ha addirittura  del patetico. Se me ne manda qualcuno, cercherò di metterci tutta la buona volontà e tutta la carità cristiana per giungere a consolare l'esimio ministro con una  recensione.

domenica 20 luglio 2008

UNA LETTERA CHE FA RIFLETTERE

commento morte Federica Squarise, mia paesana
SÍ ALLA RABBIA, NO ALLA VIOLENZA.

É doveroso manifestare rabbia, finchè non arrivi alla violenza e all'autodistruzione di sé.
Il fratello di Federica, con il suo pianto e le sue dichiarazioni, ne esprime tutta la forza. Così come tutti quei messaggi che viaggiano sui blog. La rabbia ha preso un nome, si chiama Victor. L'odio ha assunto un volto, quello di "El Gordo". E mentre le nostre forze più istintive si concentrano in quell'uruguaiano, nella nostra povera Italia avvengono altre tragedie, senza spargimento di sangue. Il nostro presidente del Consiglio si sta facendo una legge ad personam. Non ha ucciso nessuno, ma vuole il bene del Paese. Non ha violentato nessuna ragazzina, ma si proclama un convinto sostenitore delle leggi antiabortiste e filocattoliche. Sulla sua testa non ci sono rasature per confondersi tra la folla, ma ritocchi di chirurgia estetica per mantenersi quello di sempre. Nessuno può urlargli "bastardo", ma applaudirlo e ringraziarlo. E la rabbia sale, ma non può esprimersi così chiaramente come hanno fatto il fratello di Federica, i genitori e gli amici che gridano vendetta. "Crocifiggilo! Impalatelo!" E la rabbia sale e chiede di essere sfogata, altrimenti rimane dentro lo stomaco e produce un cancro.
Quanti motivi ci sarebbero per dare voce alla rabbia dentro di noi? Ma sarebbe facile concentrarla tutta in un individuo o in un etnia, attualmente quella rom.
Il gesto di Victor è più o meno grave di quel padre che uccide la propria figlia? Il gesto di Victor è più o meno grave di quel mafioso che alle spalle conta decine di omicidi? O di quel politico che lo appoggia? C'è un colpevole con la faccia da carnefice, e ve n'è un altro con la faccia d'angelo. Si può violentare uccidendo il corpo e si può violentare uccidendo l'anima che, di conseguenza, può distruggere anche il corpo.
E la rabbia che nutro nei confronti di Victor è la stessa che nutro per quei capi politici e religiosi che con il loro comportamento e le loro scelte uccidono silenziosamente, nell'anima, molte persone. E non possiamo né insultarli, né deriderli. Riceveremo le critiche e le accuse dei loro stretti collaboratori e di una massa acritica che ragiona solo con la pancia. Oltre il danno la beffa!
E la rabbia sale e purtroppo la sfogo nei piccoli gesti quotidiani, in famiglia e al lavoro. Così i reali colpevoli sono in salvo e gli innocenti ne subiscono le conseguenze. A parte le ultime ruote del carro, come Victor.

don Federico Bollettin

AL TOUR

Giovedì 17 luglio è stata una giornata in cui i cronisti, gementi e piangenti, annunciavano l'esonero di Riccò per sospetto doping ... come se fosse la "morte del tour" o addirittura una catastrofe.
Certi commentatori, che dovrebbero conoscere che cosa può nascondersi dietro certe vittorie strepitose, fabbricano e diffondono miti di cartapesta e perdono il senso delle proporzioni, il distacco necessario per narrare una corsa e i protagonisti.
Dov'è il campione quando corre a forza di doping?
Deve essere una giornata positiva quella in cui si scoprono gli atleti dopati.
Non possiamo anticipare giudizi definitivi sui singoli atleti, ma non possiamo che rallegrarci quando viene esercitato un controllo rigoroso.
Siccome non siamo proprio nati ieri e non siamo proprio degli idioti, ci viene la domanda: "Ma i dirigenti di una squadra quale conoscenza, quale ruolo, quale eventuale complicità hanno in questi episodi?"
Troppe lacrime improvvise lasciano qualche sospetto che si tratti di lacrime di coccodrillo.
Ora il tour è finito o quasi e così ci sarà tempo per le necessarie verifiche e per dare agli atleti un messaggio di rigore.
Per il bene delle persone e del ciclismo.