lunedì 31 maggio 2010

NON E' DIFFICILE TROVARE A CHI DEDICARLO

Osservazioni che appaiono ben attuali.


La menzogna riesce a conquistare regni senza fare la guerra e talvolta proprio perdendone una; può dare e togliere lavoro, può ridurre una montagna a un mucchietto di terra e fare di un mucchietto di terra una montagna. Ha presieduto per molti anni ai comitati delle elezioni: riesce a fare di un moro un bianco, di un ateo un santo e di un dissoluto un patriota; può fornire informazioni segrete ai ministri stranieri e accrescere o rovinare la reputazione di una nazione.

La menzogna è una dea che si libra nell'aria con un enorme specchio per poter abbagliare le folle e mostrare, a seconda dell'inclinazione, la loro rovina nel loro interesse e il loro interesse nella loro rovina. […]

Vi è un punto essenziale in cui il bugiardo politico si distingue dagli altri esperti di quest'arte: egli necessita di breve memoria, essenziale alle diverse circostanze in cui si ritrova, e a seconda dell'inclinazione della persona nella quale si imbatte, per smentirsi o giurare su entrambi i lati di una contraddizione.

Quando si descrivono le virtù e i vizi dell'umanità è certamente utile avere a portata di mano qualche personaggio eminente su cui ricalcare la descrizione. Ho osservato attentamente questa regola e l'immaginazione ha richiamato alla mia memoria un certo grand'uomo, sommo esponente di quest'arte.

Attraverso una pratica ventennale e costante, costui si è guadagnato la reputazione di mente più fine d'Inghilterra nella gestione degli affari pubblici; la superiorità del suo genio consiste in un fondo inesauribile di menzogne politiche che dissemina copiosamente ogni qualvolta apre bocca e che, con una generosità senza precedenti, dimentica nella mezz'ora che segue, contraddicendosi.

Costui non si è mai chiesto se un'affermazione fosse vera o falsa, ma solo se fosse opportuno affermarla o negarla a seconda della circostanza e del suo interlocutore; se pensate quindi di ragionare sulle sue asserzioni cercando di interpretarle, giacché vi pare vero il contrario, dovrete riflettere a lungo e ne uscirete sconfitti; che gli crediate o no, l'unico rimedio è di supporre di aver udito suoni inarticolati e privi di significato.

Questo vi risparmierà lo sdegno dinanzi ai giuramenti sacri che inserisce all'inizio e alla fine di ogni sua proposizione, sebbene non creda che possa essere accusato di spergiuro verso Dio o Cristo, dal momento che ha ammesso pubblicamente di non credere né all'uno né all'altro.

JONATHAN SWIFT (1667-1745)
(da "L'arte della menzogna politica", Rizzoli 2010) Traduzione di B. Antonucci

ISRAELE: UN GOVERNO ASSASSINO

La nave dei pacifisti era in acque internazionali quando i militari israeliani hanno fatto la strage.Su questo punto le mille chiacchiere dell'Unione Europea e degli USA sono soltanto diversivi di stati complici.
Obama su Israele e i palestinesi dimostra la più totale incapacità di rinnovare la politica estera degli Stati Uniti. Non ci si può fermare ed accontentare di deplorazioni tanto retoriche quanto inefficaci.
Penso che il declino di Obama, se non imprimerà una svolta reale, cominci proprio da questo terreno. Quanto alla Comunità Europea, essa è assente da una politica di rinnovamento nel vicino Oriente.
Occorrono gesti forti: ritirare gli ambasciatori da Israele, disarmare Israele e mettere in sicurezza i cittadini sotto la tutela delle truppe ONU, sabotare tutti i prodotti di Israele. Tocca all'ONU proteggere le navi dei pacifisti dalle truppe assassine di Israele.

PERCHE’ NON SCRIVO SU VIOTTOLI?

Molte persone mi pongono questa domanda.
  • Con l'età e le poche forze che mi restano, mi sto dando delle priorità alle quali attenermi.
  • Nel pieno rispetto del lavoro della redazione, la mia personale visione culturale, politica, biblica ed ecclesiologica si muove con sensibilità diversa. Viottoli è una delle voci comunitarie che raccoglie le predicazioni di fratelli e sorelle di Pinerolo e Torino e tanti altri elaborati. Ricevo Viottoli e ci trovo sempre qualcosa che mi interessa.
  • Noi vecchi, come scrissi sul mio blog un mese fa circa, dobbiamo fare dei passi indietro dove altri possono benissimo camminare senza di noi.
  • Oggi io sento prioritario svolgere il mio piccolo ministero in nuove esperienze cristiano-ecumeniche di base dove avverto un diffuso bisogno ed una vasta richiesta di confronto teologico. I contatti epistolari, i dialoghi personali, gli incontri pubblici, le nuove comunità che accompagno mi indicano spazi nuovi da aggiungere alla mia agenda pastorale che si è fatta incredibilmente varia.
  • Devo aggiungere che, mentre continuo a dare tutto il contributo che mi è possibile alla vita della comunità cristiana di Pinerolo, chi desidera conoscere le mie riflessioni personali e le ricerche comunitarie alle quali partecipo, non avrà difficoltà ad incontrarmi nei gruppi biblici, nelle varie comunità, nei dibattiti, nel mio blog.
  • Facciamo fiorire nuove iniziative nello spirito della convivialità delle differenze.

CARI ITALIANI, DOPO LE CASE, VI PULIAMO LA CITTA’


Ragazzi bengalesi, mauriziani, ivoriani e ghanesi una volta al mese ripuliscono le strade di Palermo. L'iniziativa è della associazione Life and life.
Lo slogan è "insieme per una città pulita". "Vogliamo dare il buon esempio" dice Arif Hossain, rappresentante dell'associazione, originario del Bangladesh. Divisi in piccoli gruppi, i ragazzi si concentrano sul centro storico. "Siamo cresciuti a Palermo" spiega Arif "qui abbiamo famiglia, lavoro. Noi teniamo a questa città e in questi mesi l'abbiamo vista coperta di spazzatura, incendiata, sporca. Abbiamo sofferto molto. Ora vogliamo fare qualcosa". (Claudia Brunetto)

domenica 30 maggio 2010

CASTEL SAN PIETRO SVIZZERA

Grazie, cari amici e care amiche di questo bel paese svizzero. Grazie a Willy e a Donatella e a tutto il gruppo di "imbarco immediato".
Giovedì 27 maggio abbiamo dato vita ad un dialogo schietto, vivace ed allargato oltre ogni attesa, come avviene tra persone in ricerca. Sempre di più costato con gioia che le differenze creano convivialità e che esperienze di fede e di ateismo vissute da persone serie non costituiscono barriere, ma sguardi diversi sulla vita che non impediscono affatto un impegno comune.
Vi saluto tutti e tutte con un affettuoso abbraccio.

TORINO: CHE GIORNATA COMUNITARIA...

Domenica 30 maggio il gruppo "comunità nascente-piccolo cammino cristiano" ha vissuto una giornata davvero partecipata ed intensa.
Abbiamo conosciuto Giuseppe , Massimo e Anna che ci hanno parlato del loro cammino di vita, d'amore e di fede. Così Sara e Raffaella, dopo tanti momenti vissuti insieme, hanno chiesto alla comunità di "benedire le loro nozze" domenica 26 settembre a Torino.
La comunità sta crescendo  e l'arrivo di persone "nuove" ci colma di gioia perchè rende più ricco il cammino. Da Fano , da Varese, da Alessandria , da Torino ci raduniamo con gioia e in questi anni i nostri "racconti" si stanno intrecciando con grande fecondità.
Prossimo appuntamento: sabato 5 a Chieri per l'incontro con i fratelli e le sorelle di altri gruppi e comunità per la lettura dell'ultimo libro di Hans Kung.

CHIERI

Sabato 5 giugno dalle ore 10 alle 16: il gruppo biblico di Torino e la comunità cristiana di base di Chieri organizzano una giornata di confronto, di studio, di preghiera e di amicizia aperta a chiunque voglia aggiungersi. Dialogheremo a partire dal recente libo di Hans Kung "CIO' CHE CREDO" (Rizzoli Ed.)
Per informazioni 349/7206529.

PIOSSASCO

Giovedì 3 giugno ore 21 a Piossasco: partecipo con una breve introduzione all'incontro comunitario allargato su "Il sabato. Tempo per sé, tempo per Dio"
partendo dai testi biblici di Genesi 2 e Levitico 23, 3-4.
L'incontro,come i tre precedenti si svolge presso la sala dei soci COOP in Via Torino,1

sabato 29 maggio 2010

DON DOMENICO PEZZINI

La notizia dell'arresto di don Domenico Pezzini, con l'accusa di abuso sessuale su un minore, mi ha stupito ed addolorato. Non conosco se non ciò che è stato scritto su alcuni quotidiani.
Incontrai una sola volta don Domenico circa 15 anni fa e, pur essendo lontano da lui per sensibilità biblica e pastorale, ne ho spesso apprezzato
l'opera e i libri.
Mi auguro che la magistratura accerti i fatti, chiarisca eventuali fraintendimenti, renda giustizia a chi eventualmente fosse stato abusato oppure ingiustamente accusato.
Apprezzo e condivido il comunicato stampa del gruppo "Il Guado" di Milano che purtroppo  non riesco tecnicamente a trasferire su questo blog.

UNA LETTERA CON MOLTI INTERROGATIVI

> Caro don Franco
> Delle volte mi viene il dubbio che Dio buono e giusto esista e dov'è sta e
> che cosa fa
> Dov'è Dio, quando il vaticano,le sue gerarchie sono coinvolte in scandali
> sessuali,finanziari,hanno privilegi,soldi,si intromettono in affari di
> altri stati solo per proprio interesse
> Dov'è Dio,quando il clero tuona contro il popolino,ma non dice una parola
> contro i potenti che ne combinano di tutti colori,che opprimono il popolo
> pur ottenere soldi
> Dov'è Dio,quando una mamma di 39 anni muore lasciando 2 bambini piccoli,
> cosa ha fatto di male.Perche delinquenti,potenti che fanno del male agli
> solo per il gusto del potere vivono fino a100 anni.
> dov'è la giustizia divina
> Dov'è Dio ,quando i politici rubano,fanno leggi a loro
> favore,corrompono,si fanno corrompere,limitano la libertà delle persone e
> della parola,promettono senza mantenere,fanno di tutto per mantenere i
> loro privilegi togliendo il necessario agli altri,non si fanno giudicare
> per le loro malefatte
> Dov'è Dio,quandopermette a pochi uomini di opprimere,di rubare,far morire
> di fame miliardi di persone innocenti
> Dov'è dioquando gente nata in paesi poveri,non sviluppati,vengono
> snobbatida popoli che hanno il privilegio di essere nati in paesi ricchi
> Dov'èDio ,quando il benestante non accetta il povero,il miserabile,il
> perseguitato e non li aiuta
> Dov'è Dio,quando gli italiani si son bevuti il cervello davanti alla
> televisione e al suo padrone,che viene adorato e votato.Hanno immolato
> moralità,senso del dovere,fraternità,etica,rispetto sull'altare dl
> guadagno facile,il successo a tutti i costi anche calpestando gli
> altri.Tutto questo inculcato dal pensiero perverso e
> megalomane,dittatoriale del nostro caro capo dello governo e soci
> Dov'è Dio ,quando vede che stiamo distruggendo questa terra,la stiamo
> distruggendo solo per avidità non per necessità
> Qui mi fermo,ma l'elenco sarebbe ancora lungo.Ma la mia domanda e sempre
> quella DOV'E DIO?
>
> Scusami per lo sfogo ti mando i miei auguri di buona guarigione e Tanti
> Saluti
> Luigi
>
>
>
>

LA MIA RISPOSTA

Caro Luigi,
credo che le tue domande non abbiano nulla di retorico e provengano dall'onestà della tua coscienza. Sono esattamente le domande che troviamo anche nei due Testamenti della Bibbia.
Giobbe, Geremia, il salmista e Gesù stesso hanno qualche volta fatto i conti con la notte interiore più buia. Gesù addirittura si rivolge a Dio con una interpellazione cruda: "Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?".
Sovente dovremmo forse domandarci "Dov'è l'uomo? Dove sono gli uomini e le donne? Dove sono quelli che dovrebbero "servire" e, invece, la fanno da padroni?".
E' giusto interpellare Dio, ma è doveroso chiedere conto a noi delle nostre responsabilità. Tante volte Dio non c'entra proprio niente: esistono tragiche conseguenze di scelte umane sbagliate che hanno precisi responsabili.
Comunque è vero che nella vita ci sono sempre tante domande e poche risposte. La sproporzione tra domande e risposte resta evidente ed è proprio questa la caratteristica fondamentale della nostra creaturalità. E' innegabile e inevitabile che questo fatto crei sofferenza, sconcerto, talvolta angoscia.
Che fare? Evitare le domande? Sarebbe disonesto con la vita e con il nostro cuore. Del resto le domande "sepolte" riemergono continuamente. Personalmente ritengo più profondo e onesto il "sentireo di Giobbe". Non ha negato il tormento, ma lo ha collocato nel contesto della sua consapevole creaturalità e lo ha posto "al cospetto di Dio".
Ha esercitato la razionalità, ma si è affidato ad una "ragione più grande", a quella di Dio.
In qualche misura la nostra fiducia in Dio resta sempre una "pace inquieta". Ma è possibile vivere umanamente la fede senza questi "passaggi" e queste ombre?
Sentimi compagno di viaggio nelle tue mille domande così umane, oneste e bibliche e poi lasciati guidare da Giobbe, Geremia e Gesù... Sono amicizie da frequentare...
Ti abbraccio forte.
    don Franco Barbero

venerdì 28 maggio 2010

PREDICAZIONE DOMENICALE

SIMBOLICA  TRINITARIA: UN INVITO  AD AMARE

            (Giovanni 16, 12-15)

Anche questi pochi versetti fanno parte dei cosiddetti  “discorsi di addio”. In essi il redattore del Vangelo di Giovanni, in uno stile mille miglia lontano dal linguaggio di Gesù, vuole confermare i discepoli nella fede. La necessità di perseverare, di non lasciarsi deprimere nei tempi lunghi viene già anticipata  ai giorni in cui il nazareno era vicino al suo gruppo. E’più che probabile che Gesù, prevedendo la sua fine, ne avesse parlato loro espressamente e li avesse incoraggiati a fidarsi di Dio, del Suo “soffio” vitale: “ Dio, come un vento di vita vi accompagnerà sempre”.

Oggi la liturgia vuole tentare di dimostrare che Dio è trinità. Di fatto si parla del Padre, di Gesù e dello Spirito della verità, come se da questo testo e altri simili si potesse ricavare il dogma trinitario, definito nel 381 a Costantinopoli. Ma ci si allontana dal linguaggio delle Scritture quando si parla di tre persone divine.

I testi biblici, anziché essere letti come racconti e testimonianze dell’agire di Dio, vengono imprigionati nel linguaggio filosofico di quel tempo lontano. Il “figlio di Dio” diventa il “ Dio figlio” e il soffio di Dio diventa lo Spirito Santo. In questo modo la simbologia viene codificata come dogma che nega sostanzialmente il monoteismo di Gesù. Ha ragioni da vendere chi parla di un monoteismo apparente, anzi di un vero e proprio triteismo che lentamente penetrò nel cristianesimo ufficiale.

E’ ovvio che si può essere cristiani e cattolici senza ritenersi trinitari. E’essenziale,invece, attenersi alla fede di Gesù che adorava un solo Dio.

Ho dedicato centinaia di pagine nei miei scritti per illustrare questa svolta dogmatica oggi documentata da moltissimi teologi.

Tuttavia, mi sembra importante valorizzare la SIMBOLICA TRINITARIA che è portatrice di profondi significati: Dio non è chiuso in se stesso, solipsista, pago di sé, ma esprime se stesso comunicando il suo amore ridondante. Gesù è, per noi cristiani,lo “spazio primo” in cui Dio si manifesta nella carne, cioè nella esistenza storica di quell’uomo di Nazaret. Dunque, Dio ci viene incontro e ci dà i segni della Sua presenza nell’esistenza e nelle scelte di una creatura, testimone particolare e per questo chiamato nelle Scritture “figlio di Dio”.

Non solo: l’immagine stupenda dello Spirito Santo esprime la presenza ventosa, sollecitante, imprendibile ed imprevedibile di Dio stesso. Lo Spirito Santo è Dio stesso in azione, in una azione tutta da scoprire e da accogliere.

L’incarnazione non è Dio che si è fatto uomo, ma il dono concesso a Gesù di testimoniare nella sua vita (= carne) la volontà di Dio, il Suo amore e la Sua giustizia.

L’incarnazione è per noi un linguaggio mitico molto espressivo: ognuno/a di noi è chiamato a far penetrare, a “incarnare” nella propria esistenza quotidiana la volontà di Dio. Siamo addirittura chiamati/e, sulla strada di Gesù, a “incarnare Dio”.I linguaggi mitici e simbolici non vanno sciupati, non vanno presi alla lettera, ma interpretati.

“Ho ancora molte cose da dirvi…”

Ecco dove la fede ci orienta: ci invita ad avere fiducia, a confidare sul fatto che il messaggio di Gesù è vivo e non finirà mai di svelarci orizzonti nuovi. La forza che viene da Dio, il Suo soffio che dà vita continuerà a sospingerci senza sosta sui sentieri del Vangelo e continuerà ad additarci la direzione di vita del nazareno  nelle mutate situazioni del nostro oggi.

Se la simbolica trinitaria ci spinge a combattere contro l’egoismo e la chiusura nel nostro tornaconto per gettare ponti di amicizia e solidarietà, la promessa di Gesù ci spinge ad alimentare la fiducia verso il futuro, come tempo in cui si accenderanno nuove luci, si” inventeranno” nuove esperienze d’amore, si sconfesseranno i nuovi idoli. Come Gesù camminava con coraggio e fiducia davanti al gruppo, così il suo messaggio continuerà a gettare fasci di luce davanti a noi e nel cuore di milioni di uomini e donne.

La festa della trinità così intesa non ci affida una dottrina da credere, ma un dinamismo da realizzare: accogliere la parola di Dio e lasciarci sospingere dalla Sua forza che vuole aprirci all’amore. C’è dunque un cammino di fede e di vita che Dio tiene aperto per il mondo e per ciascuno e ciascuna di noi.

 

 

IN LIBRERIA I LIBRI SULLA LIBERTA'

COMUNICATO STAMPA

 

 

IN LIBRERIA I LIBRI SULLA LIBERTÀ

- Una iniziativa congiunta di editori, scrittori e librai -

 

La legge attualmente in discussione al Senato relativa alla pubblicabilità degli atti giudiziari approvata in Commissione Giustizia configura una grave limitazione della libertà di informazione dei cittadini.

 

Una libertà essenziale, tutelata non solo dalla nostra Costituzione ma anche dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Una libertà che si coniuga strettamente alla libertà di stampa che è la precondizione del lavoro di chi scrive, pubblica e diffonde i libri. Ci sembra importante dare un contributo alla riflessione e all’approfondimento di un tema centrale di ogni Stato di diritto, di ogni democrazia liberale. Riflessioni e approfondimenti che in gran parte sono contenuti nei libri: classici e contemporanei, di narrativa e di poesia, come di saggistica o manualistica.

 

Da qui l’iniziativa che promuoviamo come librai ed editori nella settimana dal 31 maggio al 6 giugno:

 

READING DI LIBRI SULLA LIBERTÀ NELLE LIBRERIE ITALIANE

 

Ciascuna libreria organizzerà ora e giorno delle letture con autori e lettori, secondo un calendario che verrà reso noto nei prossimi giorni.

 

La manifestazione di apertura si terrà al Teatro Quirino di Roma lunedì 31 maggio alle ore 17.00.

 

Parteciperanno editori, librai e diversi autori – tra cui Corrado Augias, Carlo Bernardini, Andrea Camilleri, Gianrico Carofiglio, Guido Crainz, Rosetta Loy, Valerio Magrelli, Alessandro Pace, Antonio Pascale, Christian Raimo, Stefano Rodotà, Giovanni Sartori, Tiziano Scarpa, Marco Travaglio, Nadia Urbinati, Chiara Valerio – che leggeranno brani di libri dedicati alla libertà, di informazione,di opinione e di scelta,di stampa.

 

Marco Cassini e Daniele di Gennaro (minimum fax)

Alessandro e Giuseppe Laterza (Editori Laterza)

Stefano Mauri (Gruppo editoriale Mauri Spagnol)

 

 

Hanno condiviso l’iniziativa finora:

 

I LIBRAI

Fabio Masi - Ultima Spiaggia - Ventotene

Cossavella - Ivrea

Libreria Pisanti - Napoli

Librerie Coop

Libreria Vesuvio Libri – San Giorgio a Cremano -

Nicoletta Maldini Libreria Trame -  Bologna

Libreria la Bibliofila – san Benedetto del Tronto (AP

LIBRERIA CARNEVALI - Foligno

Il caffè letterario - Bergamo
Rodrigo Dias – Croce - Roma

Edoardo Scioscia - libreria MEL e delle librerie Libraccio

Luigi L. Licci - Libreria Gulliver - Verona

Sonia Galli - Libreria Fahrenheit - Piacenza

Libreria Colombre - Erba

Giovanni PelizzatoLa Toletta

Martin Alber. - Libreria Buchgemeinschaft - Merano

A. Maria Veronesi - La Goliardica - Urbino

Libreria CUEU delle Edizioni QuattroVenti- Urbino.

Pier Franco Fadda - Libreria Mondadori - Nuoro

Fabio Caccia - La passeggiata librocaffè - Genova

Libreria Atene - Imperia

Libreria Nutrimenti - Napoli

Paolo Spinello e Eleonora De Agostini – Libreria Apogeo - Adria

Maurizio Mecozzi – Libreria Ven.pr.ed - Marino

Battistina Delle Piane - Libreria Libro Più - Genova

Alberto OttieriMelBookstore e Librerie Ubik

Martino Montanarini - Giunti al punto   

Dario Giambelli - Feltrinelli

Maria Laterza - Laterza Bari

Piera d'Annunzio e Armando Sanguini - le Librerie associate Pergamon  e L'altra Pergamon  ROMA

Pieranna Margaroli - Libreria Margaroli SncVerbania

Libreria minimum fax - Roma

Ugo Cundari – Libreria Loffredo - Napoli

Giorgio Pignotti – Libreria Rinascita – Ascoli Piceno

Lucia Re – Il seme - Roma

Pasquale Iacobino – Libreria Claudiana - Firenze

Francesca Boragno – Libreria Boragno – Busto Arsizio - Varese

Lavinia Ciuffa - Open Door Bookshop - 00153 ROMA

Volpe Antonio – LibriAmo-  Santeramo in Colle (BA

Enza Campino - Libreria Tuttilibri - Mondadori -Formia

Riccardo Campino - Libreria dei Sette -  Mondadori - Orvieto

Piera Dattena -  Libreria – Cagliari

Libreria Voltapagina - Mondadori - Roma

Tiberio Sarti -  Mondadori

 

GLI EDITORI

Marco Zapparoli – Marcos y Marcos

Salvatore Cannavò – Edizioni Alegre

Della PassarelliSinnos Editrice

Giuseppe Russo – Neri Pozza

Manuel Kromer – Claudiana

Antonio Sellerio–  Sellerio

Cecilia Palombelli – Viella Editore

Giannino Stoppani

Gianni Giorgi  Garage960 Ed.

Ada Carpi e Andrea Palombi  – Nutrimenti srl

Danco Singer – Motta on line

Carlo Feltrinelli  – Feltrinelli

Luigi Brioschi  – Longanesi

Agnese Manni  Manni editore

Ugo Magno  Mesogea

Stefano De Matteis  – Ancora del Mediterraneo

Paolo Mieli  – Rcs Libri

Bruno Mari  – Giunti

Davide Musso – Terre di Mezzo Editore

Giulio Milani – Trans Europa Edizioni

Francesco AlibertiAliberti Edizioni

Massimo Vitta ZelmanSkira

Maria Grazia MazzitelliSalani

Daniela Di Sora  Voland

Luca Formenton  – il Saggiatore

Lorella Fontanelli  Epika Edizioni

Carmine Donzelli  – Donzelli

Maddalena Cazzaniga   Edizioni Ambiente  VerdeNero

Paola Soriga – Nuova Frontiera

Ginevra Bompiani Nottetempo

Elvira Zaccagnino – Edizioni La Meridiana

Riccardo Bassani – Edizioni Gorée

Pietro Biancardi – Iperborea

Daniele Olschki  – Leo S. Olschki

Annamaria Malato – Salerno Editrice

Lillo Garlisi  Melampo Editore

Matteo Fago – L'Asino d'oro edizioni

Gaspare Bona –Instar Libri

Cooperativa Universitaria Catanese di Magistero

Elido Fazi  Fazi Editore

Lorenzo Fazio  Chiarelettere

Giovanni Carnevali  – Editoriale umbra

Agostino Quadrino – Garamond

Mario Argiolas  Cuec Editrice

Antonio Napolitano  – Agenzia Libraria Editrice

 

Contatti

 

Nicola Attadio

Editori Laterza – Ufficio stampa

Cell. 3464936539

Tel. 0645465302

attadio@laterza.it

 

Giulia Civiletti

Chiarelettere - Ufficio stampa

Via Melzi d'Eril 44 - 20154 Milano

cell. 3485238601 - tel. 0200649632

giulia.civiletti@chiarelettere.it

 

Alessandro Grazioli

minimum fax – Ufficio stampa
cell.
348 3209427 – tel. 06.333.6545
alessandro@minimumfax.com

 

 

 

 

 

MIA INTERVISTA A GILBERTO SQUIZZATO SU UN SUO LIBRO

LA TV CHE NON C’E’

di Gilberto Squizzato, Minimum Fax, 13 euro

con la prefazione di Beppe Giulietti

e una nota di Roberto Natale

 

Da cinque anni ormai subisci un pesante mobbing da parte della Rai che ti ha estromesso da ogni attività,  pur avendo ordinato il Tribunale del lavoro ormai da diciotto mesi il tuo pieno reintegro come autore e regista. Il libro nasce dunque come risentimento nei confronti di questa palese violenza?

            No.  Le mie vicende personali torneranno davanti al giudice a settembre. Se ho scritto LA TV CHE NON C’E’ è perché le cronache di questi mesi offrono lo spettacolo preoccupante di un a Rai nella quale moltissimi cittadini stentano ormai a riconoscere i tratti di un autentico servizio pubblico radiotelevisivo. Mi sembrato giusto raccontare la storia di questi ultimi quindici anni per aiutare a comprendere perché la Rai ha imboccato ormai quella che il suo stesso presidente Garimberti ha definito una lunga agonia, che può anche portare alla sua estinzione se non si adotteranno rimedi radicali.

            Qual’è a tuo avviso la causa fondamentale di questa malattia mortale?   

Nel libro spiego proprio questo, a cominciare dai meccanismi di occupazione che servono al sistema dei partiti e al governo che ad ogni elezione la considerano un bottino da spartirsi per quote. E mi chiedo perciò come restituirla ai suoi legittimi proprietari, cioè ai cittadini che pagano il canone, come cambiare radicalmente i criteri di nomina della sua governance, come ? Come garantire nei TG e nei GR un autentico pluralismo, dando voce non solo alla politica ma anche e soprattutto alle tantissime articolazioni della società (associazioni, sindacati, università, scuole, centri di ricerca, comunità locali).

Denunci anche la progressiva esternalizzazione dei processi di produzione dei programmi…

Questo è un altro dei mali che, a mio avviso, hanno ridotto la capacità della Rai di essere la più importante agenzia culturale del paese. Ma c’è anche la questione della pubblicità, che vuole programmi conformi alla sua visione del mondo, al suo modello di società fondata sul consumo e sull’omologazione e che preferisce prodotti evasivi, conformisti, privi di senso critico del reale, a volte anche trash. Quale dev’essere il corretto rapporto fra programmi e pubblicità in un autentico servizio pubblico? Se non si risolve questo nodo, inutile sperare in un miglioramento della qualità.

Tutta colpa del conflitto di interessi di Berlusconi? 

            Non solo. Infatti non faccio sconti al centrosinistra che non ha voluto nei suoi sette anni di governo sanare questa questione: anzi ha pensato fino a poco fa di “dimagrire la Rai”, vendendone una o due reti.

            Da dove ripartire? 

            Anzitutto da una diagnosi precisa della malattia: la progressiva omologazione della Rai alle emittenti commerciali, il mancato rinnovamento dei quadri editoriali, l’impoverimento del suo know per una politica di incentivazioni all’esodo dei dipendenti, la rinuncia ad avere un pool di formidabili autori interni, l’ipertrofia della burocrazia amministrativa a discapito dei quadri editoriali e creativi, l’alluvione di politici che esondano in ogni area del palinsesto, la mancata riforma federale di Rai Tre.

            Se questo è il quadro, allora non è meglio davvero privatizzarla?

            E chi ci informerà in modo disinteressato e davvero pluralista su quanto accade nel mondo? Chi ci darà un racconto della realtà fedele alla verità? Gli editori privato hanno il dovere di non dire falsità, ma non quello di dire tutta /(cioè tutte) le verità, dando voce soprattutto a coloro che voce non hanno: i lavoratori, i gruppi più deboli e non garantiti, i giovani che non inseguono il successo dei reality e dei talent show, i precari, i disoccupati, i quattro milioni di immigrati che vivono con noi, i loro figli della cosiddetta “seconda generazione”… Non sarebbe un paradosso spegnere il servizio pubblico radiotelevisivo proprio mentre dal satellite giungono nelle nostre case centinaia di canali controllati da potentissimi network planetari? E’ tempo che cominciamo a considerare l’informazione pubblica e anche l’onesto racconto della realtà che deve percorrere fiction, talkshow, telefilm, ecc. come un bene pubblico e strategico, esattamente come l’acqua della quale non vogliamo essere espropriati.

            Riuscirà la Rai a sopravvivere al progetto della P2 di svuotarla, di asservirla al governo e di renderla un residuo marginale del mercato radiotelevisivo?        

            Dipende da tutti noi. Vedo che molti si stanno muovendo in  questa direzione: movimenti di base, gruppi di facebook, associazioni per la libertà di stampa… La battaglia è tutt’altro che persa. Spero che il libro aiuti a inquadrare con una buona precisione la complessità dei problemi e le strategia da seguire, perché protestare non basta.

UN SORRISO

Prendi un sorriso
regalalo a chi non l'ha mai avuto
Prendi un raggio di sole
fallo volare là dove regna la notte
Scopri una sorgente
Fa bagnare chi vive nel fango
Prendi una lacrima
posala sul volto di chi non ha mai pianto
Prendi il coraggio
mettilo nell'animo di chi non sa lottare
Scopri la vita
raccontala a chi non sa capirla
Prendi la speranza
e vivi nella sua luce
Prendi la bontà
e donala a chi non sa donare
Scopri l'amore
e fallo conoscere al mondo
                                                                            Mahatma Gandhi

CRESCE L'ESPORTAZIONE DI ARMI ITALIANE

Boom dell'industria bellica italiana: nel corso del 2009 sono state autorizzate esportazioni di armi per oltre 4 miliardi e novecento milioni di euro, con un incremento del 61% rispetto allo scorso anno, quando il valore era fermo a 3 miliardi, e sono state effettuate consegne per oltre 2 miliardi e 200 milioni (mentre lo scorso anno la cifra era di 1 miliardo e 800 milioni).
Se a questo si aggiungono le autorizzazioni per programmi intergovernativi (ovvero i grandi sistemi d'arma costruiti in collaborazione con altri Paesi come ad esempio il cacciabombardiere Jaint Strike Fighter, per cui l'Italia spenderà almeno 14 miliardi nei prossimi 15 anni) pari ad oltre 1 miliardo e 800 milioni, il volume complessivo raggiunge la cifra di quasi 9 miliardi di euro: un record assoluto che pone l'Italia ai primissimi posti "sul mercato globale dei prodotti per la sicurezza e difesa", come si legge nel Rapporto della Presidenza del Consiglio sull'esportazione di materiali militari reso noto lo scorso 31 marzo da Palazzo Chigi.
In cima alla lista dei Paesi destinatari delle armi italiane c'è l'Arabia Saudita, che ha acquistato per 1 miliardo e 100 milioni di euro, in particolare 72 cacciabombardieri Eurofighter.
Al secondo posto la Germania (553 milioni), seguita da Stati Uniti ((495 milioni), Regno Unito (379 milioni), Quatar (317 milioni), India (242 milioni), Romania (218 milioni), Spagna (194 milioni), Emirati Arabi (175 milioni), Marocco (156 milioni), e Libia (111 milioni).
Complessivamente la maggior parte delle armi italiane (il 53%) finisce a Paesi non appartenenti all'Unione Europea o alla Nato, in molti casi a Stati in conflitto e in aree di forte tensione, spesso denunciati per violazioni dei diritti umani dalle organizzazioni internazionali.

(fonte: www.unimondo.org)

NELLE TUE MANI, O DIO

Il mio tempo sta nelle Tue mani.

Ora posso essere tranquillo, tranquillo in Te.

Tu dai sicurezza, Tu trasformi tutto.

Dammi un cuore forte, rendilo forte in Te.

         Le preoccupazioni mi assillano, sono troppo pesanti.

         Scoraggiato mi chiedo:"Domani che succederà?".

         Ma Tu mi ami, non mi lasci cadere.

         Padre, Tu sarai con me.

Fretta e corsa, il tempo che incalza

e la spinta a sempre fare,

mi danno la caccia e mi tengono prigioniero.

Signore, grido:"Vieni a liberarmi!

Guidami Tu, passo dopo passo".

         Ci sono giorni che rimangono senza senso.

         Impotente vedo come il tempo scorre.

         Ore, giorni, anni passano

         e mi chiedo dove sono finiti.

Il mio tempo sta nelle Tue mani.

Ora posso essere tranquillo, tranquillo in Te.

Tu dai sicurezza, Tu trasformi tutto.

Dammi un cuore forte, rendilo forte in Te.

(Meine Zeit steht in Deinen Haenden, Peter Strauch, 1981. Trad. di Helene Fontana)

QUANDO C'E' UN PO' DI DIGNITA'

Maria Luisa Busi non è mai stata una "rossa sovversiva", ma è una donna ed una giornalista che ha dato prova di coraggio e dignità.Infatti nella lettera diffusa nella bacheca della sua redazione- lamenta e contesta quello che definisce senza mezzi termini il "dirottamento" del Tg1 sotto la guida disinvolta  e spregiudicata del direttore Augusto Minzolini. E quando il comandante va arbitrariamente fuori rotta,mettendo a repentaglio la sicurezza della nave e l'incolumità dell'intero equipaggio, i marinai hanno il diritto-dovere di ribellarsi per cercare almeno di evitare il naufragio. E' proprio quello che teme la Busi  quando dichiara  pubblicamente  di non riconoscersi più nella testata in cui lavora , paventando il fatto che il nostro principale Tg "rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilità"

giovedì 27 maggio 2010

LA SCALA DI GIACOBBE : 22 MAGGIO

Sabato eravamo pochini. Undici sono arrivati dal Friuli e tre da Acqui Terme. A volte anche un  piccolo gruppo può fare un bel lavoro. Abbiamo dialogato (un gruppo il mattino e l'altro nel pomeriggio) sul cammino personale di coppia come itinerario di fede adulta.
Altre volte molto utilmente abbiamo centrato tutto su un tema preciso; questa volta abbiamo lavorato sui "racconti di vita e di fede" cercando di aiutarci nell'individuare ulteriori passi di maturazione. Nel pomeriggio c'era anche una mamma che, con intelligenza ed apertura, ha raccontato il suo "incontro" con l'omosessualità della figlia: " Se mia figlia mi avesse detto di aver perso la fede avrei provato un grande dolore. Sapere che è lesbica non mi sconvolge per nulla perchè vedo che vive un bell'amore ed è felice". Un bel messaggio per tanti genitori.

AD UN PASSO DALLA DITTATURA

Con la legge bavaglio e con il  controllo su internet siamo ad un passo dalla dittatura.
Gli italiani dormono i sonni dell'incoscienza mentre si calpestano i magistrati onesti e si toglie dalle loro mani uno degli strumenti più preziosi. Senza intercettazioni tutti i faccendieri e gli uomini dello IOR sarebbero eccellenti personaggi e camerlenghi di sua santità

IL TEMPO CHE PASSA

Diventeremo vecchi tutti, un giorno,

entreremo nel silenzio,

distingueremo le cose importanti

da ciò che è inutile.

Un giorno si annebbierà il nostro sguardo,

stanchi muoveremo i passi,

i colori della sera

segneranno il nostro tramonto.

Conosco un uomo vecchio,

ha sempre portato gravi pesi,

non si è sottratto alla fatica.

Penso al suo volto calmo e silenzioso,

alla saggezza di tanti percorsi solitari.

La sua vita era dura: povertà e miseria,

eppure il tono tranquillo della voce

non evoca amarezze, ma bontà.

Diventeremo vecchi e stanchi.

Preghiamo, perché le nostre voci

diventino più miti e indulgenti

e i nostri volti specchi della pace.

Viola Renvall (da: Joerg Zink, Come pregare, Claudiana, Torino, 1988)


Fw: CHI LANCIA MISSILI E......

Ovviamente chi lancia allarmi fa meno danni di chi lancia missili, ma si tratta comunque di "lanci" pericolosi.
I vescovi italiani, quando si radunano in assemblea, lanciano i loro proclami allarmati.
Può sembrare che la chiesa geriatrica, con questi proclami, voglia realmente prendere posizione a difesa dei più deboli. Invece, stando ai fatti, si tratta di pure esercitazioni verbali, della consueta ed urtante retorica di chi parla di tutto ma, in sostanza, rimane legato ai soliti privilegi. Tipico difetto religioso è quello di sentirsi paghi di belle parole.

mercoledì 26 maggio 2010

RIVALTA: FESTA DEL PANE NOSTRO

Per la sesta volta il "Gruppo Primavera" di Rivalta ha celebrato domenica 23 maggio la FESTA DEL PANE NOSTRO. E' la consegna della Bibbia che caratterizza questo momento comunitario così gioioso.
Ci ha accolti , con la consueta cordialità, la cascina del Gruppo Abele per l'intera giornata. I genitori  e gli animatori-animatrici hanno preparato il tutto con grande impegno attorno al tema della vita e della fede come VIAGGIO. Questo è stato l'argomento che abbiamo cercato di approfondire nei nostri incontri mensili come adulti. Il gruppo "tigrotti" ha reinterpretato in modo molto espressivo la pagina evangelica di Zaccheo dando il via a molte riflessioni.
Elena, Elia e Matteo hanno ricevuto la Bibbia con dedica personalizzata. Per me ogni anno questa consegna costituisce sempre un evento di rigenerazione comunitaria mentre affidiamo a questi giovani cuori IL LIBRO DEI LIBRI nella speranza  che cerchino in  esso il tesoro della parola di Dio attraverso le testimonianze di chi ci ha  preceduto. Festa significa attingere forza per il cammino futuro.
 

UNA PROFESSIONE DI FEDE

UNA PROFESSIONE DI FEDE

 

P.    Accogli, o Signore, la nostra professione di fede.

Noi crediamo in Te, o Dio datore della vita.

 

T  Tu ci sei venuto incontro amorosamente

e ci  hai indicato la Tua volontà e le Tue vie

nella persona, nella storia, e nelle scelte di Gesù.

 

1.     Questo Gesù di Nazareth, nato in terra di Galilea,

in una regione disprezzata e semipagana,

cresciuto ed educato nella casa di Maria e Giuseppe,

è oggi per noi il luogo più significativo da Te scelto

per rivelare la Tua presenza e il Tuo amore.

2        Come i figli del popolo di quella terra

egli trascorse gli anni dell’infanzia e della giovinezza

in una famiglia numerosa

come tante altre in Israele.

Nella preghiera aprì il suo cuore a Dio.

T  Crebbe tra casa, lavoro e sinagoga

tra gli amici e la gente del villaggio.

Dalle labbra di Maria e di Giuseppe

ascoltò le testimonianze del suo popolo.

Nelle parole dei profeti trovò la luce.

1        Alla scuola del Battista maturò nuovi orizzonti,

nella sinagoga di Nazareth annunciò il tempo ormai presente

in cui Dio opera la liberazione degli oppressi.

2        I ciechi recuperano la vista, gli zoppi camminano,

i lebbrosi guariscono, i sordi odono, i morti risuscitano

e la bella gioiosa notizia è annunciata ai poveri.

 

1        In quei giorni sulle polverose strade della Palestina

si fece amico dei peccatori e andò a mensa con loro,

a Cana brindò con gli sposi, condividendo la loro gioia.

2        Si indignò davanti a chi chiedeva segni e miracoli,

si commosse e pianse per la morte di Lazzaro,

parlò con amore alla prostituta di Samaria.

 

1        Come partecipò al gioco spensierato dei fanciulli

e cantò le giulive canzoni del suo popolo,

così condivise l’emarginazione dei più deboli,

la solitudine dei lebbrosi e dei maledetti della terra.

2        Ai poveri annunciò il regno di Dio, la Sua vicinanza,

facendo della sua vita quotidiana in mezzo a loro

un segno di condivisione concreta e di speranza.

Ai ricchi presentò l’esigenza radicale di cambiar vita.

T  Egli, amico di chiunque era solo, emarginato, disperato,

parlò di Te come del Padre comune, suo e nostro;

ci svelò con la vita e con le parabole il Tuo amore,

fu uomo di preghiera e ci insegnò a pregarTi di cuore.

 

1        Per lui Dio era come una tenera madre

che tutti e tutte accoglieva nel Suo amore.

Gli piaceva sorridere, ed ancor più abbracciare.

Le donne lo sentirono amico ed alleato.

2        Il suo passaggio fu come una semina

di gioia, di fiducia e di speranza.

Il calore delle sue mani infondeva salute,

la luce dei suoi occhi liberava dall’angoscia.

 

T  Egli, profeta povero, mite ed appassionato

non pensò mai di avere l’esclusiva di Te;

anzi, parlò sempre di Te, o Dio vivente,

come di una sorgente per tutte le creature.

 

1        Ma attorno a lui crebbe l’opposizione dei potenti,

contro di lui si scatenò l’ira dei sommi sacerdoti

e le persone pie lo giudicarono un sovvertitore.

2        Fu sulla terra come un raggio della Tua luce, o Dio;

come un faro che illuminava nuovi sentieri di vita,

ma molti congiurarono per spegnere quella luce.

 

1        Sembrò, anzi, che le tenebre avessero il sopravvento,

ma Tu, o Padre-Madre, lo hai amato a tal punto

da donargli la vita nuova della risurrezione.

2        Hai costituito quest’uomo Tuo figlio prediletto,

lo specchio che riflette per noi il Tuo volto:

egli è la strada che ci conduce alla Tua volontà.

T  Noi crediamo in Te, o Dio di Gesù e Dio nostro.

Possa la nostra vita seguire le orme di quest’uomo

che Tu hai scelto e guidato perché portasse l’evangelo

e fosse un segno vivente di Te in mezzo al mondo.

 

 

(Franco Barbero 1986)