lunedì 13 luglio 2009

RISPONDE CANCRINI

(Da l’Unità di sabato 11 luglio)

Se il sogno delle madri è una figlia velina.

Dice Lerner: “Un paese in cui sono gli stessi genitori a promuovere la trasformazione delle figlie in veline per arricchirsi è senza dubbio malato”. Penso alla pubblicità massiccia nei programmi infantili o a quei grembiulini da asilo della Coop con la scritta :”Da grande voglio fare la velina”. (Viviana Vivarelli)

Risposta: l’immagine della velina, in televisione, è quella di una ragazza giovane, carina, sorridente alla quale non deve essere dato alcun compito e che non deve, dunque, sapere fare nulla. “Da grande voglio fare la velina” è un sogno (delle figlie o dei genitori, a volte più dei genitori che delle figlie) legato all’idea di essere “più bella delle altre” anche se la bellezza oggi non serve più a (sognare di) sposare dei principi ma a (sognare di) comparire in televisione perché comparire in televisione oggi è un po’ come essere invitati a corte al tempo di Biancaneve e di Cenerentola. Quello che si sta ricreando da noi, Italia 2009, è del resto il mondo dei re e delle corti, i nobili di oggi sono i VIP, le cortigiane sono le escort con tanto di Pompadour e di regine infelici dove i poveri debbono restare poveri e gli stranieri sono dei “selvaggi”.
Se tutto questo accade, tuttavia, se il mondo in cui siamo costretti a vivere è questo, scandalizzarsene serve a poco. Quello su cui dobbiamo riflettere piuttosto è che un paese in cui la bellezza di chi piace ai potenti conta di più dei meriti e delle competenze è un paese senza futuro.