giovedì 31 maggio 2012

PINEROLO CONTRO L'OMOFOBIA


Si è svolta domenica 20 maggio scorso la manifestazione “Pinerolo contro l’omofobia” promossa da un comitato che ha riunito varie forze ed organizzazioni del Pinerolese (la Chiesa valdese, la parrocchia di San Lazzaro, la Comunità di base, Pensieri in piazza, l’Associazione Valore Laicità, il FAT, i gruppi Uomini in cammino, La scala di Giacobbe, Genitori Rainbow) in un lavoro, durato diversi mesi, di riflessione e sensibilizzazione della cittadinanza.
Le tappe del percorso sono state la presentazione di libri e di films che affrontano il tema delle persone di orientamento sessuale non etero con le difficoltà di accettazione da parte della società (famiglie, individui, discriminazioni sul lavoro, ecc.), ma insieme con gli sviluppi positivi dell’affrontare insieme le problematiche individuando e praticando percorsi e contribuendo alla maturazione collettiva ed alla creazione di una mentalità nuova ed aperta.
Un dato importante è stato il patrocinio al progetto da parte del Comune di Pinerolo e la presenza dell’assessore Magda Zanoni, segni di una attenzione ai problemi e di una volontà di contribuire alla crescita culturale ed umana della città nella direzione del rispetto di tutti.
La manifestazione di domenica 20 – che ha voluto essere a livello locale la celebrazione della Giornata nazionale del 17 maggio - ha visto una buona partecipazione, nonostante le condizioni meteorologiche sfavorevoli e la contemporaneità di altre iniziative.
Si è dovuto rinunciare al concerto e l’incontro si è snodato attraverso recital. reading e testimonianze.
Nella prima parte, che ha visto come protagonisti un gruppo di quattro attori stranieri residenti in Italia, è stato presentato con grande efficacia e densità il tema della discriminazione e dell’emarginazione nelle sue varie forme ed in una ottica storica (molto interessante ad es. la ricerca sul come i giornali americani, specie il New York Times, ad inizio Novecento rappresentavano gli emigrati italiani che andavano a cercar lavoro negli Usa, utilizzando tutti gli stereotipi peggiori ed infamanti – la sporcizia, la tendenza a delinquere, l’ignoranza) fino ad arrivare alle discriminazioni di oggi nella nostra ed in altre società verso le persone di diverso orientamento sessuale.
Ma insieme a questo un messaggio di speranza affidato significativamente al racconto di una madre musulmana che accoglie con serenità e come volere di Allah la dichiarazione di lesbismo della propria figlia.
Dopo una lettura a due voci da un testo che tratta il tema dell’omosessualità dall’interno ed usando una forte carica di ironia, l’incontro si è chiuso con una serie di testimonianze su esperienze e percorsi personali.
Elio Salvai

HO SOGNATO


HO SOGNATO


Ho sognato ad occhi aperti

una Italia in cui per tre anni

non si vedano più partite di calcio

in televisione.

Lo spazio venga occupato

dalla musica classica,

da un corso di grammatica italiana,

da un corso di storia della filosofia,

da una rubrica sulle disfunzioni

postali e ferroviarie

in dialogo con gli utenti,

da presentazione di libri ...

non esclusi quelli di teologia.

Già ... un sogno ,,,


Franco Barbero

BARAK OBAMA

Il massacro di Hula e tutti gli attacchi avvenuti in Siria rappresentano il vile testamento di un regime illegittimo che risponde alla pacifica protesta con brutalità indicibile e disumana.





CARLO MARIA MARTINI

La Chiesa, dopo le notizie che parlano del "corvo" in Vaticano, deve con urgenza recuperare la fiducia dei fedeli.

La Chiesa perda i denari ma non perda se stessa.



PEDOFILIA E DIVORZIO, I PASSI INDIETRO DELLA GERARCHIA

Gentile dottor Augias, con argomentazioni degne della "miglior" tradizione gesuitica, la Cei stabilisce che il vescovo non ha l'obbligo di denunciare gli abusi sessuali. Può bontà sua "Incoraggiare le vittime a rivolgersi alla magistratura". Contemporaneamente, con argomentazioni altrettanto arzigogolate, il Cardinal Bagnasco, presidente della Cei, ha posto il veto al cosiddetto divorzio breve, in quanto, a suo dire, indebolisce la famiglia. Secondo il capo della Cei è quindi meglio trascinare per anni situazioni personali e familiari rese ancor più complesse dall'impossibilità di rifarsi rapidamente una vita. Impossibile non pensare al Vangelo di Matteo (7-22,23): «Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demoni e fatto in nome tuo molte opere potenti?" Allora dichiarerò loro:" lo non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, operatori di iniquità"».
VALERIO BRUZZONE

Le ultime uscite delle gerarchie cattoliche danno l'impressione di un certo sbandamento già avvertito, drammaticamente, quando scoppiò lo scandalo della pedofilia. I vescovi, è scritto nelle "linee guida" annunciate da Mariano Crociata, segretario della Cei, non sono tenuti a denunciare alle autorità civili un prete pedofilo. Possono raccomandare alle vittime di farlo, questo sì, ma non è bene che vadano più in là. Nel documento si richiama infatti l'articolo 200 del codice di procedura penale sul segreto professionale, si ricorda che un vescovo non è un pubblico ufficiale, che i vescovi sono esonerati dall'obbligo di deporre e di esibire documenti, che il loro "archivio segreto " è inviolabile, si richiama questo o quell'articolo del Concordato, insomma un inappuntabile e gelido breviario giuridico nel quale non compare mai quella qualità cristiana che dovrebbe primeggiare e cioè la carità. Del resto il capo di monsignor Crociata, vale a dire lo stesso presidente della Cei cardinale Bagnasco, solo pochi giorni fa aveva dettato un deciso no al divorzio breve che non mancherà, data la fragilità di molti parlamentari, di avere conseguenze legislative. Per giustificare il divieto si è tirata in ballo la sofferenza dei figli; gli psicologi invece in larga maggioranza ritengono che sia proprio il tempo d'attesa della separazione a causare i maggiori traumi per cui prima la situazione si risolve meglio è. Non basta. Il Vaticano ha tirato in ballo lo status di "capo di Stato estero" del Papa per reclamare per via diplomatica contro il nuovo libro di Gianluigi Nuzzi "Sua Santità" (Chiarelettere ed.). Monsignor Bagnasco ha esortato di recente la politica italiana a rinnovarsi. Se rivolgesse analoga esortazione alla sua Chiesa forse non sarebbe male.
CORRADO AUGIAS
(da Repubblica, 25 maggio 2012)

Giovanni Falcone

L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, è incoscienza.

Un programma?

Grillo, piaccia o non piaccia, ha un programma chiaro: ecologia come tema centrale, anticapitalismo e critica radicale della finanza, denuncia degli sprechi della politica e del clientelismo. Evidentemente sinistra, destra e centro non sono neppure capaci di organizzare un programma credibile, se giustificano le sconfitte indicando la superiorità di Grillo come comunicatore barzellettiere.
CRISTIANO MARTORELLA

Parlare male dei politici è diventato tremendamente facile dopo anni di berlusconismo e di celodurismo. Quello che sarebbe sbagliato sottovalutare, però, è il vuoto di proposte che c'è dietro a chi, come Grillo, basa le sue campagne politiche solo sulla critica agli altri: evitando accuratamente di entrare nel merito delle questioni cruciali per la politica di oggi e, presumibilmente di domani. Parole come «ecologia, denuncia degli sprechi della politica e del clientelismo» trovano spazio, purtroppo, nelle dichiarazioni di tutti i leaders di partito oltre che nei comizi di Grillo. In quanto «all'anticapitalismo e alla critica radicale della finanza», non si tratta di temi nuovi se è vero che, dopo Marx, a parlarne sono da sempre tutti i partiti e i movimenti che si ispirano nel mondo alle idee della sinistra. Quello che Grillo dovrebbe dire e non dice è il pensiero che ha (se ce l'ha) sulla Grecia e sull'Europa o sul mercato del lavoro. Volare alto, si sa, piace alle aquile che sono, però, uccelli solitari e poco interessati, di solito, alle vicende degli uomini in carne ed ossa, che faticano lavorando e che sono stati educati da genitori tradizionali a non dirimere tutte le controversie con la perentorietà. del vaffa: quella che Giannelli propone come la moneta (unica) dell'era Grillo.

Luigi Cancrini

(da L'Unità del 25 maggio)

Impallinato il referendum

Il referendum per limitare la caccia in Piemonte, indetto per il 3 giugno, non si farà. Il Consiglio regionale, a maggioranza, ha approvato la legge finanziaria regionale che «abroga» integralmente la legge regionale sulla caccia. In Piemonte la legge vigente sarà quella nazionale. Questo significherà che alcuni adempimenti amministrativi non saranno più possibili: niente più deleghe alle Provincie, nomina dei comitati di gestione delle zone di caccia, degli allevamenti, per gli allenamenti, e per il controllo della caccia. I promotori che 25 anni fa raccolsero le firme necessarie per chiedere l'abrogazione di alcune norme (esclusione di 27 specie cacciabili, caccia di domenica, su terreni innevati, limitazione del carniere nelle aziende faunistiche) annunciano un ennesimo ricorso ai Tribunali. Con questo atto, come hanno detto più volte i Tribunali, non si modifica la legge nel senso indicato dai promotori e si intaccano i diritti politici dei cittadini e la sovranità popolare, prevista dell'articolo 1 della Costituzione. Si dice che il referendum costerebbe 22 milioni.
Argomento pericoloso per la democrazia. Per ovviare al debito pubblico italiano: niente più elezioni?

da Riforma, Giorgio Gardiol

 

UNA PROPOSTA INTELLIGENTE

Il Presidente del Consiglio Monti, davanti agli scandali dilaganti del mondo del calcio, ha avanzato una proposta davvero intelligente e coraggiosa: sospendere il campionato di calcio per due o tre anni.

Gli italiani che da creduloni vanno a sfogarsi e tifare per partite "combinate" e per giocatori corrotti e drogati, avrebbero un po' di tempo per ripensare il loro rapporto con questo sport ormai degradato.

Una pausa che permetterebbe ai calciatori di scontare in prigione le loro malefatte e alle "società sportive" (che ormai spesso sono associazioni a delinquere) di rinascere su basi nuove.

Purtroppo le proposte incisive ed intelligenti in questa Italia non trovano molto consenso.

MEDITATIVO

Non dire: Padre se ogni giorno non ti comporti da figlio.

Non dire: Nostro se vivi soltanto nel tuo egoismo.

Non dire: Che sei nei cieli se pensi solo alle cose terrene.

Non dire: Venga il tuo Regno se lo confondi con il successo materiale

Non dire: Sia fatta la tua volontà se non l'accetti anche quando è dolorosa.

Non dire: Dacci oggi il nostro pane quotidiano se non ti preoccupi della gente che ha fame.

Non dire: Perdona i nostri debiti se non sei disposto a perdonare gli altri.

Non dire: non ci indurre a tentazione se continui a vivere nell'ambiguità.

Non dire: liberaci dal male se non ti opponi alle opere malvagie.

Non dire: Amen se non prendi sul serio le parole del Padre nostro

mercoledì 30 maggio 2012

Lupi o pastori

I cattivi pastori occupano un grande spazio nella Bibbia: ladri, mercenari e lupi rapaci. Esattamente come nella chiesa cattolica ufficiale di oggi.
Quello che fa soffrire è lo "scandalo" delle persone più semplici, spesso assai inclini ad accordare fiducia alle figure rivestite di ruoli gerarchici.
E' sempre più importante ripensare che cosa è la chiesa, chi è chiesa, senza confonderla con la gerarchia.
Il rischio è che molte persone scambino la gerarchia per la chiesa o, peggio, da questi scandali siano allontanate dalla fede.

BOSSI: UNA FAMIGLIA DI LADRONI

Non ho più voglia di scriverne. Basta: tutto è chiaro. La Lega è stata lo strumento di Bossi e famiglia per arricchirsi.
Punto e basta. Ora ci vorrebbe un po' di giustizia e la galera. Ma in questa Italia, se sei un ladro vero, difficilmente vai in prigione. Ci sono gli stranieri e i tossicodipendenti. Per i veri ladri non c'è posto.

Jean Paul Fitoussi

Lo scandalo del capitalismo sta nella mondializzazione della povertà, perfino nei Paesi più ricchi. E ancora di più in quel circolo di illegalità insostenibile nei Paesi democratici.

VEDIAMOLI AL GOVERNO

Parma è ora partita con il sindaco grillino. A parte ogni considerazione precedente su l'asse Casini, Bertone, Grillo, ora tutto va valutato sulla capacità amministrativa. Ora sono "dentro" i problemi veri, sono alla prova dei fatti: questo è un dato positivo.
E' un gran bene che dall'opposizione si passi al governo. Il passaggio è dalle parole alle scelte concrete. Ovviamente, ci auguriamo tutti che governino bene una città come Parma dopo la disfatta e le malefatte della destra. Parma era di destra e si riconferma con un compatto governo di destra. Sotto a chi tocca!

martedì 29 maggio 2012

ULTIMA ATTIVITA' PRIMA DELL'ESTATE


Attenzione!!!!!!

 

L'ultima attività del Gruppo insieme ai residenti e agli ospiti della Comunità Famiglie del Filo d'Erba di Rivalta è stata spostata rispetto a quanto concordato a inizio anno, a sabato sera 9 giugno p.v.

 

Ecco la logistica:

ritrovo ore 18 al budello della Comunità per preparare l'attività, predisporre per il buffet e provare i canti.

Inizio preghiera comune ore 19,30.

A seguire apericena.

 

Ogni famiglia del Gruppo provveda a portare un piatto freddo (pizze, torte salate, stuzzichini, ecc.), una torta dolce e una bevanda da condividere.

Considerate che saranno nostri ospiti le famiglie residenti e quindi raddoppiate i quantitativi.

 

Franco e Fiore che ci leggono per conoscenza sono invitati a partecipare: se avete bisogno di un passaggio fateci sapere!

A presto

Ciao

Cinzia

 

 

 

 


CITTADINANZA AI BAMBINI/E NATI IN TALIA DA GENITORI STRANIERI


Care Amiche e Amici
credo abbiate saputo dell'iniziativa del comune di Nichelino riguardo i bambini residenti nati in Italia da genitori stranieri.
E' stata loro concessa la cittadinanza onoraria come segnale di accoglienza e integrazione. 
Presso questo link di radio Beckwith potete trovare informazioni più dettagliate: http://rbe.it/news/2012/05/08/diventare-italiani-nichelino-segnale-italia/

Le persone immigrate vivono sul territorio comunale, fanno parte della comunità locale attraverso le loro attività e il loro lavoro... perché non hanno diritto di decidere da chi essere rappresentati in consiglio comunale? Forse la domanda sembra provocatoria ma è un invito a riflettere sulla condizione dello straniero e soprattutto sull'integrazione.


C'è un ambito dove di fatto l'integrazione viene praticata quotidianamente ed è la scuola. Nelle scuole elementari soprattutto maestre e maestri fanno un lavoro straordinario con tutti i bambini (con o senza cittadinanza).

Dal 2005 esiste a Pinerolo una iniziativa volta al sostegno scolastico dei bambini/e figli di immigrati, la "Scuola senza frontiere". Durante lo studio e nei dialoghi con i genitori ci rendiamo conto delle difficoltà legate alla lingua ed alla comunicazione; ma riscontriamo come, con un po' di pazienza,  ci si riesce a comprendere e si impara reciprocamente.
Esiste l'iniziativa "Se non sai non sei" volta alla prima alfabetizzazione degli adulti, che si svolge presso i locali della CGIL e presso quelli di scuola senza frontiere (chiamata famigliarmente "Scuola delle mamme"). Esistono i corsi per adulti del Centro Territoriale Permanente (presso l'istituto Buniva). Esiste la Biblioteca interculturale ADLIS. Probabilmente dimenticheremo, senza volerlo, qualcuna delle numerose iniziative che esistono sul nostro territorio.

 Vorremmo riflettere insieme sull'opportunità di proporre al Comune di fare come hanno fatto a Nichelino e in molti altri comuni italiani (guardate la rassegna stampa in allegato). Se l'iniziativa si estendesse avrebbe tre grosse ricadute positive:
- si parlerebbe di integrazione con un gesto concreto,
- Come ha sostenuto il nostro Presidente della Repubblica riguardo all'iniziativa di Nichelino "È auspicabile che queste iniziative costituiscano uno stimolo a una seria e approfondita riflessione anche in sede parlamentare, per una possibile riforma delle modalità e dei tempi del riconoscimento della cittadinanza italiana ai minori stranieri".
- Si stabilirebbe un ponte con le famiglie immigrate oltre i bisogni immediati e l'emergenza.

Proponiamo di incontrarci per parlarne lunedì 4 giugno alle ore 18 presso la sede di "Scuola senza frontiere" in vicolo carceri 1 a Pinerolo. Teniamo molto alla vostra partecipazione e a quanti/e, singoli/e o associazioni abbiano a cuore la situazione dei bambini stranieri.


Grazie per l'attenzione e a presto     


"Scuola senza Frontiere"    (Angelo Merletti)

"Chiesa Valdese" (Marco Gisola)
"Associazione Viottoli" (Carla Galetto)
"Comunità di base" (Franco Barbero)
"Gruppo uomini" (Beppe Pavan)
"F.A.T" (Domenico Ghirardotti)
"Se non sai non sei" (Luciana Bonadio)

BAN KI-MOON

Le economie dell'Africa stanno crescendo ma i benefici non sono per tutti: povertà e fame colpiscono ancora milioni di africani. Bisogna fare molto di più. (Giornata dell'Africa).

Alcuni appuntamenti

Rivalta: mercoledì 20
Il gruppo giovanile zonale celebra l'eucarestia all'interno di una serata comunitaria dalle ore 18 alle ore 23.

Per informazioni: Chiara

TORINO: VENERDI' 22 giugno
Venerdì 22 giugno a Torino alle ore 21 presso la chiesa antico-cattolica di Corso Inghilterra 33 introduco un dibattito su "Fede, omosessualità, omofobia".
Presso questa parrocchia si svolge la celebrazione eucaristica ogni domenica presieduta da don Paolo Giordana.
(da L'Unità, 17 maggio)

lunedì 28 maggio 2012

CACCIAMO I MERCANTI DAL TEMPIO

 
Giorgio Siculo
 http://nuovosoldo.wordpress.com/  25 maggio 2012 
 
Le notizie che giungono da oltre Tevere (ultima quella dell'arresto dell'aiutante di camera o maggiordomo del Papa) ci sembrano abbastanza inquietanti e dovrebbero diventare oggetto di riflessione non solo per i vescovi ma anche e soprattutto per tutti i fedeli appartenenti alla Chiesa cattolica.
 
Su tutto ciò che accade in Vaticano (che non è la Chiesa ma spesso viene considerato la Chiesa) i cattolici tutti hanno il diritto e il dovere di metterci il becco. Dalle più sperdute parrocchie dovrebbero arrivare segnali di indignazione per quanto accade nella Roma papalina. Forse è arrivata finalmente l'ora per cacciare i mercanti dal tempio. Se mercanti sono cardinali e vescovi, vanno anche cacciati cardinali e vescovi. Dovrebbero venir fuori dal cuore della Chiesa persone come Francesco d'Assisi o Pietro Valdo, Pier Damiani o Savonarola, Martin Lutero e forse anche fra Dolcino con i suoi dolciniani.
 
Ma andiamo alle notizie: il cardinale Bertone, salesiano e segretario di Stato, ha licenziato il prof. Ettore Gotti Tedeschi, docente nell'Università cattolica ed editorialista del quotidiano pontificio, ma soprattutto presidente dell'Istituto Opere Religiose. In parole povere un "banchiere di Dio". Ma cosa ha a che fare Dio con le banche?
 
Gesù Cristo, come leggiamo nei Vangeli, ha cacciato i mercanti dal tempio. Certo, il Vaticano (Stato della Città del Vaticano) non è un tempio (un tempio è la basilica di S.Pietro), ma purtroppo fra la gente viene considerato un tempio o comunque qualcosa di sacro.
 
Il Vaticano sembra oggi un'antica satrapia persiana e nei suoi sotterranei, si fa per dire, si annidano "corvi" e "pipistrelli". Non dimentichiamo che lo Ior (la banca vaticana) ha avuto a che fare con il famoso vescovo Marcinkus e con tanti altri personaggi; in mezzo vi è stata la prematura morte del pontefice (questo sì grande) Giovanni Paolo I passato a miglior vita nell'arco di un mese dalla sua elezione alla cattedra di Pietro. E il prof. Gotti Tedeschi pare che appartenga all'Opus Dei (quella che qualcuno definisce la massoneria bianca) e pare anche sia vicino a Comunione e liberazione.
 
In questo momento non ci interessa entrare nel merito delle caratteristiche di queste organizzazioni o lobbies di potere. Riteniamo che la Chiesa dovrebbe articolarsi in comunità di cristiani convocati dalla Parola di Dio. Il resto è sovrastruttura. I vecchi ordini religiosi (a parte alcuni momenti particolari), si distinguevano perché portatori di forme di spiritualità. Le nuove organizzazioni (non ci sentiamo di chiamarle ordini) sono soprattutto (vi può essere sempre qualche eccezione) lobbies di potere che andrebbero sciolte per purificare la Chiesa.
 
Oggi è arrivata l'altra notizia dell'arresto, ad opera della gendarmeria pontificia, di una persona che stava vicino al Papa. Siamo garantisti e non conosciamo i fatti. Ma la logica ci porta a delle domande. Se il maggiordomo del Papa è il "corvo" che carpiva notizie di cose che spesso da tempo si sanno, chi sta dietro questo povero "corvo" o capro espiatorio? Torna il discorso della "satrapia".
 
E' forse il Pontefice prigioniero di una corte che ci ricorda l'era dei Borgia? Può Joseph Ratzinger fare ciò che il suo amico teologo Hans Kung sperava che facesse? Può il Pontefice tedesco scavare nella tana di vipere che forse si annida al di là delle mura della città-stato?
 
Se riuscisse a fare pulizia tanti cattolici gli sarebbero grati. Non sarebbe il caso, con un motu proprio, di abolire quella norma che vieta ai cardinali ultra ottantenni di entrare in conclave? Certamente tanti attuali papabili che lo stesso Ratzinger ha creato, verrebbero spiazzati nella loro sete di potere. E di potere mondano si tratta.
 
Non sarebbe il caso di ampliare la platea del conclave con i rappresentanti delle conferenze episcopali (anche non cardinali), per creare i presupposti per un nuovo Concilio che possa riprendere e portare oltre i contenuti del Concilio ecumenico di cinquanta anni fa?
 
E' arrivata l'ora che tanti laici cattolici, preti, religiosi e religiose e vescovi la smettano di mormorare in luoghi nascosti ed escano allo scoperto per cominciare a porre le basi per una indifferibile riforma della Chiesa cattolica.
 
Stare zitti significa essere complici del male che serpeggia, forse per opera diabolica, anche all'interno della Chiesa. Forse l'indignazione e la protesta potrebbero avere il sostegno dello Spirito che certamente soffia dove vuole. Una novella Pentecoste sarebbe salutare per la Chiesa cattolica.
 
Il pettegolezzo della stampa che in questi giorni sarà presente nelle pagine dei giornali (soprattutto in Italia) non ci interessa.
 
Ci piacerebbe invece qualche messaggio forte da parte del Pontefice che dia speranza ai tanti cristiani scandalizzati perché la Chiesa, non sembra, in questo momento, né il Corpo di Cristo né il Popolo di Dio in cammino.













NON C'E' SOLO LA VOCE DEL MAGISTERO...


                                                                                  Comunicato stampa

 

Voci “dal basso” propongono nella Chiesa su famiglia e famiglie  riflessioni diverse dal conformismo generale che ispira l’Incontro mondiale che inizia settimana prossima a Milano

 

Alcune associazioni cattoliche di Milano hanno fatto nei mesi scorsi incontri e approfondimenti sulla tematica della famiglia come contributo all’incontro mondiale che inizierà nei prossimi giorni  su questa tematica. Essi sono contenuti nel documento allegato e dicono in sintesi:

 

n  la sola proposta della famiglia “normale” unita in matrimonio secondo le norme canoniche e civili  è insufficiente sia dal punto di vista ecclesiale che sociale;

n  esistono tante altre forme di relazioni famigliari, al di fuori delle strutture giuridiche consolidate, che sono ricche di risorse e di valori;

n  nella Chiesa chi vive realtà diverse dal modello tradizionale di famiglia che siano fondate su relazioni dotate di stabilità, di ospitalità di vita e di progettualità (comprese  quelle omosessuali) non deve essere giudicato ma accolto e partecipare alla pari alla comunità ecclesiale;

n  le coppie di divorziati risposati devono essere riammessi alla comunione eucaristica;

n  nelle parrocchie e nei seminari devono essere reimpostati gli itinerari educativi all’affettività e alla sessualità;

n  le istituzioni organizzino una vera politica sociale per ogni realtà famigliare, senza discriminazioni;

 

Il documento si conclude criticando le dimensioni senza limiti e le caratteristiche di spettacolarità dell’incontro mondiale che sono lontane dallo spirito evangelico di sobrietà e di laicità.

 

Il documento è stato sottoscritto dal Coordinamento 9 marzo composto da: Il Graal, Gruppo Promozione Donna, Comunità ecclesiale di S.Angelo, “Noi Siamo Chiesa”, Preti operai della Lombardia, Centro Helder Camara, La Rosa Bianca, Il Guado-credenti omosessuali

 

Milano, 25 maggio 2012

 



LE COPPIE GAY? COME QUELLE ETERO.

L'ARCIVESCOVO DI BERLINO SI "CONVERTE"

36711 . MANNHEIM-ADISTA. La relazione che unisce una coppia omosessuale dovrebbe essere trattata nello stesso modo di quella che lega una coppia eterosessuale. L'affermazione non sarebbe particolarmente dirompente se non fosse che, a pronunciarla, è stato l'arcivescovo di Berlino, card. Rainer Maria Woelki, nel corso del Katholikentag, la grande manifestazione annuale dei cattolici tedeschi, svoltasi a Mannheim (16-20/5) con la partecipazione di 80mila persone. E non sarebbe particolarmente dirompente se non fosse che, quando Woelki venne nominato vescovo, nel luglio del 2010, succedendo al defunto card. Georg Sterzinski, si ebbe una levata di scudi proprio da parte degli omosessuali, credenti e non, che gli rimproveravano posizioni omofobe (v. Adista n. 57/12). Woelki, infatti, in un'intervista al Der Spiegel, aveva definito l'omosessualità una violazione «dell'ordine della creazione», facendo temere che il dialogo tra mondo gay e Chiesa cattolica fosse definitivamente compromesso, un timore che era stato espresso dal presidente del gruppo di lavoro «Gay e lesbiche» dell'Spd Ansgar Dittmar. Qualche giorno dopo, tuttavia, Woelki aveva già cercato di correggere il tiro in una conferenza stampa gremitissima, in cui aveva detto di nutrire «rispetto e stima per tutti, a prescindere dal retaggio, dal colore della pelle e dalla natura individuale», essendo «aperto a tutti senza riserve», e affermando che avrebbe incontrato gli attivisti gay.

«Quando due persone omosessuali si assumono la responsabilità l'una dell'altra, – ha detto ora, a Mannheim, il cardinale, secondo quanto si legge sul quotidiano Tagespiel (18/5), davanti a un pubblico che non credeva alle proprie orecchie – se hanno un rapporto fedele e a lungo termine, bisogna considerare questa relazione nello stesso modo delle relazioni eterosessuali». È vero, ha affermato, che la Chiesa considera il rapporto tra uomo e donna come il fondamento della creazione, ma è tempo, ha aggiunto, di fare ulteriori riflessioni sul modo in cui la Chiesa considera le relazioni omosessuali.

L'appello di Woelki si aggiunge a quello di altri vescovi che, in passato, si sono espressi a favore di un ripensamento delle relazioni omosessuali. Tra questi, l'arcivescovo di Londra mons. Vincent Nichols che in dicembre ha difeso il progetto di una partnership civile per le coppie gay e lesbiche, il gesuita p. Frank Brennan e il vescovo di Ragusa mons. Paolo Urso (v. Adista Notizie n. 2/12).

E LA SOCIETA’ COMUNICANTE DIVENTA SCOMUNICANTE

La commissione permanente rischia di uccidere il dialogo. Tra le persone, ma anche tra le civiltà A lanciare l'allarme è un articolo del Guardian che prefigura scenari da day after digitale. Per cominciare la rete isola le persone, perché crea community virtuali che della comunità in carne e ossa sono solo il guscio vuoto. E, quel che è peggio, atrofizza le capacità di relazione vis à vis. Che è fatta di argomentazioni, emozioni, concessioni mediazioni. E immedesimazioni. Mentre davanti allo schermo ciascuno si immedesima narcisisticamente con se stesso, con le proprie opinioni, passioni, convinzioni, affermazioni. Insomma con i propri umori sparati nel web come vangelo. Mi piace non mi piace, pollice su pollice giù.
Stiamo entrando nell'era dell'intolleranza elettronica? Da noi, dove è connesso solo il cinquanta per cento della popolazione, il quadro non sembra così apocalittico. Ma negli Usa, dove la bit revolution è ormai compiuta, si possono già misurare i suoi effetti. Per esempio sulla radicalizzazione dei rapporti fra etnie, religioni, lobbies, partiti.
Il fatto è che i new media formattano il pensiero. Lo miniaturizzano, lo contraggono. Con gli slogan che prendono il posto del ragionamento. E' la legge del digitale. Se l'opposizione non è netta, se non è seccamente binaria, non c'è segnale. Ecco perché dilagano fatwe, anatemi, esclusioni, ostracismi, populismi. integralismi. E' il passaggio il passaggio dalla società comunicante a quella scomunicante.
Marino Nicola

(Il Venerdì, 11 maggio)
(da Repubblica, 17 maggio)

domenica 27 maggio 2012

ROMANO PRODI

Sappiamo da tempo che da sola la Grecia non può salvarsi. Quel che ancora tanti non hanno capito è che aiutando la Grecia a salvarsi aiutiamo noi stessi a salvarci.

PEDOFILIA: UNA DELUDENTE DIRETTIVA

La conferenza episcopale italiana le diramerà la prossima settimana durante la sua Assemblea generale, preceduta da una prolusione del presidente, il cardinale arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco. Una decisione che non mancherà di suscitare l' attenzione dell' opinione pubblica, e forse qualche polemica. Perché con l' annuncio delle "Linee guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici", la Chiesa italiana viene in ogni caso incontro alle richieste fatte lo scorso anno da Benedetto XVI, e poi raccomandate nel maggio 2011 dalla Congregazione per la Dottrina della fede.

(Repubblica 19 maggio)

QUANDO LA POLITICA È IMPOTENTE CON I POTENTI

Il presidente di Consob Giuseppe Vegas in occasione del sua relazione annuale tenuta in piazza Affari a Milano, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, in alcuni dei passaggi più forti del suo discorso, ha usato parole che non avrei pensato di ascoltare da un uomo importante della finanza.

Vegas ha parlato del pericolo rappresentato dalla «dittatura dello spread» per la salute dell’economia e ha ammonito sul pericolo costituito dalla crescente percezione da parte dei cittadini delle democrazie occidentali di non essere governati dai governi che eleggono col loro voto, bensì da una potente forza invisibile, ovvero l’ubiquo e onnipotente mercato.

Vegas ha esplicitamente parlato di vanificazione del suffragio universale.

Cosa ha spinto un uomo della finanza, un economista e politico che ha militato nel centro destra e segnatamente nel Pdl ad usare parole così irrituali e allarmate in una occasione ufficiale?

Provo ad intuire: la percezione nitida dell’estrema gravità della situazione. Se un moderato si esprime con questi accenti, «confortati», noi estremisti, possiamo azzardare una diagnosi più ardita. La democrazia, quella vera, quella sostanziale è morta da un pezzo. Quella che continuiamo a dichiarare tale per routine, per paura di riconoscerne il decesso e per paura di quello che viene dopo, è una realtà virtuale.

Siamo come Paperino, quando corre nell’aria e riesce a correre finché non guarda giù per non vedere sotto il vuoto. Laddove un governo non solo non è in grado di dettare l’agenda della politica economica ai centri bancari e finanziari, ma non è neppure in grado di stabilire delle regole a cui debbano attenersi, è difficile dire che siamo in presenza di una democrazia. Quando poi, in un mondo globalizzato, la sovranità politica continua ad essere ridicolmente nazionale mentre i veri centri del potere sono sovranazionali, la farsa è completa.
La politica impotente con i potenti riesce solo ad esercitare la propria autorità nei confronti dei ceti più deboli con leggi durissime come quella sulle pensioni, con quelle ingiuste ed insensate come la legge contro il lavoro per l’abolizione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, con balzelli e aumenti dei prezzi di servizi primari. Con questa logica stantia e depressiva si va verso il marasma della pseudo democrazia, bacino di coltura delle peggiori demagogie reazionarie. Per uscirne sarebbe urgente una visione progettuale di ampio respiro come fu il New Deal di Roosevelt nel contesto sovranazionale di un’Europa che procede a grandi passi verso l’unità politica. Ma è possibile con questi governanti italiani ed europei?

(Moni Ovadia, L’Unità 19 maggio)

QUEL SILENZIO DEI GRANDI SUI DETENUTI PALESTINESI

 Prof. Henry Siegman, ordinato rabbino ortodosso dalla Yeshiva Torah Vadaath e cappellano militare nella guerra di Corea, è stato Executive Director dell’American Jewish Congress (dal 1978 al 1994) e del Synagogue Council, Senior Fellow al Council on Foreign Relations. I suoi scritti sono pubblicati dai maggiori quotidiani Usa e dalla New York Review of Books. Il prof Siegman ha scritto: «I fondatori del sionismo furono fra i leader più illuminati e progressisti del mondo ebraico…loro non erano razzisti… Ma il governo Nethanyahu ha provato che, benché il sionismo non sia razzismo, ci sono dei sionisti che sono razzisti. Nel 1980 molti nell’establishment ebraico americano parteciparono alle dimostrazioni contro il regime dell’apartheid in Sud Africa. La battaglia contro l’apartheid era considerata – non solo dai liberals – una causa ebraica. Oggi in Israele l’apartheid, non è una possibilità futura come molti non hanno smesso di ammonire, ma è una realtà attuale. Nethanyahu e il suo governo si sono impegnati a travestire il loro regime di apartheid de facto fingendo che lo status quo nei territori occupati sia temporaneo… ».

In questo regime di apartheid creato progressivamente dal governo Nethanyahu vedono la luce tutte le vessazioni tipiche di tali regimi. Oggi, detenuti palestinesi in sciopero della fame per protestare contro le illegali detenzioni amministrative e le brutali condizioni di detenzione, subiscono ogni sorta di violenza punitiva fisica e psicologica, due di essi Bilal Thaer e di Diab  Halahleh, in sciopero da 67 giorni rischiano la vita. Il silenzio dei grandi della terra è assordante.

(Moni Ovadia, L’Unità 12 maggio)

  (22 maggio)

 

COMPLICI DEGLI ASSASSINI

La chiesa gerarchica Argentina sapeva tutto


Uno scrittore argentino, Horacio Verbitsky, ha pubblicato un articolo in cui si dice di aver visto un documento dell'episcopato locale in cui alti prelati e generali golpisti parlavano fra loro su come zittire le domande delle famiglie dei deparecidos che venivano narcotizzati e gettati in mare a decine di migliaia per farli sparire come se non fossero mai esistiti. La Chiesa argentina dunque sapeva. E il Vaticano? Sapeva e taceva?


(Fabio della Pergola).


La notizia riportata dalla stampa argentina ha avuto poca eco in Italia anche perché non aggiunge molto a quello che tutti sapevano.

La Chiesa argentina (per paura? per convenienza? per autentica preoccupazione contro le politiche della sinistra) ha appoggiato la dittatura di Videla nel modo in cui la Chiesa di Spagna appoggiò Franco quando uccideva tutti quelli che erano sospettati di simpatie repubblicane dando in adozione i loro figli a famiglie "timorate di Dio": come ben documentato da Piero Badaloni nel bel libro degli Editori Internazionali Riuniti intitolato "Una memoria squilibrata".

In Argentina come in Spagna, dunque, la Chiesa  ha scelto di sapere e di tacere benedicendo in pubblico i criminali di cui conosceva gli orrori e l'iniquità.

Ce lo confermano oggi i documenti che la pazienza degli storici non smette di scoprire. Aiutando gli uomini a capire meglio quello che è davvero accaduto ma ponendo soprattutto un problema di fondo sulle ragioni per cui il discorso di Gesù viene dimenticato e tradito, a volte, proprio da quelli che dovrebbero diffondere la sua parola. Dai don Abbondio che non riescono probabilmente, a intenderne l'importanza e il senso.


(Luigi Cancrini - da l'Unità del 16 maggio)

MANTOVA

sabato 26 maggio 2012

CORVI, MAGGIORDOMI, CARDINALI

Quello che succede in vaticano, con l'arresto del maggiordomo del papa, stupisce solo chi non conosce la vita dei "sacri palazzi".
Le faide interne sono all'ordine del giorno e si accentuano quando si avvicina il conclave.
Così è da secoli e secoli. Infatti ladri, fannulloni ed intrallazzatori sono parte del normale paesaggio vaticano. La "spelonca di ladri", di cui parla anche Gesù, trova nel vaticano una esemplificazione più che evidente.

PARMA E IL VATICANO

In Vaticano c'è grande esultanza: dunque i grillino governano con Casini, l'uomo del Vaticano, la persona su cui la gerarchia cattolica punta per il prossimo futuro.
Casini ha sempre obbedito ai sacri palazzi e Parma può diventare l'esperimento del prossimo centro-destra. L'esultanza in Vaticano è doppia: i grillini non hanno paura di allearsi con il cattolicesimo più retrivo. Bertone stragode e benedice…

STACCA IL NASO A MORSI A UN AMICO

 

Milano – lo aveva già fatto con Bobo Vieri, suo ex socio, nel 2011 a Formentera. Roberto Adago, fondatore della griffe “Baci&Abbracci”, è stato arrestato ieri dalla polizia di Milano per aver staccato a morsi il naso di un amico. L’imprenditore, dopo una serata in discoteca, aveva ospitato l’uomo con altre due persone nella sue abitazione in zona Portello. Intorno alle 9 di mattina si sarebbe accorto di essere stato derubato del suo iPhone. Andato su tutte le furie, si è scagliato contro il suo ospite, un 36enne pregiudicato, accusandolo di essere il responsabile del furto e prendendolo a morsi fino a staccargli un pezzo di naso che ha poi sputato. La vittima è stata sottoposta ad un intervento chirurgico.

(Repubblica 24 maggio)

PARLIAMO DI COSE SERIE, NON DI GRILLO

 

Ora e tempo di chiudere le considerazioni polemiche su Grillo. I problemi sono altri. Cinque stelle ora, ben insediato nel centro destra, esce dalla comoda nicchia del “contro tutti” e si è schierato con la destra. I fatti diranno. Con casini non si va a sinistra. Lasciamo che il tempo dica la verità dei fatti, ma occupiamoci del lavoro, della riforma elettorale, dei diritti civili, della ricostruzione delle zone disastrate, dello sfascio della sanità.

Intanto, ripeto, ora la parola passa a ciò che si fa, alla coerenza tra le promesse e l’azione. Piuttosto prendiamo sul serio alcune istanze positive dei grillini e, ora è possibile, sosteniamole. Non serve a nessuno creare barriere.

CARA UNITÀ. UN 2 GIUGNO CON GLI STUDENTI

 

Sono una studentessa fuori sede di Brindisi, residente a Roma e oggi sono venuta a conoscenza dello proposta del prof. Sergio Bergami, presidente del Movimento Internazionale Riconciliazione, riguardo alla possibilità di far sfilare il 2 giugno, giorno di celebrazione della Festa della Repubblica, “non i carri armati e le truppe combattenti... bensì gli studenti e le studentesse di tutte le scuole italiane, con in testa al corteo quei ragazzi e quelle ragazze della scuola di Brindisi”. Io ho degli amici che vanno in quella scuola, amici che avrei potuto perdere e passavo da lì ogni mattina, recandomi al classico. Siamo devastati, annientati, quindi vi prego, ve lo chiedo col cuore in mano, aiutateci. Aiutateci in questa lotta... aiutateci a non far dimenticare... perché voi siete i soli a poter dar voce al nostro dolore e alla nostra voglia di reagire su tutto il territorio nazionale, perché forse, grazie a voi, verremmo ascoltati da chi occupa i gradini più alti. Ve lo chiedo come studentessa, come ragazza, come se fossi vostra figlia, aiutateci e siate con noi

Matilda Fedele

(L’Unità, 23 maggio)

SCONTATO

 Enzo Bianchi, prete laico fondatore della comunità di Bose, autore di libri belli e di successo, lontano dall’area barricadera che accomuna altri preti di sinistra, è attratto dai grillini, ne condivide i contenuti, le richieste, le proposte.

(Repubblica 24 maggio)

ETTY HILLESUM

Si deve diventare

così semplici

e senza parole

come il grano che cresce

o la pioggia che cade;

si deve semplicemente essere.


venerdì 25 maggio 2012

COMMENTO ALLA LETTURA BIBLICA

Un gran bisogno di quel vento
1 Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2 Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. 3 Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; 4 ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.
5 Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. 6 Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. 7 Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? 8 E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? 9 Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, 10 della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, 11 Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio». 12 Tutti erano stupiti e perplessi, chiedendosi l'un l'altro: «Che significa questo?». 13 Altri invece li deridevano e dicevano: «Si sono ubriacati di mosto». (Atti 2,1-13)

Leggendo queste righe forse ci è ritornato alla mente il quadro di catechistica memoria: i discepoli e le discepole con Maria, madre di Gesù, sono riuniti per sostenersi, per riaccendere la fiducia e la decisione di riprendere il cammino. Ma si tratta di un dipinto teologico che ritrae il ricostituirsi del "gruppo di Gesù". La forza che riapre le porte della casa e mette parole nuove e coraggiose sulla bocca di questo gruppo incerto e smarrito, titubante e chiuso in se stesso, è lo Spirito Santo. Solo per una aberrante interpretazione e per un evidente fraintendimento si cominciò dal quarto secolo a pensare che lo Spirito Santo fosse la terza persona della Trinità. Spirito Santo non è un realtà separata da Dio, una Sua emanazione, ma è Dio stesso come soffio vitale che attraversa la storia e come alito di vita e di amore che sospinge i nostri cuori. All'origine, nella pagina mitica della creazione, incontriamo già Dio all'opera: "lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque".

Immagini di vita

Suono, fuoco, vento: ecco le immagini espressive di questo Dio che si fa vicino, soffia, ispira, sconvolge, sospinge, sovverte... In questo tempo in cui la chiesa ufficiale sembra sbarrare ogni porta e chiudere ogni finestra, penso che queste immagini di Dio come vento impetuoso siano molto eloquenti. La chiesa gerarchica ha terrore di questo "Dio ventoso".
Abbiamo un gran bisogno di questo vento che sconvolga l'attuale dormitorio ecclesiastico e riapra porte e finestre. Abbiamo bisogno di questo vento che spazzi via un po' di madonne, di devozioni, di superstizioni. Infatti quando il tempio si riempie di paludamenti sacri, di santi e di madonne, la fede si spegne nel chiuso degli incensi e di ritualismi fuori dalla storia. Quando crescono le madonne diminuisce la lettura biblica. La Pentecoste ci parla di una comunità rimessa in movimento dal vento di Dio e non messa in riga da un potere privo di legittimazione evangelica.

Chiusure personali

Ma qualche chiusura è imputabile anche a ciascuno/a di noi. Se l'istituzione ecclesiastica ha le sue responsabilità, ognuno/a di noi è invitato ad assumere le proprie per non farsi un alibi delle colpe strutturali della propria chiesa. C'è bisogno di gente che esca allo scoperto e metta un po' di voci discordanti nella casa, che tiri giù qualche santino e ci metta al posto un bel gruppo biblico.

La fiamma

I discepoli, vincendo la paura, escono allo scoperto. Non hanno strumenti per ingaggiare una battaglia o bacchette magiche per cambiare il mondo. Nel loro cuore si è riaccesa la fiamma e sulle loro bocche è rifiorito il linguaggio profetico dell'amore e della conversione. Il loro annuncio suscita reazioni diverse, dalla meraviglia al disprezzo, come ci documentano i versetti 12 e 13, ma in nessun modo lascia indifferenti. Oggi, invece, la predicazione cristiana è stanca, ripetitiva, monotona. Spesso, di anno in anno, sapresti anticipare la "predica" del parroco. La noia e l'insignificanza regnano sovrane. Siamo mille miglia lontani da quel vento impetuoso, da quelle voci plurali che annunciavano l'opera di Dio. In questi giorni ho partecipato al funerale di un mio parente: una "cascata" di avemaria e una montagna di luoghi comuni conditi di una un apprezzabile senso di umanità.
Mi piace pensare a Dio e "vederlo" in azione come indomabile disturbatore delle nostre malsane tranquillità, come vento caldo che mi sospinge nella vita e mi accompagna con il Suo tepore, che mi infonde vigore là dove il cammino incontra asperità e notti buie... La Bibbia è piena di queste immagini "parlanti" che alludono a Dio facendocelo assaporare e gustare come amico della nostra umana peregrinazione e scoprire nella storia dei secoli e dei millenni, in tutte le religioni e nelle più varie culture.


O Dio,
voglio accogliere il Tuo calore,
voglio non disperdere il Tuo soffio
che mi sospinge ad inoltrarmi
nei sentieri del quotidiano.
Ti sento e Ti odoro come
il respiro dell'universo la luce delle stelle,
il fuoco che non si spegne mai.

Le case dei nostri dogmi o dei nostri egoismi
possono essere riaperte dalla forza che viene da Te.
In questa società prigioniera del mercato
e del denaro, aiutaci a cercare e trovare strade nuove
con tutti gli uomini e le donne di buona volontà.