martedì 31 agosto 2010

UN PO’ DI BRIVIDO

Non apparirà un po' ridicolo ai più che le "squadre della libertà" siano affidate alla responsabilità di Denis Verdini, un inquisito proprietario di una banca gestita come una salumeria dove si fa credito agevolato e senza garanzie solo agli amici? Ma quel che appare inquietante è altro, e sta, appunto, nelle parole. Già si era parlato di "volontari e missionari della libertà". Poi di "promotori della libertà", ora siamo arrivati alle "squadre". E dunque come dovremo chiamarli, questi apostoli del Silvio-pensiero, squadristi? Tranquilli, sono solo parole, ma un piccolo brivido lo danno lo stesso (Silvia Ballestra, L'Unità del 23 agosto).

DUE GRUPPI DI LETTURA BIBLICA

Il giorno 9 settembre parta a Pinerolo l'esperienza di due gruppi settimanali di "lettura popolare della Bibbia".

  • Giovedì 9 alle ore 10 ci si trova nei locali del F.A.T. (vicolo Carceri, 1) nel centro della città.
  • Giovedì 9 settembre alle ore 21 il gruppo si incontra in Via Gioberti 6 presso Charrier – Barbero.
  • Insieme verificheremo se il giovedì è la serata più adatta.
  • Leggeremo insieme il Vangelo di Marco.
  • Per informazioni 0121/72857 oppure 320/0842573.

 

IL CORAGGIO

Il nostro impegno per la libertà religiosa deve essere incrollabile. E’ il principio in base al quale i popoli di tutte le fedi sono benvenuti in questo Paese e non verranno mai trattati in maniera diversa dal loro governo. E’ essenziale per quello che siamo.  Barack Obama, 14 agosto 2010.

FANALINO DI CODA

                         


 

 

Gli episodi di intolleranza nei confronti dei cittadini gay continuano a offendere la dignità civile della nostra società. I motivi più innocenti come un bacio, la più universale e diffusa manifesta­zione d'affetto e d'amore, o tratti dell'abbigliamento sono sufficien­ti a scatenare insulti violenti, rea­zioni di disgusto e spesso di bruta­le violenza. La questione non riguarda solo la minoranza oggetto delle varie forme di aggressione, come probabilmente pensano molte persone che pure aborrono le violenze sui gay o su altre mino­ranze, ma riguarda tutti noi citta­dini. È una questione di civiltà ge­nerale. Una nazione democrati­ca, come l'Italia si fregia di essere, non dovrebbe permettere manife­stazioni di odio o di discriminazio­ne come quelle che hanno luogo nei confronti dei gay perché esse sono il segno di patologie demo­cratiche, di illiberalità che influi­scono sulla qualità della vita di tutto il paese. Sarebbero necessa­rie al riguardo leggi severissime non solo al fine di reprimere la natura delittuosa delle aggressioni, ma anche per contribuire al for­marsi di una nuova sensibilità col­lettiva sull'uguaglianza di tutti i cittadini. Ma tali provvedimenti sono inefficaci se non si mette ma­no in modo inequivoco ad una leg­ge sulle unioni gay nella forma del matrimonio civile. È ora di ab­bandonare titubanze e pavidità che servono solo a creare ambigui­tà tossiche, le ridicole prudenze nominalistiche sono segno di con­torsioni idiote e riescono solo a ritardare processi di civiltà giuri­dica che sono iscritti nel cammino di una cultura universale del dirit­to che sta manifestando tutta la sua naturale forza in ogni parte del mondo come dimostra il caso del Portogallo e soprattutto il luminoso esempio dell'Argentina

Risparmiamoci per una volta l'umiliante condizione del fanalino di coda. (Moni Ovaia – L’Unità 14 agosto).

 

DIVERTIRSI

Luca Scarlini, Sacre Sfilate, Guanda Edizioni, pagg. 178, € 12.

 

Gli abiti del clero cattolico sono qui “nominati” ed elencati. Ce n’è per tutti i gusti fino alle “vezzose scarpette rosse di Benedetto XVI”. Il mondo brucia e c’è chi continua a sbizzarrirsi in parate…

Il libro è un “pezzo di storia” e, nello stesso tempo, aiuta a sorridere.

SERVI DEL PADRONE

È finito il meeting di Comunione e Liberazione, una azienda cattolica serva di due padroni: Berlusconi e il Vaticano.

Davvero questa è la “forza del potere cattolico ufficiale”, la chiesa che Ratzinger sogna e benedice.

LA MIA RISPOSTA

Carissimo A.,

grazie dei tuoi pensieri e della eccessiva generosità con cui ti rivolgi a me. La mia vita è anch'essa costellata di mille fragilità e contraddizioni e avverto bene dentro i miei giorni la lotta tra l'Amore e l'egoismo.

Conoscere persone come te, fuori dalla logica delle apparenze, mi infonde coraggio e ringrazio Dio che non cessa mai di seminare nel mondo, anche a pochi metri dai palazzi vaticani, virgulti di profezia.

Anch'io, come te, credo che il vento dell'Amore che il messaggio di Gesù sparge su tutta la terra in qualche modo coinvolgerà progressivamente, in tempi diversi, anche le chiese cristiane. Questa fiducia, che invoco nella preghiera, mi ha sempre aiutato a vivere e vedo con gioia che sorregge il tuo cammino quotidiano. A me sembra impossibile che si discriminino ancora le persone a causa dell'identità affettiva e sessuale.

Apprezzo e condivido completamente le tue riflessioni al riguardo: per Dio ciò che conta è l'Amore, non il modello. Solo che noi, come credenti, abbiamo "imballato" Dio dentro i nostri scatoloni dogmatici e moralistici che riteniamo monumentali ed intoccabili fotografie della Sua volontà. Quanto cammino ci resta da compiere... Spero anch'io di poterti un giorno incontrare, ma anche in rete c'è una chiesa viva, larga, coinvolgente.

Credo che sarò a Roma verso la fine di novembre: segnalerò sul mio blog luogo, data, ora. Potrebbe essere un momento di incontro diretto. A te (come ti invidio la musica che hai nel cuore, nel sangue...) un abbraccio forte forte che ti accompagni anche nei giorni in cui tanta è la fatica.

don Franco

UNA LETTERA FIRMATA

Gentile don Franco,

sono un musicista “classico” di Roma di 49 anni e le scrivo a seguito di alcune letture di suoi testi e visione di interventi in televisione che ho potuto apprezzare attraverso internet.

In una società purtroppo sempre più intrisa di ipocrisia e sempre più votata alla legge dell’effimero e dell’apparenza, il suo grido aperto, franco e coraggioso di Libertà è come una boccata di aria pura in cima ad una montagna innevata.

Il mondo ha veramente bisogno di persone come lei, glielo dico con il cuore. Mi sono commosso vedendo e leggendo alcuni suoi pensieri, perché nascono dall’unica Verità nella quale credo: l’Amore; Amore congiunto a Libertà: non può esservi l’Uno se manca l’Altra, e l’Uno nell’Altra si fondono in un unico abbraccio, che è l’abbraccio di Dio.

Nel suo grido di Libertà, libertà dalle ipocrisie, dalle falsità, dalle ingiustizie sociali, dalla salvaguardia del mondo delle apparenze a fronte di quello, cristiano, dell’Essere, la “sentivo” lottare con Amore e per Amore. La “Verità verrà gridata dai tetti” e Lei è sicuramente uno di questi “annunciatori”. 

Ma io ho piena fiducia che la società futura prossima, ed anche la Chiesa cattolica prima o poi si apriranno e riscopriranno il vero messaggio di Gesù, che è quello di amarsi gli uni gli altri nella piena consapevolezza di essere in Dio, e va da se, a prescindere dai propri orientamenti sessuali. 

Cosa vuoi che gliene importi a Dio se uno lo prende nell’orecchio? (scusi la franchezza). L’unico nostro dovere è quello di amare, e glielo dico con tutti i miei egoismi e difetti, perché a Dio sono sicuro importi principalmente se e quanto siamo riusciti ad amare, il resto è dettaglio.

Sono credente, omosessuale, e nonostante la fatica che a volte sento nella Vita, per i suoi vari problemi lavorativi, economici, relazionali etc. ho fiducia nel valore dell’Amore, e che tutto abbia un profondo significato, e che se siamo qui non è per “caso” ma per compiere attraverso le nostre opere la Volontà di Dio che è Amore Incondizionato.

Mi piacerebbe conoscerla, sarebbe bello, il contatto diretto è molto più ricco e gratificante di una mail, se riuscirò ad organizzarmi passerò a trovarla; nel frattempo le mando il mio più caloroso abbraccio e augurio di pace e serenità.

Con affetto
A.S.

LETTERE

Sono in ritardo, ma in questi giorni cercherò di fare il possibile. Ho il computer che fa i capricci… Pazienza…

SAVONA

Lunedì 30 agosto un piccolo incontro con amici e amiche di Savona, che avevamo previsto da tempi, avrà luogo nel pomeriggio…

VENTO BUONO

Sì, dalla Francia arriva un segnale di vivace contestazione al presidente che, per coprire corruzione e inefficienza, ha aizzato il popolo e inviato la polizia contro i rom.

Ma non gli è andata bene. Dopo un po’ di esitazione le chiese e ora l’opinione di molti cittadini gli hanno voltato le spalle. Sarkozy sta perdendo consensi e il suo “regno” sembra avviarsi al tramonto.

Noi in Italia siamo a scoppio ritardato…

GIANNI LETTA

A mio avviso questa è la persona più inaffidabile che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita.

Dietro quel volto di marmotta addormentata e di gentiluomo di sua santità si nasconde il più servile dei servi di Berluconi. Questo è il classico tessitore di intrighi, esecutore di ordini vaticani, baciapile, pronto a tutto pur di mantenere il potere al suo duce e a se stesso.

lunedì 30 agosto 2010

UNA SORGENTE DI SPERANZA

Il 17 giugno scorso ad Avignone, è nata l'Associazione degli Amici di Sabeel Francia, su iniziativa di tanti cristiani e in particolare del pastore luterano Gilbert Charbonnier.

Questa nuova associazione, in collegamento diretto con Gerusalemme e Nazareth, costituisce un legame tra la Palestina e le regioni francofone. Gli Amici di Sabeel hanno anche l'ambizione di "favorire il dialogo teologico ed etnico tra credenti musulmani, ebrei e cristiani", proponendo a tutti di imparare a gettare uno sguardo di fede sui drammi umani e politici che vivono le comunità palestinesi e israeliane oggi.

Il sito internet dell'associazione presenta le diverse attività, serate di preghiera e incontri proposti. Se i rappresentanti delle 13 comunità cristiane di Palestina e Israele sono stati capaci di firmare insieme, a Natale scorso, il documento "Kairos Palestina, un appello alla pace immediata" (v. Adista n. 6/10, ndt), perché, si chiedono gli Amici di Sabeel, i leader ebrei e musulmani non potrebbero unirsi a loro per riconoscere che "Dio non puù mai essere fonte di violenza e distruzione"?. (info: Amis de Sabeel France, 16 Cl chemin de Saint-Henri, 84000 Avignon. Indirizzo mail: gj.charbonnier@gmail.com) (da Adista, 24 luglio).

ROVESCIA LE MURA

Signore, tu hai fatto il mondo e quanto esso contiene. Tu hai crato la razza umana da un solo ceppo, e ci hai dato la terra come possesso.

Rovescia le mura che ci separano e uniscici in un solo corpo.

Signore, noi abbiamo introdotto le divisioni per mezzo dei nostri ragionamenti, dei nostri discorsi, dei nostri atti; ci siamo respinti reciprocamente, coi nostri pregiudizi ed i nostri odi.

Rovescia le mura che ci separano e uniscici in un solo corpo.

Signore, Tu vuoi che formiamo un popolo unico, che viva in pace, che festeggi al sua libertà, liberato dall'ingiustizia, veramente umano.

Tu ci vuoi responsabili ed attivi nella vita che viviamo, nell'amore che condividiamo, nelle relazioni che creiamo.

Rovescia le mura che ci separano e uniscici in un solo corpo.

Signore, spandi su di noi il tuo Spirito, affinché bruciamo d'amore per gli uomini privati della loro libertà, e che aspirano al riconoscimento della loro umanità.

Aiutaci a mettere in pratica la Tua parola e che così rendiamo testimonianza alle meraviglie che hai compiuto.

Signore, dirigici nelle vie che non vediamo ancora, e preparaci al servizio per la liberazione e la riconciliazione nel nostro mondo.

 

Aulnay-Drancy 1985

(Tratto da Quando è giorno? della Cevaa)

 

 

domenica 29 agosto 2010

GRANDI FRATELLI

In queste settimane i due “gemelli d’affari”, cioè Berlusconi e Gheddafi stanno mettendo in piedi una connessione di reti televisive sulle quali hanno messo le mani.

Hanno capito che per manipolare l’informazione e moltiplicare gli affari le televisioni sono una vera manna.

Un po’ con Gheddafi e un po’ con Putin..il nostro duce di Arcore usa il suo ruolo politico per ingigantire il suo personale impero economico.

AL SINODO

Se andate in edicola e acquistate RIFORMA, avrete le notizie precise. La benedizione alle coppie omosessuali è una strada aperta. L'ordine del giorno è stato votato a maggioranza (105 sì, 9 no, 29 astenuti).
Spetta ad ogni comunità stabilire tempi e modi. Finalmente anche le chiese valdesi e metodiste d'Italia ci sono arrivate. Mi sono rivisto  nel mio percorso che avvenne negli anni  '70 e mi portò nel 1978 alla prima benedizione di una coppia omosessuale.

PERLA DI SAGGEZZA

"Non è più pulito chi si pulisce di più, ma chi sporca di meno".

UN SINDACO DA NULLA

Roma non ha un sindaco. Lui stesso vorrebbe cambiare mestiere. Si rende conto del suo fallimento e ogni proposta di radere al suolo un quartiere povero dimostra che lui non ha a Roma né il cuore né la testa.

Un "sindaco idee zero" non è proprio il meglio per Roma.

Forse pensa alle elezioni anticipate per uscire da questo fallimento e cercare un cadreghino più comodo in Parlamento.

IL MALE DELL’INDIFFERENZA

Riporto da L'Unità del 21 agosto alcune riflessioni di Moni Ovaia.

"I rom non trovano pace in questa iniqua terra d'Europa che non li vuole, che li tratta come un problema, come un ingombro di cui sbarazzarsi allontanandoli alla vista del "uomo della strada". I cosiddetti cittadini per bene, quelli che in passato votarono a milioni per partiti razzisti pur di difendere i loro piccoli e risicati privilegi non hanno minimamente fatto propria la tragica lezione che la cultura dell' intolleranza ha impartito al vecchio continente sulla pelle di chi in un modo o nell'altro era considerato diverso Allora i rom erano in compagnia degli ebrei e di altri indesiderabili, adesso sono soli. La cattiveria con cui vengono trattati lascia indifferente l'opinione pubblica. Il problema è confinato al rifiuto della contiguità. Le persone "normali" non li vogliono vicini. A Milano mille "persone per bene" firmano una petizione contro la giunta di centro-destra che ha dato l'assenso alla costruzione di un insediamento per famiglie rom, grazie ad un finanziamento stanziato dal ministro Maroni, facendo leva sulla guerra fra poveri: senza lavoro milanesi contro zingari. I firmatari della petizione, leghisti duri e puri, chiedono l'intervento di Bossi in nome della tradita identità leghista. Se Bossi non darà loro soddisfazione, possono rivolgersi ad un altro che ce l'ha duro con i poveracci: Sarkozy che essendo un destro cattivista di corta memoria - Sarkozy è di origini ebraico-ungheresi - espelle, e disloca i rom senza risolvere un bel niente".

sabato 28 agosto 2010

LA VERGOGNA

Una settimana non basta. Ci vuole davvero un po’ di tempo per disintossicarsi dalla retorica che, quando muore un personaggio, si scatena.

Su Cossiga, un uomo e un politico da dimenticare il più presto possibile, si sono versati ettolitri di inchiostro.

Per fortuna che Repubblica, l’Unità, il Manifesto e il Fatto quotidiano si sono ampiamente dissociati dal coro guidato, con la consueta indecenza, dal cardinal Bertone.

GRUPPO BIBLICO SETTIMANALE

Nascono a Pinerolo due incontri biblici aperti a chi voglia continuare o iniziare o riprendere la lettura biblica: uno il mattino e l’altro la sera.

 

Ø     Giovedì 9 settembre alle ore 10 l’incontro si svolge in Vicolo Carceri, 1 nei locali del F.A.T. (casetta adiacente al vecchio carcere).

 

Ø     Giovedì 9 settembre alle ore 21 l’incontro si svolge in Via Gioberti, 6 – 3° piano nella casa di don Franco Barbero e Fiorentina Charrier.

 

Ø     Leggeremo insieme il Vangelo di Marco.

 

Ø     Per informazioni: Francesco Giusti 3200842573; Fiorentina 012172857; Franco Barbero donfrancobarbero@alice.it.

LO RIPETO

Un Presidente che in 24 ore risponda agli operai con la consueta lucidità e coerenza è davvero superprezioso.

Grazie, Napolitano, Lei è il segno tangibile e alto di come dovrebbe essere ogni politico.

venerdì 27 agosto 2010

ULTIMI 300 GIORNI

A Kabul comincia il conteggio dei giorni per il rientro dei soldati USA dalla loro aggressione militare. I capi delle truppe vorrebbero prolungare l'invasione e la guerra, ma Obama ha ribadito che fra 300 giorni comincia il rientro.

Speriamo che si chiuda questa prima "missione di pace" che è stata ed è una vera guerra di invasione.

LE DUE MOSSE DEL PREMIER

La prima è ben nota: riacciuffare Casini che, del resto, non sta scappando, ma vuole solo fare i passi di avvicinamento un po' felpati.

Ha una gran voglia di qualche bella poltrona per i suoi. Bertone, il cardinale prestato dal papa al governo italiano come consigliere, lo sta convincendo. La Lega? Basta un fischio e cambiano idea…

La seconda mossa è quella di rilanciare gli "squadroni-squadristi della libertà" diretti (sapete da chi?) da quel gentiluomo e galantuomo di Denis Verdini…

Siamo davvero al "risanamento" del partito…

ACCOGLIERE, NON CACCIARE

Luca 14, 1, + 7  -  14
 
 
Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo.
 
Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola:
"Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perchè non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto.
Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perchè venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti.
Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.
Perchè chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato".
Disse poi a colui che l'aveva invitato: "Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, nè i tuoi fratelli, nè i tuoi parenti, nè i ricchi vicini, perchè anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perchè non hanno da ricambiarti.
Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti".
 
 
 
 
Ci troviamo di fronte a due "lezioni" che Gesù impartisce mentre è a pranzo in casa di un capo dei Farisei.
Ancora una volta Gesù non rifiuta di sedere a mensa con dei credenti che hanno una sensibilità diversa, ma coglie l'occasione per un confronto serio e rigoroso, aperto e per nulla reticente.
Ancora: se Gesù siede al tavolo di un capo, come dice il Vangelo, non lo fa, come certi nostri cardinali, per concordare affari e fare comunella, ma conserva tutta intera la sua libertà di pensare e di agire.
Lasciamo da parte questo particolare che non è affatto irrilevante e veniamo ai due "racconti sapienziali" con i quali Gesù illustra qual'è la logica del Regno di Dio.
 
 
In prima fila
 
Siamo ai versetti 7  -  11.
Gesù è un fine osservatore.
Conosce bene le dinamiche relazionali del villaggio.
Essere invitati e trattati con riguardo e poter addirittura sedere in prima fila significava acquistare un'altra e "alta" considerazione tra la gente.
Poter far vedere di essere in buoni rapporti con chi nel villaggio conta voleva dire uscire dal grigiore dell'anonimato almeno per quel giorno.
La povertà della vita quotidiana in cui il borghigiano non contava proprio nulla, accendeva in molti il desiderio di essere qualcuno almeno per un giorno.
Ma poi, nelle grandi e nelle piccole comunità, quanto si sgomita per avanzare.
E gli spazi religiosi non fanno eccezione.
Il racconto lucano è abbastanza maldestro.
Sembra costruito a bella posta per ottenere una "promozione" finale.
Solo il versetto 11: "chi si esalta sarà abbassato......." ci aiuta a ritrovare il senso genuino dell'insegnamento di Gesù: occorre guardarsi da questa smania dei primi posti.
E' nata molto presto anche dentro la chiesa cristiana (in modo accentuatissimo nella chiesa cattolica) la concezione del "fare carriera".
Se si entra in questa ottica e in questa pratica, l'impegno politico, amministrativo, ecclesiale ed associativo vengono stravolti.
Alla gioiosa consapevolezza di sedere al tavolo comune, cioè di essere parte di un progetto collettivo, si sostituisce la spinta a prevalere.
Le parole "popolo, chiesa, comunità" possono semplicemente servire a nascondere gli interessi o le scelte di un piccolo gruppo.
E' sempre bene, nella stagione delle veline e dell'immagine, ricordarci che nessuno di noi è immune da queste viscide tentazioni.
 
 
Dove andiamo? Dove andranno?
 
I versetti 12 - 14 non ci lasciano via di scampo.
Prima si trattava dell'essere invitati, qui il vangelo ci mette nei panni di chi invita altri a pranzo.
Intanto, detto quasi per inciso, c'è chi non è mai invitato e c'è chi non invita mai perchè la sua vita è totalmente incentrata su se stesso.
Ma oggi, davanti alle persecuzioni dei rom e dei sinti, mi domando che cosa stiamo facendo di questo nostro Occidente, culla del diritto internazionale.
La caccia alle streghe è in espansione ovunque: nelle chiese, nelle nazioni, nei governi, nelle istituzioni.
Esistono (eccome!) voci ed esperienze di segno opposto, ma il grido non basta, la deplorazione è insufficiente.
Bisogna rompere ogni relazione con quei poteri che legittimano ed eseguono queste "persecuzioni" vere e proprie.
Alla nostra tavola, cioè al centro dei nostri impegni, debbono sedere "i poveri, gli storpi, gli zoppi e i ciechi" (v. 13).
Siamo sempre di più città e società che non sanno e non vogliono accogliere.
Non vogliamo nemmeno che il "povero Lazzaro si metta vicino alla porta del nostro palazzo" (Luca 16,20).
Li spingiamo via, li mandiamo fuori dai piedi, come se la terra fosse nostra e come se essi non fossero cittadini di questa Europa e soprattutto del mondo.
Le chiese cristiane debbono, a mio avviso, insieme ai sindacati seri (non parlo della CISL alleata con il governo), con il volontariato e le componenti critiche ed attive organizzare un movimento laico di opinione per poi passare ad azioni concrete di insurrezione nonviolenta, di difesa di tutti i soggetti indifesi.
Occorre promuovere una legislazione che tuteli davvero i diritti e favorisca l'integrazione.
Perchè non promuoviamo un quinquennio di impegno ecumenico all'insegna dell' "io sono amico/a dei rom?".
Come cristiani, senza etichette, dovremmo promuovere con tutte le persone e le organizzazioni solidali, delle mobilitazioni creative, delle azioni di intervento.
Altrimenti anche le deplorazioni più sincere diventano delle semplici ed inefficaci lagne.
Partiamo dal basso, partiamo da noi.
Chiediamoci ancora una volta, anzi ogni giorno, se la nostra mensa, cioè il nostro stile di vita, è davvero la condivisione con chi fa più fatica a vivere o se, invece, preferiamo girare la testa dall'altra parte e fare la nostra strada.
 
Proposta concreta
 
Chiudere al culto tutte le cattedrali (chiese ce ne sono in abbondanza per i culti) e aprirle per ospitare i rom e i sinti e così avviare una trattativa ufficiale con il governo e con tutte le forze sociali.
E' stato significativo l'appello del papa contro i cacciatori di stranieri: "Cari genitori, possiate educare i vostri figli alla fraternità universale".
Peccato che queste parole non le rivolga ai genitori di figli e figlie omosessuali......
 
 

CHE PICCO!

Agosto ha registrato per il blog il mese più attivo nei contatti e, di conseguenza, nelle lettere.

Il mio blog sarà più leggero dal 28 agosto al 5 settembre per un momento di pausa e di altre scritture.

giovedì 26 agosto 2010

RATTOPPI

Qualcuno grida al miracolo: Berlusconi e Fini hanno ricucito. Direi piuttosto che si tratta di un rattoppo che dà spazio ad un periodo di patteggiamenti estenuanti all'interno della attuale maggioranza.

Il Vaticano ha fatto sentire "segretamente" la sua voce. Obbedienti hanno risposto a Bertone che cercheranno di non arrivare presto alle elezioni che, secondo i sacri palazzi, in questi momenti potrebbero far cadere l'attuale amica maggioranza.

Per il Partito Democratico è partita la mobilitazione d'autunno. Vedremo i contenuti e i fatti.

DA RILEGGERE

L'OBBEDIENZA NON E' PIU' UNA VIRTU' di don Milani
"Io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri" (1965).

LE FARSE DEL GOVERNO DI ISRAELE

Le nuove trattative tra Israele e Palestinesi portano sul nulla. Non basta la buona volontà di Obama, se non ci sono sul tavolo proposte vere, nuove, a partire dallo smantellamento degli insediamenti ebraici ceduti a famiglie palestinesi.

Il resto è spettacolo o retorica. Abbiamo bisogno di politiche incisive.

CARDINALI CONTRO FAMIGLIA CRISTIANA

Il giorno dopo il nuovo attacco ad alzo zero di Famiglia Cristana contro Berlusconi ("comanda solo lui") e il "berlusconismo" ("ha spaccato in due il voto cattolico", mentre "chi dissente va distrutto"), nella Chiesa prevale la linea della prudenza. Senza "scomuniche" vere e proprie, in qualche modo ieri varie personalità ecclesiastiche hanno voluto prendere le distanze dalle posizioni e dalle irruenze del settimanale dei Paolini. 

"E' lecito che Famiglia Cristiana formuli certi giudizi, anche se questo appare del tutto tendenzioso. Quello che non è corretto è attibuirli al mondo cattolico", ha detto monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio e cappellano di Montecitorio. Anche l'influente patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, dal Meeting di Rimini ha avvertito: "tutta la stampa non deve forzare i toni - ha affermato -, e di conseguenza non deve farlo neanche la stampa di riferimento cattolica, come Famiglia Cristiana ma anche come Avvenire".

mercoledì 25 agosto 2010

LA LEGGE DEL PADRONE

"Restate a casa": lo ha comunicato con un telegramma la Fiat ai tre operai di Melfi, licenziati ma reintegrati dal giudice.

La Fiat ha già presentato ricorso.

È l'ennesimo gesto di prepotenza con il quale il Lingotto vuole dare un messaggio: Qui comando io. Il sindacato non è disposto ad accettare dei diktat e sta mobilitandosi, la Fiom in prima linea.

ATTENTI: CASINI STA TRATTANDO

Ninni Andriolo su L'Unità del 18 agosto ha svelato i retroscena di cui vado parlando da mesi su questo blog: Casini finge di opporsi al governo, ma è in atto una trattativa che a ottobre potrebbe concludersi. Ripeto alcune righe dello scritto:

"Sempre più fitti i contatti fra i fedelissimi del Premier e l'Udc. Centristi pronti a votare col governo si temi "sensibili" come giustizia e etica, ma dall'opposizione. E in caso di voto anticipato si lavora al patto elettorale.

Si vedrà se i contatti tra Cicchitto e Casini daranno i frutti che spera Berlusconi. Ma dal Pdl assicurano che «in caso di voto anticipato» l'Udc sarebbe disponibile ad un patto elettorale con il partitone azzurro. «Prematuro parlarne», tagliano corto dal versante dell'ex Presidente della Camera. Dal quale, però, non chiudono né porte, né finestre. Imbarazzati, tuttavia, dagli attacchi scagliati contro il Colle. «Grave che si cerchi di forzare la mano al Capo dello Stato», commenta Buttiglione, spiegando – peraltro – che «un'alleanza con Fini potrebbe diventare obbligata». Dal Pdl, però, giurano che Casini ha già scelto Berlusconi. Con buona pace del terzo polo che – per dirla con Mario Landolfi – «è una specie di terra promessa da raggiungere solo dopo aver attraversato il deserto». Gli "ex democristiani", in sostanza, sono pragmaticamente maestri nell'arte dell'elettoralmente utile".

Bertone dal Vaticano preme per una intesa sui punti cari ai palazzi romani sia politici che religiosi. Casini, si sa, è semplicemente la pedina della chiesa cattolica nel Parlamento.

Bertone si fida della squadra di Casini alla cieca. Anche perché è solo lui a decidere, con Bertone appunto. Cesa e altri seguono come chierichetti. Non contano assolutamente nulla.

martedì 24 agosto 2010

BERTONE NON CE LA FA

Il cardinale Bertone passeggia pensoso ed inquieto. Ci sono due rospi che non riesce a trangugiare. Lui, grande amico di Berlusconi, questa volta non riesce a fermare le dichiarazioni di Famiglia Cristiana contro il cavaliere e finora non è riuscito a convincere Casini a passare decisamente con il duce di Arcore. Si prospetta una serata triste per l'onnipotente monsignore.
C'è di peggio per domani. E se Bossi, volendo assicurare ai vari "trota" della  Lega nord posti, denari e affari, non accettasse di includere Casini nell'alleanza e domani puntasse i piedi anche con Berlusconi? Povero signor cardinale, andrebbe in fumo un suo progetto.....e potrebbe giocarsi il conclave.
 

ABLONDI: VESCOVI DI UNA VOLTA

Muore Alberto Abbondi, il vescovo che Livorno ricorda come il "vescovo rosso", legato alla gente che fatica e lavora. Spirito aperto, ecumenico.

Vescovi così ora scarseggiano o non ce ne sono più. Adesso sono "selezionati" "coltivati in vitro" in un contenitore asettico, mariolatrico, papalatrico, con alti dosaggi di fermenti allergici alla ricerca teologica. Funzionari e basta.

MARAMOTTI

DECIDERE IN FRETTA

TRA IL PROCESSO

BREVE O IL VOTO

ANTICIPATO…

 

MENO MALE CHE A

NOI DISOCCUPATI

NON CI CORRE

DIETRO NESSUNO!

LE INATTESE BENEDIZIONI

Lunedì 16 nella sede della comunità ero alle prese con alcuni interessanti studi di teologia femminista… Pensavo di avere un mattino tutto per me…

Alle 10 sentii dei passi e vidi cinque sorridenti omaccioni che mi salutarono con gioia.

"Questa volta ce la facciamo una partita!", esclamò il più anziano. Io me la cavo un po' ai tarocchi, ma capii che si trattava d'altro… "Quale partita?", domandai mentre li invitavo a sedersi attorno al tavolo…

"Noi siamo cinque atei, totalmente atei…", mi disse uno mentre gli altri annuivano.

E fu davvero una bela partita… Con i tempi supplementari durò 140 minuti. Fu un incontro di grande cordialità e di condivisa simpatia in cui non usammo frecce avvelenate, ma un ascolto reciproco che ci lasciò la serenità dello scambio…

Alla fine, scherzando, mi offrirono un "succo di puro ateismo" (uno squisito bicchiere di succo di mirtillo), sicuri – mi dissero – che avrebbe rafforzato la mia fede!

Il dialogo fu bello, le domande tante, la stima reciproca. Abbiamo potuto dirci senza reticenze le nostre diverse posizioni rispetto alla fede e le nostre posizioni rispetto all'impegno nel nostro oggi per la laicità dello Stato e il pluralismo religioso e culturale…

Insomma…una bella mattinata che ricordo con gioia.

lunedì 23 agosto 2010

LE BOMBE ATOMICHE IN ITALIA QUANTE SONO?

Le bombe atomiche USA depositate in Italia quante sono? Secondo uno studio di fonte americana del 2005, il dossier “Us Nuclear Weapons in Europe” pubblicato dal Natural Resource Defence Council, in Italia sarebbero conservate 90 bombe d’aereo di tipo B-61 “a caduta libera” con testata nucleare: 50 nella base americana di Aviano (Pordenone), il resto a Ghedi (Brescia).

Tra Italia e Stati Uniti esisterebbe un accordo segreto per la difesa nucleare, rinnovato dopo il 2001, il cui nome in codice è “Stone Axe” (Ascia di Pietra). Prevede che il governo italiano debba dare il suo assenso qualora gli americani vogliano fare uso delle atomiche ospiti in Italia sin dalla metà degli Anni 50 nelle basi militari sotto il loro controllo.

Le atomiche furono collocate in diversi arsenali tra cui appunto Aviano, Ghedi, Vicenza, Rimini, Livorno, Longarone, Sigonella, Bagnoli. Altro armamento nucleare era ospitato alla Maddalena, dove si trovavano i sottomarini della Marina statunitense, e forse a Gaeta.

In quegli anni l’Europa pullulava di bombe atomiche americane: se ne contavano 7000 in Europa, di cui 2750 solo in Germania, altrettante dovevano essere in Italia. Si ignora quante fossero quelle al di là della Cortina di Ferro.

Da allora il quadro geo-politico è cambiato. Sono stati firmati all’inizio degli Anni Novanta i Trattati internazionali Start I e Start II.

Rispetto ai tempi della cosiddetta “guerra fredda”, quasi il 95% delle armi strategiche USA in Europa sarebbe stato ritirato. Ma quante siano tuttora le bombe atomiche USA in Italia resta un segreto.

(da L’Incontro. Agosto 2010)

LA FIAT SVELA IL SUO VOLTO

La prepotenza padronale della FIAT sta svelando il suo volto incivile e antidemocratico. Sul terreno dei diritti l'azienda prosegue calpestando ciò che anni di lotte avevano conquistato. Tutto questo avviene con il pieno appoggio  del segretario nazionale della CISL Bonanni che ormai è il principale alleato del governo e il più noto traditore dei lavoratori e delle lavoratrici.
 

FORMALISMI COSTITUZIONALI

Berlusconi esplode: "Basta formalismi costituzionali. Decide il popolo". Il governo degli affari privati di Berlusconi si trova in difficoltà e in un irrimediabile sgretolamento perchè ( purtroppo per questa cricca) in Italia c'è ancora una Costituzione e c'è ancora un Presidente  della Repubblica al quale soltanto spetta valutare se in Parlamento esista o no una maggioranza diversa.
 

SERENITA’ E FERMEZZA

In questi giorni di aggressioni violente e rozze il Presidente Napoletano continua il suo alto servizio alla nazione con una serenità, una lucidità ed una fermezza da conquistargli ogni giorno di più la stima dei cittadini non avvelenati dai gerarchi Berlusconiani che si sentono ormai privi di potere assoluto.

Le ferie sono completamente finite e la vita è ripresa nelle nostre città. Questi sono i giorni in cui la sinistra, mentre sono in svolgimento le varie feste, può e deve ritessere i rapporti con il territorio: lavoratori, studenti, anziani, aree del disagio.

domenica 22 agosto 2010

IL DIO DEI MAFIOSI

GIOVEDI' 26 AGOSTO  AUGUSTO  CAVADI  PRESENTERA'  A PNEROLO NEI LOCALI DEL FAT ( VICOLO CARCERI 1) , ALLE ORE 21 IL SUO ULTIMO LIBRO :  IL DIO DEI MAFIOSI.   L'AUTORE E' UNO STUDIOSO DEI RAPPORTI TRA RELIGIONE CHIESA E MAFIA.
INTRODUCE DON  FRANCO BARBERO

LETTERA FIRMATA

Caro Don Franco,
sono G., una ragazza di 20 anni di Roma. Sa come sono venuta a conoscenza della sua persona e della sua storia?
Stanotte su facebook, tramite il video dell'intervista doppia delle Iene a cui partecipò tempo fa assieme a Don Benzi. Ora io mi chiedo.. com'è possibile che, dopo 11 anni che frequento la mia parrocchia, io non abbia mai sentito il suo nome e invece pure troppo quello di Don Benzi? Essendo di indole curiosa ed odiando ignoranza e mala informazione, questo mi fa sorgere parecchie domande.

So per certo che Don Benzi ha fatto del bene per tante persone (con la testa che m'han fatto), ed è giusto che sia ricordato per questo, ma non ho mai sentito nessuno parlare della linea di pensiero assolutamente anticonvenzionale di Don Franco Barbero. Non credevo nemmeno esistessero sul serio clericali che la pensano nel suo modo! La televisione non lo mostra, la parrocchie non ne parlano, come se fosse scandaloso.

Le sue critiche alla chiesa cattolica sono più che legittime, sono le stesse che da anni frullano nella mia testa e tempo fa mi hanno fatto perdere completamente speranza in questa istituzione, sono gli stessi dubbi che ha la gente comune ha.. Sono "avanzi medioevali" che ci portiamo dietro da troppo tempo e che non servono ad altro che fomentare l'odio dei giovani (soprattutto) verso la chiesa, e l'odio verso chi è diverso da noi, quando tutto ciò su cui il cristianesimo si basa è il concetto di amore e tolleranza verso il prossimo.
Se ci può arrivare una non credente come la sottoscritta, non dovrebbe essere troppo difficile per le persone che hanno deciso di dedicare la loro vita a questa causa.. ma di amore al giorno d'oggi, ne percepisco poco nella chiesa. E nel mondo.

È una mail molto sconclusionata, lo ammetto! Pensieri in libertà che mi sentivo di scrivere, spero non averle fatto perdere tempo :)
Sappia solo che ora ha un'altra ammiratrice, e che sono persone come lei che tengono viva la speranza che non è tutto perduto!
GRAZIE,

G.

P.s.: non voglio tediarla, ma se trova anche solo 5 minuti per rispondermi e farmi sapere che ha letto l'email,  ne sarei felice :)

LA MIA RISPOSTA

Carissima G.,
dopo  anni e anni c'è ancora sempre qualcuno che vede quell'intervista delle Iene.... Per quante vie le persone si possono incontrare....
>E' ben comprensibile che negli 11 anni di parrocchia nessuno ti abbia parlato di me e delle esperienze di cristiani non allineati. Io, del resto,  svolgo un lavoro piccolo, quotidiano, senza mezzi, studio molto,ma questo non fa audience o pubblicità. E poi...tu l'hai già capito. La chiesa cattolica ufficiale ha come metodo quello di coltivare l'ignoranza, nascondere le ricerche, denigrare le voci dissenzienti e mettere il silenzio attorno alle esperienze di rinnovamento profondo. Il motivo c'è: se la gente sapesse leggere la Bibbia e conoscesse la storia del cristianesimo, i sacri palazzi crollerebbero e svanirebbero nel nulla.infatti hanno cambiato le carte in tavola e, abusando del nome di Dio, si sono costruiti un potere ed una azienda mille miglia lontani dal messaggio di Gesù.
> Sai perchè la gerarchia cattolica è diventata così repressiva? Perchè è disperata vedendo che molte persone cominciano a distinguere con chiarezza tra il messaggio di Gesù, il profeta di Dio, e le regole disumane dell'istituzione ecclesiastica. Ormai centinaia di teologi e di teologhe hanno smascherato questa operazione di potere. Vengono espulsi o emarginati ,ma i loro studi e i loro scritti si diffondono. 
> Chi oggi voglia avvicinarsi alla fede secondo il messaggio di Gesù, deve superare lo scandalo di una chiesa ufficiale che nasconde i pedofili , condanna gay e lesbiche, parla di poveri e vive da ricca, che nega il ministero alle donne, impone l'obbligo del celibato ai preti... e   fa soldi a palate con tutti i più corrotti del mondo. Sono le cose che da anni scrivo con pacatezza anche nel mio piccolo blog.
> Grazie, carissima G., dei tuoi pensieri in libertà. Il tuo cervello non si è lasciato imbottigliare nel pensiero dominante delle ipocrisie e delle apparenze. Mi fa molto piacere la tua affettuosa vicinanza. Il mondo ha proprio bisogno di gente giovane che, come te, cerchi verità e amore. Tieni viva la tua fiamma di donna intelligente e coraggiosa per tutta la vita. Colloco la tua lettera nel mio blog, ma soprattutto custodisco nel mio cuore le tue calde parole come stimolo a continuare la comune battaglia per un mondo più giusto.
                                       Ti abbraccio con tanto affetto.
                                                                                               don Franco          
 

SONO PIENAMENTE D'ACCORDO

SIONISMO, PROFEZIA DI AUTODISTRUZIONE

di Rete internazionale ebraica antisionista
(pubblicato in Adista Documenti n° 51 del 19 giugno 2010)

La Rete Internazionale Ebraica Antisionista (Ijan) condanna energicamente la barbarie dell’attacco israeliano sferrato in acque internazionali contro un convoglio marittimo umanitario, durante il quale i soldati israeliani hanno aggredito con armi da fuoco dei pacifici civili, uccidendone 9 secondo fonti dell’esercito israeliano, ma probabilmente molti di più, e ferendone molti altri.
Ci sentiamo onorati e toccati dall’impegno e dal sacrificio della gente che era a bordo di queste navi. Una di queste è stata recentemente ribattezzata “Rachel Corrie” in omaggio alla militante uccisa da un bulldozer israeliano sette anni fa, mentre cercava di impedire la demolizione di una casa palestinese a Rafah. Questa nave ricorda a tutti che il coraggio e la perseveranza di questa “flottiglia” diretta a Gaza appartengono a una tradizione di partecipazione civile totale e di impegno etico che fa eco alla perseveranza e al coraggio di un secolo di resistenza palestinese contro la pulizia etnica e il colonialismo.
L’attacco alle navi che trasportavano 10mila tonnellate di aiuti umanitari, fra cui materiali scolastici, medici ed edili, è pirateria internazionale in alto mare. Facciamo appello a tut-ti i governi perché si ponga fine all’impunità di Israele, si rispetti il diritto internazionale e venga presentato il conto a Israele per le ricorrenti violazioni messe in atto. Inoltre, questo atto di pirateria è stato realizzato per mantenere l’assedio imposto a Gaza da Israele con la complicità egiziana e l’appoggio degli Stati Uniti, assedio che è in sé un crimine di lesa umanità.
Il criminale blocco di Gaza sta aggravando una terribile crisi umanitaria caratterizzata da disoccupazione massiccia, povertà estrema e insicurezza alimentare che colpiscono più di un milione e mezzo di persone, la maggioranza delle quali è costituita dai rifugiati della pulizia etnica della Palestina avvenuta nel 1948, ora rinchiusi nel campo di concentramento più grande del mondo. Ai palestinesi di Gaza si impedisce di ricostruire le case che Israele ha loro distrutto nel massacro del 2009, e si impedisce persino l’importazione di giochi e di cioccolata, come castigo per aver eletto democraticamente un governo che ha negato collaborazione agli occupanti.
Come potenza occupante, Israele dovrebbe essere considerata responsabile delle flagranti violazioni dei diritti umani dei palestinesi di Gaza. Tutti gli Stati hanno l’obbligo di adoperarsi al massimo per far rispettare il diritto internazionale e castigare i trasgressori, in tutti quei casi brutalmente evidenziati dal rapporto Goldstone (il rapporto Onu sui crimini di guerra israeliani a Gaza, ndr) e da molte organizzazioni internazionali di diritti umani.
Poiché le autorità israeliane forniscono informazioni contraddittorie sul numero delle vittime dell’assalto, facciamo appello a Israele perché permetta subito un’indagine internazionale e indipendente, proceda alla liberazione dei sequestrati e consenta la navigazione delle navi fino a Gaza senza impedimenti.
Richiamiamo l’attenzione sul fatto che i mezzi di comunicazione sono soliti fornire un ritratto islamofobico di questa iniziativa della società civile, come se fosse un conflitto fra Israele e l’Islam. Si tratta di un conflitto tra Israele e un movimento di solidarietà mondiale variegato e unito composto da persone di tutte le religioni che si sono opposte pacificamente alla repressione violenta. A bordo delle navi c’erano 750 persone ‘di coscienza’ di 40 diversi Paesi, compresi 35 dirigenti politici.
Facciamo appello agli Stati le cui navi sono state attaccate, e in special modo alla Turchia, perché reagiscano in modo adeguato alla gravità delle azioni di Israele, andando oltre le condanne verbali emesse in occasione di attentati precedenti. Al di là della retorica, il commercio fra Israele e la Turchia è cresciuto del 27% nel primo trimestre di 2010. Ci appelliamo alla Turchia perché rompa le relazioni diplomatiche, sospenda tutti gli accordi commerciali e tagli completamente i vincoli militari con lo Stato d’apartheid di Israele.
Facciamo appello alla Svizzera perché convochi, come è suo obbligo, le Alte Parti Contraenti della Quarta Convenzione di Ginevra per discutere le ripetute violazioni del diritto internazionale da parte dello Stato di Israele, richiamandolo alla sua responsabilità. Che il mondo non resti in silenzio ancora una volta di fronte ad un popolo abbandonato.
Più importante ancora, facciamo appello alla società civile di ogni parte del mondo, e a noi stessi, perché siano raddoppiati gli sforzi per rompere l’assedio di Gaza, intensificando la nostra campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (Bds) in solidarietà con la resistenza palestinese, condannando Israele per le sue incessanti violazioni ed esigendo la fine dell’occupazione, della colonizzazione e dell’a-partheid in Palestina.
Ancora, facciamo appello agli ebrei perché riconoscano in questo attacco violento e mortale la dimostrazione di un modello inconfondibile di violenza incontrollata, repressione punitiva, crudeltà gratuita, auto-isolamento e odio messo in atto dalla direzione storica del sionismo. Per le inevitabili conseguenze della sua logica colonialista, il sionismo, anziché costituire un rinascimento della vita ebraica, rappresenta una profezia certa di autodistruzione. Ai funzionari israeliani che pongono più energie ad evitare che gli handicappati di Gaza possano avere delle sedie a rotelle che a garantire il benessere dei loro stessi cittadini, chiediamo di prendere atto che non c’è altro futuro per il sionismo che la sua progressiva deriva verso una brutalità e una violenza sempre più insensate.

RICEVO E PUBBLICO

POVERO PAKISTAN, LA PIETA’ E’ MORTA

 

L’apocalittica inondazione che ha allagato in Pakistan quasi tutta la grande valle dell’Indo ha sommerso tutto. Persone e cose. Ma anche la nostra pietà. Non si spiega altrimenti come un disastro naturale peggiore dello tsunami del 2004, del terremoto in Pakistan del 2005 e del terremoto di  Haiti messi insieme, non abbia suscitato grande attenzione in occidente. Nonostante i milioni di occhi sgomenti e di braccia levate dalle acque melmose verso il cielo e gli scarsi aiuti.  Così scarsi da far sorgere una domanda politicamente scorretta: siamo in presenza di una punizione collettiva verso i pakistani per la diffusa corruzione dei loro leader e per il poco chiaro legame con gruppi islamici terroristici e militanti? Siamo stati “razzisti”, sia pure per diffidenza? Se fosse così, sarebbe drammatico per ciò che dice su di noi. E se non si tratta di questo, perché allora questo disastro ha raccolto finora solo il 30% dei 450 milioni di dollari necessari per la prima emergenza? Eppure per Haiti, nella prima settimana, fu raccolto più di un miliardo. Da qualche giorno si vedono piccoli sforzi qua e là di cancellare questa vergogna e di dare una risposta più sollecita. Lo speriamo davvero. Ma anche ci fosse una tardiva resipiscenza di umanità e intelligenza politica, rimane la domanda inquietante sul perché di questa rimozione.

Non accade perché il disastro è lieve. Il disastro infatti è epocale, e talmente profondo da annoverarsi tra le catastrofi che cambiano la storia. Esso ha colpito più di 20 milioni di persone e più di 2500 villaggi lungo più di mille chilometri di estensione. I cadaveri sono già più di 1600, ma come per tutte le inondazioni la vera ondata di morte arriverà qualche tempo dopo quella dell’acqua: quando nel calore di agosto le epidemie che germinano nell’acqua putrida di corpi, carogne di animali e cose marce si cominceranno a diffondere. Il primo caso di colera è stato segnalato sabato a Mingora, la principale città  della valle dello Swat. Sarà allora che la mancanza di acqua potabile, di cibo e di riparo mieterà vittime, prima di tutto tra i 3 milioni e mezzo di bambini che si trovano nelle aree allagate.

Il disastro è poi stato doppiamente ingiusto. In senso censitario, in quanto è la popolazione rurale più povera a sopportare il peso della disgrazia: sue sono la maggior parte delle 723mila case distrutte. E in senso territoriale, in quanto esso ha colpito con più violenza due regioni, il Balucistan e la provincia della Frontiera del Nord Ovest, dove furoreggiano conflitti etnici e di classe. Ma per sfortuna delle sfortune, queste due regioni sono note per lo più per essere dimora di forti gruppi islamisti. Quindi alla disgrazia per molti dei colpiti di essere già profughi si aggiunge quella della  “cattiva stampa”. Ciò spiega forse in parte l’avara lentezza dei soccorsi. Del governo pakistano, che sperimenterà qui il suo uragano “Katrina”. E della comunità internazionale, che non può certo invocare di essere colta di sorpresa, visto che il 29 luglio sono cominciate piogge così forti da portare il 6 agosto alla rottura dell’argine Taunsa dell’Indo da cui è cominciata l’inondazione. Questa inondazione è però caduta nel momento in cui la parte ricca del mondo va in vacanza. E allora forse oltre al “deficit di immagine” del Pakistan, si può pensare anche al crudele fatto che eravamo occupati in altro - mai toccare il sacro svago ferragostano - oltre che poco sensibili alla morte in differita di un’inondazione rispetto ad un evento subito traumatico come un terremoto. Dunque questa tragedia parla di noi. Di quello che siamo come esseri umani e cittadini, e di quello che vogliamo essere come Stati: ne vogliamo uno in ginocchio tra milioni di profughi, con islamisti desiderosi dei suoi armamenti nucleari, e tanto risentimento verso l’esterno? Già oggi il noto commentatore pakistano Zaid Hamid parla senza vergogna di un’inondazione “senza dubbio” prodotta da India e Usa per colpire il Pakistan con la connivenza del governo, dato che la diga sul fiume Kabul è gestita da indiani. In realtà, il vero allarme scientifico proviene dallo scioglimento precoce del ghiacciaio dell’Himalaya, che alimenta l’Indo. Ma sarebbe pericoloso per tutti sottovalutare questo allarme politico. E doppiamente pericoloso per la nostra salute morale non ascoltare quello umanitario. Allora, mano al portafoglio. Cosa sempre doverosa in questi casi, oggi tanto più impellente in quanto sono in pericolo alcuni milioni di bambini. Che saranno pure islamici e poveri, ma sempre figli nostri rimangono.

Fabio Nicolucci

(articolo pubblicato su Il Mattino di venerdì 20 agosto 2010)

 

ONESTA': VITO MANCUSO

Vito Mancuso, uno degli Autori più lanciati sul mercato editoriale, ha sollevato una questione morale davvero aperta e profonda: scoperto lo scandalo della legge " ad aziendam" con cui  la Mondadori ha evaso 350 milioni dovuti al fisco, posso ancora in coscienza collaborare con questa azienda? Con intelligenza, coraggio ed onestà ha lanciato la domanda agli altri autori e autrici. Le risposte saranno,  a mio avviso, molto rivelatrici.

I CINQUE COMANDAMENTI

Berlusconi taglia. Erano 10 i comandamenti. Li ha ridotti a 5: o prendere o lasciare. Poi, se guardi meglio, ti accorgi che in realtà i cinque suoi comandamenti sono riducibili ad uno: " non  avrai altro duce e padrone fuori di me". Chiaro?

CONTINUA LA VIOLENZA ISRAELIANA

ANSA) - GERUSALEMME, 15 AGO - L'Esercito israeliano ha iniziato a smantellare il muro di protezione contro il lancio dei razzi nel rione di Gilo, a Gerusalemme. I militari hanno annunciato in un comunicato 'il ritorno della calma' nel settore, e iniziato la rimozione dei blocchi di cemento collocati nel 2001, dopo lo scoppio della seconda Intifada nell'autunno del 2000. Il muro e' composto da circa 800 blocchi di cemento piazzati lungo 600 metri di perimetro.


La notizia è non è del tutto vera e si devono fare delle aggiunte per amore della verità : nella notizia non si dice che questa barriera di protezione alta 2 metri e costruita accanto alle prime case di Gilo, verrà sostituita con una barriera di 8 metri che verrà costruita direttamente dentro la terra della Parrocchia di BetJala e quindi circa 200 mt più avanti rubando una intera valle e tanti campi di ulivi. In questi giorni i lavori per la costruzione della barriera stanno proseguendo senza sosta e soprattutto senza rispetto di nulla, né degli alberi di ulivi, né dei parchi giochi per i bambini, né degli orti di alcune nostre famiglie. E tutto questo non è giusto e per questo siamo rattristati e proviamo amarezza nel sentire come in Italia siano date queste notizie dalla Terrasanta. Purtroppo la notizia che finalmente anche a Gerusalemme i muri cadono è falsa perché la verità che noi vediamo con i nostri occhi e subiamo sulla nostra pelle è un'altra e questa non vien mai detta. Ci domandiamo il perché ?
Chiediamo a tutte le persone che ancora hanno a cuore il bene di tutti, di protestare ed indignarsi con chi continuamente stravolge la realtà...e se riuscite, provate anche a scrivere ai vari giornali chiedendo di venire a vedere la realtà e raccontare la verità !!!
Chi di voi conosce BetJala sa che questa piccola comunità a vissuto in questi anni con molta dignità il furto continuo di terre, lo strangolamento da parte delle colonie ( la stessa Gilo, va detto per amore della verità, è una colonia costruita sulla terra di BetJala)...in questi giorni stanno costruendo migliaia di case in un nuovo insediamento chiamato Har Gilo sulla cima della collina di BetJala, hanno devastato la bellissima collina di Cremisan ( luogo famoso per i salesiani e per il vino...)...e tante altre cose che nessuno racconta mai...ma ora è proprio troppo, ora non è accettabile che facciano i belli raccontando a tutti che hanno tolto il muro quando non è assolutamente vero...anzi è tutto il contrario !!!   VERGOGNA !!!

Mario Abuna
da: www.amiciziaitalo-palestinese.org


sabato 21 agosto 2010

L'EUROPA INIQUA

".....A quante inutili vessazioni dovranno essere sottoposte le popolazioni rom e sinti perchè la pavida ed imbelle Europa dia mano ad una legge vincolante per tutti i paesi comunitari che riconosca loro il pieno statuto di cittadini europei con il diritto di risiedere dovunque scelgano di farlo sulla base dello ius soli e nel rispetto delle loro specificità sociali e culturali? Si paghi finalmente questo debito!"   (Moni Ovadia, L'Unità 21 agosto).

PER IL DIALOGO

Ricevo una lunga e sprezzante lettera da un certo Maurizio Benazzi che mi cita come amico e mi invita a rimanere "saldamente cattolico" mentre lancia fulmini e saette contro la chiesa valdese definita una chiesa di facciata, contro il Sinodo, contro la pastora Maria Bonafede , contro i  gruppi del dissenso cattolico, contro l'arcigay.......contro tutti.
Non sono nemico di nessuno, nemmeno del signor Benazzi,  ma non condivido una sola delle sue affermazioni. Evidentemente, quando non si hanno ragioni da proporre, si passa al discredito.
Io non idealizzo la chiesa valdese perchè resto con convinzione nel mio ministero di prete cattolico, ma con spirito ecumenico cerco di accogliere la testimonianza del Vangelo da qualunque parte essa provenga.

venerdì 20 agosto 2010

LA LETTERA FIRMATA

Gentilissimo don Franco,
 mi chiamo Enrico, lei è un santo sacerdote che sposa le coppie gay ma nel mio caso ci sono vescovi che ordinano sacerdoti ragazzi gay? perchè abbandonare un pio desiderio se si ha questa inclinazione? io non voglio diventare prete per lo stipendio dell'8x1000 io desidero diventare sacerdote per servire dio servendo i fratelli soprattutto i più deboli ed emarginati. io ho una relazione con un ragazzo che come me è stato in seminario e ha lo stesso pio desiderio di diventare sacerdote; a chi dobbiamo rivlgerci? grazie don franco cordialmente E.

LA MIA RISPOSTA

Carissimo Enrico,
non sono affatto un"santo sacerdote", ma un semplice prete piccolo piccolo.
Ricevo numerose lettere di seminaristi gay che si trovano nella tua e vostra situazione. Non vi conosco personalmente, ma potrei incontrarvi e valutare con voi la questione. Intanto non negatevi l'amore che è dono squisito di Dio.
Vedo che il desiderio del ministero in te è profondo ed evangelico. Perchè accantonarlo per una legge razzista della gerarchia cattolica? Qualche strada si può trovare, ma occorre parlarne di persona.
Se vorrete, potremo incontrarci o a Pinerolo o a Torino. Non perdete la fiducia in Dio.
Un abbraccio a te e al tuo amore.
                                              don Franco

PER TELEFONARMI

  • Uso pochissimo il cellulare: 340/8615482. solo per comunicazioni brevissime.
  • Consiglio di usare il fisso 0121/72857.
  • Dal giorno 27 agosto non risponderò più al telefono della comunità.

 

DA LEGGERE CON ATTENZIONE

 

Ma il vero scandalo è Schifani - di Antonio Padellaro

PadellaroÈ vero che su Renato Schifani molto ci sarebbe da dire, mentre invece sul presidente del Senato quasi nulla. Ma sarà lecito domandarsi come mai se la cosiddetta seconda carica dello Stato intima al Presidente della Repubblica di fare questo e di non fare quello la cosa passa sotto silenzio?

Riassumiamo. Due anni fa quando, l'ex avvocato palermitano conquista il seggio più alto di palazzo Madama, sui giornali si preferisce non ricordare che razza di clienti frequentavano lo studio legale in cui svolgeva la sua attività. Per averlo rammentato sul "Fatto" nel dicembre scorso siamo stati raggiunti da una richiesta di risarcimento danni di 720mila euro. Motivo? L'aver diffamato un fior di galantuomo accostando il suo nome a quello di incalliti mafiosi. Ma di questo si occuperanno i giudici anche se, come scrive oggi Marco Lillo, c'è un pentito di Cosa Nostra, Francesco Campanella, che qualcosa in proposito ha riferito.

Come presidente del Senato, dicevamo, il nostro eroe fino a qualche giorno fa si era fatto notare per il presenzialismo in cerimonie pompose, tagli di nastri e immancabili appelli al dialogo. Un'attività tutto sommato insignificante, fino a venerdì scorso quando dalle colonne del "Corriere della Sera" il senatore palermitano ha levato alto e forte il suo ammonimento sotto il titolo: "Governa chi vince: no a esecutivi tecnici". Destinatario (e chi se no?) il presidente Napolitano a cui con il classico ruggito del coniglio Schifani ha rammentato che "nelle democrazie maggioritarie vale il principio che i governi siano scelti dagli elettori".

Ovvero, poche storie: se cade il governo si va ad elezioni. Poiché lo sanno pure i sassi che la seconda carica dello Stato prende direttamente gli ordini dalla quarta (il presidente del Consiglio) ci saremmo aspettati una qualche reazione del Quirinale. Che infatti è arrivata, ma tre giorni dopo, quando Napolitano se l'è presa con tal Bianconi, un peone berlusconiano che incredulo si è visto accusare di "indebite pressioni". Insomma è chiaro: l'unica garanzia che Schifani assicura è quella per il Caimano. Altro che il tinello di Gianfranco Fini.

(Antonio Padellaro -  Il Fatto quotidiano) 

giovedì 19 agosto 2010

NESSUN POPOLO ELETTO

22 Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. 23 Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: 24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. 26 Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. 27 Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! 28 Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. 29 Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. 30 Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi». (Luca 13, 22 – 30)

 

Che pagina stupenda… Ancora una volta mi sembra di leggerla e di ascoltarla per la prima volta.

Spogliata e depurata dai colori apocalittici e minacciosi della cultura del tempo di Gesù, che l'evangelista accentua per esortare la sua comunità all'impegno, queste righe lanciano alcuni messaggi che vanno dritti al cuore.

Quanti si salvano?

La domanda sul numero dei salvati non era un semplice indovinello ozioso e fazioso sulla bocca dell'interlocutore. Forse essa esprimeva in qualche modo anche il desiderio di poter verificare, con un maestro autorevole come Gesù, se si stava percorrendo la "strada giusta" per arrivarvi.

Spesso dietro e dentro una domanda che sembra strana e poco pertinente si nasconde un cuore che cerca. Mi succede spesso di incontrare delle persone che "partono da lontano", ma poi arrivano alle questioni centrali della vita e della fede. (In ogni caso ai tempi di Gesù ferveva un grande dibattito sulla questione degli "eletti").

Ancora una volta mi commuove questo atteggiamento di Gesù: egli non butta via, non disprezza nessuna domanda. Un vero educatore non dovrebbe mai sottrarsi alle domande, ma piuttosto suscitarle e raccoglierle con cura. Anche su questo punto Gesù è esemplare, insuperabile.

Allarga l'orizzonte

Raccogliendo con attenzione l'interrogativo Gesù apre davanti al suo interlocutore e agli altri che lo ascoltano un orizzonte più concreto e più ampio.

Per il nazareno non si arriva da nessuna parte se si discute sul numero dei salvati. Gesù "sa bene di non sapere": questa conoscenza non gli appartiene. Solo Dio potrebbe rispondere e Gesù non ha mai pensato di sostituirsi a Dio o di sentirsi Dio.

Solo i deliri dogmatici dei secoli successivi lo rivestiranno della "natura divina". Un Gesù con due nature è un "fenomeno ellenistico", non un profeta ebraico. Superata la questione del numero, per Gesù si tratta di individuare bene quale è la strada del regno di Dio oggi, qui e ora.

Gesù non disprezza le dispute e le ricerche teologiche del suo tempo, ma mette le cose al loro posto, stabilisce la priorità e la individua nel compimento della volontà di Sio, nell'oggi, nella prassi del regno di Dio, secondo l'insegnamento della Torah e dei profeti.Gesù conosce anche i suoi limiti e ciò che bisogna lasciare a Dio.

La porta stretta non indica un cammino di sole asperità e di infiniti sacrifici. L'immagine della porta stretta sta a indicare il fatto che, dovendovi passare uno alla volta, occorre prendere una decisione personale, vera, consapevole se imboccare quella strada o no. Senza decisione, senza questo cammino, senza questo "passaggio" la nostra fede rischia di ridursi a pratiche religiose.

È un po' il significato dei versetti severi (23 – 28) e quasi minacciosi. Luca fa appello alla responsabilità e si rivolge ad una comunità forse un po' stanca, delusa e sonnolenta.

La parabola, con i suoi toni apocalittici, gli serve a dare uno scossone ai suoi fratelli e alle sue sorelle. In questo senso può essere utile a ciascuno/a di noi.

Verranno in molti…

Ma questa pagina evangelica, ai versetti 29 e 30, esprime una verità amara, specialmente  per noi che, come i credenti del tempo di Gesù e dell'evangelista, possiamo presumere di essere i "figli del regno", i veri giusti e "salvati".

Non basta avere una frequentazione religiosa, un curriculum sacramentale con tutti i tesserini a posto e bollati, non basta aver vagato da un santuario all'altro, da una madonna all'altra…per essere davvero dei discepoli di Gesù. Non basta aver fatto carriera ecclesiastica, aver scalato le vette del cardinalato, aver parlato di Dio per una vita intera… per essere dei veri cristiani.

E poi al "banchetto del regno di Dio" non c'è nessun popolo eletto, nessuna denominazione che costituisca una "assicurazione". Il marchio cattolico può addirittura essere sospetto.

Possiamo aprire il cuore a questa gioia: possiamo essere commensali senza posti riservati, tutte e tutte. Ogni uomo e ogni donna che lavorano, vivono e combattono nell'orizzonte dell'amore e della giustizia siedono fin d'ora a questa mensa e tutti in prima fila…

Tutti i nostri "esclusivismi" (ricordate il blasfemo e l'umoristico "fuori della chiesa non c'è salvezza?) costituiscono vere menzogne e gravi arroganze.

Come credenti non siamo i detentori del regno di Dio, ma semmai i testimoni e gli annunciatori per dire a tutti che Dio ci accompagna verso un mondo "altro" e che il Suo amore ci raccoglierà anche dopo la morte.

Nella mia piccola vita ho visto avverarsi tante volte il capovolgimento nel senso che ho trovato la freschezza del Vangelo vissuto soprattutto tra le persone "piccole", emarginate, sconfessate.

Tento ogni giorno di restare in contatto con questo mondo concreto degli ultimi e delle ultime per cercare con loro i germogli del regno di Dio in questo oggi. Questa è per me la "comunità del regno di Dio" alla quale debbo convertirmi ogni giorno. Un comunità che è più larga ed accogliente delle "isole" religiose che sono le nostre chiese e le nostre chiesuole.

 

Aiutaci, o Dio,

a ricordarci che la Tua comunità

è tutto il creato che stiamo

inquinando, bruciando, distruggendo.

Aiutaci a crescere nella pratica

di relazioni giuste, illuminate, tenere,

sorretta dal senso di cura.

E ricordaci che la salvezza

di cui ci parla Gesù di Nazareth

comincia qui e ora, nel nostro oggi,

e solo a Te appartiene la salvezza

del regno definitivo dopo la morte.

Sarà un dono Tuo

e non i monopolio di qualcuno.

I cartelli "proprietà privata"

sono il contrario del Tuo amore.

Tu, padre e madre amorosa,

non dividi il mondo in credenti e atei.

Tu conosci i Tuoi figli e le Tue figlie…

senza distinzione

e tutti raccogli nel Tuo abbraccio.