Però è vero che puoi studiarlo con la rosa dei venti e imparare a riconoscerlo. Ma non a chiamarlo. Ci sono venti che annunciano pioggia, ma anche quelli che spazzano le nuvole. Venti caldi che arrivano dall'Africa. Quelli che squarciano anche le vele e quelli che accompagnano le onde spingendo le barche. Quelli che si insinuano tra le cime e diventano voci dell'aria. Venti dolci del Mediterraneo che accarezzano i capelli delle donne. Per questo è più giusto dire cambiamento del vento piuttosto che vento del cambiamento. Perché il vento è la più bella immagine della storia che non puoi costruire come una strada e si cerca le sue vie. Imprevedibile, incerta, improvvisa o lenta, la storia non è mai come appare. Perché a volte è carsica e ti sorprende. Ed è il bello del vivere.
Tonio Dell'Olio.