giovedì 31 dicembre 2009

AUGURI

NON FACCIO LA FILASTROCCA, MA VOGLIO FAR GIUNGERE IL MIO AUGURIO SOLIDALE:
-AGLI OPERAI CHE SONO SUI TETTI
-AGLI IRANIANI CHE LOTTANO PER LA DEMOCRAZIA
-A DON ALESSANDRO SANTORO E ALLA COMUNITA' DELLE PIAGGE
.-CHE LOTTANO PER IL VANGELO E PER LA LIBERTA'
 

PAROLA DI PIDUISTA

"Il legittimo impedimento, il cosiddetto processo breve, il lodo Alfano, così come il ritorno all'immunità parlamentare non possono essere considerate come leggi ad personam" Fabrizio Cicchitto, presidente deputati Pdl.

LA PAURA DELL'INTELLIGENZA

Se penso ai "processi" vaticani contro Schillebeeckx e contro mille altri e altri teologi, leggo l'ottusità di un potere che ha visto "lupi" ovunque. Così le voci più vitalizzanti e più profonde sono state messe sotto sospetto e condannate.

Roma, quella vaticana, continua la stessa pratica, prosegue nella sua cecità.

Un motivo, anzi uno dei più evidenti, è ben noto: nei sacri palazzi si amano molto gli spiriti servili, quelli che scrivono senza firmarsi, quelli pronti all'inchino: soprattutto quelli mediocri e pronti all'obbedienza. Detto in parole semplici: il vaticano ha paura delle persone intelligenti e libere. Anche per questo motivo, esiste una chiesa che  non pensa ad alta voce.

Ma la paura gioca davvero brutti scherzi.

Voglio narrare un fatto personale che fa pensare.

Da almeno 2 anni, puntualmente, ogni volta che scrivo qualche riga attinente le cristologie, ricevo una mail di tono e di spessore diverso, da una persona mediamente interessata all'argomento e dotata di una certa informazione teologica. Penso che si tratti di un'ottima persona che non ha però imparato il coraggio del parlarsi a viso aperto. Non ho mai potuto sapere il suo vero nome e indirizzo e professione. Si firma Gino: gamala82@libero.it.

Questo signore, evidentemente, sa che anche solo corrispondere con me per lui potrebbe rappresentare un rischio per la sua posizione o carriera nella chiesa. Notate: non si tratta di questioni intime personali in cui l'anonimato può avere un senso, ma di questioni che dovrebbero potersi dibattere in pubblico.

Questo è il clima che spegne il coraggio e abitua le persone al nascondimento, a non assumersi la responsabilità e le conseguenze delle proprie idee e ricerche. La chiesa dei mille "Gino" non sa che solo uscendo allo scoperto ci si riconosce come fratelli e sorelle che si scambiano i doni di Dio.

mercoledì 30 dicembre 2009

SULLA “CAMPAGNA D’ODIO”

Riporto alcune righe di Curzio Maltese comparse su il Venerdì del 24 dicembre.

 

«E’ in atto una campagna d’odio contro di me, il fascismo e l’Italia» (Benito Mussolini, discorso al Senato, 1932). «Gli ebrei alimentano una campagna di odio internazionale contro il governo. Gli ebrei di tutto il mondo sappiano: questo governo non è sospeso nel vuoto, ma rappresenta il popolo tedesco. Chi lo attacca, offende la Germania!» (Adolf Hitler; programma nazionalsocialista 1933).

Ho cominciato dalle citazioni per ricordare chi sono i due inventori della più fortunata formula del moderno vittimismo politico: «campagna di odio». In tempi più recenti, i razzisti degli Stati del Sud accusarono Martin Luther King di aver lanciato «una campagna di odio contro i bianchi». Osama bin Laden parla nei suoi messaggi della «campagna di odio dell’Occidente contro l’Islam». Tutto questo per spiegare perché rabbrividisco ogni volta che sento l’espressione «campagna di odio» in bocca a un politico. Non verrebbe mai in mente a una persona pacifica. Neppure in presenza di una vera campagna di odio nei suoi confronti.

BERLUSCONI FA IL TEOLOGO

Ci tocca sopportare di tutti i colori.

Berlusconi scrive un lettera al papa per assicurarlo che il suo governo manterrà alla chiesa cattolico-romana tutti i finanziamenti e tutti i privilegi. Certo la lettera è più “alata” e ipocrita, ma la sostanza è questa. Ormai il papa e Berlusconi si intendono molto bene. Quando parlano di “valori cristiani” intendono soprattutto quei “valori bollati” di cui parlano le banche, gli industriali, i signori della finanza.

Altro che letterine augurali.

martedì 29 dicembre 2009

PREPARANDOCI A PREGARE

Fermarsi,

far silenzio,

non muoversi,

non pensare,

non decidere,

non inquietarsi,

liberarsi dai pensieri,

lasciar stare tutto,

solamente riposarsi,

lasciarsi amare,

lasciarsi agire dagli altri,

lasciarsi rinascere,

unirsi,

offrirsi.

 

(affisso in varie lingue nella cappella multi-religiosa dell'aeroporto di Francoforte).

 

DIO: ASPETTARLO SEMPRE

Un essere umano bisogna attenderlo.

Anche nella comunione più intima, quella con il proprio sposo o la propria sposa, rimane sempre un elemento di non-possesso, di non-conoscenza e di attesa.

Dato che Dio è infinitamente nascosto, libero, imprevedibile, dobbiamo attenderlo nel modo più assoluto e radicale.

Egli è Dio, per noi, proprio nella misura in cui non lo possediamo.

Il mezzo per avere Dio è non averlo e attenderlo (P. Tillich).

 

LETTERA SUL DIAVOLO

Caro Don Franco,
le scrivo a proposito di una discussione che ho avuto con un mio conoscente. Stavamo scherzando e parlando del più e del meno, non so come, parlando di paure è venuto fuori che una delle sue paure è il diavolo. il tutto alimentato da un racconto di suo nonno che fu parte di un esorcismo, dove il diavolo attraverso il posseduto gli rinfacciò fatti a cui il posseduto non avrebbe potuto assistere (tra l'altro, pare, dopo che il nonno prese a parolacce il demonio, che coraggio gli ho detto io!).

alla fine della chiaccherata mi sono fatto una sonora risata, dicendo che il nonno probabilmente aveva capito che il nipote era un tipo molto impressionabile e quindi si era divertito abbastanza alle sue spalle.

Oggi invece ho voluto fare una ricerchina, e mi son ritrovato testimonianze di tutti i tipi, spesso addirittura in siti sponsorizzati

http://www.verginedegliultimitempi.com/video_esorcismi.htm

dove ci sono le testimonianze di Padre Amorth, che a quanto pare ha dichiarto che il demonio teme papa Benedetto XVI molto più di Giovanni Paolo II. Oppure i famosi discorsi di Verdi Garandieu. O ancora il "sono dannata!", la storia Devo dire che la poca cura di questi siti persino nella stesura del testo, e il continuo richiamo a passi del vangelo molto famosi mi rende un po' scettico riguardo a queste testimonianze. Oltre al fatto che, a sentire i commenti, i posseduti sono sempre definiti come angioletti colpiti dalla sfortuna o da un altrui maleficio. ma allora queste cose funzionano? Fattucchieri, stregoni, divinazioni, sedute spiritiche? perchè la chiesa ha sempre detto che sono corbellerie, ed invece gli esorcisti dicono che sono assolutamente pericoli reali, sottolineando comunque che nella maggior parte dei casi si manda la gente dallo psichiatra

Ora, io ho sempre pensato che il male, inteso come forza, sta dentro il cuore degli uomini, più che nella personificazione di un essere immerso nelle fiamme perpetue, creatore dell'inferno. Anche se non dubito dell'esistenza dell'aldilà (anzi, ogni tanto mi aggrappo a questa convinzione, visto che la mia crisi spirituale si fa sempre più profonda, anche grazie alle dichiarazioni di questo papa che il diavolo, a quanto pare, teme moltissimo!), nè vacillano quei pochi principi cardinali del cristianesimo che mi sono rimasti. è anche vero che forse "il più grande inganno che il diavolo ha fatto all'umanità è stato farle credere di non esistere" (piccola citazione da "i soliti sospetti").

Io vorrei la sua opinione: secondo lei il diavolo (inteso come creatura con la coda puntuta, le corna ed il forcone che possiede gli innocenti) esiste? oppure esiste il male che gli uomini hanno dentro di sè e che non si riesce a controllare, dandogli la forma del demonio?

la ringrazio del tempo che mi dedicherà
Domenico

RISPOSTA AD UN LETTORE

      Gentile Signor Domenico,
ho letto con interesse la sua lettera e debbo constatare che Lei solleva un problema assai interessante. Infatti sono ancora più numerose di quanto si pensi le persone che credono nell'esistenza del diavolo, del demonio, di Satana, degli spiriti maligni.......
Chi legge la Bibbia e le classiche opere di un gran numero di letterature antiche si imbatte nell'immaginario e nel linguaggio degli spiriti del male.
Il pericolo è di scambiare la cornice con il quadro.
Chi pratica la lettura biblica alla maniera fondamentalista o cattolico-romana tira fuori dalla Bibbia tutto e il contrario di tutto.
Usa la Bibbia per i suoi usi personali e/o istituzionali.
Questa è una vera tragedia. Si pensi a tutta l'umoristica dogmatica su Maria, alle frecce avvelenate lanciate contro le donne che abortiscono, agli omosessuali, ai separati e divorziati......
La gerarchia cattolica ha una secolare tradizione di manipolazione delle Scritture per gli interessi di potere.
Non si tratta di buttare al macero il quadro, cioè il messaggio. Nel linguaggio mitico del tempo questo immaginario e queste costruzioni letterarie sono tutt'altro che prive di significato.
La presenza del male è così vasta, profonda, pervasiva, insondabile che la si è "ipostatizzata", cioè resa personale. Il male, in tutte le sue dimensioni, è stato nei millenni percepito come una "presenza imprendibile", come una legione di forze-spiriti-sentimenti nocivi.
Alcune correnti dell'ebraismo del dopo esilio, anche per non mettere sul conto di Dio l'origine del male, lo si fece "scivolare" verso quelle culture che misero il male sul conto di una entità estranea, nemica.
Sarebbe bello poterne parlare a lungo, ma non posso certo scendere nei dettagli di un ampio e multiforme processo storico e letterario.
Dunque, il senso di questo linguaggio è prezioso: esiste il male e guai a sottovalutarlo. Ma non esiste nessun diavolo, nessun spirito cattivo. Esistono le "diavolerie", ma sono nostre, dentro e fuori di noi, come bene Lei mi scrive nelle ultime righe.
Questo è il dato sicuro ed è il prezioso messaggio di tutti i testi "indiavolati".
La gerarchia, in modo volpino e falso, ha sempre agito su due piste diverse. Da una parte minimizza (ma intanto ha creato e mantiene il ministero dell'esorcista) e dall'altra ha sempre usato la paura del diavolo e dell'inferno per incutere terrore e mantenere il controllo sulle coscienze.
E' tempo di smascherare queste doppiezze e queste ipocrisie.
Nella mia lunga vita ho spesso incontrato persone che si ritenevano tentate dal diavolo o possedute. Mi sono stati molto cari come fratelli e sorelle sofferenti e , rispettando il loro dolore, me ne sono preso cura amorevolmente.
Ho cercato di allontanarli dagli esorcisti e metterli in contatto con gli adeguati servizi e un buon psichiatra. Devo dire che, avendo conosciuto parecchi preti esorcisti, ne ho tratto l'impressione di persone più sofferenti dei loro utenti. Di qualcuno, per ragione di ministero, mi sono preso cura. Si trattava di preti sessuofobici, incapaci di dare un volto alle loro sofferenze. Più facile metterle sul conto del diavolo.
Dunque, caro amico, camminiamo verso una fede adulta. Troppo comodo scaricare sul diavolo le nostre diavolerie.
Sono nostre le guerre, le violenze, gli stupri, gli egoismi, le prevaricazioni.
Guardiamole in faccia e, con la fiducia in Dio, potremo affrontarle come ha fatto Gesù.
Purtroppo gran parte del clero continua a "recitare" le solite dottrine del catechismo con grande danno per la vita di fede.Molti teologi non parlano chiaro e, per quieto vivere, girano attorno al problema.
Lasciamoci alle spalle queste superstizioni e cerchiamo, invece, di impiegare la vita a combattere il male, ovunque si annidi.
Così pure l'unico inferno che esiste è quello che viviamo quaggiù tra stupri, violenze, guerre, ingiustizie, illibertà, egoismi e angosce.
Seguire Gesù significa, a mio avviso, riporre la nostra fiducia in Dio e contrastare il male in tutte le sue forme.
Perchè il Regno di Dio è già qui, comincia su questa terra. Il suo realizzo definitivo e futuro è nelle mani di Dio, ma oggi tocca a noi fare tutta la nostra parte in questo tempo.
Spero di avere, sia pure brevemente, fornito a Lei qualche elemento per la sua ricerca.
                                            Un saluto cordiale
                                                                                                                  don Franco Barbero
 

SANGUE

·        In Iran la repressione insanguina ormai ogni angolo del Paese. Tutto diventa possibile, anche una nuova rivoluzione che travolga il potere.

 

·        In Israele il governo Netanyahu continua nella prospettiva razzista che non ha il coraggio di bloccare definitivamente gli insediamenti ebraici nei territori palestinesi. Così non ci sarà mai la pace  Gaza è stretta in una morsa di morte. E alcune forme estremiste di opposizione palestinese non aiutano certo il processo di pace tra i due popoli. Su questo terreno Obama  non riesce a far prevalere una nuova prospettiva in una politica estera degli USA che resta incerta e ambigua.

GRAZIE: CHIEDO ATTENZIONE

Ripeto che io non uso i messaggi sul telefonino. Me ne arrivano a centinaia e non li leggo e non rispondo. Amo parlare, non messaggiare. Nessuno si aspetti una risposta al messaggio.

Molte persone mi chiedono di parlarmi da molto lontano sul telefono fisso che non posso rendere pubblico, altrimenti non vivo più. Però c'è un modo per parlarmi sul fisso: mi chiamate sul cellulare e poi, all'occorrenza, vi fornisco il fisso. Tale numero (vi supplico) deve essere usato quella volta e poi non deve essere comunicato a nessuno. Devo tutelarmi perché non posso superare le 10 ore quotidiane di lavoro.

Resta il fatto che sono in eterno ritardo nelle risposte alle vostre lettere. Non posso fare di più. I gruppi mi assorbono sempre più forze e poi c'è tutto il resto…… che è davvero troppo!!

lunedì 28 dicembre 2009

DEFINITIVAMENTE CON DIO

La morte del teologo di Nimega mi ha profondamente colpito. Ho guadato nella mia biblioteca i suoi studi. A lui debbo infinita riconoscenza. Per me, giovanissimo prete, la testimonianza della sua vita, il suo coraggio nella ricerca teologica e le condanne vaticane, sono state una preziosa indicazione per il mio ministero. Mi sono letteralmente buttato sui suoi libri  che ho trovato nutrienti come il pane, solidi come la roccia, aperti come una finestra spalancata, appassionati ed appassionanti. Pagina dopo pagina avveniva in me un positivo sconvolgimento. Debbo a lui, a Kung e a pochi altri l'inizio della mia passione per le ricerche cristologiche che poi negli anni sono diventate un vero oceano. Fu da quegli anni che si determinò in me il passaggio dalla trinità ontologica alla simbologia trinitaria. Da allora intensificai la riflessione sui linguaggi dei  Concili  di Nicea, Costantinopoli, Efeso e Calcedonia. Ora lo penso nella pace di Dio, vicino a quel Gesù di Nazaret di cui è stato un testimone con la vita e con gli studi.

LA MORTE DEL TEOLOGO SCHILLEBEECKX

E' con grande commozione che vi annuncio la morte di Edward Schillebeeckx. Ho letto diversi suoi
scritti e ne sono rimasto, letteralmente, rapito. Vi consiglio il libro 'Cerco il tuo volto. Conversazioni
su Dio', scritto con Francesco Strazzari, un presbitero del vicentino.
Prego per Edward.
 
Giovanni Panettiere
 
(ANSA) - BRUXELLES, 27 DIC - E' morto a 95 anni a Nimega in Olanda, la vigilia di Natale, il teologo belga Edward Schillebeeckx. Domenicano, figura controversa della dottrina cattolica, arrivo' ad essere processato dal Vaticano per ben tre volte per le sue teorie sul celibato, la figura di Cristo e la gerarchia ecclesiastica.
 Secondo quanto riporta la stampa locale, Schillebeeckx, nato ad Anversa e uno dei protagonisti del Concilio Vaticano II, entro' in conflitto con il Vaticano dopo i suoi libri su Gesu' e fu convocato a Roma dalla Congregazione per la Dottrina della Fede per spiegare le sue teorie che negavano la resurrezione di Cristo in quanto fatto oggettivo
 
 
__,_._,___

MARAMOTTI

- "SE MI DESSERO LA CITTADINANZA, SOSTERREI LA DEMOCRAZIA..."

- "UNO DI QUEI LAVORI CHE LORO NON VOGLIONO PIU' FARE!"

ESSERE GAY IN CINA

Fino a dieci anni fa , l'omosessualità era reato in Cina.
Ora stupisce l'iniziativa del governo di creare dei luoghi di ritrovo aperti ai gay alla luce del sole.
Tenendo conto del fatto che l'evoluzione sul piano dei diritti in Cina è assai lenta, la notizia lascia intravedere futuri sviluppi ed ha sorpreso molti osservatori.

ISRAELE OPPRIME GAZA

A un anno dall'offensiva israeliana Piombo Fuso, che è costata 1.400 morti palestinesi, la prospettiva di una vita decente per i palestinesi della Striscia di Gaza appare drammaticamente lontana. Tra i 1,5 milioni di abitanti disoccupazione e povertà dilagano, l'accesso alle cure, acqua e servizi igienici è sempre più ridotto.
Lo denuncia un documento della Croce Rossa Internazionale. "Non ci sono stati progressi dalla fine del conflitto, soprattutto per il pesante blocco israeliano che impedisce la ricostruzione - dice Pierre Wettach, capo della delegazione del Cir - Molti abitanti sono disperati".
Sedici Ong, tra cui Oxfam e Amnesty, accusano: la comunità internazionale ha tradito Gaza, non ha posto fine all'embargo israeliano sulla ricostruzione.
L'appello: si ponga fine al "castigo collettivo illegale" contro gli abitanti della Striscia.

LA DESTRA NON VUOLE

"Il dibattito parlamentare sulla cittadinanza è un'occasione irripetibile per risolvere la complessa, annosa, e drammatica questione riguardante migliaia di ragazze e ragazzi nati in Italia da genitori irregolari che si trovano, al compimento della maggiore età, nella condizione di clandestini. Siano cittadini".

IO SONO PENDOLARE

Siccome trascorro molto tempo in treno (e spesso nei treni dei pendolari), vedo un degrado crescente. La linea che "frequento" almeno con quattro viaggi ogni settimana, è diventata una "tratta abbandonata". Moltissimi i passeggeri, ancor più numerosi i ritardi che sono continui ed inspiegabili per una percorrenza di 35 chilometri.
Se poi parliamo di servizi igienici, anche la Freccia Rossa è vergognosamente sporca.
Bisognerà partire da casa con panino, maglione, carta igienica, pappagallo e vasino.

domenica 27 dicembre 2009

TRA SIMILI CI SI INTENDE

Caro Silvio Berlusconi, io ti voglio bene e vorrei dirti che ti amo. Qualcuno ti ha definito il  diavolo.Ma tu non avere paura, tieni botta e vai avanti. Non arrenderti, per favore"  ( don Pierino Gelmini ).
Davvero siamo in pieno clima del partito dell'amore in cui due amanti si complimentano a vicenda mentre il Paese vive ore drammatiche per  la disoccupazione e il "governo dell'amore" toglie seicento euro alle famiglie.

"MIO FIGLIO è GAY, IL PRETE VUOLE ESORCIZZARLO"

 
"MIO FIGLIO è GAY, IL PRETE VUOLE ESORCIZZARLO"
Mamma disperata: il marito caccia il ragazzo di casa e minaccia di lasciarla
lunedì 06 aprile 2009 , di Corriere dell'Umbria
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  L'allarme è arrivato al telefono aperto gestito dall'Agedo umbra, l'Associazione di genitori e amici di omosessuali. "Ho scoperto che mio figlio è gay. Mio marito l'ha cacciato di casa e il prete ci ha spinto a rivolgerci ad un esorcista". A raccontare la sconcertante vicenda è il Comitato provinciale Arcigay di Perugia con un dettagliato comunicato stampa. La signora Nadia Negroni che gestisce la linea telefonica di supporto alle famiglie che davanti all'omosessualità dei propri figli si sentono smarrite, riceve una chiamata. Una donna disperata racconta l'incredibile vicenda. Ha da poco saputo che l'unico maschio dei suoi quattro figli è gay. E' stato lui stesso a confessarlo. Al ragazzo, 17 anni appena, è sembrata la cosa migliore da fare: meglio la trasparenza piuttosto che passare gli anni migliori della sua vita tra menzogne e sotterfugi. Invece in quella famiglia del sud si scatena il putiferio. Il padre non sente ragione. L'idea che suo figlio sia "diverso" non può essere sopportata. Non ci pensa sopra due volte e lo butta fuori di casa. Comprensibile la disperazione della donna che tra l'altro, come racconta la Negroni, rischia di essere lasciata perché il marito la accusa anche di essere la causa dell'omosessualità del figlio. Scoppia in lacrime al telefono con l'operatrice umbra che cerca in tutte le maniere di tranquillizzarla e di spiegarle "...che non si tratta di una scelta", che il ragazzo "...non ha alcuna colpa", è la natura che ha deciso così. Consigli alla signora di leggere alcuni libri e di non ascoltare chi sostiene che il 17enne ha problemi oppure è addirittura vittima di una malattia. La mamma del giovane, probabilmente anche tranquillizzata, svela che quella che sta facendo all'Agedo non è la prima richiesta di aiuto. Si è già rivolta - come racconta l'Arcigay nel comunicato stampa - al parroco, forse in cerca di una parola di conforto. "Mi ha raccontato - aggiunge indignata Nadia Negroni - che lui le ha detto che il figlio era sicuramente posseduto da satana e che sarebbe stato necessario un esorcismo per rimettere le cose a posto". Il Circolo Arcigay Arcilesbica Omphalos di Perugia e la sezione umbra dell'Agedo "...si dicono indignati e indispettiti per ognuna delle cose capitate a questo ragazzo. Lo siamo per lui e per le molte centinaia di ragazzi e ragazze che faticano infinitamente nell'accettare la propria omosessualità e quando finalmente si dimostrano più forti della paura, si ritrovano schiacciati da famiglia, Chiesa, tv e politica che insieme, certe volte, sono un violento distillato di ignoranza...". Parole dure per commentare la vicenda, nella speranza che comunque il protagonista della storia "...nel suo cammino possa incontrare persone intelligenti, capaci di riportarlo verso la famiglia solo dopo aver sostenuto la famiglia stessa". "Di richieste di aiuto - ammette Nadia Negroni - ne ricevo 3 o 4 al mese. Arrivano puntualmente da fuori regione, forse perché è più facile parlare sapendo che chi ti ascolta vive lontano centinaia di chilometri. Fino ad ora non si sono fatti avanti umbri, forse per vergogna o il timore di confidarsi con persone a loro vicine geograficamente". E racconta con soddisfazione una vicenda trattata proprio dall'Agedo: "Padre dirigente medico, madre insegnante e un figlio omosessuale da accettare. Uno studente universitario a Perugia. Dopo telefonate, colloqui e consigli la situazione è cambiata radicalmente. All'ultimo Gay Pride è stata una gioia ricevere i ringraziamenti sia dei genitori che del ragazzo. Finalmente vivono un rapporto sereno".  
 
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Intervista ad un parroco di Noicàttaro
«La sinistra crea gay e prostitute»: è bufera sul prete
New York. Prete di giorno, drag queen di notte
Preti e pedofilia presentazione libro
 
 
 
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SOLIDARIETA' AL GAY DICIASSETTENNE

Voglio esprimere affettuosa vicinanza e piena solidarietà al ragazzo gay diciassettenne dell'Umbria che ha avuto il coraggio di svelare la sua omosessualità. Sii fiero di te! Va riconosciuto il coraggio della mamma che è ricorsa all'AGEDO, questa meravigliosa associazione di genitori con figli omosessuali. Il padre del ragazzo lo ha cacciato di casa, seguendo i dettami del pregiudizio Resta la speranza che questo padre ci ripensi e trovi nel suo cuore le risorse d'amore che ricreano il dialogo. Speriamo che trovi persone preparate con cui potersi confrontare.
E' un grave errore rivolgersi ad un parroco qualunque che, come in questo caso, crede ancora nel diavolo e nell'esorcista. Poveretto. E' lui, questo parroco incompetente, che avrebbe bisogno di un piccolo trattamento psicologico e di un serio aggiornamento teologico.
Caro ragazzo......a 17 anni stai cercando il tuo sentiero di vita. Sii te stesso. Voglio ancora dirti, se la cosa ti interessa, che Dio è sempre vicino a chi cerca l'amore e la solidarietà e non confonderlo con il papa, i vescovi e il parroco.
Ti abbraccio forte e ti lascio il mio cellulare  340/8615482
                                                        don Franco Barbero

sabato 26 dicembre 2009

LETTERA FIRMATA

Caro Don Franco,
Le scrivo questa e-mail per esporle la mia più sentita ammirazione sul suo lavoro e sul coraggio che ha di esporre le sue idee in una società così ostile alla "natura dell'uomo".
Sono un ragazzo di 18 anni che vive un periodo particolarmente difficile, il periodo della formazione, il periodo in cui si effettuano le prime importanti scelte come quelle degli studi da effettuare e il periodo in cui comincia a crescere una certa maturità che mi ha portato ad eseguire riflessioni profonde e che infine mi ha portato a sentire, forse, il bisogno di Dio.
In genere quando qualcuno sente il bisogno di avvicinarsi a Dio non è poi una questione così complessa, sente in sè questo bisogno e semplicemente senza neanche accorgersene si ritrova li, a fidarsi in questo essere superiore piano piano con il tempo. Basta avere "l'animo" predisposto e tutto viene da sè.
Il problema insorge quando la propria personalità differisce con i canoni che sono sempre stati attribuiti alla "vita cristiana".
Mi sono dichiarato omosessuale verso i 15 anni in famiglia ed agli amici, tra l'altro mi dichiarai il giorno di Natale. E giuro che fù una semplice casualità.
La mia omosessualità mi allontanò dalla chiesa a cui in passato appartenevo e cominciai ad addentrarmi in studi scientifici, scoprendo poi successivamente la mia profonda passione per la psiche umana e per la psicologia.
Mi avvicinai sempre piu ad una corrente di pensiero razionalistica che non dava più spazio a Dio e quindi cominciai a vivere la mia omosessualità liberamente essendomi liberato dal concetto che non fosse giusta agli occhi di Dio.
Diventai agnostico e seguivo, come seguo tutt'ora, profondamente la scienza verso cui sono indirizzati tutti i miei studi e le mie future aspettative lavorative.
In questi mesi ho sentito il bisogno di avvicinarmi a Dio e per me è stato un pò sconvolgente e deludente.
È stato un pò sconvolgente perchè non avrei mai immaginato che un tipo "razionalistico" come me potesse risentire alcuni anni dopo aver abbandonato la chiesa il bisogno di ristabilire un rapporto con Dio. Sono così razionale che non avrei mai potuto immaginare come potrei aver soddisfatto questo bisogno dato che sono un tipo che se non vedo, non credo.
È stato deludente perchè la mia omosessualità và in conflitto con Dio, mi hanno sempre insegnato che non c'è spazio con Dio per i "gay".
Le "sacre scritture" affermano esplicitamente che non c'è spazio con Dio per gli omosessuali.
Molto umilmente e gentilmente le pongo un quesito che mi tange profondamente:
Come può un omosessuale vivere credendo in Dio e con "Gesù nel cuore" se "loro" esplicitamente condannano ogni tipo di relazione differente da quella eterosessuale?
Come posso io, ragazzo omosessuale e profondamente innamorato della vita, affidarmi ad un'entità superiore che mi dà del sodomita, che mi assicura un inferno a causa dell'amore che provo e che mi condanna continuamente?
Come si può dire che gli omosessuali possono "sorridere agli occhi di Dio ed amarsi" come ho sentito dire da lei in una trasmissione televisiva se "lui" stesso afferma che possono fare tutt'altro che sorridere?
Per carità non voglio "denigrare" la sua frase che, se fosse bella, sarebbe davvero stupenda.
Voglio solo capire, capire.
Capire se posso avere un rapporto con Dio in cui il mio amore non venga definito anomalo, abominevole e perverso.
Mi scusi se la lettera le potrà sembrare esageratamente lunga o colma di domande, non è obbligato a rispondermi.
Volevo solo parlarne con lei che senza alcun dubbio mi è sembrata una persona profondamente colta e viva.
 
Con Ammirazione,
un confuso 18enne.

RISPOSTA AD UN DICIOTTENNE

Caro amico,
ho letto e riletto con gioia ed emozione la tua gradita lettera.
Preso tra un gruppo e l'altro , pizzicato tra incontri e dibattiti, come farò a risponderti adeguatamente? Ci vorrebbe un dialogo a quattr'occhi. Se tu fossi qui nel mio studio, avrei la gioia di conoscerti e la possibilità di aprire con te, nella mia enorme biblioteca, la sezione dedicata al tema "fede e omosessualità". Devo purtroppo limitarmi  a poche battute.
1) Intanto sono lietissimo che tu sia amante delle scienze. E' un amore bello, produttivo, sano. Ovviamente anche la scienza può diventare un idolo, ma non sembra che tu corra questo pericolo.
2) Mi sembra però necessario, proprio sul piano razionale, compiere un'operazione fondamentale: distinguere accuratamente Dio dalla chiesa gerarchica ufficiale. Infatti, nel percorso di una fede adulta e matura, l'ostacolo più grande da superare è proprio la realtà ecclesiastica nelle sue espressioni strutturali , etiche, culturali e dogmatiche. Chi resta impigliato nelle reti ecclesiastiche conserva una fede infantile, inconciliabile con il pensiero critico.
3) Ho dedicato e dedico tuttora molto tempo agli studi biblici con l'utilizzo delle discipline storiche, critiche, letterarie e antropologiche. Ora, proprio una corretta lettura dei due Testamenti biblici non permette  di utilizzare tali testi contro l'omosessualità. Purtroppo è ancora in vigore una diffusa interpretazione che decontestualizza versetti e pericopi e così si fa dire alla Bibbia tutto e il contrario di tutto. Spero che tu possa leggere almeno la rivista CONCILIUM nel quaderno "Le omosessualità" (Ed. Queriniana) e "L'omosessualità nella Bibbia e nell'antico vicino oriente" ( Ed. Claudiana).
4)Come documentano centinaia e centinaia di studi di insigni teologi, la contraddizione tra fede in Dio ed esperienza omosessuale è una creazione ecclesiastica e un pregiudizio culturale. Chi non legge la Bibbia nel suo contesto confonde il linguaggio con il messaggio, cioè il quadro con la cornice.
5) L'uscita dal modello unico eterosessuale per arrivare ai molti modi di amare costituisce un cammino di liberazione che cambia radicalmente la percezione di se' e l'approccio alla fede. Questo ho tentato di evidenziare nel mio libro "Omosessualità e Vangelo" (Ed. Gabrielli) sulla scorta di molti studi e di lunga esperienza.
Non so quale sarà il tuo cammino, ma mi preme ricordarti che Dio non è mai lontano dalle persone che cercano l'amore: questo è il cuore del Vangelo di Gesù. Di lui ti puoi fidare.
Ti abbraccio forte forte e ti auguro un cammino in pace con te stesso e in pace con Dio.
                                                          don Franco

venerdì 25 dicembre 2009

BENE OBAMA

E' passata la Senato la proposta di legge che garantisce l'assistenza sanitaria pubblica e gratuita a trenta milioni di americani che ne erano sprovvisti. Si tratta di un risultato straordinariamente importante in presenza di una mobilitazione contraria di tutte le forze del Partito Repubblicano, delle lobby farmaceutiche e della sanità privata.
Ora il cammino sembra spianato per l'approvazione definitiva e così Obama mantiene la sua prima promessa. Soprattutto molti poveri possono finalmente avere le cure necessarie.

PERO' C'E' DA RIFLETTERE

Tutti ci rallegriamo che il cardinale e il papa non abbiano riportato danni dall'aggressione della donna psicolabile che è entrata improvvisamente nel corteo papale ieri sera nella celebrazione della  veglia natalizia.
Però io farei una riflessione. A mio avviso, sono le persone sofferenti che dicono no  ai teatrini solenni e pomposi dei potenti sia politici che religiosi. Lo dicono e lo fanno a modo loro, con le loro esasperazioni, in modalità non certo condivisibili. Dal loro gesto possiamo forse ricavare qualche riflessione, anzichè limitarci a dire che si tratta di un gesto insensato di una persona pazza. A mio avviso, queste azioni vogliono dire che certo sfarzo e certa esibizione di potenza creano e suscitano nelle persone sofferenti  una provocazione, allargano ed approfondiscono le ferite della loro condizione.

giovedì 24 dicembre 2009

MARAMOTTI

Nella morsa
del gelo,
Berlusconi
tende la mano                Se ci liberiamo
alle stagioni                    di Di Pietro
                                                 ha promesso
                                       la primavera
                                       entro marzo!

PINEROLO

Giovedì 31 dicembre dalle ore 18 alle 19 ci troviamo nella sede della comunità cristiana di base di Corso Torino 288 per un'ora di silenzio e di preghiera.

LA VITA COME VIAGGIO (GIULIA DI RIVALTA)

Noemi è una donna con due figli, che sposano due ragazze moabite. Una delle due spose è Rut. Dopo qualche tempo, i due figli di Noemi muoiono e lei rimane sola con le due nuore. Sono tre donne sole, e Noemi decide di tornare a casa, tornare nella sua terra. Allora cerca di convincere Noemi e Orpa a non abbandonare casa loro per seguirla. Una la ascolta. L'altra, no.

 

 

La storia di Rut e Noemi non è un'eccezione tra tutte le storie che troviamo nella Bibbia. Racconta di un viaggio, di scelte e di amicizia. Di come due donne si scoprano tanto legate da riuscire ad accettarsi senza remore. Di come un'amicizia possa crescere fino a compiere scelte difficilissime in nome di essa. Di come, sempre in nome di quest'amicizia, si possa arrivare a comprendere addirittura un altro mondo, un altro popolo, un altro Dio.

La storia di Rut e Noemi è la storia di un viaggio in compagnia. Un viaggio in cui due donne imparano a conoscersi e a rispettarsi, e iniziano a comprendersi, finchè un giorno scoprono di sentirsi veramente unite, legate, tanto che Noemi è pronta a rinunciare a Rut perchè lei possa vivere nella sua terra, tanto che Rut è pronta ad abbandonare la sua terra per non rinunciare ad essere in compagnia di Noemi.

Alla fine del loro viaggio, grazie ai consigli di Noemi, e al suo sostegno, Rut sposerà il ricco Boaz, e dal figlio che faranno nascerà uno dei personaggi più importanti della Bibbia: il re Davide. E così, veniamo a scoprire che il grande Davide, colui che sconfisse Golia, che portò gloria e splendore a Israele, non era per niente ebreo. Era uno straniero: sua nonna, Rut, era una moabita.

Insomma: il re Davide era straniero. Rut era straniera. I re Magi, i primi ad accorrere e ad accogliere il Gesù appena nato, erano stranieri. Tutti quanti avevano fatto un lungo viaggio, tutti in compagnia, per arrivare fino alla loro meta. Perchè? Perchè non è stato il vicino di stalla ad andare a guardare ammirato Gesù bambino? In tutto il corso della Bibbia troviamo questa affermazione, anche se nascosta fra le righe: sono gli stranieri quelli che prima ci credono, prima si mettono in viaggio, prima rischiano, qualcosa o anche tutto, che prima ascoltano davvero la notizia e non lasciano che entri da un orecchio ed esca dall'altro. È strano, forse, però è sempre così: quando una cosa ci capita sotto gli occhi, è come se ci capitasse dietro la schiena: non la vediamo. Forse non ce ne accorgiamo, forse non ci rendiamo conto del suo valore, forse preferiamo non capirlo. Fatto sta che solo quando in mezzo c'è un grande distanza, ci si rende conto che, guardate, è una cosa bella, è sensazionale, ha molto valore, e non va buttata via. Forse è perchè abbiamo bisogno di fare un viaggio, per poter capire quello che sta accadendo, e capire noi stessi. Abbiamo bisogno di solcare la strada, segnare il nostro sentiero, lasciarci impresse le nostre orme, così da poter, dopo, voltarci indietro e riuscire a gridare al cielo, orgogliosi, quanta strada abbiamo fatto e quanto è stato importante l'averla fatta.

E poi, l'altra tesi, l'altro tema importante: tutti, tutti questi viaggi sono sempre viaggi in compagnia. I re magi erano in tre, Rut aveva Noemi e Noemi aveva Rut, Gesù aveva i discepoli e i discepoli avevano Gesù. Tutti avevano qualcuno a fianco. E perchè?

Perchè noi, l'Uomo, ha bisogno di qualcuno, di una qualche presenza al proprio fianco che possa consolarti quando ti chini sulle ginocchia ansimando e fissi l'impossibile salita che hai davanti. Qualcuno che ti chieda aiuto quando scivola e si appende alla tua spalla per rimanere in piedi. Qualcuno che ti possa e soprattutto che ti voglia fissare negli occhi e dirti “sono qui, siamo qui, e siamo insieme”. Qualcuno da ammirare e da cui sentirsi ammirati, stimati, amati, qualcuno cui chiedere perdono quando sbagli. E da perdonare quando sbaglia lui.

Qualcuno a cui prendere la mano.

mercoledì 23 dicembre 2009

PENSIERO DI NATALE

Guardando al panorama ecclesiale di questa Italia e anche oltre
- Non mi fa paura l'ateismo militante
- Non mi fa paura l'avanzare della scienza
- Non mi fa paura la ricerca storica e biblica
- Non mi fa paura la presenza di altre fedi
... e potrei continuare l'elenco...

Mi fa, invece, molta paura e mi desta una profonda preoccupazione la mancanza di passione, cioè una fede in cui prevalgono l'abitudine, le parole slegate dai cuori, una predicazione soporifera, ripetitiva, catechistica, da manuale, le madonne, i santi, le sindoni.
Mi fanno paura i "preti per mestiere" nei quali non senti ardere e crepitare la fiamma. Anche brave persone, in riga come soldatini in divisa, funzionari di una istituzione sacra, tristi altoparlanti di "una gioiosa notizia" che sui loro volti e sulle loro bocche diventa smorta ed insignificante.
Ma Gesù, ci ricorda Luca al capitolo 12 del suo Vangelo, non era venuto a portare un fuoco?
E come mai oggi ci troviamo con tanti pompieri?
Ci deve essere qualche "guasto" nell'impianto di trasmissione...

PINEROLO

Nella sede della comunità di Corso Torino 288:

 

  • Lunedì 28 ore 10: gruppo biblico
  • Lunedì 28 ore 21: gruppo biblico
  • Giovedì 31 ore 18-19: ora di silenzio

HANS KUNG

Su Repubblica del 16 dicembre è comparsa un'intervista al teologo Hans Kung che esattamente 30 anni fa fu allontanato dall'insegnamento della teologia cattolica. Kung continuò come teologo ecumenico e da allora il suo pensiero si è fatto più ampio e più libero. Ora la restaurazione è più che mai in atto. Riporto qui alcune righe dell'intervista.

 

Tornano tempi di pericolo?

«C'è anche il pericolo che la Chiesa cattolica diventi luogo di raccolta di correnti anticonservatrici. Lo vediamo con la decisione di riaccogliere nella Chiesa i vescovi tradizionalisti, consacrati illegalmente, e schierati contro il Concilio Vaticano secondo. Ma anche con l'offerta agli anglicani conservatori di tornare nel Castello della Chiesa cattolica. Eppure non ho abbandonato la mia speranza che Papa Benedetto, anche in Vaticano, prenda atto dell'emergenza della cura pastorale cattolica delle anime, e si decida a necessarie riforme, per aiutare le migliaia di parrocchie in tutto il mondo che non hanno più un parroco. Ma anche molte altre emergenze nella Chiesa impongono una urgente risposta positiva del Papa».

 

Obbligo del celibato, dogmi, crisi delle vocazioni…secondo lei la Chiesa come può restare viva nel mondo d'oggi?

«La Chiesa cattolica si richiama a Gesù Cristo come origine e fondamento. È da differenziare rispetto al Sistema romano, che è nato e si è consolidato solo dall'undicesimo secolo. Solo dalla riforma gregoriana vigono nella Chiesa cattolica un centralismo romano imposto, un estremo clericalismo e un obbligo del celibato per tutto il clero. Non a caso venne nella stessa epoca lo scisma d'Oriente. le sorti delle riforme della Chiesa d'Occidente e della riconciliazione con la Chiesa d'Oriente dipendono da una correzione di questo medievale Sistema romano».

 

Cosa vuol dire oggi, secondo lei, essere cristiano, e cattolico?

«la misura del nostro essere cristiani non può essere il diritto ecclesiastico medievale, bensì deve esserlo il Vangelo stesso, secondo le Scritture del Nuovo testamento. Che cosa significhi essere cristiani, lo scrissi già 35 anni fa, e  non ho cambiato idea: "Seguendo Gesù Cristo l'uomo nel mondo oggi può vivere, agire, soffrire e morire in modo veramente umano: nella felicità e nella sventura, nella vita e nella morte sorretto da Dio e fecondo di aiuto per gli altri"».

PUBBLICO QUESTA BELLISSIMA LETTERA DI DON FEDERICO BOLLETTIN

 
CARI UOMINI CHE AMATE UNA DONNA STRANIERA...

In questi giorni sto ricevendo alcune lettere di uomini italiani alle prese con relazioni interculturali. Grazie al mio libro che, seppure con ritmi africani, continua ancora a viaggiare e a farmi incontrare con persone nuove. Grazie a un paio di miei interventi in televisione che, nonostante i limiti della comunicazione mediatica, ho scoperto raggiungere molti comuni mortali come me. Grazie a quei sogni, esperienze, obiettivi condivisi che mi inseriscono dentro una fitta rete di rapporti e di amicizie in tutta Italia.

Mi dicono che trasmetto semplicità, fiducia, coraggio. Poca cosa forse rispetto ai grandi problemi della crisi economica e politica, dell'infelicità diffusa o della paura del diverso.

Spesso mi chiedono consigli da esperto, ai quali non sono in grado di rispondere: "Come dobbiamo comportarci con le nostre donne straniere? Come possiamo capire se si tratta di vero amore o di un espediente per sopravvivere?" Domande pertinenti che senza una conoscenza diretta rischiano di ricevere risposte pericolose. E la conoscenza prevede l'incontro, anche fisico.

É strano però ricevere particolare stima e ascolto da chi fisicamente mi è lontano, mentre il vicino di casa mi ripone tra le statuine scartate del presepe, in attesa del prossimo natale.

Alla luce della mia personale e contingente esperienza, del mio rapporto cioè con la diversità dentro di me (prete operaio sposato) e dentro la persona che amo (di origine nigeriana), oserei dire che intrapprendere un rapporto interculturale è sempre una ricchezza. Una bella sfida ma nello stesso tempo difficile, perchè nuova, non immune da dubbi o sbagli di percorso.

Per prima cosa direi di considerare l'altro, in questo caso la donna con la quale si ha una relazione affettiva, come una persona alla pari. Di cultura diversa, certamente. A volte con problemi economici, capita. Con un passato sofferto, probabile. Ma pur sempre una persona con un'intelligenza, una volontà, delle risorse preziose. Per evitare di scivolare sulla strada ghiacciata dell'assistenzialismo, noi uomini, non possiamo diventare (o rimanere eternamente) nè gli infermieri nè gli assistenti sociali nè gli educatori delle donne di cui ci siamo innamorati! Sarebbe un grave errore che, oltre a rovinare il rapporto, ci procurerà molto dolore.

Spesso la donna straniera ha un carattere più forte di un uomo italiano. Sa essere autosufficiente, sa precisamente cosa vuole, e potrebbe (dico potrebbe) giocare a fare la "poverina". Non per cattiveria, ma per le vigenti leggi del libero mercato, che trasformano gli umani in merce e i sentimenti in interessi materiali. Come scovare l'inganno?

A certi uomini, del resto, fa piacere (per non dire comodo, scusate la schiettezza) autolesionarsi (farsi del male) oppure sentirsi i salvatori di donne in difficoltà, piuttosto che affrontare i propri problemi personali. Anche se involontariamente, o per destino, il fatto è che si sposta semplicemente il nodo della questione da se stessi all'altro, deformato però da una errata percezione di sè.

L'innamoramento idealizza la persona amata, nozione elementare e fondamentale. Per amore o per riempire una solitudine, si è disposti a fare qualsiasi cosa. Persino rovinare se stessi, il proprio futuro, le altre amicizie costruite nel tempo, un conto in banca frutto di sacrifici. "Vuole 30.000 euro come regalo di Natale – mi racconta un giovane operaio - per saldare il conto con la sua protettrice, altrimenti mi lascia. Cosa devo fare?"

Cari uomini, non date soldi e non esagerate con i regali. Non lasciate che il rapporto diventi uno scambio di prestazioni, un continuo ricatto, un prolungamento di quello sfruttamento che vorreste eliminare. A costo di perdere una bambina viziata da possedere, e recuperare, in altri modi o altrove, la donna che sempre avete desiderato. Con la quale progettare una vita insieme, da adulti, alla pari. Ma il lavoro più duro e più producente è quello su di sè, sui propri falsi e reali bisogni, sulle proprie false e reali possibilità...

Non voglio scoraggiarvi nelle vostre relazioni "diverse", ma semplicemente riportarvi al centro della questione. Può non sbagliare chi rischia percorsi nuovi? Esistono forse soluzioni preconfezionate? Di miracoli inspiegabili il mondo è pieno, e la fantasia della Vita continuamente ci sorprende. Dopo anni dal primo sguardo ho capito che l'incontro con l'attuale mia moglie è stato un incontro tra due povertà che è diventato immensa ricchezza per entrambi. Salvezza da e per entrambi. Incredibile!

In altre culture (ma anche nella nostra) il rapporto di coppia non è necessariamente un rapporto tra due amanti, ma un contratto tra due persone che vogliono vivere meglio possibile. Non molti anni fa, tradizione della mia terra, una donna sposata doveva saper cucinare bene, badare ai figli, essere sempre pronta al rapporto sessuale, non intromettersi nelle faccende economiche della famiglia, ecc... In cambio l'uomo l'accoglieva nella sua casa e la manteneva.

Oggi, trovare una persona che ci ami per quello che siamo, è molto difficile. Così come è difficile amare senza possedere, vivere l'amore come cammino di crescita umana verso la felicità personale, di coppia e sociale.

Cari compagni di viaggio, non vogliamo contribuire a confermare il luogo comune secondo cui, generalizzando, un matrimonio misto è un matrimonio di interesse. Costruiamo relazioni sane.

E se la donna clandestina di un tempo diventasse la moglie di un padano doc? É successo a me. Nulla è impossibile davanti a Dio, per la nostra felicità!

Colorati auguri di cuore.

 


 

POCHE PAROLE

Vangelo di Luca; 2, 1 - 20

1In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. 3Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. 4Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazareth e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, 5per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.

6Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.

8C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento,10ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore.12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia».13E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva:14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».

15Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 16Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.

17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. 19Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.20I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.


Siccome a Natale ci si ingolfa fino alla nausea di parole ecclesiastiche, religiose, vuote, retoriche, mi limiterò a poche righe.

Siamo davanti ad una straordinaria pagina di poesia. I fatti sono andati diversamente. Gesù nasce in una numerosa famiglia nel più totale anonimato.

Questo genere letterario poetico è tipico di tutte le tradizioni religiose. La nascita dell'iniziatore viene poi avvolta in un quadro leggendario mitico ed affascinante.

La comunità, con questo linguaggio del meraviglioso, ha dato libero corso al suo amore per Gesù, ha espresso in modo enfatico - celebrativo quanta importanza abbia rivestito per loro aver incontrato il messaggio di Gesù: come questo "incontro" cambiò le loro vite.

Ecco perché queste righe non vanno lette come cronache, ma come una interpellazione, una domanda diretta: "Anche per noi Gesù e il suo messaggio sono stati così importanti e decisivi?

Forse ci siamo un po' abituati a parlare di Gesù, di Betlemme e di Nazareth, dello scenario e del paesaggio molto normalizzato della nostra fede tra santi, madonne, angeli e incensi e così ci sfugge l'essenziale, cioè la pratica di vita di Gesù. Scambiamo la cornice per il quadro, il linguaggio per il messaggio.

Ti faccio solo una proposta: trova in questi giorni un po' di tempo per stare in silenzio. Ti servirà a verificare se e quanto il Vangelo ha cambiato e continua a cambiare la tua vita, quanto incide nelle tue scelte. Se non avviene questo, puoi andare in giuggioli davanti al "bambinello", ma è puro sentimentalismo.


O Dio

Ti ringrazio con tutto il cuore

perché nella mia vita ho avuto il dono

di incontrare l'esperienza di Gesù.

Di lui mi sono innamorato,

anche se non ho mai accolto fino in fondo

il suo messaggio.

Vorrei ogni giorno convertirmi

al suo stile di vita.

Fà, o Dio, che il messaggio di Gesù

continui ad interpellare, rallegrare

e inquietare i miei giorni.


Franco Barbero






SI DICE CHE.....

Si dice che Tu ci parli.
ma non ho mai udito la tua voce.
Le sole voci che odo sono delle voci amiche,
che mi rivolgono parole preziose.
 
Si dice che Tu cammini al nostro fianco.
Ma non ti ho mai scoperto
ad intrecciare i tuoi passi con i miei.
I soli compagni sono delle creature fraterne
che condividono la pioggia, il vento e il sole.
 
Si dice che Tu ci ami.
Ma non ho mai visto la tua mano
posarsi sulla mia spalla.
Le sole mani che scopro sono delle mani fraterne
che stringono, consolano, accompagnano.
 
Ma sei Tu, mio Dio,
che mi offri queste voci,
questi compagni, queste mani;
allora, nel cuore del silenzio e dell'assenza,
Tu diventi,
attraverso tutti questi fratelli,
Parola e Presenza.
Che Tu sia benedetto, mio Dio, mio Signore.
                                                                                         ( Da Rèveil)

martedì 22 dicembre 2009

GRUPPO PRIMAVERA DI RIVALTA

Arrivo a casa con il cuore pieno di riconoscenza per il lavoro svolto dagli animatori e dalle animatrici del gruppo e pieno di lode a Dio. Abbiamo celebrato il Natale nel locale "Il Mulino" a Rivalta con una vivissima partecipazione di  ragazzi e ragazze in larga maggioranza dai 12  ai 18 anni. Il tema della celebrazione ruotava attorno alla vita come viaggio in compagnia dei fratelli e delle sorelle e in compagnia di Dio. Mi è difficile anche solo tentare di riassumere la ricchezza delle riflessioni con le quali i giovani hanno svolto il ministero della predicazione per l'intero gruppo di oltre sessanta persone. Così abbiamo celebrato gli anni della vita del gruppo che nacque la sera di Natale di 12 anni fa.
Continuiamo a crescere insieme con la gioia di intrecciare le varie età della vita in questo avvincente ed impegnativo percorso di fede.
Al termine dell'incontro alcuni dei giovani mi hanno chiesto di incontrarci per un dialogo sul loro cammino di fede. Ci siamo dati appuntamento per sabato 23 gennaio 2010.

UNA POESIA DI ALDA MERINI

La pace che sgorga dal cuore
e a volte diventa sangue,
il tuo amore
che a volte mi tocca
e poi diventa tragedia,
la morte qui sulle mie spalle,
come un bambino pieno di fame
che chiede luce e cammina.
Far camminare un bimbo è cosa semplice,
tremendo è portare gli uomini
verso la pace,
essi accontentano la morte
per ogni dove, come fosse una bocca da sfamare.

LA PAROLA E IL LETTORE

"Molti mi hanno chiesto perchè è così pericolosa la parola e come è pensabile che un libro possa essere pericoloso. La camorra non credo che abbia paura delle mie parole: ha paura del lettore. Ogni volta che un lettore legge il mio libro fa loro paura". ( Roberto Saviano,  L'Unità 22 dicembre)

lunedì 21 dicembre 2009

AUGURI DA FRANCO E FIORE

Eterno amore alla coppia inossidabile

 

Era allora un giovanotto:

già aveva il cuore cotto.

Era quella l’età dell’amore:

anche allora era un fiore.                              

 

Capitò a lui un’esperienza

che cambiò la sua esistenza.

S’imbattè in un certo Cristiano:

tutto d’un pezzo e democristiano.

 

Si insediò quel cattolico romano

nel suo cuore…..piano piano.

Cominciò poi la costruzione:

ora stanno nel gran villone.

 

Or son  passati anni e anni..

mille coccole e niente affanni.

Anche Michi il caro cane

qui ha trovato casa e pane.

 

“Senti bene, mio caro Dario:

ho guardato sul calendario…

Troveremo una ricorrenza

per premiar la tua pazienza”.

 

Anche se un po’ tanto cardinale

non ti vuole poi così male.

Andrà a finire che in realtà

l’amor vostro mai finirà.

                                                                           19 dicembre 2009