mercoledì 31 agosto 2011
LADRI DIVERSI
Magra consolazione , ma la differenza c'è!
LA PEDOFILIA “COSTA” 13 MILIARDI DI EURO
I conti in tasca all'arcidiocesi di Dublino, la più grande e importante del Paese, li fa un documento, filtrato alla stessa stampa cattolica, che doveva essere presentato all'assemblea del clero il prossimo mese. Sono molti i miliardi di euro che mancano all'appello di Diarmuid Martin, arcivescovo della capitale. Nel testo si può leggere infatti senza giri di parole: "Siamo in una posizione precaria in molte parrocchie e in tutta la diocesi, vicina ormai allo stato del collasso finanziario". E si trova anche un'analisi delle cause: "La raccolta (di denaro) è diminuita negli ultimi anni. Fatto non sorprendente, in una fase di caduta dell'economia e con una sempre minore partecipazione alla messa della domenica".
Il bilancio finanziario sembra però gravato soprattutto dalle cause giudiziarie in cui la Chiesa irlandese è coinvolta. Stando ai semplici numeri, relativi allo scorso aprile, si stima che siano in corso 172 processi per atti di molestia e pedofilia contro 44 sacerdoti della sola Dublino. Di questi processi, 117 sono già conclusi e 55 ancora in corso, per un costo totale che grava sul bilancio della Chiesa per 13,5 miliardi di euro. Senza calcolare la diminuzione delle entrate per altre cause, appunto. E come il conto delle spese legali, in futuro, potrebbe crescere ancora. Motivo per cui, fanno sapere fonti vicine al vescovo, bisogna correre ai ripari, se non si vuole rischiare di brutto. Che fare ? Austerità, intanto, con la proposta di razionalizzare le spese superflue, cominciando dai tagli alle posizioni amministrative della diocesi. Ma, a quanto pare, non basta. Tra le proposte in discussione all'assemblea di settembre potrebbe esserci anche quella di una tassa parrocchiale: da sola frutterebbe qualcosa come 3 miliardi di euro in un anno.
La vera domanda è se tassare i fedeli possa essere una scelta opportuna o gradita. In un Paese di antica tradizione cattolica, la Chiesa di Roma è finita sotto pressione, e la vicina bancarotta sembra rappresentare solo l'altro versante del dissesto morale. Recenti inchieste hanno portato alla luce migliaia di casi di abusi sessuali, praticati per anni con la complicità dell'ex arcivescovo John Magee. Il premier irlandese Enda Kenny ha condannato l'atteggiamento non collaborativo del Vaticano. Che, per tutta risposta, ha aperto un'inedita crisi diplomatica con Dublino.
(Andrea Valdambrini, Il fatto quotidiano)
PREGHIERA
Signore, in questi tempi di disorientamento e
di sgomento di fronte alla violenza che li
caratterizza, invochiamo il tuo aiuto
affinché la nostra umanità riacquisti
almeno un po' di equilibrio e di saggezza
nelle proprie scelte, e riscopra il piacere di
tornare a godere rapporti umani più giusti.
Signore, fa che davvero ci rendiamo conto
che con il nostro egoismo, con le nostre
presunzioni spirituali stiamo facendo
di tutto per rendere invivibile la tua creazione
sprecando così i soni di cui ci hai arricchiti,
in primo luogo l'amore per te e per il prossimo.
Nel nome di Gesù. Amen
martedì 30 agosto 2011
"QUASI PREGHIERE"
Raccomando vivamente queste pagine dell'amica Anna Maria che conosco da 50 anni. L'Autrice le ha definite "quasi preghiere" nel senso che poesia, riflessione, meditazione, lode e supplica si fondono in un "vocabolario" di vita e di fede coinvolgente.
Anna Maria non si è preoccupata di "ordinare per temi" la raccolta. Questo mi piace tanto. La vita e la fede sono navigazioni tra la danza e le tempeste, tra la gioia e il pianto. Chi percorrerà e ripercorrerà queste pagine scoprirà una certa parentela con "l'andatura" dei salmi: dalla pace più profonda al tormento più bruciante.
Come il titolo già evidenzia, fragile eppure salda riemerge continuamente la fiducia in Dio.
STERILIZZARE LE ROM: SLOVACCHIA
Riporto da Repubblica alcune righe di Andrea Tarquini su questa proposta che purtroppo non è solo slovacca.
Sterilizzazione gratis e incentivata da sussidi per i poveri, e poco importa se la maggioranza dei poveri appartiene a una delle minoranze più emarginate d'Europa. Non siamo certo alla sterilizzazione forzata che vigeva nel Terzo Reich per i gruppi non ariani e per i disabili, ma con tutte le abissali differenze tra ieri e oggi il ricordo di quel passato è inevitabile. La proposta è emersa nella postmoderna, democratica e ricca Slovacchia, e di fatto, vista la composizione sociale del paese, riguarda soprattutto i rom. Il ministero del Lavoro, uno dei quattro dicasteri che nella coalizione di centrodestra al potere a Bratislava è in mano al partito arci-conservatore "Libertà e solidarietà", lo suggerisce in una bozza di legge. La polemica è esplosa, governo e società si spaccano, ma la proposta resta conferma tragica della condizione dei rom nel Vecchio continente.
Espulsi in massa dalla Francia di Sarkozy, esposti a pogrom e ronde degli ultrà della Guardia magiara in Ungheria, malvisti in zone ricche dall'Italia alla Repubblica Ceca, i rom sono oggi la minoranza europea più numerosa: almeno otto milioni e mezzo. Vivono qui, ma nel sottoscala della vita, nei sottili o brutali ghetti di fatto del nostro quotidiano. Persino nella solida democrazia tedesca, i rom profughi dalle guerre scatenate da Slobodan Milosevic nell'allora Jugoslavia sono in maggioranza ospiti tollerati, senza pieno status di asilo, e in alcuni Bundeslaendern i loro figli non hanno accesso garantito alla scuola. La coraggiosa tv pubblica tedesca, ricordando come Hitler li sterminò, li descrive come la minoranza peggio trattata in tutta la Ue.
Tempi bui in Europa. La Slovacchia non è sola: l'anno scorso fu Nicolas Sarkozy, che vuole salvare l'euro con Angela Merkel, a ordinare alle "Compagnies républicaines de sécurité" e alla Gendarmeria nazionale la cacciata dei rom. Nell'Ungheria nazionalista, ronde nere e "lavoro utile" forzato. Persino in Germania, anche artisti rom di successo come la giovane jazzista Dotschy Reinhardt si sentono "trattati come un corpo estraneo".
,,LE RAGAZZE CREDONO DI EMANCIPARSI
«Le ragazze non vogliono imitare il modello delle madri. Così facendo però finiscono col cercare di rendersi uguali ai coetanei maschi nei comportamenti peggiori: bere troppo, diventare aggressive verbalmente o fisicamente». Franco Garelli, docente di Sociologia all' Università di Torino, studioso attento dei comportamenti giovanili, commenta così l' allarme sul consumo delle giovanissime.
Quali sono i gruppi più a rischio?
«Le giovanissime, dai 14 anni in su, che vogliono bruciare le tappe e differenziarsi dal modello materno. Bere troppo è uno dei mezzi più facili, e si crede, a torto, di poterlo controllare, mentre altre sostanze come le vecchie e nuove droghe fanno più paura. Per questo i maschi si drogano di più, mentre la distanza maschi-femmine nel consumo di alcol diventa sempre più piccola».
Come si può prevenire l' eccesso?
«Proponendo modelli di differenza, rafforzando bambine e ragazze nell' idea che essere diverse è un valore e un elemento di forza e di fascino. È comprensibile che una ragazza non voglia essere o apparire debole e subordinata, ma il compito dei genitori è mostrarle che si può essere forti in modo diverso se si è femmine, e che questa differenza è spiazzante, affascinante, mentre l' imitazione al ribasso non lo è».
I divieti sono utili?
«Assai poco. Vale di più riuscire a far capire che per essere una donna forte domani è meglio restare se stesse che fare come i compagni».
RÈGIS DEBRAY: TERZA PARTE
– Come la «fraternità» può essere fermento di pace?
«La fraternità non è la fratrìa, non è il legame del sangue. È il legame del senso. Se legge la Bibbia, osserva che la fratrìa finisce sempre molto male: Caino e Abele, Giacobbe ed Esaù, Giuseppe e i suoi fratelli. La fraternità consiste nel fare una famiglia con coloro che non sono della propria famiglia. È fare un “noi” non generico ma simbolico, non fondato sull’eredità ma sulla volontà. L’immenso merito che riconosco al cristianesimo è di avere permesso la rottura con il “noi” etnico, clanico o famigliare per instaurare il “noi” di San Paolo, un “noi in Cristo”, a seguito del Cristo del resto, e dei famosi “famiglia vi odio” della sua predicazione! È un rottura di civiltà capitale di cui occorre vedere il lato un po’ sovversivo. È il passaggio dalla legge di natura alla legge della grazia. Esso consiste nell’uscire da quel “noi” ereditario per trovare una comunità volontaria». (Ripreso da Protestinfo).
lunedì 29 agosto 2011
UNA RISPOSTA
guarda con quale ritardo ti rispondo. Resto disponibile a incontrarti, come tu mi chiedi . Basta concordare bene.
Voglio solo dirti che i discorsi fatti dalla tua compagna sono purtroppo molto diffusi in certi ambienti di chiesa che diffondono una cultura omofobica. Capisco la confusione che è nata nella vostra relazione e come vi sentiate divise a metà. Ma qui Dio non c'entra. L'omofobia è un prodotto della istituzione ecclesiastica e della società.
Perchè continuate a chiedere il permesso di amarvi? Se l'amore è un dono di Dio, perchè dovrebbe essere sano e costruttivo solo tra un uomo ed una donna? Perchè continuate a dipendere dal giudizio e dal pregiudizio della gerarchia cattolica? Forse che Gesù ha fatto dei cataloghi rispetto all'amore?
Quanto è importante che tu ascolti te stessa, i tuoi sentimenti, le tue emozioni, il tuo corpo e i tuoi progetti e senta la presenza del Dio amico. Di questo dovreste parlare tra di voi, come donne e cristiane che prendono in mano la responsabilità della propria vita e della propria fede.
Ti abbraccio e vi abbraccio con tanto affetto
don Franco
NEI LIBRI DI SCUOLA
L'omosessualità mette in gioco l'intero apparato dogmatico- morale di cui i tradizionalisti sono i gendarmi.
UNITI CONTRO L'ABORTO
La chiesa russa e gli evangelicali statunitensi hanno unito le loro forze per difendere una concezione tradizionale della famiglia e lottare contro l’aborto in Russia. Questo paese presenta uno dei tassi più elevati di aborto nel mondo. il 29 e il 30 giugno scorso, il Congresso mondiale delle famiglie ha organizzato, in collaborazione con il Patriarcato di Mosca e altri sostenitori russi di una visione tradizionalista della vita di famiglia, una conferenza intitolata “La punta demografica di Mosca: la famiglia e il futuro dell’umanità.” Situato a Rockford, nell’Illinois, il Congresso mondiale delle famiglie è un’organizzazione che difende il matrimonio eterosessuale e milita contro l’aborto.
Metodi evangelicali adottati dagli ortodossi. Fra gli intervenuti alla conferenza, che si è interessata alle cause del declino spettacolare della popolazione in Russia, figuravano il patriarca ortodosso russo Kirill I°. Sotto il suo mandato, la Chiesa ortodossa russa ha adottato diversi metodi di azione sociale e missionaria degli evangeli cali statunitensi. Erano presenti oratori della Russia, dell’Europa e degli Stati Uniti.
Secondo le statistiche ufficiali, 1,3 milione di aborti sono stati praticati in Russia nel 2009, su una popolazione di 143 milioni di abitanti, in declino da oltre vent’anni. Nel 1995, il Paese contava 148,5 milioni di abitanti.
L’arrivo recente a Mosca e in altre grandi città del Paese, di migranti musulmani originari del Caucaso russo e da ex repubbliche sovietiche ha portato molti russi a temere che i musulmani, il cui tasso di natalità è elevato, saranno fra poco più numerosi di loro. Alla fine dello scorso anno, violenti scontri si sono verificati a Mosca e davanti al Cremlino tra tifosi di calcio nazionalisti russi e musulmani del Caucaso Nord.
Per diversi decenni, gli evangelicali statunitensi e la Chiesa ortodossa russa sono stati divisi dalla politica della guerra fredda e da divergenze teologiche che sembravano insormontabili. La loro alleanza però è stato ufficializzata quest’anno quando il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento dei rapporti esteri del Patriarcato di Mosca, si è recato negli Stati Uniti per incontrare evangelicali americani. Il viaggio era organizzato dall’evangelicale statunitense John Bernbaum, fondatore e presidente dell’Istituto russo-americano di Mosca, un istituto scolastico di ispirazione religiosa, e il banchiere Bob Foresman, molto legato all’ambiente evangelicale, che dirige la banca Barclay’s in Russia. Fra i principali punti all’ordine del giorno di quell’incontro figuravano i valori familiari e la lotta contro l’aborto.
Giovane movimento anti aborto. In Russia, il giovane movimento anti aborto – che ha adottato la tattica americana di mobilitazione dei militanti davanti alle cliniche in cui si pratica l’aborto, e che prevede anche di aprire cliniche ostetriche in cui l’aborto non sarà praticato – usufruisce anche del sostegno del Cremlino. Se la prima donna Svetlana Medvedeva evita di essere troppo veemente nelle sue critiche, essa è comunque una militante anti aborto. Nel novembre scorso, la moglie del presidente Medvedev era una delle oratrici principali in un forum organizzato da “Maternità inviolabile”, un’organizzazione anti aborto diretta da Natalia Yakounina, moglie di Vladimir Yakounine, capo delle ferrovie russe, i cui stretti legami con la Chiesa ortodossa russa sono ben noti. “Lo Stato deve aiutare le donne a tenere i propri figli” aveva dichiarato Svetlana Medvedeva.
Nota Bene: Tutti i fondamentalismi si ritrovano d'accordo contro l'emancipazione e i diritti civili delle persone.
UNA BRUTTA PARITA'
Riporto alcune righe di Vera Schiavazzi (Repubblica del 20 agosto)
- Per essere dure e cattive come i maschi, belle e spietate, per non farsi mettere i piedi in testa: le ragazzine italiane, ma anche quelle inglesi, che stanno per sfiorare il sorpasso, bevono come e più degli amici del sabato sera, tracannano birra, scolano limoncello e vodka, e magari alla fine si mescolano nelle risse o spaccano almeno una bottiglia. Le giovani donne sull' orlo dell' alcolismo (il confineè relativo, posto che il corpo femminile è in grado di smaltire l' alcol meno di un quarto di quello di un uomo, che è impossibile conoscere la propria soglia di rischio personale e che la dipendenza si sviluppa nelle donne a una velocità doppia) sono il 7,7 per cento nel Regno Unito contro l' 8,1 per cento dei coetanei tra i 15 e i 24 anni (e 200 ragazze ogni settimana vengono fermate dalla polizia britannica per comportamenti illegali causati dalla sbronza). La paritàè (quasi) salva, mentre in Italia, in meno di due decenni, il consumo di birra al femminile è raddoppiato, quello di digestivi e superalcolici sta galoppando e solo il vino diminuisce leggermente, in misura minore rispetto alle tendenze generali. Se è vero che il record europeo resta all' Olanda (8,8 per cento di giovanissime super-bevitrici), l' allarme sta scattando un po' ovunque,e coinvolge fasce diverse per età e condizione. In Italia, a rischio sono le adolescenti e le quarantenni. E l' Osservatorio nazionale sull' alcol dell' Istituto superiore della sanità chiede a gran voce che il divieto di vendita di birra, vino e liquori sia innalzato da sedici a diciotto anni.
BREVI E GRAVI
· La Chiesa cattolica italiana si tiene 3 miliardi di euro, niente ICI e l’IRES scontata al 50%. Occorre sapere che il patrimonio immobiliare del Vaticano è il 20% di quello nazionale
· Si parla sempre di più di sterilizzare le donne rom, premiando quelle che fanno le “volontarie”. Non c’è commento...
· Le donne, anche in Italia, usano alcolici ormai quanto i maschi. Le giovanissime sono le più coinvolte in questa esperienza.
SAYA: P.N.I.
- Due anni dopo il tentativo di dar vita alle ronde nere, attraverso la creazione di una Guardia nazionale, Gaetano Saya, il leader del Msi-Dn, ci riprova, sfidando magistratura e ministero dell'Interno. Lo fa lanciando le cosiddette Legioni per la sicurezza e la difesa della Patria, braccio operativo di quel Partito nazionalista italiano (Pni) che vuole liberare l'Italia da immigrati e gay. Le sue milizie, che si incontreranno per la prima volta il 24 e 25 settembre a Genova, saranno formate da volontari: il reclutamento è già partito sul web. Per entrare a far parte di questo "esercito", aperto anche agli appartenenti alle forze dell'ordine, è necessario acquistare una divisa simile a quella delle ronde nere: camicia bianca o ocra, cravatta e cintura nere, scudetto dell'Italia e il Sole nero, simbolo del misticismo hitleriano. In un programma articolato in 25 punti, viene delineata la strategia dei nazionalisti: «Far uscire l'Italia dall'Europa», «impedire ogni nuova immigrazione di non italiani» e «costringere tutti i non-italiani immigrati in Italia dopo il 31 dicembre 1977 a lasciare il territorio nazionale». Tra i piani dei miltanti del Sole nero c'è anche quello di «obbligare gli omosessuali a lasciare il Parlamento e le istituzioni». Un programma benedetto da Domenico Scilipoti, deputato del gruppo dei Responsabili che, lo scorso mese di maggio, ricevette da Saya la proposta di guidare la formazione neofascista. L'ex parlamentare dell'Idv si disse «onorato» di quella richiesta e suggerì di far rientrare il Msi-Dn in Parlamento.
,,RÈGIS DEBRAY: SECONDA PARTE
– Quali sono gli elementi indispensabili alla formazione di una comunità? «Prima, una trasmissione. La trasmissione è il contrario della comunicazione che consiste nel fare circolare un’informazione nello spazio a un momento T. La trasmissione è portare un’informazione nel tempo, cioè costruire una durata, una tradizione, una memoria ed è proprio questo che distingue l’uomo dall’animale. L’animale comunica molto bene ma non trasmette. Inoltre, una comunità umana suppone sempre un punto di coerenza, cioè un punto federatore che può essere un testo, una figura di eroe, un evento, insomma qualcosa che riunisce. E ciò che riunisce, lo si chiama il sacro. Il sacro è ciò che ci fa stare insieme e che ci permette di resistere all’usura e alla dispersione. Il sacro è ciò che permette a una comunità di non morire o per lo meno di ritardare il momento della sua morte e del suo degrado. In altri termini, il sacro è ciò che compone, e non c’è alcun bisogno di una religione istituzionale per questo. Del resto, prendo atto che meno c’è religione, più c’è sacralità. Un posto che mi aveva colpito per l’abbondanza di sacralità era l’Unione sovietica, così pietrificata di sacralità che ne era diventata immobile. La gerarchia, il mausoleo di Lenin, la Piazza Rossa diventata un luogo di devozione sulla quale è vietato fumare, le icone politiche affisse ovunque; insomma, si può sempre sbarazzarsi del religioso nella sua forma istituzionale ma esso torna in una forma più selvaggia, onnipresente».
– La comunità, sia essa religiosa o civile, è in perdita di velocità. Quale ruolo per le chiese?
«È evidente che c’è una sorta di spaccatura del noi a beneficio dell’io, una sorta di “tout à l’ego” [gioco di parole con l’espressione “tout à l’égout”, che indica la fognatura pubblica, ndt], ma non penso che durerà. In fondo, ci sono due tipi di società o, per dirla con Paul Valéry, due cose che minacciano il mondo: l’ordine e il disordine, cioè l’eccesso d’individualismo e l’assenza d’individualismo. I protestanti hanno svolto un ruolo nella deritualizzazione del mondo. Ebbene, io credo che i rituali siano essenziali. Il protestantesimo ha contribuito, con il suo culto della sincerità, a marginalizzare i gesti, i luoghi, le liturgie che portano la gente a essere in comunione insieme e a elevarsi al di sopra del loro interesse immediato. Sono quindi preoccupato oggi dello sgretolamento degli Stati-nazioni in Europa che, lungi dallo sfociare su un regno armonioso e giuridicamente controllato di fraternità internazionale, precipita in un comunitarismo sempre più esasperato. In questo momento, credo che il religioso abbia il suo ruolo da svolgere. Non dimentichi la doppia etimologia della parola religione: religare, “ciò che collega”, o religere, «ciò che raccoglie». Qualunque sia quella che si sceglie, la sua funzione è sempre di mettere insieme perché ciascuno sa che c’è un momento in cui il “tout à l’ego” si rivolge contro se stesso e diventa pericoloso per tutti».
domenica 28 agosto 2011
TORINO: GRUPPO COMUNITA' NASCENTE
RÈGIS DEBRAY: PRIMA PARTE
Règis Debray era nella città di Calvino nel marzo scorso, invitato dalla Compagnia dei pastori e dei diaconi della Chiesa protestante di Ginevra. È stata l’occasione di fare il punto sullo stato di salute del sentimento religioso in Europa e di scoprire alcune chiavi dei suoi ultimi libri, “Le moment fraternità” e “Eloge des frontières”.
Riporto qui alcuni passaggi di una lunga intervista comparsa su Riforma del 19 agosto a cura di Emmanuel Rolland:
– Com’è nato il suo interesse per il fatto religioso?
«Se ho seguito a lungo il socialismo rivoluzionario che è, come tutti i millenarismi, un’idea cristiana diventata pazza, ho anche constatato la straordinaria perennità del fatto religioso nello spazio e nel tempo. E mi sono chiesto: che cosa porta la gente e i popoli a credere? Non solo a credere ma a formare comunità? E così, a poco a poco, sono risalito alla sorgente, all’Antico Testamento, al cristianesimo, in un processo, se vuole, di regressione riflessiva».
– E che cosa ha imparato?
«La mia prima scoperta in America latina è che c’è l’altro, altre culture, abitudini di vita alle quali sono estraneo. Tutte queste culture sono arcaiche, ancestrali, di una profondità di tempo considerevole e sono sempre lì. Dunque l’idea molto da XIX secolo secondo la quale quando si apre una scuola si chiude una chiesa, ovvero che la credenza si dissolve nel razionalismo, è un’idea falsa.
C’è invece una permanenza del religioso che bisogna cercare di capire. Tutto ciò pone delle domande, tanto più quando si proviene, come me, da un ambiente ateo in cui la religione è considerata l’oppio del popolo, una forza reazionaria e conservatrice. Scopro che essa è anche la vitamina del debole, una forza attiva di proposta, e che la religione può portare la gente a resistere all’oppressione».
– La credenza non si dissolve nel razionalismo, dice. Ma la religione si dissolve nella secolarizzazione?
«Non ho mai creduto alla tesi della secolarizzazione intesa come scomparsa del religioso. Ci può essere trapianto del religioso, non scomparsa. Una società, anche se si crede irreligiosa, ha bisogno di totem, di dei al tempo stesso evocatori e riparatori e di luoghi dove si fa silenzio, dove ci si raccoglie e dove ci si toglie il cappello, un luogo e un momento in cui non si ride».
IL CAMBIAMENTO
Un cambiamento non avviene senza forze nuove, ma queste non nascono e non crescono se la gente non si sveglia a riconoscere i propri bisogni.
Danilo Dolci
PER LORO MARCHIONNE ERA UN GENIO
“Un abruzzese come lui è stato una fortuna per i lavori della Fiat” (Raffaele Bonanni)
Marzo 2011. Raffaele Bonanni, segretario generale Cisl: “Sarà brusco, sarà crudo, ma Marchionne è stato una fortuna per gli azionisti e i lavoratori della Fiat. Grazie a Dio c’è un abruzzese come Marchionne”.
Giugno 2011. Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro: “A Marchionne si oppongono il sindacato conservatore, settori ideologizzati della magistratura e ambienti delle borghesie bancarie. Una alleanza minoritaria che in Italia più volte ha rallentato il progresso”.
Già....ora il genio e il benefattorfe è in crisi, ma Bonanni lo difende ancora.
sabato 27 agosto 2011
A NUORO IN SARDEGNA
Per informazioni : france.pinna@libero.it
SOLDI E CADREGHINI
SERGE LATOUCHE
La crisi dell’ordine “occidentale” è la condizione dello sviluppo eventuale di nuovi mondi, di una nuova civiltà, di una nuova era. Le resistenze alla tentazione dell’Occidente sono una fonte di speranza. Lasciano presagire che la morte dell’Occidente non sarà necessariamente la fine del mondo.
NON C'E' UNA TERZA STRADA?
Vivo o morto: tertium non datur.
Mobilitati capi di Stato e di governo che da una parte sfoggiano rigore per la platea, ma dietro le quinte si adoperano per evitare al satrapo lonta di un processo per delitti contro lumanità, nel quale chiamerebbe alla sbarra i correi che hanno lucrato con lui.
Il silenzio non è solamente doro ma vale molto più delloro, garantendo limpunità.
LONU, la NATO e il vari governi occidentali impegnati in Libia in uno scontro al penultimo sangue (perché è quello della popolazione civile !), possono rischiare la figuraccia di lasciare il campo alla beffa del satrapo di Tunisi ?
La taglia non ha funzionato, anche perché recita vivo o morto, mentre a gran voce lo si vorrebbe vivo per sottoporlo a processo; morto potrebbe aver lasciato istruzioni per luso dirette a vendicarsi dei tanti che lo hanno osannato per lucro e poi abbandonato per interesse.
Vivo o morto tertium non datur !
E invece non è così, perché potrà accedere proprio quel tertium in grado di salvare la capra del colonnello e i cavoli dei correi; né vivo, né morto, semplicemente scomparso; ma la scomparsa segnerebbe una sconfitta di tutti quei servizi più o meno segreti e più o meno deviati che si sarebbero lasciati beffare; tutto ciò mi ricorda tanto laffannosa ricerca di Bin Laden e il misterioso ritrovamento con relativa uccisione, farcita da foto falsificate, contraddizioni, mezze verità e tre quarti di menzogne.
Così accadrà a Gheddafi; sarà ritrovato, prima o poi; quando linteresse si sarà calmato, quando ben altri problemi assilleranno lintero pianeta.
In tale frangente non vorrei essere nei panni di uno dei tanti sosia del colonnello folle.
Rosario Amico Roxas
venerdì 26 agosto 2011
STAINO
LE FORZE POLITICHE
A GUARDARE OLTRE GLI
INTERESSI DI PARTE.
NON DEVONO
AVERLO CAPITO: LO
HANNO APPLAUDITO
TUTTI…
MARAMOTTI
DOPO LA
PRIMAVERA
LIBICA, FRATTINI
GIA' PROGRAMMA
L'INVERNO…
PORTIAMOGLI
VIA L'ORO NERO
PRIMA CHE
COMINCI LA
SETTIMANA
BIANCA!
E GENOVA RIFIUTA IL RADUNO
L’ON. MERLO SCRIVE AL NEO-ASSESSORE REGIONALE
La recente nomina ad assessore regionale alla Sanità del dott. Monferino che sostituisce Caterina Ferrero, coinvolta in un'inchiesta giudiziaria, ha suggerito al parlamentare Pd di Pinerolo Giorgio Merlo di scrivere al neo assessore una "lettera aperta".
«La sua recente nomina – scrive Merlo - può essere un segnale positivo per il Piemonte se riesce a dare adeguate risposte alle sempre più pressanti domande dei cittadini. Competenza e rigore morale non le mancano e rappresentano elementi incoraggianti per riportare la Sanità piemontese in un condizione di normalità e di efficienza.
Detto questo, mi permetto di segnalare la condizione molto precaria in cui versa la Sanità pinerolese.
La riorganizzazione complessiva del sistema sanitario regionale rischia, infatti, di diminuire drasticamente i livelli di prestazione, a cominciare dalla non sostituzione dei vari primariati. L'incertezza di non assicurare i servizi socio sanitari ricade sui cittadini e crea sfiducia e preoccupazione nel Pinerolese.
Dopo la trasformazione e il conseguente indebolimento dell'ospedale di Pinerolo, di Pomaretto, di Torre Pellice e di Bibiana, oggi un'intera area territoriale si ritrova a convivere con una situazione di precarietà e di incertezza su un terreno decisivo: quello dei servizi socio sanitari. A tutto questo si aggiunge, per le note motivazioni nazionali, la politica dei tagli che può aggravare ulteriormente una situazione già fortemente precaria.
Per questi motivi, dott. Monferino, la "questione pinerolese" che sottopongo alla Sua attenzione attiene alla necessità di offrire garanzie e certezze a migliaia di cittadini che si sentono disorientati dopo le vaghe rassicurazioni del recente passato ma non accompagnate da interventi e atti funzionali a ridare efficienza e credibilità alla Sanità pinerolese».
UN VIAGGIO POLITICO
Il papa, aldilà della retorica consueta che sfodera in tutti i suoi viaggi, uno scopo preciso l'ha avuto e forse l'ha ottenuto: saldare insieme tutto il centro destra spagnolo per assicurare la successione all'attuale governo socialista.
Tre sono gli obiettivi che il papa ha proposto:
1. siete già in campagna elettorale. Voi cattolici fino a ottobre fate una campagna dialogante, morbida.
2. dalla fine di ottobre al 20 novembre virate a destra e passate decisamente all'attacco con i nostri soliti temi forti della famiglia, della sacralità della vita.
3. ottenuta la vittoria politica, sotto la guida dell'arcivescovo di Madrid e dell'Opus Dei cominciate la battaglia parlamentare per smantellare tutte le leggi varate dal governo Zapatero sui diritti civili.
Dunque il papa è lungimirante e concreto. Il Vangelo può aspettare…
Poi, effettuati questi passaggi, pensionerà il vecchi cardinale di Madrid e passerà alla ristrutturazione dell'intero collegio episcopale.
In una Spagna dove il clero diminuisce ogni anno dell'1,6%, la gerarchia cattolica vede un vuoto incredibile e pensa con nostalgia e sta progettando un ritorno al "franchismo moderato".
CRESCONO LE DISUGUAGLIANZE
Tony Travers, economista ed esperto di governante locale ha rilasciato una intervista a L’Unità del 12 agosto. Ne riporto alcuni passaggi nei quali l’Autore da una valutazione pesante dell’attuale situazione.
Quanto i tagli alla spesa pubblica possono aver scatenato la rabbia?
Il governo ha mostrato grande determinazione nei tagli alla spesa pubblica e questo ovviamente comporterà un aumento della pressione fiscale con effetti più rapidi di quanto si creda. Oggi il ministro Osborne si è detto determinato ad evitare che la Gran Bretagna perda il suo rating di tripla “A” sul debito sovrano. Ma questo vuol dire dare un taglio netto alla spesa pubblica anche in termini di programmi sociali per bambini e giovanissimi, un elemento strettamente legato alla questione dei disordini. È prematuro dare un giudizio complessivo, ma certamente la questione deve essere esaminata a fondo.
L’istruzione che posto ha nella questione sociale in Gran Bretagna?
L’istruzione è da sempre al centro del dibattito. Prima si pensava fosse troppo progressista e non abbastanza rigorosa. Per chi si trova in cima alla scala sociale è chiaro che il sistema funziona, ma per gli studenti meno abbienti funziona meno perché le scuole cui hanno accesso sono molto al di sotto della media in termini di performance. La questione non va staccata dal fatto che il divario tra i molto poveri e i molto ricchi in Gran Bretagna è cresciuto, secondo le ultime stime Onu, in modo piuttosto ampio, anche se meno rispetto agli Stati Uniti. Ci sono scuole che falliscono il loro compito educativo anche se nell’insieme il Paese si sente piuttosto a suo agio in questa situazione. I tentativi passati di rimuovere le sacche di povertà infantile e giovanile non hanno fino ad oggi dato i risultati sperati.
Dunque è vero che gli studenti meno abbienti sono abbandonati a loro stessi?
Il sistema educativo britannico è fatto di scuole pubbliche e private, queste ultime rappresentano circa il 10% del totale. Nel complesso va sottolineato che i tentativi di impedire la separazione e l’isolamento degli alunni in ragione del reddito non ha dato risultati effettivi. In molte scuole, soprattutto nelle grandi città, studiano ragazzi poveri o molto poveri, spesso originari di altri Paesi. Ciò conferma la difficoltà per molte scuole di provvedere ad un livello di educazione standard visti i differenti background.
La Big Society di Cameron può rappresentare una soluzione?
La Big Society di David Cameron è una sorta di tentativo largo da parte del governo di fare di meno, spingendo i privati ad incentivare la loro partecipazione nel sociale.
Le scuole possono essere viste come istituzioni intermedie che percepiscono fondi statali. Se il tentativo di David Cameron di incentivare il volontariato può contribuire al benessere sociale, non è stato mai sperimentato e quindi contare esclusivamente su questo potrebbe rivelarsi del tutto inefficace e fallimentare.
COME SI AZZERA LA DIGNITA' SOCIALE
Il grido di dolore che i sindaci hanno lanciato contro i tagli ai comuni va raccolto e compreso nel suo significato più profondo.
Essi si traducono in tagli ai servizi sociali fondamentali e dunque ai diritti dei cittadini.
E' bene che ci intendiamo di cosa stiamo parlando.
Non dare un aiuto economico a chi è in condizione di povertà significa ulteriormente degradarlo e spingrlo nella marginalità.
Tagliare i centri diurni per le persone con disabilità intellettiva grave significa tenerle chiuse in casa e non consentire loro di imparare a fare qualche lavoro attivando così le loro abiliotà e costringere le loro famiglie ad una umiliante fatica.
Tanto più grave se si considera la riduzione in atto degli insegnanti di sostegno e dell'inserimento lavorativo.
Ridurre l'assistenza domiciliare ai malati non autosufficienti significa far impazzire le famiglie e non dare il giusto sollievo alle persone.Abbandonare i servizio psichiatrici come sta avvenendo significa abbandonare progetti di recupero che hanno ottenuto nel corso degli anni risultati straordinari come ci ricorda il bel film "Si può fare".
Chiudere i già pochi asili nido significa privare i nostri bambini della possibilità di socializzare e di attivare le loro capacità cognitive, che si sviluppano nei primi anni di vita e sono tanto più importanti per i bambini di famiglie povere. Infatti, sviluppare le attività cognitive in modo adeguato significa non ereditare lo svantaggio sociale.
Come si vede da questi esempi i servizi sociali sono un investimento altamente redditizio, sono un moltiplicatore di opportunità. Perchè prevengono il disagio, aiutano chi è in difficoltà, promuovono talenti e capacità delle persone, combattono l'assistenzialismo.
Il modo di vivere che ora predomina nel mondo ha reso molto malata nostra Madre Terra. La malattia è un conflitto, una disarmonia nel canto della creazione. La crisi verrà, inevitabilmente.
Saupaquant, nativo americano
COMMENTO ALLA LETTURA BIBLICA
NELLA NOTTE DIO NON TACE
1Il giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti. 2In quel tempo Eli stava riposando in casa, perché i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere. 3La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel santuario del Signore, dove si trovava l'arca di Dio. 4Allora il Signore chiamò: "Samuele!" e quegli rispose: "Eccomi", 5poi corse da Eli e gli disse: "Mi hai chiamato, eccomi!". Egli rispose: "Non ti ho chiamato, torna a dormire!". Tornò e si mise a dormire. 6Ma il Signore chiamò di nuovo: "Samuele!" e Samuele, alzatosi, corse da Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!". Ma quegli rispose di nuovo: "Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!". 7In realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. 8Il Signore tornò a chiamare: "Samuele!" per la terza volta; questi si alzò ancora e corse da Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!". Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto. 9Eli disse a Samuele: "Vattene a dormire e, se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta". Samuele andò a coricarsi al suo posto. 10Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: "Samuele, Samuele!". Samuele rispose subito: "Parla, perché il tuo servo ti ascolta" ( 1 Samuele 3,1-10).
Ho scelto questo brano notturno , anche perché è l’ultima eucarestia che si svolge quando è già notte.
Per situare storicamente questo brano può essere utile ricordare che in Israele è finito il tempo dei giudici e il popolo vuole avere un re.
La situazione è di grande corruzione sia a livello religioso che politico.
Non c’era ancora il Tempio, ma c’era un piccolo santuario come luogo di preghiera per il popolo. Ma i gestori del santuario, i figli di Eli fanno man bassa delle offerte della gente.
A livello politico la situazione non era migliore: le tribù erano in lotta tra di loro e chi ne pagava le conseguenze erano i più deboli, spesso soggetti alla prepotenza dei più forti.
Era davvero notte in tutti i sensi, sia sul piano politico che religioso.
Mi pare significativo che Dio “parli” proprio nel cuore della notte.
Certamente il brano è una costruzione letteraria e teologica, ma il significato è evidente: Dio non ci abbandona nelle nostre notti.
E’ facile che il nostro pensiero corra alla situazione di oggi.
Più notte di così nella chiesa e nella società è davvero difficile da immaginare. A mio avviso il brano trasmette a noi un messaggio di speranza perché nella notte non siamo né perduti né disperati.
Piuttosto ci invita ad essere disponibili come Samuele, a cercare di capire cosa Dio vuole da noi…..insomma a metterci in movimento.
Se ci pensiamo un po’, questa estate ci ha lanciato molti messaggi e come cristiani e cristiane siamo interpellati a prendere posizione, a fare delle scelte.
La Parola di Dio spesso ci arriva attraverso i fatti della vita e della storia.
Nel brano che continua c’è un versetto che mi piace ricordare: “Samuele non lasciò cadere a terra nessuna parola di Dio, nessun messaggio”.
Questo è un augurio che possiamo farci stasera : sapere accogliere e raccogliere gli stimoli dalla Parola, dalla vita e dalla storia consapevoli che anche noi,come Samuele, lentamente ci risvegliamo alle nostre responsabilità.
Fiorentina Charrier
giovedì 25 agosto 2011
LA LIBIA: E ORA?
Se ne va il regime marcio di Gheddafi. Ma restano tre interrogativi ben evidenti.
• Non si avvierà in varie aree del Paese una guerriglia permanente condotta tra gli ultragheddafisti? "Il regime non può più governare la Libia, ma non rinuncia a distruggerla" (Caracciolo) tentando di dar vita ad una guerra civile permanente. Questa è una possibilità purtroppo.
• Se Cirenaica, Tripolitania e Fezzan hanno trovato una loro unità nella lotta per abbattere il regime, sarà probabilmente assai più difficile. Gli interessi particolari, tribali, etnici, regionali potrebbero prevalere sul bisogno di costruire una Libia unita, libera, democratica.
• "Non sarà facile ricucire le antiche rivalità e le diffidenze fra tripolitani e pirenaici, o fra arabi, berberi e neri…" (Lucio Caracciolo).
• E non è scontato che le potenze occidentali sappiano tornare a casa senza spartirsi le spoglie energetiche e favorire così l'autonomia e la democrazia.
PREGHIERA
Signore, ti ringraziamo per l'Evangelo della
liberazione e della pace.
Sembra che il mondo non abbia futuro.
Come comunità di testimoni dell'Evangelo
finiamo per sentirci troppo deboli per dare
al mondo dei segni efficaci della nuova
umanità che il Risorto ha inaugurato.
Confessiamo che questo senso di impotenza
talvolta si adagia sull'indifferenza.
Fà, o Signore, che come singoli e come chiesa
possiamo trovare la forza e i termini giusti
per rilanciare fra di noi e nel mondo il
gioioso messaggio della riconciliazione.
Padre, tonifica la nostra speranza e la
nostra fede nel nome di Gesù.
Amen
PER UNA CHIESA ACCOGLIENTE
PRIVILEGI
Vadano a mangiare in una delle tante osterie romane o in un qualunque ristorante. Così si eviteranno spese enormi e impareranno cosa significa pagare ciò che si consuma.
Ci vorrà una riforma costituzionale per costringerli ad andare ad una pizzeria, ad un ristorante, ad uno dei tanti ristori di cui Roma è piena?
Stai a vedere che qualcuno risponderà che la presenza del ristorante è per facilitare il lavoro... Ma se lavorano 10 ore la settimana... ! Non sempre. Non tutti.
AGOSTO: IL MESE PIU' IMPEGNATIVO
Per me luglio e agosto sono stati mesi molto impegnativi nel lavoro teologico, pastorale, di ascolto, di relazione e di studio.
Dal blog alle lettere, dalla preparazione dei corsi che partono fra pochi giorni, agosto non mi ha dato tregua.
Inatanto è già disponibile il pieghevole che precisa date, orari, luogo e tematiche del corso di teologia del pluralismo che presenterò a Torino domenica 28 agosto
alle h 10,30 durante la giornata comunitaria aperta del "Gruppo comunità nascente" di Torino in v. san Pio V 17/b.
GRUPPO BIBLICO ZONALE
Nome del gruppo, percorso, sede fissa e/o itinerante, contenuti specifici è tutto da concordare.
Che bella iniziativa aperta....
Potete avere informazioni da Flora di Rivalta o da Francesco Melillo di Piossasco.
mercoledì 24 agosto 2011
INNO SCRITTO A GORÈE PER I MIGRANTI DI TUTTO IL MONDO
NE RENTREZ PAS CHEZ VOUS COMME AVANT
Ne rentrez pas chez vous comme avant,
Ne vivez pas chez vous comme avant,
Changez vos cœurs, chassez vos peurs,
Vivez en hommes nouveaux.
A quoi bon les mots si l'on ne s'entend pas,
A quoi bon les phrases si l'on n'écoute pas,
A quoi bon la joie si l'on ne partage pas,
A quoi bon la vie si l'on n'aime pas ?
Ne rentrez pas chez vous comme avant,
Ne vivez pas chez vous comme avant,
Changez vos cœurs, chassez vos peurs,
Vivez en hommes nouveaux.
Pourquoi une chanson si l'on ne chante pas,
Pourquoi l'espérance si l'on ne croit pas,
Pourquoi l'amitié si l'on n'accueille pas,
Pourquoi dire "amour", si l'on n'agit pas ?
Ne rentrez pas chez vous comme avant,
Ne vivez pas chez vous comme avant,
Changez vos cœurs, chassez vos peurs,
Vivez en hommes nouveaux.
NON TORNATE A CASA COME PRIMA
Non tornate a casa come prima
Non vivere a casa come prima
Cambiate i vostri cuori, scacciate le paure
Vivete da uomini nuovi
A cosa servono le parole se non si sente
A cosa servono le frasi se non si ascolta
A cosa serve la gioia se non si accoglie
A cosa serve la vita se non si ama?
Perché una canzone se non si canta
Perché la speranza se non ci si crede
Perché l’amicizia se non si accoglie
Perché parlare d’amore se non si ama?
(da Il granello di senape, 0171.943407)
ALEX LANGER
IGNAZIO SILONE
DOMENICA 4 SETTEMBRE: PEVERANIO
Rientrato a Pinerolo, riparto per la giornata di domenica 4 settembre con il gruppo della Scala di Giacobbe sul tema: "Amore forte-amore debole".
PADOVA: 2 – 3 SETTEMBRE
Venerdì 2 settembre conto di arrivare a Padova alle 19,05 per incontrare molto brevemente don Sante Sgotti, Tamara e il loro figlio Rocco, miei cari amici. Poi proseguirò la serata con un gruppo per preparare il matrimonio di Franca e Francesca nel mattino di sabato 3 settembre.
martedì 23 agosto 2011
IL TEATRINO DI MERKEL E SARKOZY
Sembrano i nuovi "salvatori dell'Europa". Summit, dialoghi, incontri, proposte, interviste: un mondo di chiacchiere per nascondere la comune sorte di una Europa incapace. Ma soprattutto questa loro agitazione ha uno scopo ben preciso: mettersi in luce per le elezioni politiche che sono alle porte e nessuno vuole perdere il cadreghino.
Si parla dell'Europa, ma si pensa alle elezioni politiche imminenti in Francia e poi in Germania.
L’AGENDA
È buona cosa segnare subito sull'agenda le date di agosto e di settembre.
Ormai tutte le comunità hanno ripreso la regolare attività di incontri e di gruppi. Comincio a segnalare alcuni impegni e scadenze imminenti.
PROMEMORIA
Ecco alcune date che voglio ricordare:
• TORINO: DOMENICA 28 AGOSTO Domenica 28 agosto a Torino in Via San Pio V, 17b dalle
10,30 alle 15,30 incontro della "comunità nascente" che accoglie anche coloro che stanno
compiendo il cammino verso il matrimonio. Celebrazione eucaristica, pranzo condiviso,
organizzazione dei prossimi incontri. La comunità nascente di Torino sta programmando
alcune prelibatezze teologiche e proseguirà nel gruppo biblico la lettura del Vangelo di
Giovanni.
ISRAELE E PALESTINESI
Il governo razzista e militarista di Israele pensa di poter mantenere lo status quo dei territori occupati. Ma è un'illusione che può trasformarsi in tragedia. A Tel Aviv non hanno capito le piazze arabe.
GHEDDAFI: SOTTO ASSEDIO
Ormai i "ribelli" sono nella capitale. Il regime è in difficoltà e i suoi uomini del palazzo fuggono all'estero.
UNITI? VEDREMO
Cisl e Uil, attraverso i loro rispettivi e poco rispettabili segretari nazionali, sono ormai da tempo una stampella del governo. L'unità sindacale, così preziosa, in questo tempo avverrebbe a spese dei lavoratori.
GUASTI INTERNET E CELLULARE
Agosto è stato per me un mese di impegno superiore alle mie forze. Per giunta internet e il cellulare spesso impazziscono e nelle mie mani fanno le bizze. Da una settimana ho il cellulare fuori uso. Può darsi che alcune mie risposte a delle lettere non siano partite e altre mi siano sfuggite nel mucchio. Se non vi ho risposto, rispedite.