giovedì 30 giugno 2011
L'ASSEDIO
"Ci metto due secondi a espellere Maroni"
Dunque il rais di Lega Nord perde colpi. In verità succede da un po’ di tempo. Le divergenze crescono e si rendono visibili. Del resto la padania non esiste. E’ una pura finzione recitata da Bossi e finanziata da Berlusconi.
Eppure l’alleanza di centrodestra non va in frantumi. Non c’è un pezzo di programma che serva al popolo italiano, non c’è una sola idea intelligente e lungimirante. Come si spiega? Il collante potente che tiene insieme i vari Scilipoti è solo e sempre il denaro. Il Cavaliere è “amato” solo perché assicura denaro, soldi, poltrone…
Intanto continuiamo a benedire coppie gay
Ormai a livello ecumenico tale pratica cresce.
Questa svolta coinvolgerà progressivamente altri gruppi, altre comunità, altre chiese.
La gerarchia cattolica? Ora fa muro, ma dovrà arrendersi all’evidenza. Del resto l’amore vero non ha bisogno del “timbro“ della gerarchia. I credenti adulti, anche cattolici, sanno disobbedire ai gerarchi per obbedire alla coscienza e al Vangelo.
M.K.GANDHI
COMMENTO ALLA LETTURA BIBLOICA
In quel tempo Gesù disse: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.
Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero".
ALEX LANGER
mercoledì 29 giugno 2011
UN VESCOVO PADRONE
IL DIRITTO DI PREGARE PUBBLICAMENTE NEL NOSTRO TRENTINO VALE PER TUTTI O SOLO PER I CATTOLICI?
“Alcuni cittadini di Trento, per protesta, armati di avvocati e carte bollate hanno organizzato un ricorso, l’ennesimo, al Presidente della Repubblica addirittura, per impedire che la comunità dei musulmani possa disporre finalmente di un “centro islamico”. Persino la parola “moschea” è divenuta ormai impronunciabile.
Noi che siamo qui, in chiesa, perché abbiamo cara la nostra fede cristiana, dovremmo capire meglio di tutti che ad altri è cara la loro fede. La Chiesa cattolica ha fatto fatica a riconoscere il valore della libertà religiosa. La Costituzione italiana ci è arrivata prima, e certo Napolitano ne è a conoscenza. Fino al Concilio Vaticano II, per lu ghi secoli, i cattolici hanno ritenuto che la verità, la propria, andasse difesa prima della libera ricerca su Dio.
Ma adesso ci siamo arrivati. Quest’anno la giornata della pace è stata dedicata dal papa proprio alla libertà religiosa. Per tutti. Il primo giorno dell’anno abbiamo pregato in duomo con il vescovo e manifestato in tanti per le vie della città. E il Vangelo di oggi ci invita a donare anche la tunica e chi ci chiede il mantello. La fede si pratica così, ogni giorno, ha detto don Mauro nell’omelia.
Se i consigli parrocchiali del decanato di Trento, tutti insieme, preti e laici, prendessero posizione e alzassero la voce per fermare la libertà religiosa, sarebbe una testimonianza formidabile per la città. Assuma l’iniziativa, per primo, il consiglio parrocchiale di S. Antonio / Sacro Cuore.
La moschea, lo ha scritto a suo tempo un nostro parrocchiano che tutti conoscono, Piergiorgio Cattani, è un “elemento simbolico centrale” per una città che vuole essere accogliente.
Preghiamo per la libertà religiosa.
Ascoltaci Signore”
Un intervento di preghiera che, su iniziativa di uno dei fedeli presenti, veniva portato al settimanale diocesano Vita Trentina che lo riprendeva con il titolo: un invito ai Consigli pastorali di Trento: “prendiamo posizione per il centro islamico”.
Purtroppo la settimana successiva il parroco don Renzo Caserotti impediva la lettura del ringraziamento alla comunità parrocchiale per questa intenzione di preghiera mandato dall’Imam Breigheche. E lo impediva autoritariamente non solo all’interno della celebrazione, ma anche dopo alla fine della messa spegnendo dalla sagrestia l’impianto di amplificazione rendendone così inudibile la lettura. Ecco il testo che il parroco non ha voluto far sentire:
“Carissimo fratello prof. Bert, sono parole toccanti quelle della preghiera, che ci incoraggiano di poter un giorno pronunciare la parola Moschea. Oggi abbiamo la paura di farlo. Mi piange il cuore a trovarmi con la mia comunità in questa situazione, in un Paese libero e in un Trentino cristiano. Pazienza, pregheremo di nascosto nelle nostre case! Visto che la preghiera musulmana è, secondo qualcuno, contro la legge, la loro legge.
Un abbraccio a lei e a tutti quelli che pensano così.
Qualche giorno dopo al Centro Bernardo Clesio nel dibattito seguito a una conferenza tenuta da un padre gesuita e proposito del rapporto tra cristianesimo e Islam, molto aperto alla comprensione reciproca, il vescovo che presiedeva accanto al relatore negava, da padrone di casa, la parola a Silvano Bert, ricacciandolo al posto da cui si era alzato per intervenire. Forse avvertito di quanto accaduto nella parrocchia di S. Antonio e da quanto scritto su Vita Trentina temeva che parlasse della moschea a Trento?
PAGHEREMO NOI
GRANDI APPETITI
Scola va Milano? Ecco che la corsa si riaccende...Chi andrà a Venezia? A chi bisogna legarsi in cordata per arrivarci? Conta di più essere "spinti" e patrocinati da Bertone, da Gianni Letta o da Bagnasco? Novara è vacante? Chi partecipa alla gara?
Tutta questa "gara" piena di sgambetti e di sorpassi è posta sotto la bandiera dello Spirito Santo.....Amenità ecclesiastiche....L'istituzione ha una fortuna: ha la possibilità di assegnare cadreghini in continuazione e di accontentare molti aspiranti dai grandi appetiti. Ogni anno, anche solo in Italia, tra cardinali,vescovi, arcivescovi e nunzi apostolici si sistemano almeno venti cadreghini. Per questo i concorrenti sono sempre più numerosi. Ma c'è un guaio: quando si scatenano gli appetiti, sovente c'è un calo di qualità.
Sempre di più compaiono verscovi insignificanti, puri funzionari, allineati e coperti, madonnari e papalini. Per grazia di Dio qualche eccezione si trova sempre,specialmente tra i vescovi emeriti o tra quelli rimossi e "giubilati".
RISPOSTA
non posso che augurare ogni bene a te, al prete con cui convivi. Sono felice che vi siate presi la libertà di vivere il vostro amore. Il Dio dell'amore vi accompagni per lungo tempo nella salute e nella serenità in fedeltà al Vangelo e in tranquilla disobbedienza al vaticano.
Un forte abbraccio a voi
don Franco Barbero
INCONTRO DI PRA CATINAT
Incontro di Pra’ Catinat.
Solo alcune note. Infatti è impossibile riprodurre anche solo parzialmente, comporre un riassunto dei quattro momenti di riflessione, di studio, di progettazione e di preghiera che hanno caratterizzato questo secondo incontro di Pra’ Catinat (24–26 giugno).
La sera di venerdì, abbiamo “mandato un saluto” a coloro che per motivi di lavoro e per la nascita di un figlio non potevano esserci tra noi.
La loro assenza numericamente è stata rimpiazzata da nuovi arrivi in maggioranza giovanili.
· Venerdì dalle 21,30 alle 23,30 abbiamo lavorato sulla metodologia dei vari gruppi distinguendo tra gruppo biblico, corso biblico, corso di teologia per rendere più feconda la comunicazione, più proficuo il dialogo. Si tratta di “offrire proposte diverse” perché nessuno sia escluso. Luca Prola e Francesco Giusti ci hanno aiutato in questa chiarificazione.
Nel corso di teologia del pluralismo, che proseguirà anche quest’anno, è sembrato opportuno rispettare rigorosamente il metodo della lezione iniziale per poi dare voce al dialogo, alle domande, agli arricchimenti. Quindi due momenti ben caratterizzati.
· Sabato mattino, dopo la preghiera proposta da Francesca, ho tentato di ripercorrere il cammino di Israele fino a Gesù sulla metafora del “regno di Dio”, seguendo gli studi di Meier e di Pagola. Ne è nato un dialogo creativo sulla “prassi del regno di Dio” oggi per noi con tali e tante sfaccettature che qui è impossibile ricordare.
· Nel terzo incontro di sabato pomeriggio 25 giugno abbiamo trascorso ben oltre 3 ore ad interrogarci su “testimoniare e comunicare la fede nel Dio di Gesù” in famiglia, nei gruppi, in comunità, con particolare attenzione all’età adolescenziale. Ci ha guidati Francesca Giacone segnalando le nostre difficoltà di adulti e genitori. Ho proposto di avviarci alla “costruzione” di un gruppo mensile di 15-18 anni che prepari una rappresentazione sul Gesù storico come una nuova modalità di fare esperienza biblica. Marianna si propone come giovane regista…
La sera Fiorentina Charrier ci ha guidati in una preghiera che mettesse la gratitudine della nostra giornata davanti a Dio prima di salutare una decina di partecipanti che rientravano.
· Domenica 26 abbiamo celebrato una eucaristia con chi si è aggiunto solo per la domenica. La predicazione di Luca Prola sulla pagina delle beatitudini “lucane” ci ha stimolati ad una condivisione molto profonda e gioiosa.
Da appuntare sull’agenda per tempo:
v Domenica 28 agosto a Torino dalle 10,30 alle 15,30 incontro della comunità nascente in Via San Pio V, 17b.
v Sabato 17 settembre: riprende il secondo anno di teologia del pluralismo religioso dalle 15,30 alle 18,15 a Torino in Via Buozzi 2 presso il Collegio de Salamanca.
v Venerdì 23 settembre alle ore 18 in Via San Pio V, 17b riprende il corso biblico dalle 18 alle 19,30.
martedì 28 giugno 2011
UNA LETTERA
Lettera firmata
UNA RISPOSTA
Roma ha deciso di mandare a Milano un pompiere, un normalizzatore, un amico degli affaristi della "compagnia delle opere". Ma non credo che la chiesa milanese sia una caserma, un insieme di cristiani minorenni.Molti uomini e molte donne, per obbedire al Vangelo, hanno imparato a disobbedire ai padroni ecclesiastici... Oggi a Milano avete l'occasione buona per compiere una resistenza attiva affinchè cresca una generazione di cristiani adulti.
A me non fanno paura i Bertone, Scola, Betori e cricca varia. Nel cuore della gente sono dei signor nessuno. Mi fanno paura i cattolici che tacciono, i preti che si adeguano, i teologi di corte, quelli che si lamentano sottovoce.
La cupola vaticana doveva controbilanciare il sindaco di sinistra. Per loro tutto si gioca sul potere.
Ma noi occupiamoci del Vangelo e dei più deboli della terra . Poi, ancora una volta, affidiamo a Dio nella preghiera e nell'impegno i piccoli semi che gettiamo nel solco del quotidiano.
Cara signora, non molliamo....L'abbraccio di cuore. don Franco
NOZZE GAY: NEW YORK DICE SI'
Lo Stato di New York riconosce le nozze gay. La legge passa grazie al sostegno di 4 senatori repubblicani. Il governatore Cuomo il regista dell’operazione. La comunità omosessuale in festa ora spera nell’effetto domino. |
«So che farò dispiacere a molti, ma so anche che è un voto di coscienza. Hofatto la cosa giusta». Stephen Soland, repubblicano, due anni fa aveva bocciato la legge che ammetteva le nozze gay,un testo sovrapponibile a quello che il Senato dello Stato di New York ha appena approvato, anche con il suo voto. Grazie a Soland e ad altri tre repubblicani usciti dal coro, la legge che ha tenuto con il fiato sospeso fino all’ultimo la comunità gay è passata venerdì sera - notte in Italia - con 33 voti a favore e 29 contrari. Esplode la gioia in strada, il Greenwich village è in tripudio, coppie finora senza un vero diritto di cittadinanza si baciano, ballano, si abbracciano tra risate e lacrime. Lady Gagà posta su Twitter: «non riesco a smettere di piangere ». In piazza qualcuno grida senza più rabbia gli stessi slogan urlati contro Obama, così deciso nel riconoscere pari diritti ma tiepido sulle nozze gay. «Io sono qualcuno, merito la piena uguaglianza». «STESSI DIRITTI» Parla di questo, di uguaglianza, Mark Grisanti, uno dei quattro repubblicani che hanno fatto la differenza. «Non posso negare a unapersona, aun essere umano, ad un contribuente, a un lavoratore, alla gente del mio distretto e di questo Stato, lo Stato di New York, e a quelle persone che lo hanno reso grande, gli stessi diritti che abbiamo io e mia moglie». Per il sindaco Michael Bloomberg è «un trionfo storico per l’eguaglianza e la libertà» e per la città che nella diversità ha da sempre trovato la sua forza. «Oggi siamo ancora più forti di ieri». |
E' ORA DI DECIDERE
DI PIETRO: COLPO DI SOLE
Di tanto in tanto ha i suoi colpi di sole. Interviste, dichiarazioni e incontri lasciano trapelare un uomo senza un progetto e un partito che rischia di sfasciarsi per le "ondulazioni", le "oscillazioni" di un leader generoso, ma confuso.
Speriamo che, passata l'arsura estiva, ritornino freschezza e chiarezza progettuale per non volgere la vela verso Scilipoti.
"LA PAUSA E' UN DIRITTO: NON BISOGNA RINUNCIARCI"
“Sembra una “trovata” per catturare l’attenzione del pubblico ribaltando la convinzione acquisita che invece lo stress fa male”. Lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi, ordinario alla Sapienza, avverte che “tirando alle estreme conseguenze che un po’ di stress migliora la performance, il rischio è di veicolare l’idea che dobbiamo sempre essere iperproduttivi e ipercompetitivi”.
Perché, professore?
“Il funzionamento psichico e relazionale di ciascuno di noi ha un equilibrio: c’è chi è più felice con una vita “stressante” e chi ha bisogno di calma. Dai tempi di Freud conosciamo i significati positivi dell’ansia, purché non superino un certo “carico”, oltre il quale affetti, cognizioni e comportamenti tendono a disorganizzarsi e a “fallire”. Alla fine è il rapporto tra stress “gratificante” e stress “frustrante” a fare la differenza”.
Quali sono gli effetti negativi dello stress?
“Condizioni di pressione eccessiva producono sintomi fisici ed emotivi che non migliorano il benessere dell’individuo. Tra questi, la dissociazione tra affetti e comportamenti e possibili disorganizzazioni cognitive. Bisognerebbe chiedersi se la ricerca attiva dello stress non sia una fuga dai vuoti interiori: di cosa ha paura chi non si concede la libertà di fermarsi due ore?”
Qual è l’approccio giusto?
“Alle provocazioni di questa “neuroeconomia” preferisco il capability approach dell’economista Amartya Sen e della filosofa Martha Nussbaum: politica ed economia non possono prescindere da una riflessione sulla dignità umana e dal riconoscimento della dimensione etica connessa ai processi produttivi e alle scelte pubbliche”.
LA MADONNA IN TRASFERTA?
Dal 3 luglio al 10 luglio, quindi, la madonna di Fatima è in trasferta. E allora? A Fatima chiudono il Santuario? La madonna è stanca di stare ferma e vuole girare un po’ per il mondo? Non sembra proprio: secondo alcune fonti ben informate, ormai della madonna statuaria di Fatima hanno fatto parecchie copie. Lei può ormai essere onnipresente… Resta a Fatima e va in trasferta.
lunedì 27 giugno 2011
CHIESA LOCALE E DECISIONI: RICEVO DA DON FEDERICO BOLLETTIN
E'un peccato! Dovrò imparare a non tralasciare queste pagine, perchè il più delle volte racchiudono riflessioni sulla realtà meno espressa e più vissuta ...
E così, questa settimana, mi sono imbattuto in una di queste lettere (che riporto in calce!!) su uno dei problemi più urgenti, ma anche il più sottaciuto: si chiude una comunità parrocchiale!!!
Ma come?? La Chiesa cattolica locale, che dovrebbe identificarsi nel proprio ministero evangelico, cioè nel proprio essere "BUONA NOVELLA" per l'uomo contemperaneo ... Proprio LEI chiude bottega??? E, si dà il caso, proprio con una decisione capace di infrangere il cuore di chi l'ha presa.
Ma chi l'ha presa questa decisione? E su quali basi? E, con chi, l'ha analizzata e vissuta?...
Che una "pecorella" di questa comunità ecclesiale si metta a scrivere ad un giornale, per chiedere delucidazioni in merito, mi sembra un fatto estremamente grave: dov'è finita la "ECCLESIA"? In essa qual è il ruolo del "popolo di Dio"?
La redazione risponde, dicendo, che è il momento di far emergere il laicato: certamente! ... Dopo avergli fatto trovare la porta dell'ovile chiusa!!!
Non si possono affidare compiti ad un laicato che non è mai stato fatto crescere e di cui non ci si è mai fidati!
Come potranno vivere il loro essere Chiesa quando sono stati relegati per anni a ruoli di "paggetti di corte"?
E quei momenti,definiti importantissimi,di condivisione ecclesiale,quali il Consiglio Pastorale Parrocchiale o il Consiglio Vicariale,a cosa servono? Oppure tutti quei numerosissimi incontri formativo-catechistici? Oppure quei bellissimi incontri di "agape fraterna"? ...
MI CHIEDO: CHE COS'E' LA CHIESA? DA CHI E' FORMATA? SU QUALI FONDAMENTA CRESCE E SI SVILUPPA?
Nel Vangelo di Giovanni leggo: - Non voi avete eletto me,ma io ho eletto voi e vi ho costituiti perchè andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga,affinchè qualsiasi cosa chiediate al Padre nel mio nome ve la dia. - (Gv15,16), e più avanti leggo ancora: - Questo vi ho detto perchè abbiate pace in me.In questo mondo avete da soffrire;ma abbiate coraggio:io ho vinto il mondo - (Gv16,33).
Non conosco la situazione di questa comunità cristiana della provincia di Bergamo e non voglio giudicare la presa di posizione dell'Ordinario,
ma se il messaggio fondamentale è : - Ed ecco:io sono con voi tutti i giorni,sino alla fine del mondo - (Mt28,20b), non è possibile che alcuni cristiani si sentano abbandonati o trattati come un'azienda che subisce una serie di tagli a causa dell'incapacità del datore di lavoro di trovare ... Operai ... Disposti a lavorare nella sua vigna!!!!
AGOSTINO, PRETE SPOSATO.
LE NUOVE NOMINE
Le decisioni sulla parrocchia di Zingonia
Spettabile redazione,
apprendiamo dal vostro giornale la spiacevole decisione della curia di «spostare» (diciamo così), sia il parroco che il curato della nostra parrocchia sita in Zingonia. Per noi comunità una doccia fredda, basiti,attoniti ed increduli per l'accaduto,non riusciamo a capacitarci
della decisione presa dalla curia di Bergamo, sulla base di cosa? Di numero di abitanti? Di cattolici frequentanti? Di entrata economica?
Nessuno ha chiesto alla comunità,nessun comunicato al consiglio pastorale, nessuna informazione in merito. Un solo,lancinante taglio netto a tutto ciò che in 10 anni, questi preti fantastici hanno costruito. La parrocchia è una parrocchia, viva,allegra, piena di bambini e giovani, e tornata a vivere grazie ai preti che «insieme» alla comunità hanno cooperato perché ciò potesse avvenire, in un paese dove l'integrazione, la
collaborazione era fondamentale per tutti noi. Nessuno ai piani alti della diocesi si è soffermato a pensare che forse la decisione presa era la peggiore in assoluto. Questo porterà ad una spersonalizzazione di una comunità, già ampiamente sofferente per altre problematiche
territoriali. Per noi, per i nostri ragazzi, per gli anziani era un punto di riferimento importantissimo;loro, i nostri preti, soprattutto per i giovani così restii a frequentare oratori e Messe, erano e sono a tutt'oggi importanti, fondamentali.
Sul vostro giornale si leggono solo fatti di cronaca su Zingonia,ma Zingonia non è solo cronaca, ma un paese, una comunità multietnica, unita,compatta e che non vuole far morire la propria identità.
_ M. CRISTINA FONTANELLA
una catechista,
giovane donna e credente
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Abbiamo fatto qualche telefonata per mettere insieme alcuni elementi di una risposta a una lettera che, ci pare, è dettata soltanto dalla passione per la Chiesa e per i problemi che la agitano.
Prima osservazione che ci è stata formulata. Queste decisioni non sono mai frutto di puro calcolo, sul numero dei cattolici o, peggio, sulle economie di una comunità, ma nascono da un insieme di valutazioni spesso molto varie. Del tipo: l'appartenenza allo stesso comune di una parrocchia vicina, l'omogeneità del territorio,le possibilità di collaborazione,le collaborazioni già in atto...
Seconda osservazione. La situazione della nostra diocesi in cui tutte le comunità, anche le più piccole, avevano un loro sacerdote è completamente cambiata. Ogni anno i sacerdoti in servizio diminuiscono,soprattutto i giovani. È necessario mettere in atto forme varie di collaborazione, forme nuove di presenza del sacerdote,forme sempre più significative di coinvolgimento dei laici. Minor presenza di preti
dovrebbe significare più comunità.
Ultima osservazione. Ci è stato assicurato che le decisioni sono dolorose per chi le subisce ma anche e soprattutto per chi le deve prendere. I superiori non sono degli impresari che tagliano il personale, ma «pastori» che, avendo presenti le esigenze di tutta la diocesi,cercano di dosare le decisioni in modo che il «male» di oggi possa diventare il bene di domanie la rinuncia di qualcuno possa essere un bene per la
Chiesa intera.
Non ci sono state fornite specifiche considerazioni su Zingonia e le persone interessate.
Anche Zingonia è un riflesso locale di un problema generale che sta toccando tutti, in maniera diretta o indiretta.
(da L'ECO DI BERGAMO,22-06-2011: LE LETTERE)
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NOSIGLIA NON CAPISCE
Mettere sul gradino inferiore le coppie di fatto e bollare come patologiche quelle omosessuali non fa bene né alla famiglia, né alla società, né alle singole persone , né alla chiesa.
RIAPRIRE IL DIALOGO
UFFICIO STAMPA Via dei Monti di Pietralata, 16 Andreina Albano Tel. 06 41609267 – 348 3419402 albano@arci.it
Fermare le forze dell’ordine
Aprire il dialogo con chi si oppone alla Tav in Val di Susa
La solidarietà dell’Arci ai manifestanti feriti
Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci
Quanto sta succedendo in Val di Susa in queste ore, dopo il blitz delle forze antisommossa, è gravissimo e va immediatamente fermato.
Alle 6 di stamattina è scattato l'attacco simultaneo a Chiomonte, Giaglione e in autostrada. Lancio di lacrimogeni ad altezza uomo dai blindati e dagli elicotteri. I bulldozzer sfondano recinzioni e presidi. In quella terribile confusione solo un fuggi fuggi generale ha evitato il peggio. Si scappa nei boschi ma molti finiscono nella maglie delle forze dell'ordine. Fra loro, anche una quindicina di manifestanti pacifici dei circoli Arci di Torino. Indietreggiano lentamente, mani alzate, chiedendo un po' di tempo per sgomberare ma vengono immediatamente attaccati. Ivo Ghignoli, dirigente di Arci Piemonte, viene colpito prima da un lacrimogeno al braccio e poi gli viene spaccato il naso con una manganellata. Intanto il bombardamento dei lacrimogeni sparati dagli elicotteri continua anche nei boschi. Ugo Zamburro, medico e dirigente Arci di Torino, porta i primi soccorsi ai feriti, ma l'impresa è improba e si cerca di raggiungere l'ospedale di Susa e poi quelli di Torino. Tutto intorno è un disastro.
E'una brutta giornata per la democrazia. Alla pacifica protesta di cittadine e cittadini, intere famiglie da giorni in presidio a Maddalena di Chiomonte, non si può rispondere con la violenza e una brutale repressione.
E’ inaccettabile che si tenti di imporre con la forza alla popolazione locale una scelta che stravolgerebbe gli assetti del territorio, imponendo la realizzazione di un’opera costosa e inutile, come è stato dimostrato con fondate argomentazioni scientifiche.
La vittoria ai referendum del 12 e 13 giugno ci dice che gli italiani vogliono essere protagonisti delle scelte che riguardano il loro futuro, a partire dalle decisioni che incidono sull’ambiente e il territorio in cui si vive.
Quei Sì contengono la richiesta di un diverso modello di sviluppo, a partire dalla tutela dei beni comuni, ma alludono anche alla necessità di una democratizzazione dei rapporti tra istituzioni e cittadini, che chiedono con forza di essere partecipi dei momenti decisionali.
Questa richiesta non può più essere ignorata, tanto meno messa a tacere con l’intervento violento delle forze dell’ordine, che vanno fermate, subito.
L’Arci è vicina ai manifestanti feriti, conferma il suo impegno a fianco della popolazione della Val di Susa e sarà presente alle mobilitazioni di solidarietà organizzate in varie città d’Italia.
27 giugno 2011
domenica 26 giugno 2011
TUTTI?
DATA STORICA
Finalmente un altro passo è stato compiuto ed è un passo storico che avrà una grande forza di trascinamento.
Non è solo una vittoria degli omosessuali e lesbiche. E' un grande avanzamento di civiltà. Moltissimi cristiani si sono uniti alla festa dell'intera città.
Solo più Borghezio e Bertone sono contrari....
LUIGI DE MAGISTRIS
FINALMENTE I VALDESI SI DECIDONO
Testimoniare il dono ricevuto. A Milano la prima benedizione di una coppia omosessuale valdese
Luca Maria Negro
Riforma, 24 giugno
Ciro e Guido, la coppia che oltre un anno fa aveva chiesto al Concistoro valdese di Milano un culto di benedizione della loro unione, potrà finalmente condividere «il dono dell’amore che li lega l’uno all’altro». A fare da «apripista» era stata la Chiesa valdese di Trapani, dove il 7 aprile 2010 era stata benedetta l’unione di due donne luterane. Allora si era trattato in qualche modo di un gesto di «ospitalità ecumenica», e il Consiglio di chiesa di Trapani e Marsala aveva auspicato che il Sinodo discutesse la questione della benedizione di coppie omosessuali, «fornendo alle chiese un orientamento più esplicito al riguardo».
Al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, nell’agosto 2010, la Commissione d’esame aveva avviato la discussione leggendo uno stralcio di una lettera di una coppia gay al Concistoro della Chiesa valdese di Milano, che chiedeva che la loro unione fosse benedetta – non rivendicando la benedizione come un diritto ma come un «dono», nel segno della grazia.
Dopo un dibattito al tempo stesso sofferto e vivace, il Sinodo prendeva a grande maggioranza una storica decisione: «Consapevole del fatto che la benedizione (… ) testimonia un riconoscimento e una condivisione annunciata e proclamata della Grazia di Dio rivolta a ogni creatura umana», il Sinodo «esprime con forza la sua convinzione che le parole e la prassi di Gesù, così come esse ci sono testimoniate negli Evangeli, non possono che chiamarci all’accoglienza di ogni esperienza e di ogni scelta improntate all’amore quale dono di Dio, liberamente e consapevolmente vissuto e scelto».
Di conseguenza, il Sinodo affermava che «ove sorelle e fratelli membri della nostra Chiesa o appartenenti a una Chiesa evangelica richiedano la benedizione di una unione omosessuale si proceda nel cammino di condivisione e di testimonianza e, laddove la chiesa locale abbia raggiunto un consenso maturo e rispettoso delle diverse posizioni, essa si senta libera di prendere le decisioni conseguenti, rimanendo in costruttivo contatto con gli appositi organismi».
Guido e Ciro: è il nome dei due credenti che avevano scritto al Concistoro milanese. La loro unione sarà benedetta domenica prossima, 26 giugno, nel corso del culto domenicale nella Chiesa valdese di via Sforza. Si tratta della prima benedizione di una coppia gay dopo la decisione sinodale. «Siamo calmi e sereni», dice il pastore titolare della chiesa valdese di Milano, Giuseppe Platone.
E prosegue: «Come comunità rispondiamo ad una precisa domanda che ci è stata rivolta oltre un anno fa. Si tratta di una coppia di credenti che conosciamo molto bene da anni. Guido è valdese e Ciro è di famiglia battista. Essi non chiedono tanto che venga rispettato un loro diritto – questo spetterebbe allo stato che su questa specifica materia è in grave ritardo e sappiamo anche il perché – quanto di testimoniare di un dono ricevuto, di poter condividere, con la loro comunità di fede, e quindi rendere manifesto il dono dell’amore che li lega l’uno all’altro.
In realtà Guido e Ciro sono già stati benedetti nella loro vita, ora è giunto il momento in cui lo vogliono esprimere durante il culto. Come comunità ne abbiamo parlato in varie occasioni, abbiamo fatto un cammino insieme maturando un vasto consenso nel rispondere affermativamente a questa loro domanda. Sicché siamo ora pronti, in accordo con il Sinodo valdese, ad invocare la benedizione del Signore su questo amore responsabile, reciproco, libero.
Non sacralizziamo nessun rapporto; semplicemente, lungo questo cammino di ricerca di fedeltà al Signore, chiediamo a Dio di accompagnare e ispirare questi nostri fratelli che si amano. Ma è una cosa bellissima, mi scandalizzano piuttosto l’ipocrisia o quell’acido letteralismo che vorrebbe riaffermare le discriminazioni. Voltiamo pagina insieme a tanta parte del protestantesimo nel mondo. I giudizi definitivi li lasciamo al Signore, noi tentiamo un cammino di fedeltà all’Evangelo».
Il culto di benedizione sarà presieduto, oltre che da Platone, dalla pastora Anne Zell di Brescia, che nei suoi anni di ministero a Milano ha seguito da vicino la coppia.
IL SOTTOSEGRETARIO LETTA
Berlusconi supplica: abbiamo perso le amministrative, abbiamo perso il sindaco di Milano, abbiamo perso i referendum: dobbiamo almeno avere come cardinale uno dei nostri.
venerdì 24 giugno 2011
Commento alla lettura biblica
Giovanni cap. 6, vs. 51 - 58
PISAPIA
A Milano non ci saranno più auto blu di rappresentanza, ma solo piccole utilitarie in condivisione, “utilizzate con la dovuta sobrietà”
Una bella e concreta notizia che sembra “una piccola cosa”, ma costituisce un segnale concreto di chi pensa al bene comune e non all’immagine e al privilegio. Intanto un enorme risparmio per la città.
IL DUBBIO E LA FEDE
PER I CONTATTI PERSONALI
Siccome luglio e agosto sono mesi di numerosi contatti:
- Pregherei di usare il più possibile il telefono fisso 0121-72857.
- Per chi non ha internet indirizzare a casa mia in Via Gioberti, 6 – 10064 Pinerolo.
- Prenotare l’incontro almeno 15 giorni in anticipo.
- Non rispondo mai alle e-mail prima di quindici giorni dall’arrivo.
- In genere gli incontri e dialoghi personali hanno luogo a Pinerolo in Corso Torino 288, nella sede della comunità cristiana di base
- Non sono abituato agli sms e quindi non rispondo.