giovedì 30 giugno 2011

L'ASSEDIO

Parecchi mi telefonano per sapere quando arriverà la risposta alla loro mail.....Fino al 16 luglio sono letteralmente sotto un benevolo , ma faticoso assedio quotidiano di colloqui, incontri, gruppi. Dopo il 17 luglio riprenderò a rispondere alle lettere con maggior intensità.

"Ci metto due secondi a espellere Maroni"


Dunque il rais di Lega Nord perde colpi. In verità succede da un po’ di tempo. Le divergenze crescono e si rendono visibili. Del resto la padania non esiste. E’ una pura finzione recitata da Bossi e finanziata da Berlusconi.

Eppure l’alleanza di centrodestra non va in frantumi. Non c’è un pezzo di programma che serva al popolo italiano, non c’è una sola idea intelligente e lungimirante. Come si spiega? Il collante potente che tiene insieme i vari Scilipoti è solo e sempre il denaro. Il Cavaliere è “amato” solo perché assicura denaro, soldi, poltrone…

Intanto continuiamo a benedire coppie gay

Mentre le gerarchie si sono fermate, è importante che in parecchi gruppi e comunità della “chiesa di base” si continuino a celebrare i matrimoni di omosessuali e lesbiche credenti.

Ormai a livello ecumenico tale pratica cresce.

Questa svolta coinvolgerà progressivamente altri gruppi, altre comunità, altre chiese.

La gerarchia cattolica? Ora fa muro, ma dovrà arrendersi all’evidenza. Del resto l’amore vero non ha bisogno del “timbro“ della gerarchia. I credenti adulti, anche cattolici, sanno disobbedire ai gerarchi per obbedire alla coscienza e al Vangelo.

M.K.GANDHI

L'uomo diventa spesso ciò che crede di essere. Se continua a dire che non si riesce a fare una certa cosa, è possibile che alla fine si diventi realmente incapaci di farla.

COMMENTO ALLA LETTURA BIBLOICA

                                                     PER UNA VITA PIU' FELICE

 Matteo 11,25-30

In quel tempo Gesù disse: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.
Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero".

 
 
Gesù, nel suo viaggio verso Gerusalemme, si sente incompreso ed ostacolato. La similitudine dei bambini capricciosi e l'invettiva contro le "città" inaccoglienti come Coracin, Betsaida e Cafarnao segnalano le difficoltà e le opposizioni che il messaggio di Gesù incontra giorno dopo giorno.
Ma c'è il rovescio della medaglia che Matteo e Luca (in un contesto diverso) ci documentano.
Gesù compie una constatazione: i piccoli, addirittura gli infanti, capiscono ed accolgono il suo messaggio, mentre i sapienti e gli intelligenti non capiscono, restano ciechi e sordi.
Il linguaggio di Gesù è forte: è Dio stesso che nasconde ai sapienti e agli "intellettuali" per svelare ai piccoli. "Così, o Padre, ti è piaciuto".
Gesù conosceva le scritture che più volte avevano ribadito lo stesso concetto: "Perirà la sapienza dei sapienti e si eclisserà l'intelligenza degli intelligenti" (Isaia 29,14).
Di questo fatto Gesù ringrazia Dio e, nel testo parallelo del Vangelo di Luca, leggiamo che Gesù addirittura, prima di pronunciare queste parole, "esultò nello Spirito Santo" (Luca 10,21).
Dunque tutto è esattamente rovesciato: gli infanti capiscono e coloro che sono i cervelloni, i dispensatori del potere e del sapere sono incapaci di comprendere.
Succedeva al tempo di Gesù e succede ancora oggi. Chi è pieno di sè, dei suoi soldi, delle sue certezze e delle sue sicurezze è come imprigionato in un mondo di "cose" che gli impediscono di guardare la realtà con gli occhi "ingenui" di un bambino.
Oggi la profezia di un mondo nuovo, la "sapienza che grida nelle piazze" viene da chi nella chiesa e nella società sta "ai piani inferiori" o si è completamente collocato dalla parte dei più deboli.
Sono le "periferie", i "sotterranei della storia" gli spazi dai quali giunge il grido che invoca il cambiamento.
Altrove si disquisisce all'infinito di una continua crescita tecnologica, finanziaria, economica e consumistica.
Si studiano i mezzi per rilanciare i mercati, ma solo chi condivide la sorte, lo spazio e la condizione dei marginali, sposta l'accento e pone al centro la condivisione.
E il futuro del pianeta non è una crescita economica e produttiva infinita, ma una crescita nell'umanizzazione, nella cura del creato, nella condivisione.........
Affaticati e gravati...........
I tre ultimi versetti esprimono bene con quali occhi e con quali sentimenti Gesù guardava gli abitanti dei villaggi che attraversava.
Lungo i piccoli sentieri vedeva ciechi, storpi, mendicanti, uomini e donne ricurvi, stremati dalla fatica.
La loro vita era inoltre "gravata" da un cumulo di prescrizioni, di rituali e di imposizioni legalistiche da non lasciare vivere in pace.
Gesù che è "umile fin nel cuore" si sente in perfetta sintonia.
L'espressione greca è deliziosa, efficace: "tapeinòs te cardìa".
Gesù si sente anche lui un "tapino", un uomo debole che conosce la fatica di vivere dai giorni in cui aveva lavorato nella bottega di Giuseppe.
Egli vuole che questa gente gravata e affaticata trovi una pausa, trovi riposo.
Non si può vivere da uomini liberi, da donne libere sotto il giogo pesante di una fatica disumanizzante e d'un legalismo schiavizzante.
Gesù pensa ad un regno di Dio che è già in atto, da subito, da questo villaggio, da questa persona in carne ed ossa.
Egli non pensa illusoriamente a mettere in moto una rivoluzione sociale e religiosa e sa bene che solo Dio porterà a compimento totale il suo regno.
Ma per il Nazareno oggi bisogna dare corpo al regno di Dio, attuarlo ovunque si può.
Questo brano non poteva che suonare come una sfida ai signorotti locali della terra e agli osservanti religiosi che, come si legge in Matteo 23,4: "legano pesanti carichi e li pongono sulle spalle degli uomini, ma essi non vogliono smuoverli neppure con un  dito".
Allo stesso tempo entrava nel cuore di quegli abitanti dei villaggi come un invito a prendere sul serio la loro dignità, il loro diritto a lottare per una vita più serena, liberata dai fardelli inutili ed insopportabili.
Gesù, in una parola, dichiarava che i fardelli insopportabili non ce li mette Dio sulle spalle,
O ce li impongono con l'oppressione oppure siamo noi stessi che non ce li scrolliamo di dosso.
La strada che Gesù indica è un giogo soave, un peso leggero.
Il sogno di Dio è una creazione riconciliata, una "umanità più umanizzata" un cammino più felice. Il contrario è: ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri.
Ti prego, o Dio
Spesso anch'io conosco l'affanno e la fatica.
Qualche volta mi succede perchè mi carico da solo di pesi eccessivi.
Ma ogni giorno vedo una umanità affaticata e gravata da mille pesi: turni di lavoro stressanti, pendolarismo, precarietà, problemi di salute, sofferenze di ogni genere, ristrettezze, miseria, insicurezze, emarginazioni, violenza................
Aiutami a fare la mia piccola parte perchè cresca la pratica della condivisione che rende i pesi più leggeri e il giogo più soave..............
Tu, o Dio, sei amico della vita e non ti dai pace fino al giorno in cui ci sarà una terra "altra", un mondo "altro" in cui regni la giustizia.

ALEX LANGER

La "conversione ecologica" è cosa molto concreta; dall'uso di detersivi meno inquinanti alla rinuncia frequente all'automobile, dalla separazione dei rifiuti alla riduzione dei nostri consumi energetici. Occorrono comportamenti personali, ma anche "Decreti del Re"

mercoledì 29 giugno 2011

UN VESCOVO PADRONE

 

IL DIRITTO DI PREGARE PUBBLICAMENTE NEL NOSTRO TRENTINO VALE PER TUTTI O SOLO PER I CATTOLICI?

“Alcuni cittadini di Trento, per protesta, armati di avvocati e carte bollate hanno organizzato un ricorso, l’ennesimo, al Presidente della Repubblica addirittura, per impedire che la comunità dei musulmani possa disporre finalmente di un “centro islamico”. Persino la parola “moschea” è divenuta ormai impronunciabile.

Noi che siamo qui, in chiesa, perché abbiamo cara la nostra fede cristiana, dovremmo capire meglio di tutti che ad altri è cara la loro fede. La Chiesa cattolica ha fatto fatica a riconoscere il valore della libertà religiosa. La Costituzione italiana ci è arrivata prima, e certo Napolitano ne è a conoscenza. Fino al Concilio Vaticano II, per lu ghi secoli, i cattolici hanno ritenuto che la verità, la propria, andasse difesa prima della libera ricerca su Dio.

Ma adesso ci siamo arrivati. Quest’anno la giornata della pace è stata dedicata dal papa proprio alla libertà religiosa. Per tutti. Il primo giorno dell’anno abbiamo pregato in duomo con il vescovo e manifestato in tanti per le vie della città. E il Vangelo di oggi ci invita a donare anche la tunica e chi ci chiede il mantello. La fede si pratica così, ogni giorno, ha detto don Mauro nell’omelia.

Se i consigli parrocchiali del decanato di Trento, tutti insieme, preti e laici, prendessero posizione e alzassero la voce per fermare la libertà religiosa, sarebbe una testimonianza formidabile per la città. Assuma l’iniziativa, per primo, il consiglio parrocchiale di S. Antonio / Sacro Cuore.

La moschea, lo ha scritto a suo tempo un nostro parrocchiano che tutti conoscono, Piergiorgio Cattani, è un “elemento simbolico centrale” per una città che vuole essere accogliente.

Preghiamo per la libertà religiosa.

Ascoltaci Signore”

Un intervento di preghiera che, su iniziativa di uno dei fedeli presenti, veniva portato al settimanale diocesano Vita Trentina che lo riprendeva con il titolo: un invito ai Consigli pastorali di Trento: “prendiamo posizione per il centro islamico”.

 Purtroppo la settimana successiva il parroco don Renzo Caserotti impediva la lettura del ringraziamento alla comunità parrocchiale per questa intenzione di preghiera mandato dall’Imam Breigheche. E lo impediva autoritariamente non solo all’interno della celebrazione, ma anche dopo alla fine della messa spegnendo dalla sagrestia l’impianto di amplificazione rendendone così inudibile la lettura. Ecco il testo che il parroco non ha voluto far sentire:

“Carissimo fratello prof. Bert, sono parole toccanti quelle della preghiera, che ci incoraggiano di poter un giorno pronunciare la parola Moschea. Oggi abbiamo la paura di farlo. Mi piange il cuore a trovarmi con la mia comunità in questa situazione, in un Paese libero e in un Trentino cristiano. Pazienza, pregheremo di nascosto nelle nostre case! Visto che la preghiera musulmana è, secondo qualcuno, contro la legge, la loro legge.

Un abbraccio a lei e a tutti quelli che pensano così.

 Qualche giorno dopo al Centro Bernardo Clesio nel dibattito seguito a una conferenza tenuta da un padre gesuita e proposito del rapporto tra cristianesimo e Islam, molto aperto alla comprensione reciproca, il vescovo che presiedeva accanto al relatore negava, da padrone di casa, la parola a Silvano Bert, ricacciandolo al posto da cui si era alzato per intervenire. Forse avvertito di quanto accaduto nella parrocchia di S. Antonio e da quanto scritto su Vita Trentina temeva che parlasse della moschea a Trento?

 


PAGHEREMO NOI

La chiamano manovra, ma le cose sono semplici: noi cittadini meno abbienti pagheremo caro e pagheremo tutto. Avremo un pesante ticket al pronto soccorso e un vero assalto alle pensioni... Si tratta di una direzione di marcia ben chiara: i ricchi staranno sempre meglio e noi dovremo sopravvivere. I poveri vengono progressivamente abbandonati, la sanità "rarefatta", lo "stato sociale" privato di mezzi per interventi qualificati ed efficaci.

GRANDI APPETITI

La ruota gira. La carriera è sempre più all'ordine del giorno tra i concorrenti delle sedi episcopali.
Scola va Milano? Ecco che la corsa si riaccende...Chi andrà a Venezia? A chi bisogna legarsi in cordata per arrivarci? Conta di più  essere "spinti" e patrocinati da Bertone, da Gianni Letta o da Bagnasco? Novara è vacante? Chi partecipa alla gara?
Tutta questa "gara" piena di sgambetti e di sorpassi è posta sotto la bandiera dello Spirito Santo.....Amenità ecclesiastiche....L'istituzione ha una fortuna: ha la possibilità di assegnare cadreghini in continuazione e di accontentare molti aspiranti dai grandi appetiti. Ogni anno, anche solo in Italia, tra cardinali,vescovi, arcivescovi e nunzi apostolici si sistemano almeno venti cadreghini. Per questo i concorrenti sono sempre più numerosi. Ma c'è un guaio: quando si scatenano gli appetiti, sovente c'è un calo di qualità.
Sempre di più compaiono verscovi insignificanti, puri funzionari, allineati e coperti, madonnari e papalini. Per grazia di Dio qualche eccezione si trova sempre,specialmente tra i vescovi emeriti o tra quelli rimossi e "giubilati".

UNA LETTERA

ciao Sono un uomo 46 anni che vivo nel sud della Francia, con un
sacerdote di 70 anni.

RISPOSTA

Carissimo amico,
non posso che augurare ogni bene a te, al  prete con cui convivi. Sono felice che vi siate presi la libertà di vivere il vostro amore. Il Dio dell'amore vi accompagni per lungo tempo nella salute e nella serenità in fedeltà al Vangelo e in tranquilla disobbedienza al vaticano.
            Un forte abbraccio a voi
                                                        don Franco Barbe
ro

INCONTRO DI PRA CATINAT

Incontro di Pra’ Catinat.

Solo alcune note. Infatti è impossibile riprodurre anche solo parzialmente, comporre un riassunto dei quattro momenti di riflessione, di studio, di progettazione e di preghiera che hanno caratterizzato questo secondo incontro di Pra’ Catinat (24–26 giugno).

La sera di venerdì, abbiamo “mandato un saluto” a coloro che per motivi di lavoro e per la nascita di un figlio non potevano esserci tra noi.

La loro assenza numericamente è stata rimpiazzata da nuovi arrivi in maggioranza giovanili.

·        Venerdì dalle 21,30 alle 23,30 abbiamo lavorato sulla metodologia dei vari gruppi distinguendo tra gruppo biblico, corso biblico, corso di teologia per rendere più feconda la comunicazione, più proficuo il dialogo. Si tratta di “offrire proposte diverse” perché nessuno sia escluso. Luca Prola e Francesco Giusti ci hanno aiutato in questa chiarificazione.

Nel corso di teologia del pluralismo, che proseguirà anche quest’anno, è sembrato opportuno rispettare rigorosamente il metodo della lezione iniziale per poi dare voce al dialogo, alle domande, agli arricchimenti. Quindi due momenti ben caratterizzati.

·        Sabato mattino, dopo la preghiera proposta da Francesca, ho tentato di ripercorrere il cammino di Israele fino a Gesù sulla metafora del “regno di Dio”, seguendo gli studi di Meier e di Pagola. Ne è nato un dialogo creativo sulla “prassi del regno di Dio” oggi per noi con tali e tante sfaccettature che qui è impossibile ricordare.

·        Nel terzo incontro di sabato pomeriggio 25 giugno abbiamo trascorso ben oltre 3 ore ad interrogarci su “testimoniare e comunicare la fede nel Dio di Gesù” in famiglia, nei gruppi, in comunità, con particolare attenzione all’età adolescenziale. Ci ha guidati Francesca Giacone segnalando le nostre difficoltà di adulti e genitori. Ho proposto di avviarci alla “costruzione” di un gruppo mensile di 15-18 anni che prepari una rappresentazione sul Gesù storico come una nuova modalità di fare esperienza biblica. Marianna si propone come giovane regista…

La sera Fiorentina Charrier ci ha guidati in una preghiera che mettesse la gratitudine della nostra giornata davanti a Dio prima di salutare una decina di partecipanti che rientravano.

·        Domenica 26 abbiamo celebrato una eucaristia con chi si è aggiunto solo per la domenica. La predicazione di Luca Prola sulla pagina delle beatitudini “lucane” ci ha stimolati ad una condivisione molto profonda e gioiosa.

 

Da appuntare sull’agenda per tempo:

 

v    Domenica 28 agosto a Torino dalle 10,30 alle 15,30 incontro della comunità nascente in Via San Pio V, 17b.

v    Sabato 17 settembre: riprende il secondo anno di teologia del pluralismo religioso dalle 15,30 alle 18,15 a Torino in Via Buozzi 2 presso il Collegio de Salamanca.

v    Venerdì 23 settembre alle ore 18 in Via San Pio V, 17b riprende il corso biblico dalle 18 alle 19,30.

 

 

 

 

 

 

martedì 28 giugno 2011

UNA LETTERA

Caro don Franco, sono sempre stata impegnata nella chiesa ambrosiana. In questa diocesi, con Martini e Tettamanzi, sono rifiorite alcune voci e alcune esperienze che hanno il sapore del Vangelo. La scelta del cardinale Scola a vescovo di Milano mi sembra una sciagura. E' un personaggio completamente compromesso con il potere....Ho pianto di dolore e ho voluto mandare a lei questo sfogo. Voi preti di resistenza e opposizione non mollate....... La ricordo nelle mie preghiere.
                                        Lettera firmata

UNA RISPOSTA

Carissima signora E.L.,
Roma ha deciso di mandare a Milano un pompiere,  un normalizzatore, un amico degli affaristi della "compagnia delle opere". Ma non credo che la chiesa milanese sia una caserma, un insieme di cristiani minorenni.Molti uomini e molte donne, per obbedire al Vangelo, hanno imparato a disobbedire ai padroni ecclesiastici... Oggi a Milano avete l'occasione buona per compiere una resistenza attiva affinchè cresca una generazione di cristiani adulti.
A me non fanno paura i Bertone, Scola, Betori e cricca varia. Nel cuore della gente sono dei signor nessuno. Mi fanno paura i cattolici che tacciono, i preti che si adeguano, i teologi di corte, quelli che si lamentano sottovoce.
La cupola vaticana doveva controbilanciare il sindaco di sinistra. Per loro tutto si gioca sul potere.
Ma noi occupiamoci del Vangelo e dei più deboli della terra . Poi, ancora una volta, affidiamo a Dio nella preghiera e nell'impegno i piccoli semi che gettiamo nel solco del quotidiano.
Cara signora,  non molliamo....L'abbraccio di cuore.    don Franco

NOZZE GAY: NEW YORK DICE SI'

Lo Stato di New York riconosce le nozze gay. La legge passa grazie al sostegno di 4 senatori repubblicani. Il governatore Cuomo il regista dell’operazione. La comunità omosessuale in festa ora spera nell’effetto domino.

«So che farò dispiacere a molti, ma so anche che è un voto di coscienza. Hofatto la cosa giusta». Stephen Soland, repubblicano, due anni fa aveva bocciato la legge che ammetteva le nozze gay,un testo sovrapponibile a quello che il Senato dello Stato di New York ha appena approvato, anche con il suo voto. Grazie a Soland e ad altri tre repubblicani usciti dal coro, la legge che ha tenuto con il fiato sospeso fino all’ultimo la comunità gay è passata venerdì sera - notte in Italia - con 33 voti a favore e 29 contrari. Esplode la gioia in strada, il Greenwich village è in tripudio, coppie finora senza un vero diritto di cittadinanza si baciano, ballano, si abbracciano tra risate e lacrime. Lady Gagà posta su Twitter: «non riesco a smettere di piangere ». In piazza qualcuno grida senza più rabbia gli stessi slogan urlati contro Obama, così deciso nel riconoscere pari diritti ma tiepido sulle nozze gay. «Io sono qualcuno, merito la piena uguaglianza».

«STESSI DIRITTI» Parla di questo, di uguaglianza, Mark Grisanti, uno dei quattro repubblicani che hanno fatto la differenza. «Non posso negare a unapersona, aun essere umano, ad un contribuente, a un lavoratore, alla gente del mio distretto e di questo Stato, lo Stato di New York, e a quelle persone che lo hanno reso grande, gli stessi diritti che abbiamo io e mia moglie». Per il sindaco Michael Bloomberg è «un trionfo storico per l’eguaglianza e la libertà» e per la città che nella diversità ha da sempre trovato la sua forza. «Oggi siamo ancora più forti di ieri».

E' ORA DI DECIDERE

Partito Democratico presenterà il 4 luglio, in occasione della discussione sul bilancio della Camera, un ordine del giorno per abolire la pensione vitalizia dei parlamentari eletti a partire dalla prossima legislatura. Il segretario Pier Luigi Bersani sarà il primo firmatario del testo. Lo scopo, equiparare i costi della politica italiana con quelli europei e tagliare la voce di spesa che figura nel bilancio di quest'anno. "Non intendo concedere nulla all'antipolitica", dice Bersani, "ma rivendico una maggiore sobrietà. Quindi viene tolto quello che non è conosciuto in Europa, tipo i vitalizi dei parlamentari".  Matteo Rienzi condivide:"Meglio tardi che mai". Cauta apertura del Pdl; "Ma il vero taglio è quello sul numero dei parlamentari". L'Idv propone di tagliare le pensioni anche con effetto retroattivo.

DI PIETRO: COLPO DI SOLE


Di tanto in tanto ha i suoi colpi di sole. Interviste, dichiarazioni e incontri lasciano trapelare un uomo senza un progetto e un partito che rischia di sfasciarsi per le "ondulazioni", le "oscillazioni" di un leader generoso, ma confuso.

Speriamo che, passata l'arsura estiva, ritornino freschezza e chiarezza progettuale per non volgere la vela verso Scilipoti.

"LA PAUSA E' UN DIRITTO: NON BISOGNA RINUNCIARCI"


“Sembra una “trovata” per catturare l’attenzione del pubblico ribaltando la convinzione acquisita che invece lo stress fa male

“Sembra una “trovata” per catturare l’attenzione del pubblico ribaltando la convinzione acquisita che invece lo stress fa male”. Lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi, ordinario alla Sapienza, avverte che “tirando alle estreme conseguenze che un po’ di stress migliora la performance, il rischio è di veicolare l’idea che dobbiamo sempre essere iperproduttivi e ipercompetitivi”.

Perché, professore?

“Il funzionamento psichico e relazionale di ciascuno di noi ha un equilibrio: c’è chi è più felice con una vita “stressante” e chi ha bisogno di calma. Dai tempi di Freud conosciamo i significati positivi dell’ansia, purché non superino un certo “carico”, oltre il quale affetti, cognizioni e comportamenti tendono a disorganizzarsi e a “fallire”. Alla fine è il rapporto tra stress “gratificante” e stress “frustrante” a fare la differenza”.

Quali sono gli effetti negativi dello stress?

“Condizioni di pressione eccessiva producono sintomi fisici ed emotivi che non migliorano il benessere dell’individuo. Tra questi, la dissociazione tra affetti e comportamenti e possibili disorganizzazioni cognitive. Bisognerebbe chiedersi se la ricerca attiva dello stress non sia una fuga dai vuoti interiori: di cosa ha paura chi non si concede la libertà di fermarsi due ore?”

Qual è l’approccio giusto?

“Alle provocazioni di questa “neuroeconomia” preferisco il capability approach dell’economista Amartya Sen e della filosofa Martha Nussbaum: politica  ed economia non possono prescindere da una riflessione sulla dignità umana e dal riconoscimento della dimensione etica connessa ai processi produttivi e alle scelte pubbliche”. 

LA MADONNA IN TRASFERTA?


In questi giorni “l’elicottero della madonna”, con la statua della madonna di Fatima, arriva a Cavour, una piccola, bella e ricca cittadina vicino a Pinerolo. Tutto è pronto per l’atterraggio il 3 luglio. Dal parroco agli albergatori, tutto è in movimento. Qui, nella mia città, qualcuno mi ha parlato della “madonna degli affari”.

Dal 3 luglio al 10 luglio, quindi, la madonna di Fatima è in trasferta. E allora? A Fatima chiudono il Santuario? La madonna è stanca di stare ferma e vuole girare un po’ per il mondo? Non sembra proprio: secondo alcune fonti ben informate, ormai della madonna statuaria di Fatima hanno fatto parecchie copie. Lei può ormai essere onnipresente… Resta a Fatima e va in trasferta.

lunedì 27 giugno 2011

CHIESA LOCALE E DECISIONI: RICEVO DA DON FEDERICO BOLLETTIN

Mi ritengo un buon lettore di quotidiani,soprattutto quelli locali,ma non ho molto l'abitudine di soffermarmi su quelle pagine che raccolgono le lettere dei lettori.

E'un peccato! Dovrò imparare a non tralasciare queste pagine, perchè il più delle volte racchiudono riflessioni sulla realtà meno espressa e più vissuta ...
E così, questa settimana, mi sono imbattuto in una di queste lettere (che riporto in calce!!) su uno dei problemi più urgenti, ma anche il più sottaciuto: si chiude una comunità parrocchiale!!!
Ma come?? La Chiesa cattolica locale, che dovrebbe identificarsi nel proprio ministero evangelico, cioè nel proprio essere "BUONA NOVELLA" per l'uomo contemperaneo ... Proprio LEI chiude bottega???  E, si dà il caso, proprio con una decisione capace di infrangere il cuore di chi l'ha presa.
Ma chi l'ha presa questa decisione? E su quali basi? E, con chi, l'ha analizzata e vissuta?...
Che una "pecorella" di questa comunità ecclesiale si metta a scrivere ad un giornale, per chiedere delucidazioni in merito, mi sembra un fatto estremamente grave: dov'è finita la "ECCLESIA"? In essa qual è il ruolo del "popolo di Dio"?
La redazione risponde, dicendo, che è il momento di far emergere il laicato: certamente! ... Dopo avergli fatto trovare la porta dell'ovile chiusa!!!
Non si possono affidare compiti ad un laicato che non è mai stato fatto crescere e di cui non ci si è mai fidati!
Come potranno vivere il loro essere Chiesa quando sono stati relegati per anni a ruoli di "paggetti di corte"?
E quei momenti,definiti importantissimi,di condivisione ecclesiale,quali il Consiglio Pastorale Parrocchiale o il Consiglio Vicariale,a cosa servono? Oppure tutti quei numerosissimi incontri formativo-catechistici? Oppure quei bellissimi incontri di "agape fraterna"? ...
MI CHIEDO: CHE COS'E' LA CHIESA?  DA CHI E' FORMATA?  SU QUALI FONDAMENTA CRESCE E SI SVILUPPA?
Nel Vangelo di Giovanni leggo: - Non voi avete eletto me,ma io ho eletto voi e vi ho costituiti perchè andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga,affinchè qualsiasi cosa chiediate al Padre nel mio nome ve la dia. - (Gv15,16), e più avanti leggo ancora: - Questo vi ho detto perchè abbiate pace in me.In questo mondo avete da soffrire;ma abbiate coraggio:io ho vinto il mondo - (Gv16,33).
Non conosco la situazione di questa comunità cristiana della provincia di Bergamo e non voglio giudicare la presa di posizione dell'Ordinario,
ma se il messaggio fondamentale è : - Ed ecco:io sono con voi tutti i giorni,sino alla fine del mondo - (Mt28,20b), non è possibile che alcuni cristiani si sentano abbandonati o trattati come un'azienda che subisce una serie di tagli a causa dell'incapacità del datore di lavoro di trovare ... Operai ... Disposti a lavorare nella sua vigna!!!!
AGOSTINO, PRETE SPOSATO.


LE NUOVE NOMINE
Le decisioni sulla parrocchia di Zingonia
Spettabile redazione,
apprendiamo dal vostro giornale la spiacevole decisione della curia di «spostare» (diciamo così), sia il parroco che il curato della nostra parrocchia sita in Zingonia. Per noi comunità una doccia fredda, basiti,attoniti ed increduli per l'accaduto,non riusciamo a capacitarci
della decisione presa dalla curia di Bergamo, sulla base di cosa? Di numero di abitanti? Di cattolici frequentanti? Di entrata economica?
Nessuno ha chiesto alla comunità,nessun comunicato al consiglio pastorale, nessuna informazione in merito. Un solo,lancinante taglio netto a tutto ciò che in 10 anni, questi preti fantastici hanno costruito. La parrocchia è una parrocchia, viva,allegra, piena di bambini e giovani, e tornata a vivere grazie ai preti che «insieme» alla comunità hanno cooperato perché ciò potesse avvenire, in un paese dove l'integrazione, la
collaborazione era fondamentale per tutti noi. Nessuno ai piani alti della diocesi si è soffermato a pensare che forse la decisione presa era la peggiore in assoluto. Questo porterà ad una spersonalizzazione di una comunità, già ampiamente sofferente per altre problematiche
territoriali. Per noi, per i nostri ragazzi, per gli anziani era un punto di riferimento importantissimo;loro, i nostri preti, soprattutto per i giovani così restii a frequentare oratori e Messe, erano e sono a tutt'oggi importanti, fondamentali.
Sul vostro giornale si leggono solo fatti di cronaca su Zingonia,ma Zingonia non è solo cronaca, ma un paese, una comunità multietnica, unita,compatta e che non vuole far morire la propria identità.
_ M. CRISTINA FONTANELLA
una catechista,
giovane donna e credente
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Abbiamo fatto qualche telefonata per mettere insieme alcuni elementi di una risposta a una lettera che, ci pare, è dettata soltanto dalla passione per la Chiesa e per i problemi che la agitano.
Prima osservazione che ci è stata formulata. Queste decisioni non sono mai frutto di puro calcolo, sul numero dei cattolici o, peggio, sulle economie di una comunità, ma nascono da un insieme di valutazioni spesso molto varie. Del tipo: l'appartenenza allo stesso comune di una parrocchia vicina, l'omogeneità del territorio,le possibilità di collaborazione,le collaborazioni già in atto...
Seconda osservazione. La situazione della nostra diocesi in cui tutte le comunità, anche le più piccole, avevano un loro sacerdote è completamente cambiata. Ogni anno i sacerdoti in servizio diminuiscono,soprattutto i giovani. È necessario mettere in atto forme varie di collaborazione, forme nuove di presenza del sacerdote,forme sempre più significative di coinvolgimento dei laici. Minor presenza di preti
dovrebbe significare più comunità.
Ultima osservazione. Ci è stato assicurato che le decisioni sono dolorose per chi le subisce ma anche e soprattutto per chi le deve prendere. I superiori non sono degli impresari che tagliano il personale, ma «pastori» che, avendo presenti le esigenze di tutta la diocesi,cercano di dosare le decisioni in modo che il «male» di oggi possa diventare il bene di domanie la rinuncia di qualcuno possa essere un bene per la
Chiesa intera.
Non ci sono state fornite specifiche considerazioni su Zingonia e le persone interessate.
Anche Zingonia è un riflesso locale di un problema generale che sta toccando tutti, in maniera diretta o indiretta.
(da L'ECO DI BERGAMO,22-06-2011: LE LETTERE)

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NOSIGLIA NON CAPISCE

Eccome! Bisogna sostenere la famiglia sia con il matrimonio religioso che civile. Ma l'arcivescovo di Torino non capisce che per costruire stabilità serve allargare l'istituto familiare, non concentrarsi sul modello unico di famiglia. Occorrono una educazione affettiva e sessuale che né la chiesa ufficiale né le istituzioni assicurano in modo sufficiente in questa Italia.
Mettere sul gradino inferiore le coppie di fatto e bollare come patologiche quelle omosessuali non fa bene né alla famiglia, né alla società, né alle singole persone , né alla chiesa.

RIAPRIRE IL DIALOGO

UFFICIO STAMPA

Via dei Monti di Pietralata, 16

Andreina Albano

Tel. 06 41609267 – 348 3419402 albano@arci.it

www.ari.it

 
Fermare le forze dell’ordine

Aprire il dialogo con chi si oppone alla Tav in Val di Susa

La solidarietà dell’Arci ai manifestanti feriti

 

Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci

 

Quanto sta succedendo in Val di Susa in queste ore, dopo il blitz delle forze antisommossa,  è gravissimo e va immediatamente fermato.

 

Alle 6 di stamattina è scattato  l'attacco simultaneo a Chiomonte, Giaglione e in autostrada. Lancio di lacrimogeni ad altezza uomo dai blindati e dagli elicotteri. I bulldozzer sfondano recinzioni e presidi. In quella terribile confusione solo un fuggi fuggi generale ha evitato il peggio. Si scappa nei boschi ma molti finiscono nella maglie delle forze dell'ordine. Fra loro, anche una quindicina di manifestanti pacifici dei circoli Arci di Torino. Indietreggiano lentamente, mani alzate, chiedendo un po' di tempo per sgomberare ma vengono immediatamente attaccati. Ivo Ghignoli, dirigente di Arci Piemonte,  viene colpito prima da un lacrimogeno al braccio e poi gli viene spaccato il naso con una manganellata. Intanto il bombardamento dei lacrimogeni sparati dagli elicotteri continua anche nei boschi. Ugo Zamburro, medico e dirigente Arci di Torino, porta i primi soccorsi ai feriti, ma l'impresa è improba e si cerca di raggiungere l'ospedale di Susa e poi quelli di Torino. Tutto intorno è un disastro.

 

E'una brutta giornata per la democrazia.  Alla pacifica protesta di cittadine e cittadini, intere famiglie da giorni in presidio  a Maddalena di Chiomonte, non si può rispondere con la violenza e una brutale repressione.

 

E’ inaccettabile che si tenti di imporre con la forza alla popolazione locale una scelta che stravolgerebbe gli assetti del territorio, imponendo la realizzazione di un’opera costosa e inutile, come è stato dimostrato con fondate argomentazioni scientifiche.

 

La vittoria ai referendum del 12 e 13 giugno ci dice  che gli italiani vogliono essere protagonisti delle scelte che riguardano il loro futuro, a partire dalle decisioni che incidono sull’ambiente e il territorio in cui si vive.

 

Quei Sì contengono  la  richiesta di un diverso modello di sviluppo, a partire dalla tutela dei beni comuni, ma alludono anche alla necessità di una democratizzazione dei rapporti tra istituzioni e cittadini, che chiedono con forza di essere partecipi dei  momenti decisionali.

 

Questa richiesta non può più essere ignorata, tanto meno messa a tacere con l’intervento violento delle forze dell’ordine, che vanno fermate, subito.

 

L’Arci è vicina ai manifestanti feriti, conferma il suo impegno a fianco della popolazione della Val di Susa e sarà presente alle mobilitazioni di solidarietà organizzate in varie città d’Italia.

 

27 giugno 2011

 

domenica 26 giugno 2011

TUTTI?

I politici e gli amministratori del partito delle libertà (PDL) e dell'UDC sono tutti corrotti? Forse, riflettendoci bene, è meglio dire quasi tutti. Sì, lasciamo il quasi, ma certo è che da Roma a Parma, dal Piemonte alla Sicilia quelli dell'UDC li trovi spessissimo con le " mani sporche". Per il PDL il "quasi" è superfluo.

DATA STORICA

Persino alcuni repubblicani hanno votato a favore dei matrimoni gay e New York.
Finalmente un altro passo è stato compiuto ed è un passo storico che avrà una grande forza di trascinamento.
Non è solo  una vittoria degli omosessuali e lesbiche. E' un grande avanzamento di civiltà. Moltissimi cristiani si sono uniti alla festa dell'intera città.
Solo più Borghezio e Bertone sono contrari....

ELLEKAPPA

La Lega                    Per farsi vedere
ha seri                      si arrampica
problemi                   sulla mondezza
interni

LUIGI DE MAGISTRIS

" La camorra ostacola la nostra rivoluzione ambientale a Napoli. Gli ambienti criminali, affaristi, e talvolta politici, non ci mettono i tappeti rossi. Ma andremo fino in  fondo per risolvere questa situazione".

FINALMENTE I VALDESI SI DECIDONO


 

Testimoniare il dono ricevuto. A Milano la prima benedizione di una coppia omosessuale valdese

Luca Maria Negro
Riforma, 24 giugno

Ciro e Guido, la coppia che oltre un anno fa aveva chiesto al Concistoro valdese di Milano un culto di benedizione della loro unione, potrà finalmente condividere «il dono dell’amore che li lega l’uno all’altro». A fare da «apripista» era stata la Chiesa valdese di Trapani, dove il 7 aprile 2010 era stata benedetta l’unione di due donne luterane. Allora si era trattato in qualche modo di un gesto di «ospitalità ecumenica», e il Consiglio di chiesa di Trapani e Marsala aveva auspicato che il Sinodo discutesse la questione della benedizione di coppie omosessuali, «fornendo alle chiese un orientamento più esplicito al riguardo».

Al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, nell’agosto 2010, la Commissione d’esame aveva avviato la discussione leggendo uno stralcio di una lettera di una coppia gay al Concistoro della Chiesa valdese di Milano, che chiedeva che la loro unione fosse benedetta – non rivendicando la benedizione come un diritto ma come un «dono», nel segno della grazia.

Dopo un dibattito al tempo stesso sofferto e vivace, il Sinodo prendeva a grande maggioranza una storica decisione: «Consapevole del fatto che la benedizione (… ) testimonia un riconoscimento e una condivisione annunciata e proclamata della Grazia di Dio rivolta a ogni creatura umana», il Sinodo «esprime con forza la sua convinzione che le parole e la prassi di Gesù, così come esse ci sono testimoniate negli Evangeli, non possono che chiamarci all’accoglienza di ogni esperienza e di ogni scelta improntate all’amore quale dono di Dio, liberamente e consapevolmente vissuto e scelto».

Di conseguenza, il Sinodo affermava che «ove sorelle e fratelli membri della nostra Chiesa o appartenenti a una Chiesa evangelica richiedano la benedizione di una unione omosessuale si proceda nel cammino di condivisione e di testimonianza e, laddove la chiesa locale abbia raggiunto un consenso maturo e rispettoso delle diverse posizioni, essa si senta libera di prendere le decisioni conseguenti, rimanendo in costruttivo contatto con gli appositi organismi».

Guido e Ciro: è il nome dei due credenti che avevano scritto al Concistoro milanese. La loro unione sarà benedetta domenica prossima, 26 giugno, nel corso del culto domenicale nella Chiesa valdese di via Sforza. Si tratta della prima benedizione di una coppia gay dopo la decisione sinodale. «Siamo calmi e sereni», dice il pastore titolare della chiesa valdese di Milano, Giuseppe Platone.

E prosegue: «Come comunità rispondiamo ad una precisa domanda che ci è stata rivolta oltre un anno fa. Si tratta di una coppia di credenti che conosciamo molto bene da anni. Guido è valdese e Ciro è di famiglia battista. Essi non chiedono tanto che venga rispettato un loro diritto – questo spetterebbe allo stato che su questa specifica materia è in grave ritardo e sappiamo anche il perché – quanto di testimoniare di un dono ricevuto, di poter condividere, con la loro comunità di fede, e quindi rendere manifesto il dono dell’amore che li lega l’uno all’altro.

In realtà Guido e Ciro sono già stati benedetti nella loro vita, ora è giunto il momento in cui lo vogliono esprimere durante il culto. Come comunità ne abbiamo parlato in varie occasioni, abbiamo fatto un cammino insieme maturando un vasto consenso nel rispondere affermativamente a questa loro domanda. Sicché siamo ora pronti, in accordo con il Sinodo valdese, ad invocare la benedizione del Signore su questo amore responsabile, reciproco, libero.

Non sacralizziamo nessun rapporto; semplicemente, lungo questo cammino di ricerca di fedeltà al Signore, chiediamo a Dio di accompagnare e ispirare questi nostri fratelli che si amano. Ma è una cosa bellissima, mi scandalizzano piuttosto l’ipocrisia o quell’acido letteralismo che vorrebbe riaffermare le discriminazioni. Voltiamo pagina insieme a tanta parte del protestantesimo nel mondo. I giudizi definitivi li lasciamo al Signore, noi tentiamo un cammino di fedeltà all’Evangelo».

Il culto di benedizione sarà presieduto, oltre che da Platone, dalla pastora Anne Zell di Brescia, che nei suoi anni di ministero a Milano ha seguito da vicino la coppia.


IL SOTTOSEGRETARIO LETTA

Letta, l’uomo più viscido di questo governo, trema. Lui, grande amico del cardinale Bertone, ora è in agitazione. Preme perché a Milano arrivi un arcivescovo amico come Scola. La conferenza dei vescovi italiani vorrebbe un uomo più aperto e conciliare. Si tratta di giorni e arriva la decisione.

Berlusconi supplica: abbiamo perso le amministrative, abbiamo perso il sindaco di Milano, abbiamo perso i referendum: dobbiamo almeno avere come cardinale uno dei nostri.  

venerdì 24 giugno 2011

Commento alla lettura biblica


NESSUN CANNIBALISMO

Giovanni cap. 6, vs. 51 - 58
 
51 Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo. 52 I Giudei dunque disputavano fra di loro, dicendo: Come mai può costui darci a mangiare la sua carne? 53 Perciò Gesù disse loro: In verità, in verità io vi dico che se non mangiate la carne del Figliuol dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. 57 Come il vivente Padre mi ha mandato e io vivo a cagion del Padre, così chi mi mangia vivrà anch'egli a cagion di me. 58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non qual era quello che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno.
 
 
La chiesa cattolica inventò la festa del Corpus Domini ("Corpo del Signore") nel tredicesimo secolo. Essa fu celebrata la prima volta nella diocesi di Liegi nel 1246. Papa Urbano IV, già autorevole esponente del clero di Liegi, nel 1264 la estese a tutta la chiesa e ne stabilì la celebrazione il giovedì dopo l'ottava di Pentecoste.
Da pochi anni la festa viene celebrata la domenica successiva.
E' interessante notare che il papa, nel decreto di erezione di tale festa, scrisse che essa veniva istituita "per confondere le infedeltà e l'insania degli eretici".
 Ma quasi nessuno diede retta a papa Urbano  e nel 1314 dovette intervenire di autorità Papa Clemente V per fare applicare tale decreto. Qualche decennio dopo nacque la  "solenne processione" del Corpus Domini.
Su questa festa, nata in aperta polemica con chiunque manifestasse un pensiero diverso dalla gerarchia romana (basta poco a volte per essere definiti e squalificati a volte come eretici!), non si è mai spenta la disputa nelle chiese cristiane e anche all'interno della stessa chiesa cattolica.
E' comprensibile che anche questo passaggio del "mangiare il pane" all'adorazione dell'ostia santa (come si diceva) abbia suscitato nelle chiese e tra i teologi molte perplessità e molte opposizioni.
La Scrittura, infatti, non dice mai di adorare il pane Eucaristico, ma di mangiarlo.
Così pure come si potevano costringere i cattolici a credere in una presenza "reale" di Gesù, fisica e oggettiva, mentre per secoli era stata diffusissima l'interpretazione simbolica di "questo è il mio corpo" e "questo è il mio sangue?
Le decisione gerarchiche già allora non parvero convincenti e nei secoli le parole bibliche sono sempre più apparse suscettibili di altre interpretazioni.
Oggi  la teologia eucaristica, cioè il modo di comprendere la cena del Signore o Eucarestia, è molto variegata anche dentro la chiesa Cattolica.
Questa molteplicità è certamente un grande bene perchè rispecchia le molteplici interpretazioni che della cena eucaristica sono avvenute nelle chiese cristiane, nelle ricerche bibliche e teologiche di questi venti secoli.
Questa libertà di scegliere tra diverse interpretazioni s'aggiunge ad un altro fatto molto positivo.
Infatti la molteplicità delle interpretazioni teologiche coesiste felicemente con alcuni elementi che convergono in unità, anzi consolidano la nostra unità di fede.
 
Diverse Interpretazioni
 
Molti cattolici, più vicini alle posizioni che la gerarchia andò precisando e fissando con ripetuti documenti, pensando che "nel Santissimo Sacramento dell'Eucarestia è contenuto veramente, realmente, sostanzialmente il Corpo e il Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo con l'anima e la divinità e, quindi, il Cristo tutto intero".
In tale presenza "reale" Cristo tutto intero si fa presente.
"Cristo è tutto e integro presente in ciascuna sua parte; perciò la frazione del pane non divide Cristo" (dal catechismo della Chiesa Cattolica).
"Mediante la consacrazione si opera la transustanziazione  del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo" (ivi pag. 366).
Questo ci veniva insegnato un tempo nel catechismo.
Oggi, accanto a questa, c'è un'interpretazione diversa.
Molti altri, cattolici e non, leggono in questo invito di Gesù a mangiare il suo corpo e a bere il suo sangue, la possibilità che ci è offerta di entrare in profonda comunione di pensieri e di vita con Gesù, di esperimentare la sua presenza nel nostro cammino, di ispirarci a lui nelle nostre scelte.
Questo mangiare il corpo e bere il sangue non indicano carne e sangue da macelleria, ma il dono e l'impegno di legare la nostra vita a quella di Gesù.
Quel pezzo di pane rimane pane; così pure il vino. In questa prospettiva teologica è centrale vedere che significato ha, nel disegno di Dio, quel pane condiviso, quel pane mangiato dopo aver benedetto Dio che ce l'ha donato, quel pane che Gesù nella sua quotidianità spezzava con vicini e lontani, con i perduti e i peccatori, con pagani e prostitute.
Se non si legge in questo spezzare il pane al cospetto di Dio qualcosa che imprime una nuova direzione alla nostra vita quotidiana, allora il rischio è di trastullarci in cerimonie evasive.
Dio, attraverso l'opera e il messaggio di Gesù, forse non ha interesse  a cambiare la "sostanza" del pane e del vino.
Quello che deve cambiare è la "sostanza" della nostra vita. In questa prospettiva non esiste nessuna parola magica, potente o sacerdotale che trasformi un pezzo di pane, ma ci si affida, come Gesù, all'amore e alla parola di Dio che può lentamente cambiare le nostre vite.
 
Un sentiero cresce
 
Ecco dove, aldilà delle diverse interpretazioni teologiche molti cristiani/e stanno addentrandosi in un cammino comune.
Essi celebrano l'Eucarestia (che nei primi secoli poteva essere presieduta da un uomo o da una donna) per lodare Dio dei beni che da Lui ricevono, per fare memoria della vita di Gesù, per imparare a condividere, a rompere l'egoismo dei nostri cenacoli chiusi, per ricordare che non possiamo vivere in pace finchè il mondo è una macchina per escludere più che un luogo per accogliere, che non possiamo accumulare se "spezziamo e dividiamo questo pane".
La comunità cristiana che celebra l'eucarestia vuole pregare Dio perchè dia ai fratelli e alle sorelle la forza di continuare nella vita di ogni giorno il cammino di Gesù.
Che senso ha dividerci tra di noi quando ci unisce un nucleo di fede così consistente?
Ecco perchè io, se sono cattolico, ora finalmente posso, qualora se ne presenti l'occasione, partecipare con gioia all'eucarestia in una parrocchia che ha sensibilità diverse dalla mia, in una comunità di base, in una chiesa protestante.
Non è importante che presieda un uomo o una donna, ma è essenziale che la piccola o grande assemblea, radunata nel nome di Gesù, possa ascoltare la Parola di Dio e ricevere il "cibo" che dà la forza per amare di più, per condividere più profondamente le gioie, le speranze, le sofferenze e le povertà dei vicini e dei lontani.
 
Caro Dio,
sarebbe troppo semplice se "fare la comunione" significasse ciucciarsi un'ostia contenente Gesù.
Sarebbe una digestione da nulla. Ben altra cosa è mangiare quel pane che è simbolo della vita e delle scelte di Gesù.
Aiutaci a dare il vero significato all'eucarestia e soprattutto a trasformare in vita quotidiana il messaggio del profeta di Nazaret che Tu hai regalato al mondo e a ciascuno/a di noi.
 
 


PISAPIA


A Milano non ci saranno più auto blu di rappresentanza, ma solo piccole utilitarie in condivisione, “utilizzate con la dovuta sobrietà”

Una bella e concreta notizia che sembra “una piccola cosa”, ma costituisce un segnale concreto di chi pensa al bene comune e non all’immagine e al privilegio. Intanto un enorme risparmio per la città.

IL DUBBIO E LA FEDE

 
" il dubbio è l'anticamera della conoscenza ed è, sebbene non sembri vero
o risulti paradossale, un ingrediente dinamico della fede, poichè chi non ha
la capacità di dubitare - i dogmatici e i totalitari - crederà alla cieca e
una "fede cieca", come tutti sanno, non è fede ma fanatismo e oscurantismo."
 
tratta dal libretto " Liberare la teologia" di Gumersindo Lorenzo Salas  ed.La meridiana

PER I CONTATTI PERSONALI

 Siccome luglio e agosto sono mesi di numerosi contatti:

-         Pregherei di usare il più possibile il telefono fisso 0121-72857.

-         Per chi non ha internet indirizzare a casa mia in Via Gioberti, 6 – 10064 Pinerolo.

-         Prenotare l’incontro almeno 15 giorni in anticipo.

-         Non rispondo mai alle e-mail prima di quindici giorni dall’arrivo.

-         In genere gli incontri e dialoghi personali hanno luogo a Pinerolo in Corso Torino 288, nella sede della comunità cristiana di base

-     Non sono abituato agli sms e quindi non rispondo.