venerdì 28 ottobre 2011

NON PERDIAMO LE PROPORZIONI

La morte di un campione è pur sempre la morte di un uomo, come mille altri. Ciò comporta dolore ed emozioni forti. Ci sono affetti che si spezzano, progetti che finiscono e una famiglia nel dolore di una perdita irreparabile. Tutto questo esige rispetto.
Ma ogni giorno muoiono sul lavoro dei lavoratori in Italia come all'estero. A questi morti viene riservata una attenzione ben diversa. Spesso ci si limita a due righe di cronaca o addirittura tutto resta nel silenzio.
Anche questa è una delle tante disuguaglianze. L'informazione è totalmente " squilibrata"  e succube della cultura della notorietà, della celebrità o della ricchezza.
E' terribile il fatto che ci abituiamo a queste discriminazioni. Sembra tutto normale mentre è tutto immorale.