venerdì 31 dicembre 2010

SOLIDARIETA' A VENDOLA

Mentre Vendola è aggredito a casa sua di notte da alcuni giovani del partito di Berlusconi, a Roma un giovane  gay è insultato e picchiato da tre teppisti. Lo hanno colpito con un bicchiere fuori da un locale di Trastevere.
Ormai è persecuzione e le istituzioni non reagiscono se non formalmente, con il consueto linguaggio delle dichiarazioni retoriche.

POMIGLIANO E MIRAFIORI

I colori della festa non possono farci dimenticare ciò che succede a Pomigliano e a Mirafiori:  i diritti sono in vendita e  molti operai accettano il ricatto. La stessa sinistra, divisa e debole, sembra abbandonare i lavoratori quasi invitandoli alla rassegnazione. Come si può parlare di buon accordo quando ne trae vantaggio solo Marchionne?
Questi sono i giorni dell'arroganza del potere che ostenta onnipotenza e dà spettacolo di invincibilità. Il 2011 si apre con uno scenario nazionale e planetario quanto mai preoccupante e cupo. Motivo in più per ciascuno/a di noi di rinnovare l'impegno di resistenza antiidolatrica e di solidarietà.

UN AUGURIO CONDIVISO

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"Il più bell'augurio che possa farvi è questo: possa cadere Berlusconi
e il suo governo malavitoso insieme ai manutengoli vaticani e della
Cei; possa rinsavire la finta sinistra, tisicuccia e pleonastica;
possa Fassino andare in pensione invece che sindaco di Torino; possa
Di Pietro fare le abluzioni nell'acqua pulita; possano gli asini
volare e gli angeli ragliare; possa Bertone schiantare di indigestione
per eccesso di pranzi proibiti; possa Ratzinger dedicarsi ad
accordare pianoforti.


Possiate tutti e tutte essere amate/i e amare a vostra volta come
meritate. Amen! Alleluia! "

di Paolo Farinella, prete

Genova 29 dicembre 2010 – 2 gennaio 2011

giovedì 30 dicembre 2010

IL DOVERE DI FERMARLO

Ho appena finito di leggere L'ECONOMIA GIUSTA del compianto Edmondo
Berselli. Immediata la riflessione sull'argomento del giorno,ovvero il piano  industriale per Fiat Mirafiori. Non è vero che l'unica via per risollevare Fiat e l'imprenditoria  italiana sia quella annunciata dal nuovo pioniere dell'autoritarismo industriale Marchionne. Il modello neofordista,in cui i lavoratori tornano ad essere meri  esecutori delle decisioni del management,è ormai obsoleto. Esiste un sistema più efficace (e più giusto) per gestire le imprese:la  concertazione, dove aziende,sindacati (quelli veri,che difendono gli interessi dei lavoratori) e governo si confrontano  pariteticamente. In Germania ha dato i suoi frutti: meno disoccupazione,più sviluppo,più  reddito per i lavoratori,servizi sociali più efficienti, ovvero più coesione sociale. In Germania un Marchionne qualsiasi non  potrebbe mai lanciare degli ultimatum: il fallimento dell'acquisizione di Opel da parte di Fiat lo ha dimostrato. Se l'amministratore delegato di Fiat persisterà nella strategia di  ricerca incondizionata di profitto e potere,sconquasserà il tessuto sociale italiano ed alla fine non raggiugerà neanche il suo  scopo. Ammesso e non concesso che vogglia lo sviluppo di Mirafiori. ABBIAMO IL DIRITTO ED IL DOVERE DI FERMARLO!  Guido Scollo   

GRAZIE

Questo blog non vivrebbe se non avessi l’aiuto di Fiorentina Charrier, Amabile Picotto, Franca Gonella, Maria Capitani, Silvia Airaudo, Daniele Melillo … sempre disponibili a darmi una mano.

Grazie di tutto

Franco Barbero

UNA POESIA CHE CI PORTA ALLA REALTA'

Giovanni - ,  1,  1 -  18
1:1 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.
1:2 Essa era nel principio con Dio.
1:3 Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.
1:4 In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini.
1:5 La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno sopraffatta.
1:6 Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni.
1:7 Egli venne come testimone per render testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui.
1:8 Egli stesso non era la luce, ma venne per render testimonianza alla luce.

1:9 La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo.
1:10 Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto.
1:11 È venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto;
1:12 ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome;
1:13 i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio.

1:14 E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.
1:15 Giovanni gli ha reso testimonianza, esclamando: "Era di lui che io dicevo: "Colui che viene dopo di me mi ha preceduto, perché era prima di me.
1:16 Infatti, dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia"".
1:17 Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo.
1:18 Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere.

 
 
La liturgia di oggi ci riconduce al testo del Vangelo di Giovanni, uno dei passi poetici più significativi e, nello stesso tempo, una pagina tra le più travisate e manipolate.
Non c'è stato nessun Dio che si sia fatto bambino, nessuna discesa di Dio dall'alto dei cieli.
Leggendo storicamente Luca e Matteo, abbiamo imparato che Gesù nasce in una comune famiglia numerosa, di ceto medio-basso, da due giovani genitori che erano ebrei osservanti.
Ora il genere letterario che caratterizza questi versetti del Vangelo di Giovanni, molto diffuso sia nel Giudaismo di quel tempo sia in tutte le letterature del mito redentore, è molto eloquente.
L'immagine della discesa dal cielo designa l'iniziativa di Dio che si realizza attraverso Gesù.
Gesù è davvero colui che Dio ha investito ed accompagnato nell'annuncio e nella testimonianza del regno, della Sua volontà.
Incontrando Lui e ascoltando la sua testimonianza, noi non vaghiamo nelle tenebre ma siamo sulla strada del Regno di Dio.
Possiamo dire che, alludendo alla missione di Gesù, questa pagina del Vangelo è una "celebrazione" dell' azione di Dio, vuole dirci la sollecitudine di Dio nei nostri riguardi, vuole indicarci "la via della vita".
Certo, Dio ci viene incontro su mille sentieri, ma per il redattore del Vangelo di Giovanni, è l'esistenza umana, storica del profeta di Nazareth il "luogo" più chiaro e più significativo in cui noi possiamo trovare i segni del Dio vivente.
Gesù, con la sua vita totalmente umana, esclusivamente umana, ha aderito con tutto il cuore alla "vocazione" che Dio gli ha assegnato, da diventare per noi l'epifania di Dio, la Sua trasparenza, il Suo testimone più affidabile, un "riflesso" della Sua luce.
Ecco che cosa significa l'incarnazione: non è Dio che ha rivestito la nostra carne, ma piuttosto è che la nostra carne, cioè la nostra esistenza umana, può diventare manifestazione di Dio.
Gesù, in tutto il Suo vivere, è stato manifestazione di Dio, un rimandare a Lui.
Fu solo con il trascorrere dei secoli, quando tagliammo le nostre radici con l'ebraismo, che fu possibile passare alla concezione delle due nature in Gesù, una dottrina che oggi risulta inaccettabile ed inespressiva.
Gesù non è un semidio o un essere mezzo uomo e mezzo Dio: è proprio nella sua vita umana, concreta, quotidiana, che Gesù diventa la più alta testimonianza di Dio per noi cristiani.
Questa è la indicazione precisa che il Vangelo dà anche a noi: la nostra vita, se non respingiamo la luce e la proposta di Gesù, piò diventare una piccola testimonianza di Dio.
Possiamo però anche noi rifiutare e diventare controtestimonianza.
 
 
ALLARGARE LO SGUARDO
 
Oggi, se vogliamo essere fedeli all'insegnamento di Gesù dentro la cultura pluralista del nostro tempo, possiamo e dobbiamo rallegrarci del fatto che le "vie di salvezza" sono molte.
Dio è più grande di ogni singola strada.
Per noi Gesù è la strada nella quale Dio ci viene incontro ed è la via che a Lui conduce, ma Dio manifesta il Suo Amore e brilla nel cuore di altri uomini e donne anche su altri sentieri.
Non esiste nessuna religione che abbia il monopolio, non esiste nessun popolo eletto.............
Quanto più mi identifico con la proposta di Gesù, tanto più mi rallegro del fatto che Dio sa rendersi presente in mille modi ed in infiniti sentieri e ci chiama a vivere da fratelli e sorelle valorizzando e non contrapponendo le nostre diverse esperienze.
La "custodia" del Creato e la costruzione di un mondo più giusto e più felice sono responsabilità comune.
Non si tratta affatto di sminuire l'importanza della persona e dell'opera di Gesù o di praticare una "macedonia religiosa", ma di scoprire quel Dio di cui Gesù non ha mai inteso prendere il posto.
Gesù, con le sue parabole e con tutto il Suo insegnamento, ancor più con il Suo stile di vita, ci ha fatto "sognare" il Dio "più grande del nostro cuore".
La pace del mondo dipende anche (e in misura consistente) dal fatto che noi cristiani e credenti di altre fedi impariamo a deporre l'arroganza con cui spesso ci comportiamo presumendo di avere l'esclusiva "rivelazione" di Dio.
Dio non si è mai fatto cristiano!
Egli non si è mai consegnato a nessuna religione.
Non c'è bestemmia maggiore di chi crede di possedere Dio.
 
 
O Dio,
fonte della vita.
Insegnami a cercarTi
ogni giorno
nella piccolezza del quotidiano,
nei frammenti di gioia e di dolore,
nella lettura della Bibbia,
nella preghiera, nel confronto
tra fratelli e sorelle............
Tu ci vieni continuamente
incontro e ci cerchi.
Questo fonda la nostra
fiducia in Te,
anche quando Ti voltiamo le spalle..............
 

mercoledì 29 dicembre 2010

DA"LA LIBERTA' DEI SERVI" DI MAURIZIO VIROLI

"La libertà dei cittadini, o repubblicana, è un’altra cosa .Non consiste nel non essere ostacolati o oppressi, ma nel non essere dominati, ovvero non essere sottoposti al potere arbitrario o enorme di un altro uomo o di altri uomini……Un potere enorme è un potere molto superiore a quello degli altri cittadini, tanto forte da poter evitare le sanzioni delle leggi o farne a suo piacere”.(pag 17)

 Berlusconi dispone di una ricchezza personale che nessun leader politico democratico ha mai neppure lontanamente sognato di possedere; controlla un partito politico, che egli stesso ha fondato, composto da persone fedeli non ad un ideale ma a lui…… "      

SFASCIO ITALIA

Se ci fosse bisogno di un'immagine simbolo della miserevole condizione dell'Italia di questi tempi, la natura stessa si è incaricata di fornircela: il crollo della Casa dei Gladiatori a Pompei, le alluvioni in Veneto e in Campania, i cumuli di monnezza a Napoli, le manifestazioni anti-discariche, gli immigrati "appesi" ad una gru a Brescia o a una ciminiera a Milano... Oppure le foto delle varie D'Addario, Noemi, Ruby...

L'Italia sta vivendo uno dei suoi momenti più bui. Il peggio è che non se ne vede la fine, nonostante il precipitare degli eventi degli ultimi giorni con le prese di posizione di Fini, le contestazioni sempre più diffuse al premier, la perdita della prosopopea e arroganza dei ministri berlusconiani, le sempre più frequenti manganellate delle polizia a contestatori e manifestanti di diverso colore politico o senza alcun colore! Si fatica a immaginare un futuro migliore in tempi ragionevoli (Tratto da Adista, don Walter Fiocchi).

Prepariamoci: ridare un'anima all'Italia dopo Craxi e Berlusconi esigerà una fatica di un ventennio.

ALCUNI APPUNTAMENTI DI GENNAIO 2011

·        PINEROLO. Domenica 2 dalle ore 15 alle ore 17 nella sede della comunità sono a disposizione delle coppie che si preparano al matrimonio: 012172857.

·        TORINO. Venerdì 14 e venerdì 28 avrà luogo l’incontro del gruppo biblico che continua l’approfondimento su “La preghiera nel Primo Testamento”. Attenzione: causa lavori in corso, ci spostiamo di pochi metri in Via San Pio V, 17. L’orario è dalle 18 alle 19,30.

·        TORINO. Venerdì 14 dalle 20,30 alle 22 prosegue la lettura del Vangelo di Giovanni in Via San Pio V, 17b. Troviamoci puntuali.

·        PINEROLO. Sabato 15 alle ore 17 presento i volumi “Il sogno di Nabucodonosor” e “Un cristianesimo nuovo per un mondo nuovo” (Editore Massari) nella sede della comunità cristiana di base su proposta di alcuni fratelli e sorelle della “Scala di Giacobbe”. L’incontro è aperto a chi sia interessato/a.

·        TORINO. Domenica 16 gennaio dalle ore 10,30 alle ore 15 giornata comunitaria della comunità nascente in Via San Pio V, 17. Giornata aperta di dialogo, convivialità, preghiera. 

·        PADOVA. Venerdì 21 incontro con un gruppo di donne lesbiche su “Il posto della fede nella nostra vita”.

·        RIVALTA. Il Gruppo Primavera organizza un incontro di studio sui libri di SALAS, LENAERS, SPONG recentemente editi dall’Editore Massasi. Ci troveremo sabato 22 gennaio alle ore 16 a Piossasco. Per informazioni Michele 0119047812 e Antonella 0119574406.

·        TORINO. Sabato 29 dalle ore 15,30 alle 19 in Via Buozzi 2 presso il Collegio de Salamanca è previsto il terzo incontro di teologia del pluralismo. L’incontro è aperto a chi voglia aggiungersi.

·        SALUZZO. Domenica 30 gennaio dalle ore 16,30 ci troviamo per ragionare, sulla scorta dei volumi pubblicati dall’Editore Massari, di immaginario religioso e fede cristiana.

·        UNA PAGINA DA LEGGERE.

Su “La Strada”, mensile di riflessione e dibattito di Saluzzo, Gigi Ferraro ha scritto la sua esperienza: “La mia vita con il Parkinson. Non mi arrendo e guardo al futuro”. Il racconto è realistico, pacato, restituisce appieno la statura morale dell’amico Gigi Ferraro. Riporto qui la conclusione del suo racconto: Quali “progetti” ho per il futuro? In testa mi frullano molte idee e diverse iniziative delle quali ho già parato con alcuni amici. Spero con il loro aiuto di poterle portare avanti.

Per adesso – ed è importante – riesco ancora ad uscire di casa. La bicicletta è il bastone che mi aiuta a girare in Saluzzo, ad essere attivo, a realizzare qualche progetto.

Ho ben presente che ho sessantotto anni e mio padre quando morì ne aveva solo cinquantotto. In ogni caso sono vissuto abbastanza bene e molto più a lungo di lui. Non devo lamentarmi troppo. Recentemente di Hans Kung (che è uno dei punti di riferimento della mia vita) ho letto il libro: “Ciò che credo” (Ed. Rizzoli).

Trattando della sofferenza e del dolore il teologo svizzero scrive: “L’elemento decisivo è alla fine del tutto diverso: che io, anche nelle situazioni limite, anche nella più grande difficoltà e nella più grande colpa, non disperi, che io non mi faccia mai prendere dalla disperazione, mai! O, per formulare lo stesso concetto al positivo, che mantenga sempre e fermamente la fiducia: una fiducia incrollabile, incondizionata, una fiducia nutrita dalla fede o una fede fiduciosa nella grazia di Dio”.

Guardo al futuro con serenità e nei momenti difficili ho sempre trovato sulla mia strada, uomini e donne che mi sono stati vicino e mi hanno sostenuto.     

IL PAESE DIMENTICATO

L’anno è finito ed è impossibile non tentare in qualche modo di fare un bilancio anche rispetto alla politica e al governo. 

Intanto, se politica è interesse per il bene comune, parecchi cittadini e cittadine hanno lottato per i diritti, per il lavoro, per il futuro delle nuove generazioni. Si è quindi registrata una certa, sia pur modesta, ripresa dell’impegno politico.

Se guardiamo al governo, constatiamo che l’intero operato dell’esecutivo si è svolto a difesa del capo, del duce di Arcore. Il resto, tutto il resto, è passato in secondo piano, anzi è scomparso. Il paese è stato offeso, umiliato e poi abbandonato e dimenticato. Per la cricca che è al governo l’Italia dei giovani, dei lavoratori, delle donne, dei precari, dei disoccupati, dei malati cronici e gravi, dei pensionati, degli stranieri, dei ricercatori…è fuori dal loro orizzonte. L’Italia reale è scomparsa.

Che cosa auguro a te lettrice e lettore di questo blog? Auguro che insieme possiamo far “ricomparire l’Italia”, darle voce attraverso quei milioni di persone che costituiscono il Paese reale, l’Italia che c’è e vuole essere ascoltata e governata con dignità e giustizia.       

SUSANNA CAMUSSO

La leader della  Cgil parla di ritorno agli anni  cinquanta con l'espulsione della FIOM dalla fabbrica e definisce Marchionne antidemocratico e autoritario. Per lei Cisl e Uil sono ormai sindacati aziendalisti. Come darle torto?
Intanto gli operai della Thissen si sentono lasciati soli: 13  di loro si sono costituiti parte  civile e non sono ancora stati ricollocati sul lavoro.
Mentre tutto questo rende il nostro Paese sempre più abbandonato, a Napoli continua la vita tra i rifiuti e nel Parlamento prosegue lo squallido mercato.

PROVE DI REGIME

Volevano protestare sotto il ministero dell'agricoltura, ma i 200 pastori sardi a Roma non sono mai arrivati perchè è stato  vietato loro a Civitavecchia  di salire sul treno per Roma. Sono stati ricacciati indietro dalle forze dell'ordine e trattati come dei criminali. Questo atteggiamento non ha precedenti. Così, con la scusa che la manifestazione che si sarebbe dovuta svolgere nella capitale non era autorizzata, i pastori sbarcati dalla nave partita da Olbia, hanno trovato ad attenderli uno schieramento di polizia e carabinieri in assetto anti sommossa. Davvero siamo alle prove di regime con una brutale forma di repressione preventiva.

martedì 28 dicembre 2010

COMUNICATO DI "NOI SIAMO CHIESA"

                             
                                                                     COMUNICATO STAMPA

 

  La condanna di don Pezzini : lo sconcerto di “Noi Siamo Chiesa”, la speranza nell’assoluzione in appello e la più forte deplorazione nei confronti dei fatti, come fino ad ora accertati

 

            L’arresto  prima e la pesante condanna poi, senza neppure la concessione degli arresti domiciliari, di don Domenico Pezzini ha creato grande sorpresa, molto turbamento e sofferenza tra quanti condividono un nuovo approccio al rapporto tra fede cristiana e persone omosessuali, suggerito, tra gli altri, con particolare competenza, proprio da don Domenico. “Noi Siamo Chiesa” lo ha, infatti, incontrato in questo lavoro comune per favorire la piena accoglienza e la pari dignità di gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e transgender nella Chiesa e nella società, un obiettivo che mantiene, ora più di prima, la sua urgenza.

            Ciò premesso, “Noi Siamo Chiesa”, mentre conferma la propria fiducia nella magistratura, spera che il processo d’appello dichiari la piena innocenza di don Pezzini e auspica che, da subito, gli siano concessi gli arresti domiciliari, proposti anche dal Pubblico Ministero.  Ma, allo stato delle cose sulla base della sentenza di primo grado, “Noi Siamo Chiesa”,  insieme ad  un  sincero sentimento di vicinanza nei confronti di don Domenico, non può che contestualmente esprimere la propria deplorazione e la propria ferma condanna nei confronti dei fatti, così come fino ad ora accertati, e la propria piena solidarietà alla vittima dei comportamenti criminosi che - secondo il Tribunale - sarebbero stati posti in essere.

Roma, 28 dicembre 2010                                                                          

 

                                                                                 NOI SIAMO CHIESA                                                      

 

 

 

 

 

VENERDI' 31 DICEMBRE: PINEROLO

Venerdì 31 dicembre dalle ore 18 alle ore 19 nella sede della comunità cristiana di base di Pinerolo in Corso Torino 288 si svolgerà, come ogni anno , un'ora di silenzio e di preghiera che viene proposta a chi si sente interessato/a. =-O

SI INDIGNA A TORTO

Di Pietro si indigna a torto contro De Magistris che ha sollevato un velo sulla questione morale all'interno di Italia dei Valori. Se Scilipoti, Razzi, Porfidia, De Luca e De Gregorio sono passati nelle truppe di Berlusconi, ovviamente una questione morale esiste. Si deve almeno riconoscere che sono state valutate male le candidature, si è data fiducia alle persone sbagliate, disposte a vendersi al miglior offerente. De Magistris pone un problema di più attenta selezione  dei candidati. Lo si potrebbe ricordare anche a Veltroni che, nonostante tanti pareri contrari, volle candidare nel Partito Democratico quel venduto di Calearo.

IL MONDO BRUCIA DI PROBLEMI: NEI SACRI PALAZZI CI SI TRASTULLA CON IL PROFILATTICO

Riporto da Repubblica del 22 dicembre una nota da cui si evince che il profilattico è la grande questione vaticana!   – In Vaticano lo spiegano come “un chiarimento necessario”. È certo comunque che la posizione del Papa sul profilattico, contenuta nel suo recente libro-intervista “Luce del mondo”, e subito interpretata come una cauta apertura, aveva suscitato una serie di polemiche accompagnate da qualche malumore anche dentro la Chiesa.

Ecco così che ieri pomeriggio l’Osservatore Romano ha pubblicato una Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede, cioè l’ex Sant’Uffizio – retto dal cardinale Joseph Ratzinger per 24 anni – in cui si leggeva che le considerazioni di Benedetto XVI sull’uso del preservativo per la prevenzione dell’Aids “non sono una modifica della dottrina morale né della prassi pastorale della Chiesa”. Insomma, non cambiano la posizione dottrinale del Vaticano.

Il Pontefice, sottolinea il Sant’Uffizio nell’intervento intitolato “sulla banalizzazione della sessualità” e diffuso in ben sei lingue, si riferiva nel libro non alla “morale coniugale” e nemmeno alla “norma morale sulla contraccezione”. Ma “ad un comportamento gravemente disordinato quale è la prostituzione”. Con un rilievo: il Papa “non di rado è stato strumentalizzato per scopi e interessi estranei al senso delle sue parole" ( Marco Ansaldo ).

 

SOPRAVVISSUTI

Siamo sopravvissuti alle retoriche natalizie, al discorso del papa, agli auguri ipocriti di Berlusconi. Per me Gesù è nato a Mirafiori e nei cortei degli studenti, degli operai e di chi si è messo dalla loro parte.

Ho vissuto un bel Natale con persone stanche e depresse, assediato da persone che vogliono parlare, dialogare. Mangiare con loro e abbracciare quei corpi instabili e ascoltare quelle menti “vaganti” ma ha regalato un profondo senso di umanità. Oggi la malattia, la solitudine, l’estrema vecchiaia generano situazioni di profonda povertà.

 

MICHELE SERRA: UNA SPOCCHIA OSCENA

L’Amaca, Michele Serra:

Current TV ha reso pubblico un documento sonoro tristissimo. Radio Padania. Due giovani leghisti stanno parlando (sulla radio ufficiale di un partito di governo) delle manifestazioni studentesche. SI augurano che la polizia “massacri quei bastardi”, parlano di ossa che crocchiano, invocano il sangue. La parola “bastardi” risuona ogni tre secondi, non trova sinonimi, come in un rosario lobotomico. Le due voci sono stridule, scempiate da una cadenza dialettale imbarazzante. Il livello dialettico è bassissimo, i concetti meno che rozzi, di “politicizzato” – se la politica è anche espressione di pensiero – i due ragazzi non hanno niente.

I partiti di massa hanno sempre spalancato le porte agli ignoranti, perché a questo servono: dare voce a chi non ne ha. Ma hanno sempre cercato di aiutarli, educarli, se necessario contrastarli. La Lega ha la colpa storica, gravissima, imperdonabile, di aver trasformato l’ignoranza in un vanto, in un tratto identitario, “popolare”. Nella voce e nelle parole di quei due si avverte una spocchia oscena: quella di un popolo incanaglito e felice di essere stato sollevato dalla fatica di capire, di conoscere, di studiare. Ho provato pena profonda per quei due ragazzini sbavanti, rabbia infinita per i loro capi, che li hanno cresciuti a loro immagine. Traditori dei loro figli e traditori del popolo.

ALTRI TRASLOCHI

Follini lo annuncia e lo minaccia? Se il Partito Democratico si sposta un po’ più a sinistra, lui ritorna con Casini. La palude centrista esercita evidentemente il suo fascino soprattutto perché quella è un’area di transito verso tutte le sponde; puoi andare a destra o a sinistra e fare un “andata e ritorno” ad ogni stagione. Così non perdi mai la poltrona…

lunedì 27 dicembre 2010

PIU’ NERO NON SI PUO’

Nel Paese crescono i problemi veri, seri, urgenti. Nel governo crescono le follie autoritarie. Secondo Gasparri la ricetta per evitare violenze nei cortei è l'arresto preventivo degli studenti. Piccolo dettaglio: oltre che pericoloso e impraticabile la proposta è incostituzionale.

Siamo agli anni del regime. Si inventa l'emergenza terrorismo e così si sopprimono i più elementari diritti. Questa è l'unica risposta del governo agli immensi problemi che la protesta dei giovani ha sollevato.

UNA LETTURA INTERESSANTE

ANSELM GRÜN, La vita è adesso, Queriniana, Brescia 2010, pagg. 216, € 15,50.

Si tratta di uno scritto sull'arte di invecchiare.

Noi viviamo, in un certo senso, per diventare vecchi, non per restare eternamente giovani. E l'invecchiare, in positivo, è un movimento, un divenire, un crescere. Ora invecchiare bene è un'arte, da imparare con pazienza e con sapienza, che arricchisce la vita propria e quella altrui.

IL POPULISMO

" Si imbocca una strada vicina a quella che ha portato alla crisi di molte democrazie nel secolo passato. Il populismo ci insidia tutti, sfrutta ogni debolezza della democrazia e dei suoi fedeli, ci consegna a logiche autoritarie" (Stefano Rodotà,2008).

NON CE LA FACCIO

Ho ricevuto centinaia di messaggi, di mail augurali.

Sappiate che non sono in grado di rispondervi e spesso non riesco nemmeno a ricordare e a riconoscere chi sia l’autore o l’autrice del messaggio.  Un grazie infinito a tutti e a tutte. Questo affetto e questo ricordo mi sono di grande conforto e sostegno.

Sono i giorni più intensi del mio ministero e…abbiate pazienza.

                                                                                                                   Don Franco

SORPRESA MATRIMONIALE

Prima del pranzo di Natale sono sceso nella piccola sede della comunità dove pensavo di trascorrere due ore di solitudine, di silenzio, di preghiera.

Avevamo celebrato la veglia natalizia la sera del 24. Luciano ed Erminio, due giovani omosessuali che ho incontrato sei volte durante questi anni nei vari viaggi di ministero e con i quali abbiamo fatto un bel cammino evangelico (vivono insieme da nove anni in provincia di Roma), sono venuti per il loro matrimonio. Con loro, la mamma di Erminio e i due papà, erano felicissimi di poter partecipare al matrimonio dei loro figli. Le sorelle, Lucia ed Enza, erano commosse e partecipi all’inverosimile. Ho benedetto con gioia le  loro nozze.

Fino a lunedì le due famiglie resteranno a Rivoli dove hanno parenti ed amici. Una lunga preparazione e poi…una bella sorpresa. Grazie, cari sposini e, soprattutto, grazie a Dio per il dono del vostro amore.

ALLE SOLITE

Il premier maledice i giudici. Per lui che ha impiegato gli ultimi sedici anni a difendersi dai processi(anziché difendersi nei processi) si tratta di una questione vitale:”O faccio fuori il potere dei giudici oppure rischio di perdere la poltrona”. Tutto ruota attorno ai suoi interessi personali. Così il “Paese”è dimenticato.

SERIETA'

Anche Padoa – Schioppa se n’è andato.

Non è stato solo uno dei “padri dell’euro”, ma una persona seria, misurata. Non giocava con le promesse e le illusioni. Di questi tempi … si tratta di doti rare, rarissime.

domenica 26 dicembre 2010

AMICHE DA PIACENZA

A voi, care amiche di Piacenza,  che ho conosciuto oggi  nella bella visita che mi avete regalato, voglio confermare l'impegno di venirvi a trovare in una delle prime sere che avrò libere del mese di aprile. Oggi abbiamo insieme individuato  l'argomento che interessa il vostro gruppo "nascente". E' sempre una grande gioia constatare che esistono delle persone desiderose di un cammino comune di fede e di liberazione

LE PERSECUZIONI DEI CRISTIANI

Sono  soprattutto i cattolici in questi anni a  subire violente persecuzioni in varie aree del mondo. Non bastano le deplorazioni  nè le protezioni legali e militari. E' necessaria, a mio avviso, una nuova consapevolezza di cui purtroppo non c'è traccia  nelle parole del papa. Il cattolicesimo e gran parte del cristianesimo sono visti come i rappresentanti, i difensori e i portabandiera dell'Occidente. Il che spesso corrisponde a verità. A farne le spese sono sovente i cristiani meno "occidentali" che rompono questo schema  " cristianesimo= occidente".
Ma resta il fatto che il cristianesimo fa tutt'uno con l'Occidente capitalistico e colonizzatore che "esporta la democrazia" delle guerre, delle stragi e delle multinazionali. Senza questa dissociazione è impossibile  leggere nel cristianesimo un messaggio di liberazione.

PINEROLO: LUNEDI' 3 GENNAIO

Alle ore 21 ci troviamo nella sede della comunità cristiana di base per l’introduzione alla lettura del libro degli Atti degli Apostoli.

Alcuni libri, oltre a quelli già noti, possono aiutarci nella lettura:

·        J. FITZMYER, Gli Atti degli Apostoli, Queriniana, Brescia 2003, pagg. 920, € 75.

·        R. PESCH, Atti degli Apostoli, Cittadella Editrice, Assisi 1992, € 65.

·        KLAUS KLIESCH, Gli Atti degli Apostoli, Cittadella 1991, pagg. 286, € 12.

·        WILLIAM KURZ, Atti degli Apostoli, Queriniana, Brescia 1993, pagg. 160, € 8.

·        DANIEL MARGUERAT, Introduzione al Nuovo Testamento, Claudiana, Torino 2004, pagg. 592, € 42.

·        RINALDO FABRIS, Atti degli Apostoli, Borla, Roma 1977, € 25.

sabato 25 dicembre 2010

CASINI OBBEDISCE AL VATICANO

Berlusconi tira il fiato: ha saputo dal vaticano che Casini è disposto alla "sacra obbedienza" e sta già attendendo il "fischio" del duce di Arcore per "collaborare al bene del Paese"!
Tutto avviene da copione. Bertone, il cardinale dell'inciucio, sa come mettere tutti in riga. Così l'UDC è già "disponibile". Se non fosse vergognoso, sarebbe divertente.

FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA: DOMENICA 26 DICEMBRE

La liturgia cattolica dedica questa domenica alla famiglia di Nazaret. Parla di Maria, di Gesù e di Giuseppe. Primo inganno:non cita gli altri fratelli e sorelle di cui ci parlano i Vangeli. La numerosa famiglia di Nazaret viene ridotta a tre. Ho voluto ricordare questo dato storico ora acquisito dagli studi biblici, ma intendo soffermarmi su un altro dato.
Voglio ringraziare Dio perchè oggi il concetto e la realtà della famiglia si sono allargati. Accanto alla famiglia tradizionale (non contro di essa o in alternativa) cresce il numero delle famiglie omosessuali, crescono mille forme di convivenza, crescono e si strutturano altre forme di vere relazioni amorose.
Lasciamo a Bertone, Casini e Berlusconi celebrare i fasti e la sacralità della famiglia eterosessuale (contornata da escort), ma impegnamoci a promuovere nella chiesa e nella società ogni forma di convivenza o di famiglia che si basi sul rispetto, l'amore, la cura reciproca e la difesa dei diritti.
Mando un saluto particolare a quelle persone che, visto naufragare il loro matrimonio, hanno deciso di cercare seriamente, facendo tesoro della propria esperienza, una nuova relazione d'amore. Mi sento molto vicino a quelle donne e a quegli uomini che stanno cercando o vivendo la realtà della famiglia omogenitoriale superando la barriera dei pregiudizi e gli strali e le barzellette papali.

venerdì 24 dicembre 2010

L'ALTRA FACCIA DEL NATALE


Leggo testualmente su larepubblica.it di stasera,ore 19.45:

Fim, Uilm, Ugl e Fismic siglano l'intesa. Cancellato il patto interconfederale del 1993: i rappresentanti sindacali
saranno nominati dalle sigle firmatarie; niente più elezioni di base.
L'azienda (Fiat)  ha escluso la rappresentanza sindacale per le sigle che non firmano (Fiom).


Dunque con un colpo di mano,di cui dovranno vergognarsi per sempre e di cui dovranno renderne
conto alla storia,Fim,Uilm,Ugl e Fismic hanno firmato un accordo con Fiat,mediante il quale chi non
condivide i dictat di Marchionne,non potrà più rappresentare i lavoratori all'interno dell'azienda.
Siamo arrivati ben oltre il ricatto di Pomigliano.
La democrazia,e non solo quella sindacale,si arresterà all'ingresso delle fabbriche.
In Italia esisteranno due stati,quello Italiano e la Fiat,rispettivamente sovrani!!!
Negli anni venti Mussolini abolì il parlamento eletto democraticamente per sostituirlo con uno alle strette
dipendenze dell'esecutivo!Oggi avviene lo stesso per i lavoratori Fiat.
Ora è chiaro che cosa significava per Marchionne il contratto separato.
Dopo la nomina dei rappresentanti parlamentari da parte dei partiti,ecco la scelta dei rappresentanti sindacali
da parte dell'azienda e dei suoi segugi.I diretti interessati,cioè i lavoratori NON contano più nulla!!!
Ormai non ci sono più dubbi :siamo in PIENO FASCISMO,NUOVO FASCISMO ma sempre FASCISMO!

Se le forze autenticamente liberali,dentro e fuori delle fabbriche,non reagiranno a questo assalto
alla convivenza civile,camuffato da strumentale efficientismo,saremmo al termine della nostra esperienza
di Repubblica democratica.


Guido Scollo


GIGI FERRARO: UNA TESTIMONIANZA DI VITA E DI FEDE

 Gigi Ferraro racconta la convivenza con il morbo che colpisce il sistema nervoso. Il mio corpo è come un fortino assediato: prendo I I pillole al giorno

La mia vita con il Parkinson. Non mi arrendo e guardo al futuro.

Gigi Ferraro

 Era la primavera del 2002 e avevo compiuto sessant'anni. Avevo notato che la mia grafia era cambiata: scrivevo sempre più piccolo e riuscivo a capire la ragione di questa alterazione. In quei giorni mi rimproverò - un po' sopra le righe per la verità - la cassiera deIl'ufficio della Gec di via Valoria dove mi ero recato a pagare l'Ici, perché faticava a leggere gli importi scritti sui bollettini.

Prenotai una visita specialistica presso l'ospedale di Saluzzo. Mi visitò un giovane medico simpatico e cordiale. Gli dissi la ragione della mia visita. Parlammo un po' mentre mi osservava mi fece scrivere e fare quattro passi ...

La sua sentenza fu rapida, chiara e senza appello: "Lei ha il morbo di Parkinson; non dovrebbe finire sulla sedia a rotelle; morirà verso gli anni ottanta per le conseguenze delle medicine sul cuore".

Le sue parole furono per me molto pesanti: come suonava male nella mia testa la parola "Parkinson"!

Non ne sapevo molto in proposito, ma capivo che nella mia vita si aprivano nuovi orizzonti. Finivano le belle stagioni e si incominciava un futuro di incognite e di problemi.

Andai all'ospedale di Savigliano cercando il medico che mi aveva visitato a Saluzzo: dopo un primo incontro, la volta successiva il dottore non c'era più: aveva ottenuto il trasferimento in un'altra Asl.

Poiché desideravo essere seguito con attenzione e continuità, mi recai a Pinerolo dove c'è un reparto all'avanguardia nel campo delle malattie del sistema nervoso.

Aderii all'Associazione italiana Parkinson: con la tessera di iscrizione mi arrivò un volume sulla materia. Andai subito a leggerne la parte finale perché volevo capire gli sviluppi della malattia e cosa questi avrebbero comportato nella mia vita. Scoprii che mi attendevano anni faticosi, ma compresi anche che era un settore medico in evoluzione, dove la ricerca per contrastare la malattia e l'introduzione di nuove medicine lasciavano bene sperare.

Da subito non andai più a correre nella collina saluzzese (una delle ultime volte che ero andato a fare footing ero caduto malamente). Fu una rinuncia che mi pesò abbastanza perché "era una vita" che percorrevo con notevoli benefici i sentieri collinari. Nonostante ciò la malattia era discretamente controllata e i miei ritmi di vita non avevano subito particolari variazioni.

La dottoressa Antonella Cordero per incoraggiarmi mi fece notare in occasione della morte di un noto insegnante di Saluzzo che aveva anche lui il Parkinson e che l'evoluzione della sua malattia era stata ben controllata grazie ai farmaci.

Il 2007 è l'anno che per me segna l'inizio del mio peggioramento. Non tengo un diario, ma dall'elenco delle camminate fatte in montagna ho constatato che proprio in quell'anno c'è stato un vero e proprio crollo delle passeggiate e della pratica dello sci da fondo nella stagione invernale.

Anche la mia "immagine' risente dell'evolversi della malattia: pur facendo ogni sforzo per contrastarne gli effetti negativi la mia postura è peggiorata.

La malattia ha ridotto notevolmente la mia capacità lavorativa. Non posso più frequentare locali affollati, non vado più a incontri e convegni ai quali per molti anni ho partecipato, non mi riesce più di andare a salutare i parenti dei deceduti e a partecipare a funerali.

Il dottor Carlo Doriguzzi che mi ha in cura, (un medico squisito, anche se è juventino) mi aveva somministrato il Cabaser un nuovo farmaco che aveva migliorato di molto il mio stato di salute. Peccato che poco dopo mi telefonò per dirmi di sospenderne immediatamente l'assunzione: era stato messo in commercio senza la necessaria sperimentazione e si era scoperto che aveva conseguenze negative sul cuore.

Un amico mi ha chiesto scherzoso quali conseguenze abbia avuto il Parkinson sulla mia vita sessuale. È un segreto che non voglio svelare, ma per non essere scortese, gli risposi che, per ciò che riguarda questo aspetto, mi pare calzassero bene i versi che, secondo Dante, sono scritti sulla porta dell'Inferno: "Lasciate ogni speranza ... ".

Peggioro lentamente nonostante assuma undici pastiglie al giorno, distribuite in modo preciso. Guai a dimenticarne una o a non essere puntuali nell'orario stabilito.

Uscendo di casa, capita di incontrarsi con altri malati: è l'occasione per scambiare notizie ed informazioni. Un amico, quando era stato operato al cuore, mi aveva detto: "Sapessi dopo l'intervento come è stato meraviglioso rivedere il verde dei prati e l'azzurro del cielo ... ". Di recente ci siamo scambiati le informazioni sulla nostra attuale condizione. È stato un po' in silenzio, poi mi ha commentato: "Ma sun quasi mei mi (sono quasi meglio io!)". E ci siamo fatti una risata consolatoria.

Per una persona, ora deceduta, il Parkinson era una vera croce: piangeva e si lamentava perché, mi diceva, era come lacerato, attraversato da un coltello. Mi chiesi più di una volta: è questo il futuro che mi attende?

II sistema nervoso diventa molto fragile e i sentimenti ne risentono. Quando il 31 maggio del 2008 il Toro è andato in serie B per me è stata una giornata pessima a livello emotivo. È stato, sotto tutti i punti di vista, un vero disastro, non riuscivo neppure a reggermi in piedi.

In generale sono molto più lento che in passato. Anni fa con Gigi Bollati eravamo saliti al Jervis in 55 minuti; ad agosto insieme alle nipotine Giovanna e Giulia siamo arrivati a metà strada, dove c'è la bella cascata, in un'ora e mezzo, con le bimbe (di 7 e 5 anni) che mi spronavano: "Forza nonno!".

A volte di notte per sbloccarmi vado nel bagno e al buio faccio ginnastica (come mi ha insegnato Giovanna Sabena fisioterapista dell 'ospedale) anche per mezz'ora.

La giornata per me è più corta: a volte nel pomeriggio non riesco a combinare nulla di buono e da un po' di tempo mi capita di incominciare a sudare abbondantemente ...

II mio corpo è come un fortino assediato: riceve qualche munizione per difendersi, ma il suo destino è segnato perché la difesa si fa sempre più debole e con il tempo la sconfitta è sicura. Ma, in fondo, non è questo il destino di tutti gli uomini?

Ho già citato nel volumetto: "Saluzzo anni '60" le parole di Vittorio Foa, che nel libro "Passaggi" (Ed. Einaudi 2000) scriveva: «Adesso, a novanta anni, perdo la vista, non leggo quasi più, sto malamente in piedi da solo, peso tutto su Sesa. Il nuovo secolo potrebbe presentarsi poco attraente. Ma non posso cedere alla tentazione di guardare il soffitto e lasci armi vivere finché dura. Quando si è vissuti cosÌ a lungo e così bene non si può abbandonare. Devo darmi un progetto».

Darsi un progetto, cercare di essere una persona viva pur uscendo poco di casa e non partecipando più alla vita pubblica cittadina: questo è proprio ciò che ho cercato di fare in questi anni, nonostante le difficoltà e le limitazioni della malattia.

Ho pubblicato due volumetti utili: "l posti diversi" e "Tracce del cammino". Ho collaborato - il mio contributo è stato minimo, ma presumo valido - con l'Associazione Biandrata a diverse iniziative culturali, a convegni e alla pubblicazione di tre volumi curati da Graziano Lingua e Sergio Carletto:

"Logos o uomo?", "La Trinità e l'antiCristo", "Cristianesimo senza roghi".

A maggio abbiamo organizzato il convegno su Michele Serveto e Giorgio Biandrata (con l'impegno in particolare di Sergio Carletto e Mariella Carena).

Sempre come Associazione Biandrata da dodici anni collaboriamo per la riuscita della manifestazione denominata "Attraverso la memoria" che si è realizzata negli ultimi anni grazie al grande impegno di Sandro Capellaro.

Quali "progetti" ho per il futuro? In testa mi frullano molte idee e diverse iniziative delle quali ho già parlato con alcuni amici. Spero con il loro aiuto di poterle portare avanti.

Per adesso - ed è importante - riesco ancora ad uscire di casa. La bicicletta è il bastone che mi aiuta a girare in Saluzzo, ad essere attivo, a realizzare qualche progetto.

Ho ben presente che ho sessantotto anni e mio padre quando morÌ ne aveva solamente cinquantotto. In ogni caso sono vissuto abbastanza bene e molto più a lungo di lui. Non devo lamentarmi troppo. Recentemente di Hans Kung (che è uno dei punti di riferimento della mia vita) ho letto il libro: "Ciò che credo" (Ed. Rizzoli).

Trattando della sofferenza e del dolore il teologo svizzero scrive: «L'elemento decisivo è alla fine del tutto diverso: che io, anche nelle situazioni limite, anche nella più grande difficoltà e nella più grande colpa, non disperi, che io non mi faccia mai prendere dalla disperazione, mai! O, per formulare lo stesso concetto al positivo, che mantenga sempre e fermamente la fiducia: una fiducia incrollabile, incondizionata, una fiducia nutrita dalla fede o una fede fiduciosa nella grazia di Dio».

Guardo al futuro con serenità e nei momenti difficili ho sempre trovato sulla mia strada, uomini e donne che mi sono stati vicino e mi hanno sostenuto.

 

 

 

È una malattia degenerativa. Caratteristiche: rigidità e tremori

Il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale caratterizzata da rigidità muscolare, tremore e lentezza estrema dei movimenti. Deve il suo nome al medico inglese James Parkinson, che nel 1817 ne fece la prima dettagliata descrizione clinica definendola "paralisi agitante".

Colpisce raramente prima dei 50 anni di età: è dovuta ad uno stato degenerativo di alcune specifiche cellule nervose che compongono il sistema nervoso centrale. Si manifesta dapprima con sintomi subdoli e incostanti che successivamente divengono più consistenti; compare un tremore caratteristico più evidente a carico delle mani durante il riposo. In genera causa assenza della mimica facciale, aumento involontario delle secrezioni salivari, disturbi nella deambulazione: la persona si muove con il tronco piegato in avanti e a piccoli passi sempre più rigidi per poi arrestarsi improvvisamente come davanti ad un ostacolo; sono presenti anche disturbi della parola. Sembra colpire, in generale, più il sesso maschile rispetto a quello femminile e la sua incidenza nei paesi occidentali è di circa 360 persone ogni 100 mila. L'Organizzazione mondiale della sanità stima che in Europa ne sia colpito lo 0,5 per cento della popolazione, per un totale di circa un milione di persone. In Italia i malati sono circa 220 mila, con una media di 1.200 nuovi casi l'anno.

 

 

giovedì 23 dicembre 2010

BISOGNA RINGRAZIARLI

L'Italia è un Paese per vecchi. Ma il linciaggio mediatico che ha accompagnato il movimento delle università, con le calunnie vomitate dai soliti cani da guardia contro una protesta pacifica, creativa, intelligente, beh, questo è davvero preoccupante. Significa che il Paese invecchia molto male, nel rancore e nell'egoismo, proprio come l'uomo che si è scelto per farsi condurre alla tomba.

In Italia è vecchia anche la maggioranza dei giovani, cresciuti in mezzo alla pattumiera televisiva, rassegnati al familismo come stile di vita e a campare di paghetta fino a quarant'anni, fra le forfore della nonna. Ora, se in questo Stato la nostra meglio gioventù scende in piazza e ci costringe a parlare di argomenti seri, bisogna far festa, abbracciarli uno a uno. Reclamano un diritto da cittadini democratici, il diritto allo studio. Non si lamentano senza far nulla, come la maggioranza dei sudditi di questo ridicolo regno.

Qualche volta esagerano, d'accordo. Ma esagerano meno della polizia e molto meno di quanto abbiano esagerato con loro le generazioni passate. Gli abbiamo lasciato un mondo del lavoro senza speranze e una montagna di debiti da pagare. Il debito pubblico è questo, fottere il futuro dei figli. Non sono poveri, non ancora. Hanno il telefonino, il computer. Ma saranno poveri, nella logica del declino.

Dopo il Rinascimento c'è voluto quasi un secolo per ridurre l'Italia alla miseria, ma i tempi cambiano e questi son veloci.

Nel giro di una generazione finiranno a fare i camerieri dei coetanei cinesi o tedeschi. Non per colpa degli immigrati, che ci salvano dalla bancarotta di Stato e dalla recessione permanente. Per la responsabilità, l'irresponsabilità anzi, e l'egoismo di padri e nonni.

Che cos'hanno da perdere nella protesta? Che cosa ci fanno perdere? Il futuro italiano è una bomba a orologeria e questi ragazzi stanno cercando di disinnescare il timer. Si può dire soltanto: grazie (Curzio Maltese).

NASCERA’ QUALCOSA DI NUOVO?

Tante volte ho meditato e commentato i "racconti della natività" o i primi 18 versetti del Vangelo di Giovanni. Si tratta di linguaggi che non vogliono affatto comunicarci come nacque Gesù, ma aiutarci a capire l'importanza che ebbero per i credenti di quel tempo la vita e il messaggio del nazareno. E così "costruiscono" il mito della discesa dal cielo (Giovanni) e quello della nascita verginale (Luca e Matteo), attingendo a piene mani dalle letterature circostanti.
Comunque Natale significa nascere e noi, sulla scorta di queste pagine evangeliche, possiamo domandarci se oggi può ancora nascere qualcosa di nuovo nelle nostre vite, nelle nostre comunità, nel mondo. Questo continuo nascere, se riusciamo a sottrarlo alla superficialità, alla routine, al consumismo e al pietismo nostalgico, ci ricorda di una continua nascita e rinascita. Il creato non è statico e le scienze ci svelano i movimenti dell'atomo e delle galassie.
Mentre le scienze studiano e scoprono,  la fede ci invita a guardare con meraviglia, ad adorare la "fonte della vita". Il mare e le foreste sono culle piene di vita…anche se noi, nella nostra imbecille irresponsabilità, siamo spesso i distruttori del giardino del creato.
Qualcosa di nuovo?
La domanda batte alla porta dei nostri cuori: "nella vita può nascere qualcosa di nuovo, qualcosa che dia speranza a questa umanità così ferita"? Miliardi di uomini e donne si pongono questa domanda, ma poi troppo spesso si rassegnano a "ripetere" che nulla cambierà sotto il sole.
Di fatto ci sono molte voci, specialmente quelle che provengono dai poteri che vogliono conservare le cose come stanno, che invitano a stare calmi, ad accettare che le cose stanno così, a non cedere alle illusioni, a non dar retta ai "sognatori" e ai sobillatori…agli "eretici" di turno. Seminano rassegnazione spargendo paura e distrazioni. Se uno protesta viene definito un "potenziale assassino", ai genitori si consiglia di tenere i figli in casa anziché vederli scendere in piazza.
Semmai si prospetta qualche "gratta e vinci" in più, qualche lotteria che faccia volare nel mondo dei ricchi ed impazzire, qualche "macchinetta" che possa con una giocata cambiarti la vita.
Eppure
Eppure il messaggio biblico è invito a vivere, a far nascere davvero qualcosa di nuovo.
Si può e si deve. Nonostante tutti i venti contrari, nonostante tutte le nostre contraddizioni, chi crede al messaggio del Dio creatore e si mette sulla strada di Gesù e dei profeti, sa che siamo chiamati a custodire e coltivare il giardino del creato, delle relazioni, dei diritti.
Sono operai del regno di Dio tutti coloro che lottano contro le discriminazioni, che lottano per un futuro giusto e dignitoso, per un lavoro sicuro e tutelato.
Si tratta di un compito irrinunciabile che unisce tutta la "famiglia" umana. Tutte e tutte siamo "partorienti".
Chi pensa solo a sé o ai "propri granai", come dice il Vangelo, non fa nascere nulla di nuovo, ma conferma il disordine regnante. Chi si isola, rinuncia a questa impresa collettiva.
Qualcosa si può
Se vogliamo "salvare" questo Natale malato e ambiguo, possiamo cominciare da noi stessi: io voglio far nascere nella mia vita quotidiana qualche nuovo impegno di solidarietà? Voglio diventare parte di quell'umanità che non si rassegna e cerca più dignità e giustizia? Voglio capire che, nella società e nella chiesa, non posso continuare a delegare, a lasciare ad altri le responsabilità che sono mie? Voglio decidermi a "tagliare" qualcosa di superfluo per avere di più da condividere con chi è nel bisogno? Voglio uscire dal mio silenzio quando in treno, in strada, sul lavoro, con gli amici e conoscenti si usa il linguaggio del pregiudizio sugli stranieri, sugli omosessuali? Voglio crescere  nel rispetto e nella vicinanza con chi è più debole, meno fortunato e meno garantito?
Qualcosa di nuovo nasce, se lo facciamo nascere. Il resto è religiosità vuota. È meglio che ce lo diciamo onestamente. E non saranno le luci del presepio o delle vetrine a dare senso e spessore al nostro Natale.
Non basta nemmeno buttare tutta la responsabilità di tanto squallore sui potenti, sulla banalizzazione mediatica, sui soporiferi messaggi del discorso papale: devo far emergere e contrastare le comode complicità del mio cuore e cominciare a "mettere in soqquadro casa mia", cioè partire dai cambiamenti possibili dentro la mia vita quotidiana.

RIFIUTATA LA DITTATURA DI MARCHIONNE

Per quanto sia doloroso vedere la divisione dei sindacati ad un tavolo di trattativa, mi sembra estremamente positivo il fatto che la FIOM abbia rifiutato di sottomettersi al diktat della FIAT.  I diritti non si svendono.

MUORE OPERAIO ALLA SAPIENZA

Era un operaio tunisino di 35 anni. Il muletto su cui lavorava si è rotto e si è ribaltato. Così ha perso la vita. Gli studenti hanno portato fiori e lasciato scritte di rabbia e di sgomento contro l'ennesimo omicidio in un luogo di lavoro. Raccolti in gruppo davanti al cantiere, hanno chiesto giustizia. La prima università di Roma ha aperto una sottoscrizione per sostenere la famiglia del lavoratore. Anche qui è il caso di imparare qualcosa da questi giovani.







LA LEZIONE DEGLI STUDENTI

Mentre il Parlamento dà uno squallido spettacolo a tutto il Paese, ci viene dagli studenti una lezione di dignità e di non violenza che il Presidente Napolitano ha valorizzato. La patologia sta in chi vuole vedere in queste pacifiche manifestazioni il luogo in cui si manifestano i potenziali assassini.

mercoledì 22 dicembre 2010

UNO SCISMA STRISCIANTE


Gli amici (virtuali) che leggono i miei , quasi, quotidiani commenti alla cronaca, si sono chiesti e mi hanno chiesto, se non trovo esagerato aver parlato di una scisma strisciante che  si sta verificando nella Chiesa cattolica e cristiana. Devo rispondere con crudezza, usando i termini che vanno usati, senza il falso pudore delle mezze parole. E’ impresa ardua concentrare in poche righe il contenuto, che andrebbe meglio  descritto citando le fonti che ne motivano le affermazioni. Cosa che ho fatto in svariate note, regolarmente inviate ai miei amici, basterebbe andare e ritrovarle per ottenere una dettagliata motivazione.

Il momento  centrale che  lascia intravedere uno scisma nel mondo cattolico è dato dalle scelte che sono state operate;  scelte a seguito di una opzione che è stata esaltata: da una parte una scelta di Cristo e dall’altra quella che riguarda Berlusconi.

Ratzinger ha scelto Berlusconi e lo si evidenzia in maniera non discutibile in quella ignobile presentazione, a firma pontificale, al libercolo di Marcello Pera “Perché dobbiamo dirci cristiani”, visionabile nel link qui riportato; si tratta di una scelta di liberismo, blasfemicamente paragonato al cristianesimo, come se Cristo fosse stato  un antesignano della violenza del libero mercato.

http://www.calabresi.net/20081127834/nuovo-evento/presentazione-del-libro-perche-dobbiamo-dirci-cristiani.html

 Quanto poi al cattolicesimo “originale di Ratzinger, rimando al successivo link

http://www.blogsicilia.it/blog/il-cattolicesimo-di-ratzinger/14672/

 Il popolo dei fedeli è rimasto fedele a Cristo; da qui l’allontanamento dai vertici vaticani, che restano isolati dal reale mondo dei fedeli.

Scegliendo Berlusconi, Ratzinger ha privilegiato lo Stato città del vaticano , del quale è il sovrano assoluto e ne gode dei vantaggi, al “Tu es Petrus”  e “Il mio regno non è di questo mondo”, optando per l'8 per mille, per i finanziamenti alle scuole cattoliche, all’esenzione dall’ICI e a tutti i benefit che vengono elargiti, come un piatto di lenticchie, per ottenere quella primogenitura che permette di governare sul popolo dei fedeli.

 Rosario Amico Roxas

 

 

 

 

QUESTO NON E' MIO FIGLIO

Questo non è mio figlio.
Queste non sono le sue mani
questo non è il suo volto.
Questi brandelli di carne
non li ho fatti io.

Mio figlio era la voce
che gridava nella piazza
era il rasoio affilato
delle sue parole
era la rabbia
era l'amore
che voleva nascere
che voleva crescere.

Questo era mio figlio
quand'era vivo,
quando lottava contro tutti:
uomini di panza
che non valgono neppure un soldo
padri senza figli
lupi senza pietà.

Parlo con lui vivo
non so parlare
con i morti.
L'aspetto giorno e notte,
ora si apre la porta
entra, mi abbraccia,
lo chiamo, è nella sua stanza
a studiare, ora esce,
ora torna, il viso
buio come la notte,
ma se ride è il sole
che spunta per la prima volta,
il sole bambino.

Questo non è mio figlio.
Questa bara piena
di brandelli di carne
non è di Peppino.

Qui dentro ci sono 
tutti i figli
non nati
di un'altra Sicilia.

(Felicia, la madre di Peppino Impastato. Cinisi, 1979)