martedì 27 marzo 2012

VELENI IN VATICANO

 Nessun incontro è previsto con i dissidenti cubani e neanche in Messico con le vittime degli abusi sessuali per cui è stato condannato padre Marcial Marciel, il fondatore dei Legionari di Cristo. Lo chiarisce il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi presentando alla stampa il prossimo viaggio apostolico di Papa Benedetto XVI che sarà in Messico e poi a Cuba dal 23 al 29 marzo. Non è stato apprezzato il gesto di alcuni oppositori del regime castrista che nei giorni scorsi, per richiamare l’attenzione sui diritti umani, hanno occupato la Basilica di Nostra Signora della Carità all’Avana. La Santa Sede fa sua la critica del cardinale dell’Avana Jaime Ortega: “La Chiesa ascolta e accoglie tutti, e intercede per tutti” ma nessuno “ha il diritto di trasformare le chiese in trincee politiche”.

L’attesa per i festeggiamenti nel 400° anniversario del ritrovamento della Vergine della Carità del Cobre, patrona dell’isola, è alta nel Paese caraibico. Lo è anche per l’incontro, non in programma ma molto probabile, del pontefice con Fidel Castro. L’anziano leader della rivoluzione cubana da tempo malato, ha chiesto infatti di parlare al pontefice. Un gesto che rievocherà lo straordinario incontro avuto nel 1998 con Giovanni Paolo II e che potrà suggellare nuove svolte. L’isola è alle prese con un processo di cauta apertura alle liberalizzazioni che è seguito con molta attenzione dalla Chiesa cattolica. Ne è un segno la conferma della contrarietà all’embargo Usa contro Cuba della Santa Sede ricordato da padre Lombardi. Occorre attendere i discorsi che papa Ratzinger pronuncerà per vedere se e come affronterà il tema dei diritti civili.

CONTRO LA FUGA DI NOTIZIE

Ma il prossimo viaggio apostolico del Papa non cancella i problemi interni al Vaticano, con la fuga di notizie riservate, i “corvi” e lo strascico di polemiche. È scattata la reazione. Che sia in corso un’indagine sulla fuga di documenti e che riguardi “tutti gli organismi della Santa Sede”, lo conferma il sostituto alla segreteria di Stato, monsignor Angelo Becciu, in un colloquio con il direttore dell’Osservatore Romano, Gian Maria Vian. Dal quotidiano della Santa Sede chiarisce che l’inchiesta a “livello penale è affidata al Promotore di giustizia” vaticano e a livello amministrativo alla Segreteria di Stato. E che il Papa “sempre al corrente”, “addolorato”, ma “sereno” e “determinato”, ha disposto anche una “superiore commissione incaricata di seguire tutta la vicenda”. “La slealtà verrà punita” assicura Becciu.

(Roberto Monteforte, L’Unità, 17 marzo)