sabato 31 dicembre 2011

LE CONTRADDIZIONI DI BENEDETTO XVI

Le ingiustizie che lacerano l'umanità sono provocare dal sistema economico occidentale basato esclusivamente sul maggior reddito, meglio se si esclude la costosa incombenza del lavoro attraverso l'economia della finanza.

Si è finalmente capito che il liberismo dominante, che si è affermato nel sistema democratico, impadronitosi del potere ha rinnegato la democrazia, per privilegiare un sistema autoritario, in grado di controllare le masse sempre più sfruttate.

Che Benedetto XVI oggi constati la lacerazione delle ingiustizie ci costringe a evidenziare che si tratta di una costatazione fuori tempo, anacronistica, contraddittoria, arrivando solo oggi, ma dopo che il medesimo pontefice ha esaltato il liberismo tessendone le lodi in quella lettera di presentazione al libercolo del razzista Pera "Perchè dobbiamo dirci cristiani"; ha avuto l'ardire di paragonare il liberismo al cristianesimo, forte di una convinta superiorità culturale, in grado di imporre le proprie opinioni, firmando il tutto con l'autorevolezza della carica, Benedetto XVI. Il liberismo assimilato al cristianesimo, come se Cristo non avesse cacciato i mercanti dal Tempio, ma avesse cercato di instaurare una comunione di interessi alleandosi con Mammona.

Si tratta di un ripensamento ?

Se è così dovrebbe, coerentemente, rinnegare quello scritto e tornare ad aprire il Tabernacolo del cuore ai bisogni della povera gente, che quel liberismo ha condannato alla miseria, riconoscendo la centralità religiosa della Teologia della Liberazione, ingiustamente messa all’indice, colpevole di  identificare Cristo nei derelitti del mondo, vittime sacrificali  sull’altare blasfemo di Mammona.

 

Rosario Amico Roxas


 

 

 


AUGURIO DI BUON ANNO

Tra di noi abbiamo fatto pezzi importanti di strada, abbiamo condiviso qualcosa, tempo ed emozioni, allegria e tristezza, progetti e speranze, impegno e risultati, positivi e negativi, che ci hanno fatto crescere. A tutti grazie per il cammino fatto insieme.

Anche quando la situazione si presenta avversa, come oggi, continuiamo a condividere la speranza di un mondo più giusto, dove ci sia spazio davvero per tutti, senza alcuna discriminazione, anche per quelli che verranno dopo di noi.

Una società dove contano le persone, non le cose; un mondo dove il progresso non si misuri attraverso gli scambi commerciali o la ricchezza prodotta, ma attraverso la solidarietà e la gioia del prendersi cura reciprocamente gli uni degli altri e, insieme, della nostra "Madre Terra".

L'augurio è che nessuno debba mai sentirsi inutile o solo, che vicini o distanti ma insieme perché accomunati nel progetto della vita si possa costruire quel mondo tutti architetti e tutti operai, ma ognuno con il suo unico ed insostituibile talento.

Auguri!

Comunità cristiana di base di Saluzzo

SPORT O SPORCIZIA?

I fessi ovviamente siamo noi che continuiamo ad "inneggiare" alle "acrobazie" degli eroi del calcio. E poi viene fuori (cosa che tutti sappiamo da almeno 20 anni) che le partite sono supertruccate, che "il soldo" è l'unico attore in campo, che tutto è deciso a tavolino, che mezzi sono dopati e drogati.

Pardon. Io non inneggio, ma non capisco più il giro di milioni di euro con cui società e giocatori si coprono a vicenda. Uno stipendio massimo di 5 mila euro al mese e basta. Vedreste che la musica cambierebbe in pochi giorni. Fare tifo per chi fa schifo?

AGENDA LATINOAMERICANA 2012

(pp. 248, 12 €, http://latinoamericna.org)

"Abbiamo confessato sempre

che le nostre Cause "valgono"

più della nostra vita perché

sono loro che danno senso alla

vita. Noi siamo ciò che amiamo,

ciò che facciamo, ciò che

sogniamo. Una parola sognatrice

e militante viene ad accompagnare

l'Agenda in tutte le sue indicazioni

e proposte: "Utopia".

Siamo sognatori impenitenti;

crediamo, secondo

il proverbio etiope, che "una tribù

che non sogna è una tribù morta".

(dall'Introduzione di Pedro Casaldàliga)

L'agenda è acquistabile

senza spese di spedizione

presso Adista:

tel 06/686892

fax 06/6865898

e-mail: abbonamenti@adista.it

internet: www.adista.it

PREGHIERA LITANICA DI INIZIO ANNO

1) O Dio, se qualche volta nella nostra vita vediamo solo la notte, il buio e il male, aiutaci a scoprire i raggi di sole e i piccoli passi di amore e di solidarietà che vivono e si compiono attorno a noi:

noi ti preghiamo - Aiutaci a percorre il sentiero di Gesù

2) Se qualche volta, o Dio, come Geremia e Giona, vorremmo chiuderci nel nostro piccolo mondo, come per allontanarci e tenerci a distanza dai problemi e dagli affanni del nostro tempo:

noi ti preghiamo - Aiutaci a percorre il sentiero di Gesù

3) Se qualche volta ci prende la diffidenza verso chi è di cultura, di religione diversa, verso chi vive esperienze che non rientrano nei consueti modelli:

noi ti preghiamo - Aiutaci a percorre il sentiero di Gesù

4) Se qualche volta ci aspettiamo che la chiesa sia un giardino tutto fiorito e profumato di Vangelo, gridiamo allo scandalo per le contraddizioni, ma poi non muoviamo un dito e non ci mettiamo del nostro perchè le cose cambino:

noi ti preghiamo - Aiutaci a percorre il sentiero di Gesù

5) Se nella società e nella chiesa accettiamo senza interrogarci e mettere in discussione consuetudini, tradizioni e regole che fanno a pugni con il Vangelo:

noi ti preghiamo - Aiutaci a percorre il sentiero di Gesù

6) Se nella fretta della vita quotidiana non sappiamo ritagliarci momenti di pausa, di preghiera, di lettura della Bibbia, di confronto comunitario e di ascolto delle persone e ci lasciamo invadere dalle cose:

noi ti preghiamo - Aiutaci a percorre il sentiero di Gesù

7) Per i nostri fratelli e le nostre sorelle che vivono nei campi rom, per colore che in questa terra si sentono stranieri senza diritti riconosciuti, ma quotidianamente esposti alla solitudine, all'emarginazione e alla violenza:

noi ti preghiamo - Aiutaci a percorre il sentiero di Gesù

8) Per ciascuno e ciascuna di noi, per le nostre chiese, per le nostre singole comunità e per tutte le religioni del mondo, perché accettino il grido di Dio e la Sua chiamata al cambiamento:

noi ti preghiamo - Aiutaci a percorre il sentiero di Gesù

9) Per chi vive nel precariato, nella disoccupazione, nell'incertezza del futuro e nella disperazione per sbarcare il lunario, aiutaci a vedere, a condividere, a partecipare come cittadini attivi per la difesa dei loro diritti che sono poi i diritti di tutti/e:

noi ti preghiamo - Aiutaci a percorre il sentiero di Gesù

Franco Barbero

CHE FESTE

Tra malati, incontri, dialoghi personali e gruppi non ho avuto un minuto di tregua. Per queste si ammucchiano lettere inevase.

È uno dei periodi in cui il ministero pastorale mi impegna di più. Lo stesso blog è diventato un dialogo che in questo fine anno ha assunto una vastità di contatti mai conosciuta prima.

Grazie e auguri a tutti e tutte, anche se vedete che non rispondo a nessuno. Vi porto nel cuore e vi abbraccio.

don Franco

Affonda a Giava barcone di profughi iraniani e afghani

Tragedia al largo dell'isola di Giava, in Indonesia. un barcone di immigrati diretto in Australia con oltre 250 persone a bordo, in gran parte profughi richiedenti asilo provenienti dall'Iran e dall'Afghanistan, si è rovesciato ed è affondato con tutto il suo carico. Solo 33 naufraghi sono stati tratti in salvo: 30 uomini, una donna e 2 bambini; ridotte all'osso, le speranze di trovare ancora in vita gli oltre 200 dispersi, anche se, nonostante il mare in burrasca, le ricerche continuano. I sopravvissuti hanno raccontato che le onde erano alte fino a 5 metri e hanno colpito con violenza la fiancata della barca, che si è spezzata a metà. Molti dei passeggeri hanno ammesso di aver pagato tra i 2500 e i 5.000 dollari agli scafisti per il viaggio della speranza.

venerdì 30 dicembre 2011

CARO FRA BENITO

Carissimo fra Benito,
ti penso spesso come la sentinella di cui parla la Scrittura. I tuoi auguri mi hanno toccato nel profondo. Provo un grande dolore per il fatto di non poter correre ad abbracciare amici e fratelli profetici come te. Riusciremo a vederci in questo 2012?
Grazie. Pregando, lottando, cercando la compagnia dei deboli, tento anch'io di puntare lo sguardo e il cuore verso l'alba che verrà. So che Dio è fedele.
Ti abbraccio con emozione
                        don Franco

L'ALBA VERRA', BUON ANNO

 
Amiche, amici, l'alba verrà ...
Lo so, non tirano venti o brezze favorevoli alla nave del buon vivere e del navigare dolce: è un tempo nel quale anche l'intelligenza si permette  l'ingiustizia, anzi, sembra addirittura contendere alla malizia il primato della malvagità, e ciò che stiamo vedendo, qua e là, sembra non bastare, tanto che anche le vittime vanno perdute, e Dio si fa impensabile e, intimidito, sembra giustificarsi: "d'altro non c'è promessa"...; allora c'è bisogno d'una fede insolita, oltre ogni ragione, perchè solo la speranza da senso al tempo. Ci salveranno i poeti, che inventano, novelli profeti, parole e visioni del tempo che c'è, e che verrà: "... la notte è lunga e il tempo un mostro, ma so che verrà l'alba e la vita degna, e sarà in ogni uomo e donna, io non so come, ma so che verrà l'alba e ogni creatura avrà il suo pane ...", ma piacerà a tutti il pane fatto senza grano e forno, il vino che non costa spremitura, il pesce che da solo salta in barca? Forse sì, ma solo se è il "gratis" che appartiene alla grazia e alla fatica nobile e giusta dell'uomo che sa che la porta della coscienza si apre solo dall'interno ... L'alba verrà, buon anno, amiche e amici!
fra benito m. fusco
da Malfolle di Marzabotto, 30 dicembre 2011

AUGURI A DON PAOLO

Carissimo don  Paolo Farinella,
vorrei dirti quanto ti sono e ti siamo vicini in questa ora in cui combatti per la vita. Abbiamo saputo da tuo fratello del ricovero urgente e dell'intervento delicato. Siamo uniti a te con tutto l'affetto di cui siamo capaci. Direi ......che non puoi lasciarci ora: abbiamo ancora troppo bisogno di te.......
                                                    don Franco

CORSO DI TEOLOGIA DEL PLURALISMO

Carissimi/e,
    mi sono accorto di non conoscere i nomi e cognomi relativi ad alcuni dei 31 indirizzi e-mail a cui spedisco le segnalazioni per il corso di teologia del pluralismo di Torino (prossimo incontro sabato 21 gennaio alle 15:30 sulle teologie asiatiche).
    Vi chiederei di rispondere a questa mail indicando nome e cognome, indirizzo e numero di telefono: questo mi permetterà di fare un indirizzario completo che può esserci utile per es. se si ripresenta la necessità di spostare all'ultimo momento un incontro come due mesi fa (speriamo che non susseda ... ma non si sa mai).
   
    Ne approfitto per farvi gli auguri di buone feste.
 
Francesco

PIU' SPETTATORI CHE CITTADINI

 Nel suo editoriale su “Repubblica” di domenica Ettore Boffano mette il dito nella piaga. Il rogo al campo Rom di Torino, così come la follia omicida di Firenze, non sono purtroppo episodi estemporanei, né isolati.

Si tratta piuttosto di fatti la cui gravità sta nel clima pesantissimo in cui maturano, fomentato e cavalcato dalla destra e in particolare dalla Lega Nord, e ora aggravato dalla crisi economica. Una crisi che finisce per alimentare il motore primo di ogni forma di razzismo: la guerra dei deboli contro i debolissimi, dei penultimi contro gli ultimi. Che è poi l'effetto di una difficoltà, per chi oggi è sfruttato, di individuare il vero nodo da superare (le ragioni della crisi), rovesciando la propria rabbia e la propria impotenza su un facile capro espiatorio: l'immigrato.

In questa situazione le responsabilità della destra sono a nostro parere evidenti e gravi. Ma è chiaro che è necessario interrogarsi anche su altro. Ad esempio sul modello di sviluppo impresso a Torino. Una città che negli ultimi anni ha costruito la propria coesione sociale intorno agli "eventi", più o meno “grandi”, e che ora si ritrova fatalmente ad aver cresciuto "spettatori" piuttosto che "cittadini".

E gli "spettatori" non riescono più a fare quello che dovrebbero fare i "cittadini". Reagire, indignandosi, per ciò che accade in Fiat, o in Val di Susa. Oppure sorvegliare, e bloccare con degli anticorpi, i rigurgiti razzisti che covano in profondità in una metropoli piena di contraddizioni come Torino.

Per questo è un fatto rilevante che la città abbia saputo reagire agli episodi dei giorni scorsi con due importanti manifestazioni. La partecipazione, l'indignazione, sono il sale della cittadinanza. Per questo la Federazione della Sinistra, insieme ad altri soggetti politici e sociali,  ha aderito a quelle iniziative (anche se non tutti i giornali se ne sono accorti), frutto di uno sforzo comune che quotidianamente cerchiamo di fare, trovando momenti di unità fra soggetti anche diversi, in nome di obiettivi condivisi. Auspicando che anche l’informazione possa fare la sua parte.

(Repubblica, 22-12)

 

SOLIDARIETÀ DE L’UNITÀ AI COLLEGHI DI LIBERAZIONE

 I giornalisti de l'Unità esprimono solidarietà ai colleghi di Liberazione che in questi giorni vivono momenti tanto drammatici da portare alla chiusura della testata. Quando un giornale chiude, si impoverisce il dibattito pubblico, essenziale per la democrazia. Siamo vicini anche ai colleghi de La Padania, che attraversano una profonda crisi finanziaria. In questi giorni resta prioritaria la battaglia per il pluralismo dell'informazione messo in discussione dai tagli decisi dal governo e preso di mira da potenti gruppi finanziari. Per questo ribadiamo l'appello per il ripristino dei fondi per l'editoria in favore dei giornali veri che non vivono di solo mercato, in un sistema dell'informazione distorto dall'assenza di regole e dalla concentrazione di poteri e risorse.

L'assemblea di redazione

 

MO-TSEU

Quando la forza detta legge i grandi attaccano i piccoli, i forti spogliano i deboli, la maggioranza maltratta la minoranza, i furbi ingannano i semplici, i nobili disprezzano i plebei, i ricchi disdegnano i poveri, i giovani sgridano i vecchi.

ROBERTO BENIGNI

L'aspetto comico della vita italiana è il fatto che siamo il popolo di San Francesco e votiamo per il più ricco.

CONVERSAZIONE NELL'ALTO DEI CIELI

1° GENNAIO: MARIA SS. MADRE DI DIO

 

Siccome la Chiesa cattolica ufficiale celebra il 1° gennaio come festa di Maria Santissima Madre di Dio, ho pensato utile proporre agli amici e alle amiche del blog una

 

CONVERSAZIONE NELL’ALTO DEI CIELI

 

“Sentite, sentite”… e ride a crepapelle. E’ Gesù che si prepara a fare una visitina sulla terra: “Vado e torno: ciao papà, ciao mamma, ciao Giacomo, Joses, Giuda, Simone, Debora e Rut…”.

Giuseppe dice a Maria: “Lo vedo un po’ teso… che ne pensi?”. “Anch’io lo vedo agitato e sta mattina mi ha confidato che ha saputo da Nazareth, il nostro bel villaggio con il quale ha sempre tanti contatti, che sulla terra succedono cose strane e che si dicono tante stupidaggini sulla nostra famiglia”.

“Pensa, Giuseppe, io avrei concepito il nostro Gesù restando vergine (ride e si piega in due), tu saresti stato un vecchietto ormai impotente o castrato e lui ora sarebbe la seconda persona di una cosa che chiamano “la trinità”, una specie di triangolo sacro, un trio divino… E non basta, Gesù avrebbe fondato una religione che si chiama non so bene se papalesimo, marianesimo, cattolicesimo o cristianesimo…”.

“Ti capisco bene, Maria: c’è davvero da preoccuparsi. E noi non saremmo più quegli ebrei di Galilea? E questo figlio sarebbe addirittura diventato Dio? Sfido che sta mattina era piuttosto triste. Lui si è sempre indignato contro i fabbricatori di inganni e di menzogna… Io ricordo ancora i suoi discorsi mentre lavoravamo in bottega a Nazareth… Discuteva sempre con Giacomo e con Debora. Io li ascoltavo con piacere. E ti ricordi, Maria, come pregava? Però ho sempre pensato che lui, come temevi tu, sarebbe finito male…”.

“Eh si, amore mio, caro Giuseppe, ne abbiamo davvero passate tante… fino alla croce; però Dio, il nostro Dio, lo ha salvato ed eccoci qui tutti riuniti nella Sua Casa Eterna…”.

“Ora questa diceria che lui ha sentito per cui tu, Maria, saresti la madre di Dio, ha dell’incredibile: non riesco a pensare che abbiano inventato una simile sciocchezza”.

“Lo credo, caro Giuseppe. Altro che madre di Dio…! Tu ricordi bene che fatica abbiamo fatto ad allevare la nostra famiglia: cinque figli e due figlie, tu in bottega e io in questa casa, nella strada, a lavorare, a rammendare, a cucinare… E poi questo Gesù che era una testa calda. Ricordi quel giorno in cui uscimmo tutti per fermarlo perché non si mettesse nei guai come il Battista? E io sarei la madre di Dio!?! Che bestemmia! Che delirio. Il profeta Osea ci insegnò che Dio è Padre e Madre”.

“Eccome, Dio è Padre e Madre” disse Giuseppe, “ma Dio non ha madre perché è l’origine di tutta la vita”.

“Ma, guarda Giuseppe: io ho una infinita fiducia. Infatti le Scritture sono come un albero che fiorisce e trovano sempre lettori e lettrici onesti. Vedrai che questa menzogna verrà smascherata”.

“Però, cara Maria, Gesù sta ritardando… e il suo viaggio si prolunga eccessivamente…”.

“Giuseppe, non essere così ansioso: Dio ha sempre vegliato, custodito, accompagnato questo nostro figlio nei giorni della vita terrena. Vuoi che lo abbandoni ora? Si vede che Gesù fa tardi perché ha trovato tante imposture da smascherare… aveva in testa di fare come fece a Gerusalemme, rovesciando i tavoli dei mercanti del Tempio. Se ricordo bene, mi ha accennato ad un posto dove si trova un sinedrio imperiale, una “città santa” con dei sacri palazzi…”.

“Hai ragione, Maria, da qualche giorno lo sentivo ripetere: “Vaticano, Vaticano, Vaticano” e poi citava il profeta Geremia: “Ne avete fatto una spelonca di ladroni”. Ora capisco…”.

“Caro Giuseppe, anche qui nel mondo della Risurrezione Gesù resta quel figlio che generammo in quella dolce notte d’amore. E’ un profeta appassionato. Il suo fuoco non si spegne perché è il fuoco di Dio che arde nel suo cuore. Io, intanto, ora sono contenta di essere la tua sposa e la madre di questa bella famiglia… Altro che madre di Dio!”.

 

Padre, perdona loro perché non sanno quello che dicono: “Hai davvero ragione, caro Giuseppe”.

Se la nostra azione non è riscaldata dalla fiamma del cuore, inevitabilmente spunta fuori l'egoismo.

VINOBA BHAVE

giovedì 29 dicembre 2011

WOLFGANG GOETHE

Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, cominciala!

Il coraggio ha in sé genio, potere e magia.

MILANO: CONTRO LA DISCRIMINAZIONE DEI ROM

Un rapporto di Amnesty Internatioal, presentato a Milano il 29 novembre, denuncia le pratiche illegali degli sgombri forzati dei rom, eseguiti negli ultimi anni nel capoluogo lombardo, anche in vista dell'Expo 2015. Questi sgombri, in contrasto con le raccomandazioni degli organismi internazionali hanno aggravato la discriminazione nei confronti dei rom. Amnesty International chiede al governo italiano di revocare immediatamente l'"emergenza nomadi" e di fermare e prevenire gli sgomberi forzati attraverso, tra le varie misure, l'adozione e l'applicazione di leggi che proibiscano le violazioni dei diritti umani. L'organizzazione sollecita il Sindaco di Milano, eletto nel maggio 2011, e il Prefetto a fermare tutti gli sgomberi forzati, a sostituire le norme in vigore sui campi autorizzati con norme che rispettino gli standard sui diritti umani e sospendere subito la programmata chiusure dei campi fino a quando non siano approntati piani alternativi.

LA LOTTA NONVIOLENTA

La lotta non violenta ha per funzione quella di modificare i rapporti di forza in modo da stabilire relazioni di giustizia tra individui e gruppi sociali. Jean-Marie Müller

SONO TORNATI A BRACCETTO

 «Come ai vecchi tempi delle cene di Arcore, Lega e Pdl a braccetto, stavolta a difesa dei doppi incarichi tra sindaco e senatore...». Usa l’ironia ma non sorride Marco Follini, Pd, presidente della Giunta per le elezioni del Senato, per commentare il voto di ieri, con cui sono stati “salvati” due sindaci-senatori del Pdl da una recente sentenza della Corte costituzionale che impedisce i doppi incarichi. 

Dunque il voto della Giunta del Senato pesa di più di una sentenza della suprema Corte?

«In punta di diritto è così, politicamente è una follia che stride con lo spirito del tempo e con l’esigenza di dare a noi stessi e al nostro lavoro parlamentare un briciolo di dignità». 

Ora dovrà pronunciarsi l’aula di palazzo Madama o i due “incompatibili” sono salvi? 

«In casi come questo la partita si chiude in giunta. Noi abbiamo esercitato tutte le pressioni possibili per evitare che finisse così. Ma ci siamo trovati davanti una ex maggioranza tetragona nella difesa di un principio insostenibile ed è prevalsa la forza dei loro numeri. Che ha prodotto una decisione di stampo nordcoreano, così i due sindaci restano indisturbati al loro posto. Almeno fino alla fine della legislatura...», perché dalla prossima i doppi incarichi non saranno possibili». 

Come valuta l’atteggiamento della Lega?

«Confesso che mi ha stupito vedere i leghisti a difesa dei sindaci di Molfetta e Afragola...».

Proprio ora che erano tornati sulle barricate... 

«Il rapporto di complicità che ha legato in questi anni la Lega al sistema berlusconiano ha ancora una sua forza, non evapora di punto in bianco col mutare delle collocazioni parlamentari. E poi non ho mai avuto grande fiducia nella coerenza tra certe parole d’ordine di combattimento e certe comodità di potere che fanno parte della più recente biografia leghista». 

Ora c’è un doppio binario: i sindaci deputati devono scegliere mentre i senatori no.

«Serve una legge che risolva il problema alla radice. Con alcuni colleghi senatori l’avevamo presentata nel 2008, è stato un errore non portarla in porto». 

Le opposizioni sono uscite dall’aula della Giunta, compreso lei che ne è presidente.

«Certamente, sono uscito anch’io che pure non ho mai avuto tentazioni aventiniane. Ma volevamo dimostrare che a questo voto non concedevamo neppure la nostra contrarietà. È una ferita politica grave, siamo usciti per rendere plastica la nostra protesta radicale». 

Qual è secondo lei l’aspetto più grave della scelta fatta da Lega e Pdl? 

«È già difficile fare bene un mestiere, ed è impossibile farne bene due. Quando si sommano gli incarichi di sindaco e parlamentare si crea una struttura di potere che rende difficile il ricambio, su entrambi i fronti. Per capirci, un sindaco ha più chances di essere ricandidato».

(L’Unità, 22-12)

 

“INDOSSA VESTITI IMMODESTI”

 Bet Shemesh (Israele) - Capelli fini e biondi, occhi azzurri nascosti da occhiali e sorriso vivace: a sette anni Na´ama Margolis, figlia di una donna ortodossa nata negli Stati Uniti e immigrata da bambina a Bet Shemesh, è diventata un´eroina nazionale in Israele dopo essere apparsa venerdì in un documentario tv sulla comunità di haredim, zeloti ultraortodossi, che popola un quartiere della cittadina israeliana. Alla rete Channel 2 Na´ama ha raccontato tra le lacrime di non voler più percorrere i trecento metri che separano casa sua dalla scuola per paura degli insulti e degli sputi degli uomini haredim che giudicano il suo abbigliamento "immodesto". Persecuzioni note alle donne di Bet Shemesh, ma che solo il pianto di Na´ama ha portato all´attenzione dei media, della società civile e persino del premier Benjamin Netanyahu che ha ordinando immediati provvedimenti contro gli "estremisti". Ma, rimossi domenica sera dalla polizia, i cartelli che intimano alle donne di camminare su marciapiedi diversi rispetto agli uomini ieri sono ricomparsi. E quando gli agenti sono intervenuti a toglierli sono stati presi a sassate e apostrofati "nazisti".

(Repubblica, 27-12)

BETLEMME? LA CAPANNA?

 A Natale ho ricevuto, tra gli altri, degli affettuosi e graditi messaggi che però mi hanno trafitto il “cuore storico-teologico”... Imperterriti, dopo secoli di ricerche storiche, letterarie e archeologiche, questi amici (preti, pastori, insegnanti, uomini e donne di fede) mi scrivono della nascita di Gesù a Betlemme, di voci angeliche, della “vergine Maria”, della capanna, di Dio che si fa uomo nel ventre di Maria... e via di seguito fino alla stella, ai magi, al bue e l’asinello...

Mi domando: “perché non distinguiamo il mito dalla storia? A Natale è proprio “comandato”, necessario e doveroso che si dimentichino, si trascurino, si chiudano sotto chiave, come libri proibiti, migliaia di ricerche storiche? Perché si raccontano come cronache le bellissime leggende della natività? Perché non impariamo a valorizzare e a leggere il  mito collocandolo in relazione feconda con il dato storico?”

Gesù è nato a Nazareth, non c’era nessuna capanna di Betlemme, c’erano due giovani sposi con una bella famigliola...

Ma quando la molleremo con questa confusione tra mito, leggenda e realtà storica? Per “trattare bene” il mito, bisogna rispettarne la natura e la funzione. Molte parti della predicazione e della dogmatica cristiana e cattolica hanno di fatto sovrapposto il mito alla storia come per cancellarla.

Franco Barbero

Sapersi abituare a un cibo semplice e non costoso, non solo fa bene alla salute, ma rende anche l'uomo più solerte nelle varie incombenze della vita.

EPICURO

ISRAELE, PROVO VERGOGNA

È molto allarmato il presidente israeliano Shimon Peres. L´ondata di provvedimenti che la "nuova destra" sta presentando in Parlamento, la fobia maccartista che è cavalcata da diversi schieramenti politici, le misure restrittive nel culto per i musulmani, hanno fatto indignare il premio Nobel per la Pace; l´ultimo "grande vecchio" d´Israele può permettersi di dire ciò che vuole, anche criticare apertamente il pensiero che va per la maggioranza fra il "Likud" del premier Benjamin Netanyahu e "Israel Beitenu", guidato dal ministro degli Esteri Avigdor Lieberman. I rapporti con il premier Netanyahu non sono mai stati idilliaci, ma nell´ultimo anno – specie dopo i no del premier alla trattativa di pace con l´Anp - si sono deteriorati al punto che i due non si rivolgono la parola da mesi.

Non ha dubbi il "grande vecchio" d´Israele a definire di «vergogna» i sentimenti che prova davanti a tutta una serie di leggi dal sapore liberticida: quella che impone limiti ferrei ai finanziamenti stranieri alle Ong attive per la pace e i diritti umani, quella che minaccia di strangolare i media non allineati con risarcimenti stellari per i presunti casi di diffamazione dei potenti; passando per quella contro il "rumore molesto" dei muezzin che chiamano alla preghiera i fedeli musulmani (Fabio Scuto, Repubblica).

Purtroppo le vane deplorazioni di Peres hanno alle spalle l'appoggio USA al governo razzista di Netanyahu. Gli USA non hanno mai guardato ad altro che ai loro interessi, armano Israele e ne fanno la loro base per il Vicino Oriente.

Tanto Obama quanto Bush: su questo punto non esiste nessuna discontinuità. Purtroppo!

mercoledì 28 dicembre 2011

STAINO

Ho scritto a Babbo                     Ti consiglio
natale: "Rinuncio ai                    di prenderti la
suoi regalini oggi, in                    bambolina
cambio di un lavoro                          subito.
e una pensione
da grande".

NON POSSIAMO STARE A GUARDARE


AGI) Palermo - Con la partenza oggi dell'ultimo treno, cessa

il servizio di lunga percorrenza dalla Sicilia. Protesta la Fit

Cisl di Messina che dopo "inutili e continui appelli lanciati

negli anni alla classe politica cittadina e regionale" parla di

"isolamento di un'intera regione dal sistema Paese". Per il

sindacato, "scellerate scelte politiche nazionali dei

trasporti, mancanza di investimenti nelle infrastrutture hanno

consentito, con la complicita' di un'intera classe politica, l'

abbandono di Trenitalia dall'area dello Stretto. Il dramma

occupazionale dei lavoratori Servirail e' l'emergenza di oggi"

 

 

CHIESA, APRITI


Dieci "preti di frontiera" del Nordest: «Chiesa, apri



 a donne e sacerdoti sposati»



Alla messa di Natale celebrata nell'atrio della stazione di Padova una lettera per chiedere il superamento del celibato, labbandono dei titoli e «la libertà da tutti i vincoli con il potere». Tra i firmatari anche il padovano Albino Bizzotto

 

PADOVA. l'atrio della stazione ferroviaria, pur capace, non basta ad accogliere i fedeli. Giovani, giovanissimi, coppie, famiglie: alle 22 si celebra la messa notturna di Natale, fra display pubblicitari e annunci sonori dei treni in arrivo. Presto però il coro e le chitarre hanno ragione dei rumori fuori scena. Il via vai continua ma diventa uno sfondo. Sul palco, ad officiare, una rappresentanza deipreti di frontiera del Nordest

Dieci parroci, da sempre a contatto con gli emarginati e spesso balzati alle cronache per posizioni eterodosse rispetto al Magistero. Sono Albino Bizzotto (Padova),Pierluigi Di Piazza (Udine, Franco Saccavini (Udine), Mario Vatta (Trieste), Giacomo Tolot (Pordenone), Piergiorgio Rigolo (Pordenone), Alberto De Nadai (Gorizia), Andrea Bellavite (Gorizia), Luigi Fontanot (Gorizia) e Antonio Santini (Vicenza). La Lettera di Natale che hanno sottoscritto chiede una Chiesa «che apra le porte alle donne prete e ai preti sposati»; una Chiesa «povera, senza titoli nobiliari, senza paludamenti e libera dai vincoli di potere»; una Chiesa «che paghi le tasse e chieda perdono agli omosessuali e alle vittime di pedofilia»; una Chiesa più democratica, «luogo di perdono che accolga tutti».

Non sono ribelli ostili, i preti di frontiera. E rivendicano, anzi, l'appartenenza alla comunità ecclesiale. Che vorrebbero diversa, però. Più in sintonia con l'annuncio del Vangelo, più vicina agli ultimi. «La nostra lettera è ispirata al Concilio Vaticano II», spiegherà don Di Piazza «l'abbiamo scritta per comunicare ciò che le persone comunicano a noi, un modo per mantenere vive le sollecitazioni e continuare il dialogo».

Quest'anno il messaggio è incentrato sulla Chiesa «cui siamo profondamente grati», si legge «ed è questa gratitudine che ci sostiene nel considerare le ombre e i tradimenti al Vangelo. Quando la Chiesa riceve potere perde la forza di denunciare l'illegalità, l'ingiustizia, l'immoralità, il razzismo, come avviene nella nostra Regione a livello politico e legislativo».

Parole come pietre, senza enfasi, tuttavia. Quasi la naturale conseguenza di un cammino cristiano che ha come interlocutori privilegiati coloro che meno hanno e meno contano. Così, nell'omelia, la parola corre subito «ai fatti di Firenze e di Torino», l'assassinio degli ambulanti senegalesi e la caccia selvaggia ai rom, lampi di orrore per i quali viene chiesto perdono. Poi l'odissea degli immigrati, i rifugiati in attesa di asilo, i nati in Italia ancora privati («Crudele ingiustizia») dei diritti di cittadinanza. Rimbalzano temi di attualità, dal ripensamento dell'ora di religione (che dovrebbe diventare «studio del fenomeno religioso») al nodo dei cappellani militari («Perché resta l'incompatibilità tra Vangelo e armi»).

Ma anche la congiuntura sociale e il rapporto Chiesa-politica: «Una Chiesa che tace di fronte alle tragedie del mondo è lontana anni luce da Gesù. La crisi attuale è etica e culturale prima che economica. I cristiani devono impegnarsi per un mondo nuovo, ma non è pensabile un partito di cattolici». La folla dei fedeli annuisce, scambia pensieri, si stringe ai celebranti. Adulti di colore e ragazzine con piumino e piercing, madri di famiglia. E quando una giovane coppia alza sull'altare Ginevra, neonata in fasce, l'applauso scroscia liberatorio.

27 dicembre 2011
 
 

IL BLUFF SVELATO DELL’ABOLIZIONE DELL’ICI

Nella manovra il rigore c'è (ma ce ne potrebbe essere di più), l'equità un po' meno. E c'è già chi dice: Berlusconi aveva tolto l'Ici, è l'unico che ha diminuito le tasse. In realtà si trattava di una mossa demagogica. L'Ici serviva infatti ai Comuni per pagare i servizi utili ai cittadini, come le scuole, gli asili nido, i trasporti, le case di riposo per anziani. Per far funzionare questi servizi ci vogliono soldi, ecco quindi che bisogna mettere altre tasse.

Bisognava tassare i grandi patrimoni? Sì, ma bisogna considerare due cose: intanto questi patrimoni sono spesso intestati a società di comodo, e poi il Pdl ha posto l'aut aut (se si fa la tassa patrimoniale non votiamo il decreto). Se il decreto non fosse stato approvato, il tempo si sarebbe allungato e ci sarebbe stato il rischio concreto di bancarotta con la conseguenza che non ci sarebbero stati più soldi disponibili per pagare i pubblici dipendenti e i pensionati, come me. Alcune, buone notizie: se ne va Minzolini, finalmente potremo ricominciare a vedere il Tg1.

Sembra che ci sia speranza di recuperare finanziamenti per salvare le testate giornalistiche minacciate dal taglio del fondo per l'editoria. Inoltre, 3300 detenuti saranno mandati agli arresti domiciliari togliendoli dall'inferno delle carceri sovraffollate.

Infine, hanno trovato tracce dell'esistenza del bosone di Higgs: una particella che spiega l'origine di tutte le altre particelle. I fisici la stavano cercando disperatamente. Le tracce sono state scoperte dagli esperimenti guidati da Fabiola Gianotti e Guido Tonelli e la notizia è stata data da Sergio Bertolucci, direttore della ricerca del Cern: come si può capire facilmente gli italiani sono ben presenti.

Margherita Hack (L'Unità, 18/12)

martedì 27 dicembre 2011

JEAN-MARIE MÜLLER

Soltanto la forza organizzata nell'azione appoggiata da un gran numero di partecipanti può essere efficace per combattere l'ingiustizia e ristabilire il diritto.

EVVIVA LA FIOM

Landini è esplicito: " Dove la FIAT non ci farà entrare, saremo presenti con una roulotte che sarà la nostra Casa del Lavoro".
La FIOM non si piega e nelle fabbriche cresce ovunque.

NOSIGLIA A NATALE

L'arcivescovo di Torino in questi giorni delle festività natalizie è tornato tra i nomadi.
Un gesto ed una scelta che debbono essere apprezzate in questo vescovo tradizionalista che, in questa occasione, si è veramente dimostrato vicino alla gente emarginata come i rom e attento ai problemi del territorio.

ORA TOCCA AGLI UOMINI

       Dopo un bel “pezzo di cammino” questo 2012 ci regalerà la gioia di alcune benedizioni di nozze omosessuali. La Scala di Giacobbe e soprattutto la “comunità nascente di Torino” organizzano con me queste celebrazioni di cui gli sposi sono stati i veri protagonisti fin dal primo incontro scegliendo luoghi, tempi e modalità celebrative.
                                                                            Franco Barbero


SCOUT CON DON CRISTIAN

      Avremo la gioia di avere per quasi due giorni a Pinerolo don Cristian con una ventina di scout. Potremo rivedere Cristian e ascoltare la sua esperienza e l’esperienza del gruppo scout. Vogliono anche incontrare un po’ tutti i gruppi della comunità e dialogare. Periodo: dalla sera del 6 gennaio al primo pomeriggio dell’8.

      Il F.A.T. e alcuni fratelli e sorelle della comunità stanno predisponendo l’accoglienza. I pasti si svolgeranno al F.A.T.. Sarà un’accoglienza “alla buona” con uno stile di sobrietà tipico dei gruppi scout e anche nei limiti delle nostre possibilità.

Franco Barbero

CORSO DI TEOLOGIA DEL PLURALISMO

Carissimi/e,
    mi sono accorto di non conoscere i nomi e cognomi relativi ad alcuni dei 31 indirizzi e-mail a cui spedisco le segnalazioni per il corso di teologia del pluralismo di Torino (prossimo incontro sabato 21 gennaio alle 15:30 sulle teologie asiatiche).
    Vi chiederei di rispondere a questa mail indicando nome e cognome, indirizzo e numero di telefono: questo mi permetterà di fare un indirizzario completo che può esserci utile per es. se si ripresenta la necessità di spostare all'ultimo momento un incontro come due mesi fa (speriamo che non susseda ... ma non si sa mai).
   
    Ne approfitto per farvi gli auguri di buone feste.
Francesco

FACCIA DI BRONZO

Con quella faccia può dire ciò che vuole.   

 

Siamo consapevoli dei sacrifici che l’attuale situazione esige, in attesa dei benefici che ci sono stati promessi; ma ci era stata promessa anche equità, cioè  che i sacrifici necessari sarebbero stati spalmati su tutti, in misura delle possibilità.

L’equità non è una semplicistica operazione numerica, è innanzitutto un problema di coscienza.

Monti ha promesso equità e non ho dubbi che vorrebbe realizzarla se non ci fossero i politici ad impedirlo; la prova è arrivata anche oggi, con un ex premier che ancora ha la faccia di bronzo di parlare e mettersi al centro dell’attenzione.

Ci viene così offerto un paradosso:da una parte l’attuale governo che sa benissimo cosa si dovrebbe fare, mentre dall’altra parte una menomazione studiata della libertà di azione esercitata dagli stessi che hanno reso tragica la crisi per inadempienza, per inettitudine, per calcoli politici e per calcoli personali.

Praticamente un governo di capaci, tenuto a freno da un ex-governo di inetti, che cerca di imporre le proprie scelte dettate da interessi elettorali, e un ex premier che compra i consensi e li sbatte in faccia agli italiani, senza pensare minimamente al precipizio verso il quale ci ha condotti.

 

Rosario Amico Roxas

 

 

 


 

 

Pogrom torinese

Che cosa sono per la maggior parte di noi i campi nomadi? Un «non-luogo», un luogo in cui abitano persone che non conosciamo, che non vogliamo conoscere, perché i nostri pregiudizi li definiscono ladri, sporchi, inaffidabili, bambini compresi. Perché spendere soldi pubblici per portar loro l'acqua, luce, e servizi pubblici?
Perché dare una istruzione ai loro figli? Perché l'assistenza sanitaria? E' questa una «cultura»» diffusa. Il 10 dicembre, nel giorno che ricorda la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, una ragazzina si inventa uno stupro a opera di stranieri. Subito si organizza una manifestazione di solidarietà con la vittima, cui partecipano anche politici. Nella manifestazione ci sono persone che vogliono «dare una lezione» ai responsabili, che sicuramente sono Rom del vicino campo. Lo diceva anche La Stampa che nel titolo dell'articolo che raccontava lo «stupro» scriveva: «Mette in fuga i due rom che violentano sua sorella». Nessun dubbio: sono «loro». Così,  all'insegna del «ripuliamo il campo nomadi, diamogli fuoco, bruciamoli vivi», si organizza la tragedia. Dopo l'inno leghista alla «pioggia che sgombera il campo nomadi», siamo al pogrom e, attorno, si respira approvazione. Quelli che stanno in alto si sdegnano.
Giorgio Gardiol

lunedì 26 dicembre 2011

PINEROLO: 31 dicembre e 9 gennaio 2012

       Il gruppo biblico della comunità, che si raduna al F.A.T., lunedì 2 gennaio non avrà luogo.  Siamo invece invitati sabato 31 dicembre alle ore 18 presso i locali della comunità cristiana di base in Corso Torino 288 per 1 ora di silenzio e di preghiera.

      Lunedì 9 gennaio faremo una serata per dialogare su “che cosa vuol dire conoscere il Gesù storico? Che cosa cambia per la nostra fede?” Introdurrò con un mio scritto.
L'incontro del gruppo si svolgerà  come di consueto, nei locali del FAT in Vicolo Carceri 1 .

Franco Barbero

UN'ASSURDA VIOLENZA CONTRO UN BAMBINO

Cristian Fernandez è un ragazzino di colore di dodici anni: si trova da 9 mesi in carcere e, se non interverrà un patteggiamento o l’annullamento delle accuse, verrà processato per omicidio come un adulto rischiando addirittura di essere condannato all’ergastolo senza possibilità di liberazione. Sembra che abbia scagliato il fratellino di due anni contro una libreria procurandogli un’emorragia cerebrale che ne ha causato al morte nel giro di due giorni. La madre, Biannela Marie Susana, tornando a casa il 14 marzo scorso, trovò il bimbo più piccolo privo di sensi e attese alcune ore prima di portarlo all’ospedale. Ora anche lei è in prigione e rischia 30 anni di carcere. Qualche particolare: Cristian e sua madre vivevano in un ambiente sociale violento e degradato. La mamma ha ora 25 anni (Cristian è stato concepito quando lei aveva 12 anni) ed ha avuto già quattro figli, non tutti dallo stesso uomo. Persone ragionevoli capirebbero che Cristian è solo un povero ragazzino sfortunatissimo, che meriterebbe affetto e aiuto psicologico, non certo una condanna all’ergastolo. Si potrebbe allora pensare che questo dramma si stia svolgendosi in qualche paese del Terzo Mondo, con regole giudiziarie dettate da una mentalità primitiva e tribale. Ebbene, no, cari amici, Cristian è un bambino… americano e questa incredibile vicenda sta svolgendosi in Florida!

Uniamoci alla mobilitazione che si è creata in favore di Cristian Fernandez, scrivendo un breve messaggio all’inflessibile e spietata procuratrice dell’accusa Angela Corey, che ha in mano le sorti del bambino, chiedendole di lasciar cadere le accuse contro di lui.

Si può scrivere, anche in Italiano, un proprio beve messaggio oppure usare il testo proposto qui sotto. Questo è il suo indirizzo:

Ms. Angela B. Corey

State Attorney Duval County

Courthouse Annex

220 East Bay Street

Jacksonville, Florida, 32202  USA

(affrancatura 1,60 euro)

In alternativa, si può scrivere alla Corey tramite il sito all’indirizzo:

http://www.sao4th.com/contact-form.php

In questo caso basta compilare i campi contrassegnati con l’asterisco rosso (nome, cognome, indirizzo e-mail e testo del messaggio), copiando poi IN FONDO ALLA PAGINA nel campo dove è richiesto “Type the two words” le DUE PAROLE indicate onde autenticare il messaggio.

Per coloro che avessero difficoltà con l’inglese, suggeriamo di copiare e incollare questo testo:

Dear Mrs. Corey, Cristian Fernandez is only 12 years old.  His act against his little brother is surely extremely serious and tragic, but, given his very  young age and his difficult life, he surely had not an adult’s awareness and responsibility for his behavior. He shouldn’t therefore undergo a trial as an adult. The charges against him should be actually dismissed. We heartily appeal to your humanity, begging you to cancel the charges or at least to avoid a trial in an adult court, which is not deserved by such a young and unfortunate boy. Respectfully

(Traduzione: Gentile Signora Corey, Cristian Fernandez ha soltanto 12 anni. Il suo gesto contro il fratellino è certamente gravissimo e tragico, ma, considerando la sua giovanissima età e la sua difficile vita, egli non aveva certamente la consapevolezza e la responsabilità di un adulto in merito al suo comportamento. Pertanto non dovrebbe subire un processo come se fosse un adulto. Le accuse contro di lui dovrebbero essere abbandonate. Ci appelliamo alla Sua umanità per supplicarla di cancellare le accuse o almeno di evitare un processo davanti ad una corte per adulti che non merita un ragazzo così giovane e sfortunato. Rispettosamente).

Ovvero uno dei seguenti:

Dear Ms. Corey, I beg you to dismiss all charges against the child Cristian Fernandez and his young mother, who have been at first the unfortunate victims of a degraded social condition and in a second time of a cruel and inhumane judicial system.

(Traduzione: La prego di lasciar cadere le accuse contro il bambino Cristian Fernandez e la sua giovane madre, che sono stati in primo luogo vittime sfortunate di un ambiente legale degradato e in secondo luogo ci un sistema giudiziario crudele ed inumano).

I beg you to set free, and to entrust to the social services, twelve years old Cristian Fernandez, who is in prison and awaiting to be tried as an adult, considering the duty of any civilized country to help children in trouble.

(Traduzione: La prego di liberare e avviare ai servizi sociali il dodicenne Cristian Fernandez, che si trova in prigione in attesa di essere processato come una adulto, in considerazione del  dovere di ogni paese civile di aiutare l’infanzia in difficoltà).

  

AGLI AMICI E AI NEMICI

Il Signorte ti benedica.
Riempia i tuoi piedi di danza,
le tue braccia di forza,
le tue mani di dolcezza,
i tuoi occhi di sorrisi,
le tue orecchie di musica,
il tuo naso di profumi,
la tua bocca di allegrezza,
il tuo cuore di gioia.
 
        (Consiglio Ecumenico delle Chiese Cristiane
            Harare, Zimbawue 1998).

LA MUSICA DI DIO

 

La musica di Dio

 

Dio madre che tieni nel tuo grembo la terra

e nutri il mondo

dona a tutti il pane, l’acqua, l’olio e il vino

per il grande banchetto dell’umanità

Suona con noi la musica della festa

Dio che partorisci  idee nuove

accompagna il parto della primavera araba

e il canto indignato dei giovani del mondo

Suona con noi la musica del futuro

Dio dei piccoli che ogni giorno ri-nasci

e fai dello stupore il tuo compagno  di gioco

Suona con noi la musica della pace

Dio giovane precario in cerca di risurrezione

che studi e sei costretto ad emigrare

perché non “c’era posto per te nel tuo Paese

Suona con noi la musica della fantasia

Dio donna dagli occhi innamorati

che fai nascere da un bacio

la possibilità di ricominciare a vivere

Suona con noi la musica della tenerezza

Dio straniero che occupi le nostre piazze

con i colori della giustizia

i suoni della nostalgia

e i canti della libertà

fai ri-nascere una nuova umanità

Suona con noi la musica della speranza

Dio che piangi ogni volta che una  tua figlia

e un tuo figlio subiscono violenza

e mandi i tuoi angeli a proteggerli sotto le ali

Suona con noi la musica della compassione

Dio che danzi  fino all’alba

in ogni luogo della terra

perché non ci sia più la notte

perché non vinca più la morte

Suona con noi la musica della terra

Dio che suoni le melodie più belle

per i tuoi figli e le tue figlie venuti nel mondo

e fai di un albero del creato

una viola o un violino d’amore

Suona con noi la musica del cielo

Amen

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NATALE 2011 – CAPODANNO 2012

Comunità cristiana di San Nicolò all’Arena



 


Organo del 1871 di S. Nicolò  all’Arena in Verona, recentemente restaurato