giovedì 31 dicembre 2009
AUGURI
PAROLA DI PIDUISTA
LA PAURA DELL'INTELLIGENZA
Roma, quella vaticana, continua la stessa pratica, prosegue nella sua cecità.
Un motivo, anzi uno dei più evidenti, è ben noto: nei sacri palazzi si amano molto gli spiriti servili, quelli che scrivono senza firmarsi, quelli pronti all'inchino: soprattutto quelli mediocri e pronti all'obbedienza. Detto in parole semplici: il vaticano ha paura delle persone intelligenti e libere. Anche per questo motivo, esiste una chiesa che non pensa ad alta voce.
Ma la paura gioca davvero brutti scherzi.
Voglio narrare un fatto personale che fa pensare.
Da almeno 2 anni, puntualmente, ogni volta che scrivo qualche riga attinente le cristologie, ricevo una mail di tono e di spessore diverso, da una persona mediamente interessata all'argomento e dotata di una certa informazione teologica. Penso che si tratti di un'ottima persona che non ha però imparato il coraggio del parlarsi a viso aperto. Non ho mai potuto sapere il suo vero nome e indirizzo e professione. Si firma Gino: gamala82@libero.it.
Questo signore, evidentemente, sa che anche solo corrispondere con me per lui potrebbe rappresentare un rischio per la sua posizione o carriera nella chiesa. Notate: non si tratta di questioni intime personali in cui l'anonimato può avere un senso, ma di questioni che dovrebbero potersi dibattere in pubblico.
Questo è il clima che spegne il coraggio e abitua le persone al nascondimento, a non assumersi la responsabilità e le conseguenze delle proprie idee e ricerche. La chiesa dei mille "Gino" non sa che solo uscendo allo scoperto ci si riconosce come fratelli e sorelle che si scambiano i doni di Dio.
mercoledì 30 dicembre 2009
SULLA “CAMPAGNA D’ODIO”
Riporto alcune righe di Curzio Maltese comparse su il Venerdì del 24 dicembre.
«E’ in atto una campagna d’odio contro di me, il fascismo e l’Italia» (Benito Mussolini, discorso al Senato, 1932). «Gli ebrei alimentano una campagna di odio internazionale contro il governo. Gli ebrei di tutto il mondo sappiano: questo governo non è sospeso nel vuoto, ma rappresenta il popolo tedesco. Chi lo attacca, offende la Germania!» (Adolf Hitler; programma nazionalsocialista 1933).
Ho cominciato dalle citazioni per ricordare chi sono i due inventori della più fortunata formula del moderno vittimismo politico: «campagna di odio». In tempi più recenti, i razzisti degli Stati del Sud accusarono Martin Luther King di aver lanciato «una campagna di odio contro i bianchi». Osama bin Laden parla nei suoi messaggi della «campagna di odio dell’Occidente contro l’Islam». Tutto questo per spiegare perché rabbrividisco ogni volta che sento l’espressione «campagna di odio» in bocca a un politico. Non verrebbe mai in mente a una persona pacifica. Neppure in presenza di una vera campagna di odio nei suoi confronti.
BERLUSCONI FA IL TEOLOGO
Ci tocca sopportare di tutti i colori.
Berlusconi scrive un lettera al papa per assicurarlo che il suo governo manterrà alla chiesa cattolico-romana tutti i finanziamenti e tutti i privilegi. Certo la lettera è più “alata” e ipocrita, ma la sostanza è questa. Ormai il papa e Berlusconi si intendono molto bene. Quando parlano di “valori cristiani” intendono soprattutto quei “valori bollati” di cui parlano le banche, gli industriali, i signori della finanza.
Altro che letterine augurali.
martedì 29 dicembre 2009
PREPARANDOCI A PREGARE
Fermarsi,
far silenzio,
non muoversi,
non pensare,
non decidere,
non inquietarsi,
liberarsi dai pensieri,
lasciar stare tutto,
solamente riposarsi,
lasciarsi amare,
lasciarsi agire dagli altri,
lasciarsi rinascere,
unirsi,
offrirsi.
(affisso in varie lingue nella cappella multi-religiosa dell'aeroporto di Francoforte).
DIO: ASPETTARLO SEMPRE
Un essere umano bisogna attenderlo.
Anche nella comunione più intima, quella con il proprio sposo o la propria sposa, rimane sempre un elemento di non-possesso, di non-conoscenza e di attesa.
Dato che Dio è infinitamente nascosto, libero, imprevedibile, dobbiamo attenderlo nel modo più assoluto e radicale.
Egli è Dio, per noi, proprio nella misura in cui non lo possediamo.
Il mezzo per avere Dio è non averlo e attenderlo (P. Tillich).
LETTERA SUL DIAVOLO
le scrivo a proposito di una discussione che ho avuto con un mio conoscente. Stavamo scherzando e parlando del più e del meno, non so come, parlando di paure è venuto fuori che una delle sue paure è il diavolo. il tutto alimentato da un racconto di suo nonno che fu parte di un esorcismo, dove il diavolo attraverso il posseduto gli rinfacciò fatti a cui il posseduto non avrebbe potuto assistere (tra l'altro, pare, dopo che il nonno prese a parolacce il demonio, che coraggio gli ho detto io!).
alla fine della chiaccherata mi sono fatto una sonora risata, dicendo che il nonno probabilmente aveva capito che il nipote era un tipo molto impressionabile e quindi si era divertito abbastanza alle sue spalle.
Oggi invece ho voluto fare una ricerchina, e mi son ritrovato testimonianze di tutti i tipi, spesso addirittura in siti sponsorizzati
http://www.verginedegliultimitempi.com/video_esorcismi.htm
dove ci sono le testimonianze di Padre Amorth, che a quanto pare ha dichiarto che il demonio teme papa Benedetto XVI molto più di Giovanni Paolo II. Oppure i famosi discorsi di Verdi Garandieu. O ancora il "sono dannata!", la storia Devo dire che la poca cura di questi siti persino nella stesura del testo, e il continuo richiamo a passi del vangelo molto famosi mi rende un po' scettico riguardo a queste testimonianze. Oltre al fatto che, a sentire i commenti, i posseduti sono sempre definiti come angioletti colpiti dalla sfortuna o da un altrui maleficio. ma allora queste cose funzionano? Fattucchieri, stregoni, divinazioni, sedute spiritiche? perchè la chiesa ha sempre detto che sono corbellerie, ed invece gli esorcisti dicono che sono assolutamente pericoli reali, sottolineando comunque che nella maggior parte dei casi si manda la gente dallo psichiatra
Ora, io ho sempre pensato che il male, inteso come forza, sta dentro il cuore degli uomini, più che nella personificazione di un essere immerso nelle fiamme perpetue, creatore dell'inferno. Anche se non dubito dell'esistenza dell'aldilà (anzi, ogni tanto mi aggrappo a questa convinzione, visto che la mia crisi spirituale si fa sempre più profonda, anche grazie alle dichiarazioni di questo papa che il diavolo, a quanto pare, teme moltissimo!), nè vacillano quei pochi principi cardinali del cristianesimo che mi sono rimasti. è anche vero che forse "il più grande inganno che il diavolo ha fatto all'umanità è stato farle credere di non esistere" (piccola citazione da "i soliti sospetti").
Io vorrei la sua opinione: secondo lei il diavolo (inteso come creatura con la coda puntuta, le corna ed il forcone che possiede gli innocenti) esiste? oppure esiste il male che gli uomini hanno dentro di sè e che non si riesce a controllare, dandogli la forma del demonio?
la ringrazio del tempo che mi dedicherà
Domenico
RISPOSTA AD UN LETTORE
SANGUE
· In Israele il governo Netanyahu continua nella prospettiva razzista che non ha il coraggio di bloccare definitivamente gli insediamenti ebraici nei territori palestinesi. Così non ci sarà mai la pace Gaza è stretta in una morsa di morte. E alcune forme estremiste di opposizione palestinese non aiutano certo il processo di pace tra i due popoli. Su questo terreno Obama non riesce a far prevalere una nuova prospettiva in una politica estera degli USA che resta incerta e ambigua.
GRAZIE: CHIEDO ATTENZIONE
Molte persone mi chiedono di parlarmi da molto lontano sul telefono fisso che non posso rendere pubblico, altrimenti non vivo più. Però c'è un modo per parlarmi sul fisso: mi chiamate sul cellulare e poi, all'occorrenza, vi fornisco il fisso. Tale numero (vi supplico) deve essere usato quella volta e poi non deve essere comunicato a nessuno. Devo tutelarmi perché non posso superare le 10 ore quotidiane di lavoro.
Resta il fatto che sono in eterno ritardo nelle risposte alle vostre lettere. Non posso fare di più. I gruppi mi assorbono sempre più forze e poi c'è tutto il resto…… che è davvero troppo!!
lunedì 28 dicembre 2009
DEFINITIVAMENTE CON DIO
LA MORTE DEL TEOLOGO SCHILLEBEECKX
Secondo quanto riporta la stampa locale, Schillebeeckx, nato ad Anversa e uno dei protagonisti del Concilio Vaticano II, entro' in conflitto con il Vaticano dopo i suoi libri su Gesu' e fu convocato a Roma dalla Congregazione per la Dottrina della Fede per spiegare le sue teorie che negavano la resurrezione di Cristo in quanto fatto oggettivo
MARAMOTTI
- "UNO DI QUEI LAVORI CHE LORO NON VOGLIONO PIU' FARE!"
ESSERE GAY IN CINA
Ora stupisce l'iniziativa del governo di creare dei luoghi di ritrovo aperti ai gay alla luce del sole.
Tenendo conto del fatto che l'evoluzione sul piano dei diritti in Cina è assai lenta, la notizia lascia intravedere futuri sviluppi ed ha sorpreso molti osservatori.
ISRAELE OPPRIME GAZA
Lo denuncia un documento della Croce Rossa Internazionale. "Non ci sono stati progressi dalla fine del conflitto, soprattutto per il pesante blocco israeliano che impedisce la ricostruzione - dice Pierre Wettach, capo della delegazione del Cir - Molti abitanti sono disperati".
Sedici Ong, tra cui Oxfam e Amnesty, accusano: la comunità internazionale ha tradito Gaza, non ha posto fine all'embargo israeliano sulla ricostruzione.
L'appello: si ponga fine al "castigo collettivo illegale" contro gli abitanti della Striscia.
LA DESTRA NON VUOLE
IO SONO PENDOLARE
Se poi parliamo di servizi igienici, anche la Freccia Rossa è vergognosamente sporca.
Bisognerà partire da casa con panino, maglione, carta igienica, pappagallo e vasino.
domenica 27 dicembre 2009
TRA SIMILI CI SI INTENDE
"MIO FIGLIO è GAY, IL PRETE VUOLE ESORCIZZARLO"
|
|
GAYNEWS Giornale di Informazione sull'Omosessualità - Registrazione Tribunale di Bologna numero 5735 del 03/5/1989 Sede: piazza di Porta Saragozza, 2 - 40123 Bologna -- P.O. Box: C.P. 219 - 40100 Bologna info@gaynews.it |
SOLIDARIETA' AL GAY DICIASSETTENNE
sabato 26 dicembre 2009
LETTERA FIRMATA
RISPOSTA AD UN DICIOTTENNE
venerdì 25 dicembre 2009
BENE OBAMA
PERO' C'E' DA RIFLETTERE
giovedì 24 dicembre 2009
MARAMOTTI
PINEROLO
LA VITA COME VIAGGIO (GIULIA DI RIVALTA)
Noemi è una donna con due figli, che sposano due ragazze moabite. Una delle due spose è Rut. Dopo qualche tempo, i due figli di Noemi muoiono e lei rimane sola con le due nuore. Sono tre donne sole, e Noemi decide di tornare a casa, tornare nella sua terra. Allora cerca di convincere Noemi e Orpa a non abbandonare casa loro per seguirla. Una la ascolta. L'altra, no.
La storia di Rut e Noemi non è un'eccezione tra tutte le storie che troviamo nella Bibbia. Racconta di un viaggio, di scelte e di amicizia. Di come due donne si scoprano tanto legate da riuscire ad accettarsi senza remore. Di come un'amicizia possa crescere fino a compiere scelte difficilissime in nome di essa. Di come, sempre in nome di quest'amicizia, si possa arrivare a comprendere addirittura un altro mondo, un altro popolo, un altro Dio.
La storia di Rut e Noemi è la storia di un viaggio in compagnia. Un viaggio in cui due donne imparano a conoscersi e a rispettarsi, e iniziano a comprendersi, finchè un giorno scoprono di sentirsi veramente unite, legate, tanto che Noemi è pronta a rinunciare a Rut perchè lei possa vivere nella sua terra, tanto che Rut è pronta ad abbandonare la sua terra per non rinunciare ad essere in compagnia di Noemi.
Alla fine del loro viaggio, grazie ai consigli di Noemi, e al suo sostegno, Rut sposerà il ricco Boaz, e dal figlio che faranno nascerà uno dei personaggi più importanti della Bibbia: il re Davide. E così, veniamo a scoprire che il grande Davide, colui che sconfisse Golia, che portò gloria e splendore a Israele, non era per niente ebreo. Era uno straniero: sua nonna, Rut, era una moabita.
Insomma: il re Davide era straniero. Rut era straniera. I re Magi, i primi ad accorrere e ad accogliere il Gesù appena nato, erano stranieri. Tutti quanti avevano fatto un lungo viaggio, tutti in compagnia, per arrivare fino alla loro meta. Perchè? Perchè non è stato il vicino di stalla ad andare a guardare ammirato Gesù bambino? In tutto il corso della Bibbia troviamo questa affermazione, anche se nascosta fra le righe: sono gli stranieri quelli che prima ci credono, prima si mettono in viaggio, prima rischiano, qualcosa o anche tutto, che prima ascoltano davvero la notizia e non lasciano che entri da un orecchio ed esca dall'altro. È strano, forse, però è sempre così: quando una cosa ci capita sotto gli occhi, è come se ci capitasse dietro la schiena: non la vediamo. Forse non ce ne accorgiamo, forse non ci rendiamo conto del suo valore, forse preferiamo non capirlo. Fatto sta che solo quando in mezzo c'è un grande distanza, ci si rende conto che, guardate, è una cosa bella, è sensazionale, ha molto valore, e non va buttata via. Forse è perchè abbiamo bisogno di fare un viaggio, per poter capire quello che sta accadendo, e capire noi stessi. Abbiamo bisogno di solcare la strada, segnare il nostro sentiero, lasciarci impresse le nostre orme, così da poter, dopo, voltarci indietro e riuscire a gridare al cielo, orgogliosi, quanta strada abbiamo fatto e quanto è stato importante l'averla fatta.
E poi, l'altra tesi, l'altro tema importante: tutti, tutti questi viaggi sono sempre viaggi in compagnia. I re magi erano in tre, Rut aveva Noemi e Noemi aveva Rut, Gesù aveva i discepoli e i discepoli avevano Gesù. Tutti avevano qualcuno a fianco. E perchè?
Perchè noi, l'Uomo, ha bisogno di qualcuno, di una qualche presenza al proprio fianco che possa consolarti quando ti chini sulle ginocchia ansimando e fissi l'impossibile salita che hai davanti. Qualcuno che ti chieda aiuto quando scivola e si appende alla tua spalla per rimanere in piedi. Qualcuno che ti possa e soprattutto che ti voglia fissare negli occhi e dirti “sono qui, siamo qui, e siamo insieme”. Qualcuno da ammirare e da cui sentirsi ammirati, stimati, amati, qualcuno cui chiedere perdono quando sbagli. E da perdonare quando sbaglia lui.
Qualcuno a cui prendere la mano.
mercoledì 23 dicembre 2009
PENSIERO DI NATALE
- Non mi fa paura l'ateismo militante
- Non mi fa paura l'avanzare della scienza
- Non mi fa paura la ricerca storica e biblica
- Non mi fa paura la presenza di altre fedi
... e potrei continuare l'elenco...
Mi fa, invece, molta paura e mi desta una profonda preoccupazione la mancanza di passione, cioè una fede in cui prevalgono l'abitudine, le parole slegate dai cuori, una predicazione soporifera, ripetitiva, catechistica, da manuale, le madonne, i santi, le sindoni.
Mi fanno paura i "preti per mestiere" nei quali non senti ardere e crepitare la fiamma. Anche brave persone, in riga come soldatini in divisa, funzionari di una istituzione sacra, tristi altoparlanti di "una gioiosa notizia" che sui loro volti e sulle loro bocche diventa smorta ed insignificante.
Ma Gesù, ci ricorda Luca al capitolo 12 del suo Vangelo, non era venuto a portare un fuoco?
E come mai oggi ci troviamo con tanti pompieri?
Ci deve essere qualche "guasto" nell'impianto di trasmissione...
PINEROLO
Nella sede della comunità di Corso Torino 288:
- Lunedì 28 ore 10: gruppo biblico
- Lunedì 28 ore 21: gruppo biblico
- Giovedì 31 ore 18-19: ora di silenzio
HANS KUNG
Su Repubblica del 16 dicembre è comparsa un'intervista al teologo Hans Kung che esattamente 30 anni fa fu allontanato dall'insegnamento della teologia cattolica. Kung continuò come teologo ecumenico e da allora il suo pensiero si è fatto più ampio e più libero. Ora la restaurazione è più che mai in atto. Riporto qui alcune righe dell'intervista.
Tornano tempi di pericolo?
«C'è anche il pericolo che la Chiesa cattolica diventi luogo di raccolta di correnti anticonservatrici. Lo vediamo con la decisione di riaccogliere nella Chiesa i vescovi tradizionalisti, consacrati illegalmente, e schierati contro il Concilio Vaticano secondo. Ma anche con l'offerta agli anglicani conservatori di tornare nel Castello della Chiesa cattolica. Eppure non ho abbandonato la mia speranza che Papa Benedetto, anche in Vaticano, prenda atto dell'emergenza della cura pastorale cattolica delle anime, e si decida a necessarie riforme, per aiutare le migliaia di parrocchie in tutto il mondo che non hanno più un parroco. Ma anche molte altre emergenze nella Chiesa impongono una urgente risposta positiva del Papa».
Obbligo del celibato, dogmi, crisi delle vocazioni
secondo lei la Chiesa come può restare viva nel mondo d'oggi?
«La Chiesa cattolica si richiama a Gesù Cristo come origine e fondamento. È da differenziare rispetto al Sistema romano, che è nato e si è consolidato solo dall'undicesimo secolo. Solo dalla riforma gregoriana vigono nella Chiesa cattolica un centralismo romano imposto, un estremo clericalismo e un obbligo del celibato per tutto il clero. Non a caso venne nella stessa epoca lo scisma d'Oriente. le sorti delle riforme della Chiesa d'Occidente e della riconciliazione con la Chiesa d'Oriente dipendono da una correzione di questo medievale Sistema romano».
Cosa vuol dire oggi, secondo lei, essere cristiano, e cattolico?
«la misura del nostro essere cristiani non può essere il diritto ecclesiastico medievale, bensì deve esserlo il Vangelo stesso, secondo le Scritture del Nuovo testamento. Che cosa significhi essere cristiani, lo scrissi già 35 anni fa, e non ho cambiato idea: "Seguendo Gesù Cristo l'uomo nel mondo oggi può vivere, agire, soffrire e morire in modo veramente umano: nella felicità e nella sventura, nella vita e nella morte sorretto da Dio e fecondo di aiuto per gli altri"».
PUBBLICO QUESTA BELLISSIMA LETTERA DI DON FEDERICO BOLLETTIN
In questi giorni sto ricevendo alcune lettere di uomini italiani alle prese con relazioni interculturali. Grazie al mio libro che, seppure con ritmi africani, continua ancora a viaggiare e a farmi incontrare con persone nuove. Grazie a un paio di miei interventi in televisione che, nonostante i limiti della comunicazione mediatica, ho scoperto raggiungere molti comuni mortali come me. Grazie a quei sogni, esperienze, obiettivi condivisi che mi inseriscono dentro una fitta rete di rapporti e di amicizie in tutta Italia.
Mi dicono che trasmetto semplicità, fiducia, coraggio. Poca cosa forse rispetto ai grandi problemi della crisi economica e politica, dell'infelicità diffusa o della paura del diverso.
Spesso mi chiedono consigli da esperto, ai quali non sono in grado di rispondere: "Come dobbiamo comportarci con le nostre donne straniere? Come possiamo capire se si tratta di vero amore o di un espediente per sopravvivere?" Domande pertinenti che senza una conoscenza diretta rischiano di ricevere risposte pericolose. E la conoscenza prevede l'incontro, anche fisico.
É strano però ricevere particolare stima e ascolto da chi fisicamente mi è lontano, mentre il vicino di casa mi ripone tra le statuine scartate del presepe, in attesa del prossimo natale.
Alla luce della mia personale e contingente esperienza, del mio rapporto cioè con la diversità dentro di me (prete operaio sposato) e dentro la persona che amo (di origine nigeriana), oserei dire che intrapprendere un rapporto interculturale è sempre una ricchezza. Una bella sfida ma nello stesso tempo difficile, perchè nuova, non immune da dubbi o sbagli di percorso.
Per prima cosa direi di considerare l'altro, in questo caso la donna con la quale si ha una relazione affettiva, come una persona alla pari. Di cultura diversa, certamente. A volte con problemi economici, capita. Con un passato sofferto, probabile. Ma pur sempre una persona con un'intelligenza, una volontà, delle risorse preziose. Per evitare di scivolare sulla strada ghiacciata dell'assistenzialismo, noi uomini, non possiamo diventare (o rimanere eternamente) nè gli infermieri nè gli assistenti sociali nè gli educatori delle donne di cui ci siamo innamorati! Sarebbe un grave errore che, oltre a rovinare il rapporto, ci procurerà molto dolore.
Spesso la donna straniera ha un carattere più forte di un uomo italiano. Sa essere autosufficiente, sa precisamente cosa vuole, e potrebbe (dico potrebbe) giocare a fare la "poverina". Non per cattiveria, ma per le vigenti leggi del libero mercato, che trasformano gli umani in merce e i sentimenti in interessi materiali. Come scovare l'inganno?
A certi uomini, del resto, fa piacere (per non dire comodo, scusate la schiettezza) autolesionarsi (farsi del male) oppure sentirsi i salvatori di donne in difficoltà, piuttosto che affrontare i propri problemi personali. Anche se involontariamente, o per destino, il fatto è che si sposta semplicemente il nodo della questione da se stessi all'altro, deformato però da una errata percezione di sè.
L'innamoramento idealizza la persona amata, nozione elementare e fondamentale. Per amore o per riempire una solitudine, si è disposti a fare qualsiasi cosa. Persino rovinare se stessi, il proprio futuro, le altre amicizie costruite nel tempo, un conto in banca frutto di sacrifici. "Vuole 30.000 euro come regalo di Natale – mi racconta un giovane operaio - per saldare il conto con la sua protettrice, altrimenti mi lascia. Cosa devo fare?"
Cari uomini, non date soldi e non esagerate con i regali. Non lasciate che il rapporto diventi uno scambio di prestazioni, un continuo ricatto, un prolungamento di quello sfruttamento che vorreste eliminare. A costo di perdere una bambina viziata da possedere, e recuperare, in altri modi o altrove, la donna che sempre avete desiderato. Con la quale progettare una vita insieme, da adulti, alla pari. Ma il lavoro più duro e più producente è quello su di sè, sui propri falsi e reali bisogni, sulle proprie false e reali possibilità...
Non voglio scoraggiarvi nelle vostre relazioni "diverse", ma semplicemente riportarvi al centro della questione. Può non sbagliare chi rischia percorsi nuovi? Esistono forse soluzioni preconfezionate? Di miracoli inspiegabili il mondo è pieno, e la fantasia della Vita continuamente ci sorprende. Dopo anni dal primo sguardo ho capito che l'incontro con l'attuale mia moglie è stato un incontro tra due povertà che è diventato immensa ricchezza per entrambi. Salvezza da e per entrambi. Incredibile!
In altre culture (ma anche nella nostra) il rapporto di coppia non è necessariamente un rapporto tra due amanti, ma un contratto tra due persone che vogliono vivere meglio possibile. Non molti anni fa, tradizione della mia terra, una donna sposata doveva saper cucinare bene, badare ai figli, essere sempre pronta al rapporto sessuale, non intromettersi nelle faccende economiche della famiglia, ecc... In cambio l'uomo l'accoglieva nella sua casa e la manteneva.
Oggi, trovare una persona che ci ami per quello che siamo, è molto difficile. Così come è difficile amare senza possedere, vivere l'amore come cammino di crescita umana verso la felicità personale, di coppia e sociale.
Cari compagni di viaggio, non vogliamo contribuire a confermare il luogo comune secondo cui, generalizzando, un matrimonio misto è un matrimonio di interesse. Costruiamo relazioni sane.
E se la donna clandestina di un tempo diventasse la moglie di un padano doc? É successo a me. Nulla è impossibile davanti a Dio, per la nostra felicità!
Colorati auguri di cuore.
POCHE PAROLE
1In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. 3Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. 4Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazareth e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, 5per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.
6Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
8C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento,10ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore.12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia».13E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva:14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».
15Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 16Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.
17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. 19Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.20I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Siccome a Natale ci si ingolfa fino alla nausea di parole ecclesiastiche, religiose, vuote, retoriche, mi limiterò a poche righe.
Siamo davanti ad una straordinaria pagina di poesia. I fatti sono andati diversamente. Gesù nasce in una numerosa famiglia nel più totale anonimato.
Questo genere letterario poetico è tipico di tutte le tradizioni religiose. La nascita dell'iniziatore viene poi avvolta in un quadro leggendario mitico ed affascinante.
La comunità, con questo linguaggio del meraviglioso, ha dato libero corso al suo amore per Gesù, ha espresso in modo enfatico - celebrativo quanta importanza abbia rivestito per loro aver incontrato il messaggio di Gesù: come questo "incontro" cambiò le loro vite.
Ecco perché queste righe non vanno lette come cronache, ma come una interpellazione, una domanda diretta: "Anche per noi Gesù e il suo messaggio sono stati così importanti e decisivi?
Forse ci siamo un po' abituati a parlare di Gesù, di Betlemme e di Nazareth, dello scenario e del paesaggio molto normalizzato della nostra fede tra santi, madonne, angeli e incensi e così ci sfugge l'essenziale, cioè la pratica di vita di Gesù. Scambiamo la cornice per il quadro, il linguaggio per il messaggio.
Ti faccio solo una proposta: trova in questi giorni un po' di tempo per stare in silenzio. Ti servirà a verificare se e quanto il Vangelo ha cambiato e continua a cambiare la tua vita, quanto incide nelle tue scelte. Se non avviene questo, puoi andare in giuggioli davanti al "bambinello", ma è puro sentimentalismo.
O Dio
Ti ringrazio con tutto il cuore
perché nella mia vita ho avuto il dono
di incontrare l'esperienza di Gesù.
Di lui mi sono innamorato,
anche se non ho mai accolto fino in fondo
il suo messaggio.
Vorrei ogni giorno convertirmi
al suo stile di vita.
Fà, o Dio, che il messaggio di Gesù
continui ad interpellare, rallegrare
e inquietare i miei giorni.
Franco Barbero
SI DICE CHE.....
martedì 22 dicembre 2009
GRUPPO PRIMAVERA DI RIVALTA
UNA POESIA DI ALDA MERINI
LA PAROLA E IL LETTORE
lunedì 21 dicembre 2009
AUGURI DA FRANCO E FIORE
Eterno amore alla coppia inossidabile
Era allora un giovanotto:
già aveva il cuore cotto.
Era quella l’età dell’amore:
anche allora era un fiore.
Capitò a lui un’esperienza
che cambiò la sua esistenza.
S’imbattè in un certo Cristiano:
tutto d’un pezzo e democristiano.
Si insediò quel cattolico romano
nel suo cuore…..piano piano.
Cominciò poi la costruzione:
ora stanno nel gran villone.
Or son passati anni e anni..
mille coccole e niente affanni.
Anche Michi il caro cane
qui ha trovato casa e pane.
“Senti bene, mio caro Dario:
ho guardato sul calendario…
Troveremo una ricorrenza
per premiar la tua pazienza”.
Anche se un po’ tanto cardinale
non ti vuole poi così male.
Andrà a finire che in realtà
l’amor vostro mai finirà.
19 dicembre 2009