martedì 22 febbraio 2011

UNA GERARCHIA CATTOLICA SEMPRE PIU' OMMOFOBICA E IPOCRITA


Un lettore su Famiglia Cristiana n. 8 del 20 febbraio, chiede quale sia "il pensiero della Chiesa cattolica sulle persone omosessuali". Il sacerdote Giordano Muraro, senza un piccolo commento, in cui magari l'autore della lettera sperava, riferisce: "Una sintesi sull'omosessualità è nei numeri 2357 - 2359 del Catechismo. Dice che: «La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile», ma chiede che gli omosessuali vengano «accolti con rispetto, compassione, delicatezza». Continua poi, il buon prete, citando sempre dal Catechismo: “Gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati…sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita”.

Allora, sperando che il lettore mi legga, un piccolo commento vorrei farlo io. Se io dicessi che i sacerdoti, oppure, non so, che le persone con i capelli rossi,  devono essere trattate con compassione, vale a dire compatite, assumerei una posizione razzista, in contrasto con la ragione e col Vangelo. Tale è la posizione della Chiesa Cattolica riguardo agli omosessuali: razzista. Non è possibile dimostrare in  base alle ragione e al Vangelo che gli atti disordinati e contro la legge naturale (quale?) siano peccaminosi. Imitare gli eunuchi, presi ad esempio da Gesù, in vista del regno dei cieli, non significherà per caso andare contro la legge naturale?

Elisa Merlo