sabato 30 giugno 2012

L. FEUERBACH


"Le verità più semplici

sono quelle alle quali

si arriva più tardi"






SE CRESCONO LE MADONNE


Quanto più diminuisce nella chiesa una seria lettura biblica tanto più crescono santi, madonne, sindoni, reliquie e superstizioni varie ...


Per questo la gerarchia cattolica vede con il fumo negli occhi la lettura biblica compiuta con i metodi storici e critici.






ALBERT CAMUS

Non essere amato

è una sfortuna;

non sapere amare

è una tragedia"







INCITAMENTO AL RAZZISMO

Incitamento al razzismo

Allarme dell'UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) per la diffusione crescente di un linguaggio discriminatorio e razzista sui media e in rete: sono in corso 166 procedimenti giudiziari per il reato di incitamento a commettere atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, a volte con l'aggravante speciale dell'odio razziale, etnico, nazionale o religioso, in base all'art.3 della Legge Mancino.

Tra i casi più clamorosi, Tiziana Maiolo (portavoce di Futuro e Libertà) - "E' più facile educare un cane che un rom" - e don Virgilio (parroco di Rigutino, ad Arezzo), denunciato dall'UNAR stesso per aver scritto sul bollettino parrocchiale, dopo due furti:"Himmler dette l'ordine di aggiungere ad ogni convoglio di ebrei un vagone rom: ma perché uno solo invece di due?".


(da www.redattoresociale.it) - da Adista






COMMENTO ALLA LETTURA BIBLICA

                               L’incontro che dà la vita

Marco 5,21-43

21 Essendo passato di nuovo Gesù all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. 22 Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi 23 e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». 24 Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25 Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia 26 e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, 27 udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: 28 «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». 29 E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male.
30 Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». 31 I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?». 32 Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33 E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34 Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male».
35 Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 36 Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!». 37 E non permise a nessuno di seguirlo fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38 Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. 39 Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40 Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina. 41
 Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!». 42
 Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43
 Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare.

Questa pagina del Vangelo di Marco, se non può in tutto e per tutto essere considerata un resoconto di cronaca, ci riferisce un cambiamento sostanziale nella vita di queste due donne.

Il tutto avviene nella strada, nel cammino, nell’incontro interpersonale. Marco dice alla sua comunità che l’incontro con Gesù ha cambiato corso alla vita, ha operato una svolta, ha strappato al regno dell’angoscia e della morte, ha richiamato alla gioia di vivere delle persone ormai impigliate nei reticoli della disperazione.

Per me questo esprime un messaggio sempre più chiaro: la forza delle parole di Gesù e la valenza di liberazione dell’incontro con lui non si esperimentano tanto nella routine ecclesiastica di vertice o di base, nelle comunità dei “pochi ma buoni” o nelle chiesuole paghe di sé, quanto nelle mille ed “impure” strade del quotidiano.

Beate quelle comunità, piccole o grandi, che sanno restare nella contaminazione della strada e non si logorano in sterili tensioni interne che rischiano di distrarre dalla testimonianza del Vangelo.

Penso anche alla mia piccola esperienza di cristiano e di ministero. Se mi fossi lasciato assorbire nel giro della mia comunità, penso che avrei tradito il servizio di predicazione del Vangelo. Il centro infatti resta per me gettare semi di vangelo con fiducia in Dio e nelle persone lungo i sentieri più diversi dell’esistenza umana.

Incontrare davvero

Mi sta ben piantata nel cuore la lezione di vita di Gesù come il quadro evangelico che leggiamo oggi ci evidenzia. Il nazareno non si accontenta di passare vicino alle persone, di “degnarsi” di un veloce ed educato ascolto. Egli assume un atteggiamento in cui le parole e i gesti toccano nel profondo e sollecitano alla fiducia il cuore e il corpo delle persone interlocutrici. La parola suscita movimento, chiama alla vita. La gioia dei cuori diventa salute dei corpi e benessere totale della persona. La parola di Gesù e il contatto con lui sprigionano una “potenza” che guarisce.

Quante volte abbiamo esperimentato noi stessi che l’incontro e il dialogo con una persona hanno risanato in noi delle ferite, ci hanno rimesso in pace con noi stessi, con Dio, con la voglia di vivere. Siamo usciti da quell’incontro e tutto ci sembrava diverso; tornava in noi a sorridere la vita.

In queste settimane, nel dialogo con molte persone, ho spesso riflettuto al rischio che dobbiamo evitare di svigorire la Parola in parole e chiacchiere. Molti cristiani lamentano giustamente che la predicazione domenicale è scaduta a divagazione moralistica, a predicozzo, a routine. Per questo il Vangelo ci invita a soffermarci sullo stile e sullo spirito con cui Gesù incontrava le persone. Se impariamo ad incontrare gli uomini e le donne del nostro sentiero quotidiano con l’ascolto, la tenerezza, la disponibilità, la competenza e la fede, anche da noi può uscire una forza che guarisce, che riaccende il flusso della fiducia e della vita.

Ti ringrazio

O Dio, Ti ringrazio per le persone che hai messo sul mio cammino. Quanti segni del Tuo amore ho ricevuto! Alcune di esse sono state e sono per me addirittura olio sulle mie ferite, sostegno nelle mie fragilità, fornitrici di pane nutriente per le ore del cammino in salita.

In qualche incontro,o Dio, ho avvertito lo stile di Gesù , anzi come la sua presenza nel corpo e nelle parole di quell’uomo o di quella donna.

Donami, nell’affascinante ed impegnativo servizio pastorale di cui sono ormai all’anno 50, di imparare ogni giorno ad avvertire la profondità , il valore, le potenzialità  dell’incontro con le persone, nel tentativo di raccogliere  e seguire la testimonianza di Gesù. Soprattutto donaci la gioia di riconoscere che, gli uni per le altre, tutti possiamo diventare “creatori” e scatenatori  di vita , di fiducia e di risurrezione.

 

 

 

venerdì 29 giugno 2012

"UN SOCIALISTA PERICOLOSO"

Per fortuna qualche volta c'è ancora qualcosa di socialista e persino qualche socialista pericoloso....... Obama è riuscito a promulgare una legge sanitaria che estende l'assistenza anche ai poveri. Ogni cittadino e ogni cittadina può e deve essere garantito nella malattia. Una bella vittoria.

UN VOLUME IMPEGNATIVO

UN VOLUME IMPEGNATIVO

Richard Kearney, Ana-teismo. Tornare a Dio dopo Dio, Fazi editore, Roma 2012, pagg.336, €17,50.

Chi ha compiuto una riflessione sulle teologie del pluralismo religioso si ritroverà subito a suo agio leggendo queste pagine dense ed impegnative. L’Autore non propone affatto tesi o ipotesi nuove, ma affronta una questione di indubbia rilevanza: il Dio “autoritario e padrone” di una certa tradizione è ormai morto per la coscienza adulta dell’uomo e della donna di oggi. Ma è possibile riscoprire il Dio vivo tra le ceneri di quello morto? Si tratta di una scommessa aperta e affascinante.

L’Autore, attraverso una “lettura in profondità” delle varie tradizioni religiose, incontra e documenta tanti percorsi di “dissoluzione di un falso divino” (pag.218). Ana-teismo è un viaggio di ritorno, una via che precede e supera gli estremi del teismo dogmatico e dell’ateismo militante. Non è affatto un panteismo o l’abbandono della propria religione, ma un ritorno ad essa attraverso il “confronto con l’altro”, il dialogo con gli “Dei stranieri”. Il mondo secolare allora diventa “sacramento del Dio della vita”. La massima ermeneutica è sempre la stessa: la via più breve dall’io all’io passa attraverso l’altro. Non si tratta di una mescolanza di varie identità, ma di ritrovare la propria esponendosi ad una “depurazione” e ad un confronto con l’altro come decisivo e necessario per ritrovare se stessi e una fede postdogmatica.

L’Autore, filosofo più che teologo, a volte rimanda ad alcune formulazioni dogmatiche (la Trinità, la transustanziazione) che lasciano perplessi all’interno del suo itinerario culturale e spirituale, tranne che se ne compia una lettura “mistica”, come a volte emerge chiaramente dal testo.

Pregnanti ed illuminanti sono le pagine dedicate sia alla valorizzazione dell’ateismo sia alla rigorosa critica della sua militanza ideologica. Si leggano le pagine dal 219 al 240 con grande interesse. “La scommessa dell’anateismo è che, nella profonda appartenenza ad un’unica convinzione di fede, possa emergere l’umiltà di voler contrastare la violenza dell’esclusività con una generosità all’attenzione” (pag.233).

Anche la carrellata di Autori e di Autrici che, in alcuni passaggi dei loro scritti, sono condotti forse un po’ forzatamente all’anateismo, rivela come sacro e secolare, senza essere confusi e sovrapponibili, sono realtà e dimensioni del reale fortemente intrecciate. Non una separatezza ideologica del sacro e del secolare, ma un intreccio nuovo è ciò che va ricercato in una relazione che escluda sia l’invadenza che l’estraneità.

Sarebbe ancora lungo l’elenco dei passi che meritano particolare attenzione.

Il lettore e la lettrice sappiano, accingendosi allo studio di quest’opera, che sarà necessario un notevole impegno. Si tratta, infatti di ricerche e ipotesi già ampiamente conosciute, ma esse vengono collocate in un contesto culturale occidentale più preciso e costituiscono, non tanto una informazione più accurata, quanto un appello ad una conversione radicale dei nostri atteggiamenti profondi.

 

Franco Barbero

 

PER INIZIARE LA LETTURA DI ISAIA E GEREMIA



   Nella collana “La Bibbia per tutti” ci sono due libri facilmente abbordabili: “Isaia” (Collins, Queriniana) e “Geremia e Baruc” (Ellis, Queriniana).
    AA.VV., “La Bibbia delle donne”, Volume II, Claudiana.
    Josef Blenkinsopp, “Storia della profezia in Israele”, Queriniana.
  Schokel – Sicrediaz, “I profeti”, Borla. Introduzione e commento.
    Abraham J. Heschel, “Dio alla ricerca dell’uomo”, Borla. Un vecchio libro per entrare nel cuore dell’ebraismo.
 E. Borghi – R. Petralio, “La Scrittura che libera”, Borla, € 38. Particolarmente le pagine “Per leggere i libri profetici”.
;Paolo Sacchi, “Storia del Secondo Tempio”, SEI, €18.           
                                                                                Franco Barbero

IGNAZIO SILONE

Quando non saremo più perseguitati, diventeremo a nostra volta persecutori?

E se potremo nutrirci ogni giorno fino a saziare l'intero appetito, non ci resterà altro da fare che digerire?






Bertrand Russel

La fede nell'importanza della produzione ha un'irrazionalità fanatica ed è spietata.

Purché produzione vi sia, non sembra importante che cosa sia prodotto.






giovedì 28 giugno 2012

UNO STRUMENTO PREZIOSO

"Parola e parole" è il periodico dell'Associazione biblica della  Svizzera Italiana (absi) che ha la sua sede centrale a Lugano in Via Cortivallo, 11 6900 Lugano.
I nomi  di Ernesto Borghi e di Renzo Petralio costituiscono una garanzia di spessore. Ho letto con coinvolgimento e con frutto il quaderno sul Vangelo secondo Marco. Gli autori accompagnano i lettori e le lettrici verso una fede adulta. Il testo può anche essere usato come itinerario di catechesi biblica.
Mi sono subito fatto premura di prenotare le varie monografie. Scorrendo temi, autori e autrici, mi sono sembrate decisamente interessanti. Questi testi costituiscono un valido aiuto per  la lettura personale e comunitaria della Bibbia, molto utili anche per i catechisti.
                        Franco Barbero

Erich Fromm

L'amore per un'idea o per un essere umano, che sia esente da idolatria, è pacato, non è stridente.

E' calmo, profondo, rinasce a ogni istante, ma non è ebbrezza.



SIAMO VICINI A PADRE ALBERTO MAGGI

La prima cosa che uscendo dall'ospedale mi ha colpito sono stati i colori... Ho vissuto quasi tre mesi nel bianco e nel grigio e i  colori  erano fuori... Non è possibile  colorare gli ospedali? E mi sono ubriacato di  colori , i campi di girasole, il cielo, il mare...Ora sono a casa di mia sorella e suo marito. I medici mi hanno ordinato riposo assoluto... Ci proverò... Hanno detto che mi assalirà tanta stanchezza... La sto aspettando, per oggi non si è vista! Forse verrà domani..Tra una settimana devo tornare per un controllo, poi tutto un calendario di visite, ecc.Tornerò a Montefano al rientro di Ricardo,dal viaggio di studio in Israele, viaggio che sta andando alla perfezione.Ancora grazie a tutti.. Lo tsunami di preghiere mi ha aiutato e mi aiuta...
Alberto


M. K. Gandhi

Finché un uomo non si pone di propria spontanea volontà ultimo tra i suoi simili, per lui non c’è salvezza. La nonviolenza è il culmine dell’umiltà.

ALEX ZANOTELLI

Siamo chiamati a far partire dal basso la verità, la novità, rendendoci conto che a ognuno non basterà cambiare se stesso. Dovrà cambiare la sua famiglia, il suo vicinato, le strutture politiche, economiche, sociali.

Bernhard Haring


Con la scelta di avere con me solo l’essenziale, io ho voluto significare che, in vista del problema dell’inculturazione , bisogna andare in terra di missione con un solo “bagaglio”: il Vangelo.

LANZA DEL VASTO

La vita si alimenta di distruzioni. La vita però è più forte. In sostanza, l’amore è più forte dell’odio. Tale è la legge del mondo.

IDEA SBAGLIATA QUELLA DELLA SOLA MERITOCRAZIA

 

Stranissimo che sfugge a chi come il ministro Profumo è stato docente universitario (e rettore del Politecnico di Torino) ciò che è evidente a coloro che insegnano con un minimo di passione: è il livello medio degli allievi che si è pericolosamente abbassato negli ultimi decenni, non i picchi, costituiti da quel 2% o 3% di studenti (liceali od universitari) che sono in grado di capire ed apprendere a prescindere, in gran misura, dalla qualità dell'insegnamento. È sul restante 97% che occorre lavorare!

(Gaspare Galati)

 

L'idea che quella di cui c'è bisogno nella scuola e nelle università italiane sia una svolta meritocratica è un'idea sbagliata. L'impronta solidaristica dell'educazione materna ed elementare è uno dei vanti di questo Paese, più volte celebrata dagli studiosi di tutto il mondo e dei documenti ufficiali dell'Ocse fin dal tempo dell'inserimento nelle classi normali dei diversamente abili. La tendenza (o la deriva) involontariamente meritocratica che inizia nelle medie e si inasprisce nelle superiori è evidente dai dati sulla dispersione scolastica e sulla mortalità, ancora oggi altissima, della popolazione universitaria. Lo spazio per emergere i più dotati e i più meritevoli lo hanno già, caro ministro Profumo, ad aver bisogno di interventi forti del governo sono soprattutto i ragazzi che hanno la sfortuna di non nascere bene e di non ricevere in casa l'aiuto che la scuola non dà loro il vero problema della scuola italiana. Di cui sarebbe giusto e prioritario che ci si occupasse, migliorando la qualità e il livello medio dell'insegnamento da un posto di responsabilità come il suo. ( Luigi Cancrini  L'Unità 5 giugno)


 

ALDO CAPITINI

L'educazione può mirare anche a suscitare, mediamente la comunicazione di un determinato sapere di carattere artistico, etico o religioso, una partecipazione appassionata ad una visione del Tutto, che si può indicare con il nome di contemplazione.




JEAN-PAUL FITOUSSI

Angela Merkel dovrà essere in grado di valutare l'isolamento in cui si
trova in Europa e nel mondo. E i tedeschi dovranno capire che potrebbero
diventare vittime di questa crisi. JEAN-PAUL FITOUSSI

mercoledì 27 giugno 2012

ZYGMUNT BAUMAN

Questa epoca eccelle nello smantellare le strutture e liquefare i
modelli. Gli Stati-nazione hanno abdicato alla maggior parte delle
funzioni cedendole a forze estranee alla sfera politica. Zygmunt Bauman

SIAMO OSTINATI

I Talibani attaccano ancora e un razzo uccide un giovane carabiniere. La "guerra impossibile" purtroppo continua. E' ora di tornare, dopo l'errore di esserci andati,e di ricasare presto. La vicenda dell'Afghanistan, la nostra invasione di alleanza criminale per contrapporci ad un movimento fanatico e violento, è chiusa con la nostra totale sconfitta. Crediamo ancora che i problemi si risolvano con le armi. Anche noi siamo figli della cultura talibana.

JACQUES DELORS

Credo che i problemi dell'euro derivino da una combinazione di ostinazione tedesca sull'idea di controllo monetario e di assenza di una chiara visione da parte di tutti gli altri Paesi. 

ALGHERO E ORISTANO VANNO A SINISTRA

In Sardegna due roccaforti del centrodestra vanno al centrosinistra, che ha vinto le elezioni amministrative a Oristano e Alghero, comuni entrambi commissariati da qualche mese. Il ballottaggio, ad Oristano, ha premiato Guido Tendas del Pd, dirigente scolastico di 62 anni, che dopo 14 anni di guida del centrodestra, ha battuto Giuliano Uras con 58,06% . Ad Alghero il nuovo sindaco è Stefano Lubrano (55,9%, superato Francesco Marinaro), imprenditore di 46 anni con passato in Confindustria, a dieci anni dall'ultima vittoria del centrosinistra. ( da Repubblica 26 giugno)

ASCOLTARE

Ritengo molto grave il fatto che sovente si tenda ad emarginare il silenzio dalla vita in generale e anche dalla vita cristiana, dal culto, dalla preghiera, Per me è addirittura inconcepibile una vita senza silenzio. Sarebbe facile tessere l'elogio umano, filosofico e sapienziale del silenzio ( cose tutte da non trascurare), ma mi preme di più annotare un elemento di fede. Il silenzio infatti nella fede non è solo assenza di parole, ma confessione di un fatto fondamentale: prima della parola mia o nostra c'è la parola di un'Altro. Bisogna dare spazio a questa Parola e darle la precedenza. Ma nella fede il silenzio è anche attesa ("Sta in silenzio davanti al Signore, aspettarLo, spera in Lui" Salmo 37): è l'atteggiamento di chi accoglie un dono e ascolta per trasferire nel cuore, per lasciarsi penetrare e ferire dalla Parola di Dio, senza la fretta di risponderGli subito o di difendersi. Così il silenzio ci mette nudi davanti al Signore senza foglie delle nostre parole. Nel silenzio misuriamo la distanza che ci separa da Lui e ritroviamo la strada (che è tutta grazia) per saperci di nuovo stupire delle Sue opere, delle Sue meraviglie e concentrarci sull'essenziale: il Suo amore che esige una risposta in tutta la nostra vita. Mi sembra in particolare nel silenzio, costretti a guardare Dio negli occhi, cadano i nostri camuffamenti e vengano smascherate le nostre fughe da Lui. Certo, lo so benissimo, il silenzio può essere ambiguo e vuoto. Ma questi pericoli e queste deviazioni, sempre possibili, non devono incoraggiare una facile denigrazione del silenzio. E' indispensabile per un credente ritagliarsi spazi di silenzio per " fecondare " la vita di ogni giorno. IL primo servizio di cui siamo debitori agli altri membri della comunità è di ascoltarli. Come l'inizio del nostro amore per Dio consiste nell'ascoltare la Sua parola, cosi' inizio dell'amore del prossimo consiste nell'imparare ad ascoltarlo. L'amore di Dio per noi si distingue proprio in questo: che non si limita a parlarci,ma vuole anche ascoltarci. Imparare ad ascoltare il nostro fratello è dunque fare per lui ciò che Dio ha fatto per noi. Certi cristiani ed in particolare i predicatori, si credono sempre obbligati a "dare qualcosa" quando sono con altri uomini. Dimenticano che ascoltare può essere più utile che parlare. Molte persone cercano un orecchio che li voglia ascoltare e non lo trovano fra i cristiani, perchè i cristiani si mettono a parlare proprio quando dovrebbero saper ascoltare. Ma chi non sa più ascoltare suo fratello finisce per non ascoltare neppure più Dio stesso, salvo parlargli in continuazione. Egli introduce così un germe di morte nella sua vita spirituale e tutto quello che dice finisce per non essere altro che chiacchiera religiosa, condiscendenza clericale, valanga di parole pie. Non sapendo più accordare un'attenzione tesa e paziente agli altri, si parlerà loro sempre fuori bersaglio. E ciò senza più rendersene conto. Chi stima il suo tempo troppo prezioso per poterlo perdere ad ascoltare gli altri, in effetti non avrà mai tempo per Dio e per il prossimo; non ne avrà che per se stesso, per i suoi discorsi e le sue idee personali "( Dietrich Bonhoeffer)

CHE SCANDALO

Le carceri sono piene di stranieri, rom e tossicodipendenti, ma i veri delinquenti come Formigoni sono a spassasela fuori. Ma che cosa si deve ancora dimostrare perchè un ladrone così sia messo in prigione per il prossimo ventennio? Questo non è garantismo: è impunità.

martedì 26 giugno 2012

CONTROCORRENTE

E' estremamente facile gettare fango sui partiti: " sono tutti uguali.... ladri... corrotti... la casta". Va riconosciuto che i partiti hanno fatto tutto il possibile ( e anche di più) per " meritarsi " queste etichettature, per aver questa "pagella" . Ma i grandi " affossatori " e i personaggi che dovrebbero rappresentare il nuovo, puzzano d'antico. Pensiamo se c'è qualcuno di più vecchio, di più arcaico, di più craxiano di Renzi come stile di far politica o di Grillo. " I figli di Grillo, come la giunta di Parma che ancora non c'è, stanno facendo i conti con la presunzione della verginità politica, una mitologia predicata per far piazza pulita di tutto il resto, degli antagonisti e anche della storia. Sanno che non sarebbero mai stati eletti se non avesse votato per loro proprio quella destra che ha sfondato il bilancio della città mettendo in pratica la teoria, da brividi, dell'avvelenamento dei pozzi "(Beppa Seboste).

GIUGNO-LUGLIO-AGOSTO

Questi mesi costituiscono per me,un pò ogni anno ma quest'anno in modo particolare, un periodo in cui mi viene richiesto un impegno pastorale particolarmente intenso. Cresce a dismisura la richiesta di colloqui personali o di piccoli gruppi. Così pure cresce il numero delle lettere personali, tutte impegnative e coinvolgenti. In questi momenti si manifesta la voglia di un confronto molto mirato, sui temi precisi dove lo scambio e lo studio non si riducono a chiacchiere. Chi mi scrive, chi mi telefona può a volte essere deluso dai tempi di attesa. Ho dovuto rinunciare ad una dozzina di richieste di incontri pubblici in Italia e all'estero. Così devo dire che non ho più la forza di superare i 5 colloqui al giorno, visto il cumulo degli altri impegni quotidiani e la mia età. Ogni "no" che devo dire mi procura una certa sofferenza. Dopa tre anni senza un giorno di sosta, a luglio dovrò prendermi qualche giorno di pausa. Penso spesso che gran parte del servizio pastorale è ormai declinato sul versante dell'ascolto delle persone di tutte le età. Dopo ogni incontro pubblico arrivano a pioggia richieste di dialoghi riservati. Sì, cresce a dismisure la voglia di essere ascoltati/e. Forse la nostra chiesa a livelli ufficiali è troppo vogliosa di insegnare e così non pratica il sentiero dell'ascolto. Certo, il servizio dell'ascolto quotidiano non conferisce visibilità, nè guadagni, nè potere, ma potrebbe diventare, a mio avviso, uno dei sentieri più fecondi per l'evangelizzazione ed una vera e propria "conversione" della chiesa. E quanto sono "debitore" alle persone che incontro in questi dialoghi quotidiani. Vorrei ogni giorno imparare ad ascoltare. L'ascolto dei fratelli e delle sorelle, l'ascolto del nostro cuore e l'ascolto di Dio costituiscono un fecondo intreccio.
Franco Barbero,26 giugno2012

DELIRI DEL CARDINALE FISICHELLA

Non è vero che ognuno vorrebbe la Chiesa a sua immagine e somiglianza
Su Oggi.it, nella sezione esperti, mons. Rino Fisichella, rispondendo a un lettore che gli scrive: "Gli scandali degli ultimi tempi (preti pedofili, corvi in Vaticano, Ior) mi hanno disorientato non poco, come cattolico. Mi aiuti a capire meglio e a ritrovare serenità", risponde, tra l'altro: "Accade che ognuno vorrebbe la Chiesa a sua immagine e somiglianza; che il Papa dicesse quello che uno vuole sentirsi dire e che il nostro insegnamento fosse sulla misura del progresso. Non sempre è possibile. Abbiamo una missione da compiere e questa, in primo luogo, impone di essere fedeli e obbedienti alla Parola del Signore che non può subire alterazioni a piacimento degli uomini o dei tempi". Gentilissimo monsignore, in realtà, moltissimi fedeli vorrebbero una Chiesa a immagine e somiglianza del Cristo, e qualora questo non sia possibile, perlomeno a immagine e somiglianza della chiesa descritta negli Atti degli Apostoli:"La moltitudine di coloro che avevano abbracciato la fede aveva un cuore ed un'anima sola. Non v'era nessuno che ritenesse cosa propria alcunché di ciò che possedeva, ma tutto era fra loro comune...Non c'era infatti tra loro alcun bisognoso" (At 4, 32 . 34). A me pare che la gerarchia ecclesiastica (a questa ci si riferisce quando ci si lamenta della Chiesa) somigli più alla casta sacerdotale tanto avversata da Gesù, che alle prime comunità cristiane. Riguardo alla Parola del Signore, alle volte più che alla luce del progresso, sarebbe opportuno interpretarla alla luce della ragione.
Elisa Merlo

Il massacro della Diaz purtroppo non è solo un film

LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE SUI GRAVISSIMI ATTI Di VIOLENZA PERPETRATI DA FORZE Di POLIZIA contro cittadini inermi in occasione del G8 di Genova del 2001 sta per essere emessa. La società democratica italiana aspetta che finalmente si faccia giustizia e che si vada a fondo per portare alla luce le vere ragioni di quell'orrore degno dei più brutali regimi autoritari. L'episodio più grave di quel tempo ebbe luogo nella notte fra il 21 e il 22 di luglio nella scuola Diaz, dove i manifestanti avevano trovato alloggio per riposarsi e dormire a manifestazione ultimata. Gli agenti irruppero in quella scuola e si scatenarono contro i manifestanti inermi con inaudita ferocia. Le violenze, con un ignobile corredo di umiliazioni, di torture fisiche e psicologiche proseguirono alla caserma Bolzaneto dove parte dei manifestanti massacrati furono trascinati prelevandoli dagli ospedali. Amnesty international ha dichiarato che in quella terribile notte ebbe luogo il più grave atto di abrogazione dello stato di diritto mai avvenuto in una nazione democratica nel secondo dopoguerra. Perché una tale brutale violazione della civiltà costituzionale e dei più sacri valori giuridici è potuta avvenire in un paese come il nostro in tempo di pace? La risposta più ovvia è che all'interno delle istituzioni repubblicane e negli apparati dello Stato che esercitano le funzioni  più delicate per la tutela della democrazia e della sicurezza dei cittadini, di tutti i cittadini, alligna un'anima nera che ancora coltiva passioni e pulsioni fasciste.
L'Italia non ha fatto i conti con il suo passato o li ha fatti solo nelle forme retoriche dei giorni della festa. La sottocultura violenta del fascismo non è solo prerogativa delle formazioni pseudo politiche dell'estrema destra. Come si spiegano altrimenti le sceneggiate fasciste che accompagnavano i pestaggi e le torture di Genova 2001 ad opera di rappresentanti dello Stato?Come si spiegano gli anni della strategia della tensione, i depistaggi di Stato nelle indagini sugli attentati che hanno insanguinato il nostro Paese da Piazza Fontana a piazza della Loggia alla stazione di Bologna? Come si spiega il fatto che l'Italia abbia sottoscritto la convenzione Onu contro la tortura ma non l'abbia ancora ratificata accogliendo nei codici il reato corrispondente? La massima severità nei confronti di chi violando le norme più sacre della nostra Costituzione antifascista ci ha riprecipitati nell'infamia del fascismo anche se solo per una notte è un'occasione irrinunciabile per uscire dalla barbarie in cui viviamo legittimando ancora oggi la tortura.
Moni Ovadia
(da L'Unità del 16 giugno)

Preghiera

Possono renderci la vita un po' spiacevole, possono privarci di qualche bene materiale o di un po' di libertà di movimento, ma siamo noi stessi a privarci delle nostre forze migliori con il nostro atteggiamento sbagliato: con il nostro sentirci perseguitati, umiliati e oppressi, con il nostro odio e con la millanteria che maschera paura. Certo ogni tanto si può esser tristi e abbattuti per quel che ci fanno, è umano e comprensibile che sia così. E tuttavia: siamo soprattutto noi stessi a derubarci da soli... Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso, se ogni uomo si sarà liberato dall'odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest'odio e l'avrà trasformato in qualcosa di diverso forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo... Trovo bella la vita, e mi sento libera... I cieli si stendono dentro di me come sopra di me. Credo in Dio e negli uomini e oso dirlo senza falso pudore.
Etty Hillesum, Diario (1941-1943)

(da Riforma, 8 giugno)

NUOVI ITALIANI

A cura dello staff di docenti della Scuola di italiano per immigrati
Prefazione di Alex Zanotelli
Produzioni dal basso dell'editore Marotta & Cafiero


«La lingua è un muro frapposto tra noi e gli immigrati.
Nelle prime lezioni dei corsi di italiano ci rendiamo conto di dover sempre riadattare i programmi che ci eravamo prefissati così che insegnare la lingua diventa il pretesto per cominciare a incontrare veramente "1'altro" azzerando le idee che avevamo in mente.
Il pericoloso clandestino che alcuni politici vedono dietro ogni vucumprà, sta portando a casa nostra un mondo diverso che abbiamo l'onore di conoscere.
Osserviamo, smontiamo e utilizziamo la lingua italiana, scoprendoci insieme nuovi italiani.
La confusione che più volte facciamo nel ricordare il nome di un ragazzo ci racconta di più generazioni che si conservano nei quattro, cinque nomi che alcuni di loro hanno.
La profondità di ogni cultura esce fuori dall'orgoglio e dalla fierezza con cui parlano delle loro tradizioni, e la malinconia che li accompagna rende sacro ogni ricordo.
Il libro Nuovi italiani nasce dall'esperienza di tre anni di insegnamento di italiano L2 e dal contributo professionale degli insegnanti volontari della scuola; sarà il nostro libro di testo per i prossimi anni ed è anche una proposta di sostegno e di collaborazione per tutte quelle piccole scuole di italiano con cui condividiamo gli stessi ideali.
Nelle serate di questi anni, dalle 19,30 alle 22, ogni mercoledì e venerdì, persone di 21 nazionalità hanno intrecciato e confrontato le loro vite in una diversità che può fare paura, ma è capace di aprire il cuore e la mente.
Lo slancio di tensione verso l'altro racchiude in sé tutta la bellezza dell'essere umani».
Carmela e Marta Maffia

Il libro costa 10 euro e può essere richiesto chiamando al 3336649105 - 3355786146.

lunedì 25 giugno 2012

LA STRADA OBBLIGATA PER RINASCERE

 

Nella crisi di sistema che scuote l' ordine globale, la "Green Economy" non è un' opzione o un' alternativa. E non è neppure soltanto un' occasione, un' opportunità di business, una "chance" produttiva e di lavoro. È una strada obbligata. L' economia alimentata dalla natura e dall' ambiente postula un nuovo modello di sviluppo, imponendo all' umanità di cambiare stili di comportamento e di vita, consumi e costumi, vizi e abitudini. Di fronte alla fine di un' epoca, l' epoca dell' opulenza e dello spreco, questa rappresenta l' unica via d' uscita per ricercare un altro equilibrio tra Nord e Sud del mondo, più solidale, socialmente più equo e più giusto. Dalle energie rinnovabili allo smaltimento e al riciclo dei rifiuti, dall' agricoltura biologica al turismo, dall' arte alla cultura, siamo noi italiani in particolare che possiamo e dobbiamo investire su noi stessi. Sulla Bellezza e sulla Qualità del Belpaese. Cioè sulla nostra storia, sul nostro patrimonio ambientale e culturale, sulla nostra tradizione secolare di creatività e fantasia. E quindi, sulla difesa dell' ecosistema, sulla protezione del territorio, sulla messa in sicurezza del suolo per la quale occorrono 15 anni, come ha avvertito il ministro Clini. Al mito illusorio delle "grandi opere", sempre annunciate e raramente completate, occorre sostituire la pratica delle tante piccole opere, di gestione e di ordinaria manutenzione, che servono a migliorare la vita individuale e collettiva. L' economia verde, più diffusa e perciò più democratica, non si fonda sul primato della finanza, sul dominio delle multinazionali, sull' oligopolio della produzione e del commercio; ma piuttosto sul valore inesauribile del capitale umano, sull' iniziativa, sulla capacità, sulla dedizione di uomini e donne che pensano e lavorano quotidianamente con il proprio cervello, con la propria intelligenza e con la propria energia. Nell' avvincente libro di Ermete Realacci intitolato "Green Italy", si raccontano tante di queste storie esemplari che rendono giustizia a un Paese nascosto, silenzioso e operoso, lontano dallo stereotipo di un popolo indisciplinato, inconcludente, fannullone. Il messaggio di fiducia che ne promana è del tutto estraneo alla retorica dell' ottimismo di maniera che ha narcotizzato gli italiani nell' ultimo infausto ventennio. La possibilità di reagire a una crisi destinata verosimilmente a diventare strutturale resta affidata al nostro impegno e alla nostra responsabilità di cittadini, produttori e consumatori consapevoli, nella convinzione che ogni prospettiva di crescita dev' essere imperniata sulla coesione e sulla giustizia sociale.

(Giovanni Valentini, Repubblica 1 giugno)

 

EMILIA RESISTENTE

  Hanno dell’incredibile la forza, la tenacia, il coraggio e la lungimiranza delle donne e degli uomini che vivono nel terremoto. Il buon funzionamento delle istituzioni e lo “spirito costruttivo” delle persone si sono saldati producendo solidarietà e ripresa, pur in un contesto di disperazione.

L'ESSENZA DELLA VITA

Il fatto che noi stiamo bene quando amiamo e quando ci sentiamo amati significa che l'essenza della nostra vita è l'amore.


Leone Tolstoi

COERENZA

Opera in modo che gli effetti della tua azione siano compatibili con la permanenza di una vita autenticamente umana sulla terra.


Hans Jonas

E' ANCORA COSI'

La nostra tradizione esige che il prete sia un benpensante. Un uomo d'ordine, un uomo dello status quo, fascista sotto il fascismo, democratico in democrazia, socialista (perché no?) quando il sole dell'avvenire sarà al suo meriggio.

Chiunque si discosta da quella regola viene perseguitato.


Ignazio Silone

FIDUCIA

Non scoraggiatevi. La verità della vita consiste nella speranza sicura che il sole finirà col dissipare tutte le nuvole.


Teilhard de Chardin



LANZA DEL VASTO

Colui che non riconosce che il primo uomo che passa per la strada è Dio stesso, quello non troverà Dio nel tempio e neanche nel suo cuore, né in questo mondo né in un altro.

DANILO DOLCI

Dieci adulti su cento a Hiroshima ignorano quanto è accaduto il 6 agosto 1945. Molti più in Giappone. E quanti al mondo trasalgono pensando a Hiroshima?

UN UOMO DEL DIALOGO


Comunicato stampa
Condoglianze per la morte di Mario Scialoia

di Il Comitato Organizzatore della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico

 Il Comitato organizzatore della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, esprime le sue più sentite condoglianze alla famiglia e al Centro islamico Culturale d'Italia per la morte di Mario Scialoja, figura di spicco della comunità islamica in Italia e primo direttore dell'ufficio italiano della Lega Musulmana Mondiale. In Mario Scialoia abbiamo potuto apprezzare la sua sincera volontà di dialogo ed il pieno sostegno a tutte le iniziative di incontro fra cristiani e musulmani. Con Mario Scialoja perdiamo un sincero amico del dialogo ma abbiamo al tempo stesso la certezza che la sua testimonianza ed il suo impegno continueranno in quanti hanno avuto la possibilità e l'onore di collaborare con lui.

Che il Dio della pace lo accolga nel suo seno.

Il Comitato Organizzatore della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico



Lunedì 25 Giugno,2012 Ore: 18:37



Jean-Paul Fitoussi

L'Europa. è condannata a mettersi d'accordo. Il punto è che non deve essere un compromesso al ribasso ma una vera decisione perché la situazione è molto grave. E l'Europa rischia di esplodere.
La strada verso l'inferno è fatta di buone intenzioni ma quello che è stato fatto finora è quanto di più lontano ci sia da quell'Europa democratica che i pionieri dell'unità europea avevano sognato.
Amartya Sen

Chi sta lassù nel dorato mondo dei Vip

E' vero, ognuno può spendere i propri soldi come vuole ma mi domando come si possa sentire il  signor Buffon quando punta in scommesse 2 milioni di euro nel 2006 (accreditandoli su siti specializzati tramite un amico per evitare che apparisse il suo nome), o quando punta 1 milione e 585 mila euro (e questa è cronaca dei giorni scorsi), rispetto a chi ha perso il reddito da lavoro o a chi vive con 800/1200 euro al mese?
GIANNI GARGANO


I calciatori famosi fanno parte del mondo dei Vip. Il mondo popolato da loro e dalle loro fidanzate oltre che dagli showman e dai protagonisti della finanza e della politica più esibizionista (e delle loro fidanzate o fidanzati). Il mondo di cui Chi, Visto e tanti altri rotocalchi specializzati ci parlano ogni giorno spiegandoci come vivono e cosa pensano (dell'amore e delle vacanze, dell'etica e della cultura) questi moderni dei dell'Olimpo dei Greci o della Versailles del Re Sole: persone diverse e superiori che in nessun caso debbono dare conto di ciò che fanno a chi vive nel mondo della gente normale. «Dei miei soldi - dice orgogliosamente Buffon - io faccio quello che voglio» e forte e mesta è la sua convinzione di essere nel giusto perché lui l'ingresso nel mondo dei Vip se l'è guadagnato con il sudore degli allenamenti e perché del tutto assente dalla sua mente ormai è l'idea di essere uno come gli altri. I Vip, i comuni mortali dovrebbero averlo imparato, non possono essere oggetto di critiche e di giudizio altro che da parte dei loro pari. Che, per solidarietà di casta, li condannano solo quando ormai sono in disgrazia.    
Luigi Cancrini, psichiatra e psicoterapeuta

(L'Unità, 11 giugno)

domenica 24 giugno 2012

FECONDA GIORNATA COMUNITARIA

La comunità nascente di Torino oggi ha accolto con gioia alcune nuove sorelle che si sono unite nel nostro cammino. Roberto e Daniele ci hanno comunicato con emozione che domenica 1 luglio si sposeranno. Sarà una celebrazione di festa e di fede che si svolgerà a Pascaretto di Pinerolo alle ore 10,30.
E' stata una giornata intensa che nel pomeriggio ci ha visti/e riflettere su quei passi biblici che le gerarchie cattoliche e tutti i fondamentalisti delle varie chiese prendono a pretesto per condannare l'omosessualità.
La comunità vuole trovarsi ancora prima delle ferie venerdì  13 luglio. L'appuntamento questa volta è fissato a Pinerolo presso
il FAT in vicolo Carceri, 1 alle ore 19 per una cena autogestita e per la celebrazione eucaristica

UNA BELLA E CALDA EUCARESTIA

Mercoledì 20 giugno il gruppo biblico zonale dei giovani ha celebrato a Rivalta, presso l' Associazione Filo d'Erba, l'eucarestia con cui abbiamo concluso il programma di incontri biblici e teologici. In questi tempi non è frequente incontrare una ventina di giovani che mensilmente si interrogano con gioia e con rigore sul senso di una fede adulta.
Ci siamo lasciati con l'impegno personale di cercare durante l'estate dei momenti di silenzio e di preghiera che riprendano ed approfondiscano le tematiche affrontate durante l'anno.
La domenica 16 settembre ci ritroveremo a Piossasco dalle ore 15 per mettere insieme le nuove proposte e definire il nuovo
percorso.
Per informazioni: Chiara 334/3018999; Francesco 333/2572941

Dall'"Albero Sacro" dei Nativi Americani

Non ti riempire di affari personali dimenticando i tuoi compiti più importanti. La vera felicità è solo per chi dedica la propria vita al servizio degli altri.

GIORGIO LA PIRA


La politica è l’attività umana più alta, dopo quella dell’unione con Dio e, in questo spirito, fa della politica e della sua laicità una ricerca di unione tra gli uomini, una costante impresa per eliminare le cause delle divisioni e dei contrasti.

M. K. Gandhi


Vincere le passioni sottili mi sembra di gran lunga più difficile che conquistare il mondo con la forza delle armi.

UN SUMMIT FALLIMENTARE

Rio+20 - Un Summit fallimentare

Sabato 23 Giugno 2012 10:28 G. De Marzo / il Manifesto

[di Giuseppe De Marzo su il Manifesto del 22 giugno] Vago, senza ambizioni, impegni concreti e finanziamenti. Questo è il futuro che non vogliamo, ma che vorrebbero imporre. Rio meno 20, altro che Rio+20. La conferenza mondiale sulla Terra ha partorito un documento finale che fa contenti solo le grandi corporations responsabili della distruzione ambientale. Una vittoria per la governance liberista ed una sconfitta per tutta l’umanità.

La frustrazione di Ban Ki Moon ed i continui appelli caduti nel vuoto, certificano definitivamente la morte del multilateralismo sui temi fondamentali per tutti. E c’è già chi inizia a ritirare fuori le tesi negazioniste, affermando che i cambiamenti climatici sono un’invenzione e che la crisi economica mondiale è causata dai movimenti colpevoli di bloccare la libertà dei mercati.

Il clima della democrazia assomiglia sempre di più a quello del pianeta: pessimo. I limiti stanno saltando uno dopo l’altro. La terra non ce la fa più, come i suoi figli, impoveriti e precari. Il radicalismo antropocentrico del modello capitalista è arrivato al suo acme. Gli esiti del vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile ne sono la prova finale. I documenti ufficiali esprimono la vacuità ed il disinteresse con cui il liberismo affronta la sostenibilità sociale ed ambientale. Guidare una transizione socio ecologica senza nessun impegno concreto equivale ad una presa in giro insopportabile, specie per le milioni di vittime colpite da questa ipocrisia. Promesse vane ripetute in venti anni di meeting ed incontri ufficiali puntualmente falliti, ma sempre molto partecipati dalla burocrazia internazionale. Così come falliscono le strategie di lobbying  delle grandi ong che hanno preferito stare nelle conferenze ufficiali, ignorando i movimenti e le realtà sociali che in questi anni si sono coraggiosamente messe in marcia per costruire l’alternativa. Fallisce anche il riformismo internazionale, dimostrando la sua completa sterilità di fronte alla crisi più grave che l’umanità abbia mai affrontato. Le forme classiche della politica sono insufficienti. In molti casi sono addirittura complici dei comitati di affari di banche e multinazionali. La sinistra, se si esclude quella latinoamericana, esce disintegrata da Rio, incapace di comprendere i mutamenti epocali in atto e colpevole di aver rinunciato alla sua missione emancipatrice.

La finanziarizzazione della natura è il grande business del domani. Il cavallo di troia si chiama “green economy”. L’ultimo terreno di cattura cognitiva è proprio questo, nel cui potere taumaturgico confidano acriticamente in tanti, incluso diverse realtà dell’ambientalismo, ormai subalterne alla logica per la quale non esistono alternative possibili al liberismo. Affidarsi alla mano invisibile del mercato per consentire il miracolo della perfetta allocazione delle risorse. Siamo alla preistoria del pensiero economico ed alla crisi più nera del pensiero politico. Sono i movimenti per la giustizia ambientale e sociale, quelli riuniti nella cupola dei popoli, a costituire l’ultimo argine all’espansione della frontiera capitalista. Sono loro a resistere in tutti i territori del globo, a difendere i beni comuni, sostenere l’agroecologia, impedire le privatizzazioni, promuovere forme di democrazia partecipata e comunitaria, creare nuovi strumenti e indicatori ecologici, lottare per la difesa dei diritti dei lavoratori e per la riconversione industriale ed energetica. Sono i movimenti per la giustizia ambientale che indicano la necessità urgente di costruire non solo un altro modello economico bensì un nuovo paradigma di civilizzazione, una nuova etica.

Per avanzare, oltre che resistere, abbiamo bisogno di una relazione nuova tra giustizia e sostenibilità. Questo significa lavorare per raggiungere non solo la giustizia ambientale e sociale ma anche quella ecologica. Dobbiamo porci il problema di fare giustizia alla natura. Solo così rimuoveremmo le cause che generano le ingiustizia e che hanno istituzionalizzato nuove forme di razzismo sociale ed ambientale. Non aver riconosciuto la natura come soggetto di diritto, averla esclusa dalla teorie sulla giustizia, non aver compreso come l’integrità della natura non umana sia funzionale a quella umana, ha condotto la modernità ad una crisi legata alla sostenibilità. La giustizia ecologica ed il riconoscimento dei diritti della natura darebbero un colpo mortale all’impianto giuridico capitalista, fondato sul meccanicismo che considera la Terra e le sue entità inermi, quindi meri oggetti da mettere sul mercato.

Aver sostenuto come l’umano fosse l’unico essere razionale, ha costruito la legittimazione per dominare tutto ciò venisse considerato irrazionale, partendo proprio dalla natura. Vale la pena ricordare come noi umani siamo in realtà il frutto di circa 4 miliardi di anni di complessizzazione simbiotica. In natura la pratica distruttiva alla lunga fallisce. L’evoluzione si basa non su colui che compete ma che coopera. Dalla prima cellula l’evoluzione è proceduta attraverso accordi di cooperazione e di co-evoluzione sempre più complessi. La terra non solo si sostiene e si riproduce da sola ma si ridefinisce ed evolve continuamente. È quello che si chiama sistema autopoeitico. Noi non siamo ne ospiti ne esterni alla terra, ma siamo la Terra.

L’etica che ne possiamo ricavare si fonda dunque sul riconoscimento dei diritti all’esistenza ed allo sviluppo della vita di tutte le entità che condividono con noi umani la Terra. Questo garantisce il continum della vita e dei sistemi da cui dipendiamo. Una società fondata sui principi della giustizia ambientale ed ecologica, ricuce la ferita causata dalla separazione tra razionale ed irrazionale, tra soggetto ed oggetto. Antepone le ragioni dell’etica e della politica, utilizzando la tecnica e la scienza per raggiungere l’equilibrio tra giustizia e sostenibilità. Il riconoscimento dei diritti della natura sarebbe garanzia di rispetto per i diritti umani e di democratizzazione dello sviluppo. Questa è ciò che definiamo “biocivilizzazione”. Per essere dunque giusta e sostenibile, la civilizzazione umana deve dismettere l’antropocentrismo come etica, religione, giurisprudenza e filosofia. La vita ha il diritto fondamentale di esistere, non solo perché necessaria a garantire la vita della natura umana. Questo è il messaggio che i popoli per la giustizia ambientale e sociale lanciano da Rio. Ci auguriamo che in Italia siano in tanti a raccoglierlo.

 

Giuseppe De Marzo