domenica 31 marzo 2013

Auguri pasquali

Ricordo a me e a tutti voi Brecht:                

Ci sono uomini che lottano un giorno, e sono buoni
Ci sono uomini che lottano un mese, e sono migliori
Ci sono uomini che lottano un anno, e sono ottimi
Ci sono uomini che lottano tutta la vita, questi sono imprescindibili.

 A tutti voi, imprescindibili, che vinca la pace.

MARTIN LUTHER KING

Nel nostro procedere verso la giusta mèta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste. Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell'odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta dal piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell'anima.

LO STIPENDIO DI MARCHIONNE

Sergio Marchionne ha percepito 7,4 milioni di euro di compensi per i suoi incarichi come ad di Fiat e presidente di Fiat Industrial. In particolare il manager di Torino ha ottenuto 2,5 milioni come compenso annuo fisso cui vanno aggiunti 2 milioni di premio variabile. In Fiat Industrial Marchionne ottiene 1,3 milioni di stipendio fisso e 1,6 di variabile. Il manager torinese non ha invece percepito compensi per la sua attività di amministratore delegato della Chrysler. Nel 2012 il ceo di Volkswagen, Martin Winterkorn, ha guadagnato 14,5 milioni. Il suo collega della Ford, 21 milioni.
Ditemi voi se non è una bestemmia.

sabato 30 marzo 2013

RICEVO E RICAMBIO

                                                                                                                                             

PASQUA.... per Restare svegli e Rialzarci in piedi

 

"Non siete stati capaci di rimanere svegli almeno un'ora con me..."questa frase che Gesù nel Vangelo rivolge ai suoi discepoli dopo il suo isolarsi tra gli olivi di Gerusalemme per "prepararsi" alla Pasqua, mi risuona costantemente nella testa e nel cuore.

La sento come un'amara constatazione della nostra incapacità di fare compagnia vera, con gli occhi aperti, alla vita che viviamo, al mondo che ci aspetta, agli amici che camminano con noi…

Nel nostro "stare al mondo" prevale sempre di più lo scontato, il consueto, l'assopimento, il sonno...ci trasciniamo la vita che spesso viviamo quasi meccanicamente, accettandola con rassegnazione, senza sussulti, senza scelte di liberazione, senza stare dentro l'attesa di una speranza viva che vinca la morte… le nostri morti.

Ma Gesù,  pur rimanendo solo,va fino in fondo, entra a Gerusalemme per risvegliare le coscienze addormentate,  lava  i  piedi e ci invita a fare reciprocamente altrettanto, ama fino a perdere la vita e grazie a questo ostinato amore vince la morte e Risorge e fa risorgere la nostra vita, risvegliandola dal torpore che la avvolge.

Viviamo insieme la Settimana Santa, dalla domenica delle  Palme alla domenica di  Risurrezione, e rendiamoci disponibili a farci  riaprire gli occhi e farci rialzare in piedi per ridare il nostro contributo affinchè vinca la Vita. Ti aspettiamo                 

                                                                                  Buona Pasqua                                                                        

                                                                         e la Comunità delle Piagge




            Se hai desiderio di partecipare e vuoi saperne di più, telefona al n. 055/373737  









UNA CONFERENZA PER COMBATTERE L’OMOFOBIA

 

Sin dalla nascita della redazione di Tassocrazia, giornale scolastico del Liceo Tasso di Roma, il nostro obiettivo è sempre stato quello di portare avanti l'informazione e la comunicazione all'interno della scuola, sia su problematiche prettamente scolastiche che su argomenti di carattere socioculturale.

Uno dei problemi principali che attanaglia la nostra società è la discriminazione, in tutte le sue manifestazioni. Sicuramente una delle più attuali e fortemente sentita, anche a causa del forte fenomeno mediatico a cui è soggetta, è l'omofobia.

Crediamo che sia necessaria una sensibilizzazione al riguardo a partire dalle istituzioni scolastiche e, per questo, abbiamo sempre cercato di trattare l'argomento, nel nostro piccolo, analizzandolo sotto diversi punti di vista e realizzando articoli ed interviste. Siamo così venuti a conoscenza dell'esperienza di Timothy Kurek, il giovane statunitense che si è finto "omosessuale per un anno" e ha prodotto, come frutto di questo singolare esperimento, il libro The Cross in the Closet.

L'autore, a cui "era stato sempre insegnato a usare la Bibbia come un'arma, e la fede come uno strumento per cambiare le persone attorno a lui", come lui stesso ha dichiarato al nostro giornale, per poter comprendere la fede che aveva ciecamente adottato, ha ritenuto passare "dall'altra parte" ossia fare coming out con i suoi amici, la famiglia e la Chiesa.

Questa esperienza così profonda lo ha convinto dell'importanza del messaggio a tal punto da spingerlo a viaggiare per il mondo per raccontare la sua storia.

Per questo motivo sarà nostro ospite in una conferenza che stiamo organizzando per il 3 maggio, nella speranza che questo sia il primo passo verso una società più libera dai pregiudizi. Il tema sarà "La lotta contro l'omofobia" e verrà analizzata, anche, grazie all'aiuto di alcuni esperti.

Il progetto, proposto inizialmente solo all'interno della scuola, è stato accolto con entusiasmo da tutte le componenti: i genitori hanno offerto la loro collaborazione per rendere l'evento il migliore possibile, aiutandoci con le prenotazioni e la diffusione mediatica dell'evento.

I docenti hanno collaborato informando personalmente le loro classi e, in alcuni casi, dandoci la possibilità durante le ore di lezione di spiegare la nostra idea. Con alcuni insegnanti abbiamo anche pensato di organizzare delle lezioni dedicate, come già fatto durante l'autogestione dello scorso anno e nelle lezioni in piazza di ottobre.

I ragazzi, invece, hanno avuto inizialmente pareri discordanti, ma ben presto si sono lasciati coinvolgere positivamente, offrendosi di partecipare dal punto di vista organizzativo e di intervenire durante la giornata della conferenza, raccontando le loro esperienze.

La principale difficoltà che abbiamo incontraro riguarda l'aspetto economico. Stiamo cercando di finanziare l'evento tramite una raccolta fondi organizzata su internet, grazie ad un sito di autofinanziamento per iniziative non profit. Per chiunque voglia contribuire, la raccolta è raggiugibile all'indirizzo: www.indiegogo.com/tim-in-rome.

Durante la fase organizzativa della conferenza siamo entrati in contatto con molti gruppi che lottano contro la discriminazione, tra cui l'associazione laica Nuova Proposta che "unisce persone omosessuali di fede cristiana, impegnate a condividere il proprio percorso di crescita spirituale e umana attraverso il confronto comune di esperienze di vita e fede".

In collaborazione con Nuova Proposta abbiamo quindi progettato una seconda conferenza, premista per il 4 maggio, in cui verrà trattato il rapporto tra fede e omosessualità.

(Laura Cardinale, Adista 9 marzo 2013)

 

 

L'ALLEANZA DI GRILLO E BERLUSCONI

A Pasqua, tra nubi e piogge, è diventato chiarissimo un fatto politico studiato a tavolino: Grillo vuole arrivare presto alle elezioni per riconsegnare il Paese a Berlusconi.
1) Spero che la sinistra non ceda almeno sul nome del prossimo Presidente della Repubblica.
2) La manovra di Grillo farà vedere se esiste il partito 5 stelle o se tutti gli eletti sono "grillini obbedienti" al capo-guru-duce.
3) E' possibile sperare che, se si torna alle urne, gli elettori e le elettrici di 5 Stelle abbiano un ripensamento.
4) In ogni caso è evidente che oggi  l'unica difesa della democrazia sta nell'alleanza della sinistra che può tornare a crescere         nell'eventualità delle prossime elezioni.
5) Un grande grazie a Napolitano che finisce il suo settennato in questi giorni così tormentati.
6) Non possiamo rassegnarci allo sfascio voluto e concordato da Grillo e Berlusconi. Questo momento di travaglio può                 condurci al parto di una democrazia più matura.  Buona Pasqua a tutti e tutte.
Franco Barbero

RIPETO:PONDERATEZZA


Trovo che, pur accogliendo i segni positivi di queste prime settimane di Francesco, corriamo il rischio di ricadere in una nuova popolatria.

Non ha senso centrare tutto sul papa, non ha senso dimenticare o nascondere alcune "ombre" di Bergoglio ai tempi della dittatura, come non ha senso fermarsi ossessivamente su di esse.

Dunque, buona accoglienza si, enfasi no e ... attendiamolo alla prova dei fatti ....

Alcuni teologi della liberazione "fondono" di esultanza e compiono qualche semplificazione.

Franco Barbero



PASQUA

Nessun uomo può vivere senza speranza e gli uomini che hanno perso veramente ogni speranza diventano spesso feroci e malvagi. Resta da chiedersi se in questo senso «speranza» non sia uguale ad «illusione». Certo, non si deve sottovalutare nemmeno l'importanza che l'illusione riveste per la vita; ma per i cristiani invero può trattarsi soltanto di avere una speranza fondata. E se già l'illusione ha tanto potere nell'esistenza umana da mantenerla vitale, quanto grande sarà allora il potere che una speranza fondata in modo assoluto ha per la vita, e come invincibile una vita siffatta! «Cristo nostra speranza»: questa formula di Paolo è la forza della nostra vita.
DIETRICH BONHOFFER

Don Luigi Ciotti

Le parole irresponsabili favoriscono la mafia, come quelle di chi dice che i magistrati sono peggio della piovra. Sono parole che uccidono una seconda volta le vittime della mafia.


NON DIMENTICARE CHIARA

Nel 1216 il vescovo Giacomo da Vitry descrisse in una lettera lo scempio a Perugia del cadavere di Innocenzo III e la corruzione della curia. Aveva però fatto anche una scoperta positiva: in quella regione «ricchi e laici d'ambo i sessi, spogliandosi di ogni proprietà per Cristo, abbandonavano il mondo. Si chiamano fratelli minori e sorelle minori». Di giorno gli uomini predicavano nelle città e nei paesi, di notte si dedicavano alla preghiera. «Le donne invece abitano insieme in alcuni ospizi non lontano dalle città, e non accettano alcuna donazione, ma vivono del lavoro delle proprie mani». Dunque il progetto di Francesco all'inizio era aperto anche alle sorores minores, un nome che non a caso la Chiesa volle poi cancellare. Francesco aveva pensato a un gruppo di uomini e donne che vivesse in modo paritario la fraternità evangelica, senza poteri, fattisi poveri. Prossimo a morire, ricorda il biografo Tommaso da Celano, comandò ai frati di continuare a prendersi cura di Chiara e delle compagne perché, disse, «uno solo e medesimo Spirito ha fatto uscire i frati e quelle Dame poverelle da questo mondo malvagio», aggiungendo per spiegare la sua premura nei loro confronti: «Non averle chiamate, certo, non sarebbe stata colpa, ma non averne cura dopo averle chiamate sarebbe enorme crudeltà».
Chiara Frugoni
(Repubblica 15 marzo)
 

venerdì 29 marzo 2013

“NON ABBIATE PAURA DELLA TENEREZZA”

 

Piuttosto insolito questo frasario fra le mura vaticane. Solo scendendo per le vie del mondo, toccando-abbracciando-baciando la gente, ti accorgi che la tenerezza non fa mai male.

È strano... ma questa volta mi trovo d'accordo con il papa... davvero mi è capitato poche volte nella vita...

"Il potere è servizio" e "rispettate il creato" ha detto ai grandi della Terra: "Accogliete con affetto l'intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli: chi ha fame, sete, è straniero, nudo, malato, in carcere".

Sarebbe "la" rivoluzione...

Però non inauguriamo nuove papolatrie perchè alle parole devono seguire i fatti. Quanto poi agli omosessuali e alle donne, le parole di papa Francesco, riportate ieri da Repubblica, non lasciano intravvedere un vero rinnovamento.
Trovo un po' esagerato il coro di osanna.
don Franco Barbero

SANITÀ, IL CARO-TICKET SPINGE VERSO IL PRIVATO

  

Curarsi presso le strutture pubbliche è sempre più caro e chi ha bisogno di fare esami o visite specialistiche sempre più spesso si rivolge ai privati e paga di tasca propria. Non si tratta di una minoranza: la tendenza a rifuggire dal pubblico riguarda ormai più della metà degli assistiti, il55%per l’esattezza. Il perché va ricercato soprattutto nei rincari dei ticket che l’anno scorso sono aumentati del 40% e che uniti a liste di attesa a volte improponibili spingono lontano dal Servizio sanitario nazionale. Inoltre le strutture private si sono fatte agguerrite e non è raro trovare tariffe concorrenziali con il pubblico. Basti pensare che la spesa privata ha superato il tetto dei 30 miliardi anche se in calo dell’1% a causa della crisi. La tendenza è registrata nel Rapporto Oasi curato dalla Bocconi e presentato ieri dalla Fiaso, la federazione delle Asl e degli ospedali. C’è un dato poi che più di altri racconta questo ricorso al welfare fai-da-te: il numero delle badanti (774mila quelle censite, ma si pensi a tutto il «nero» del settore) supera ormai i dipendenti di Asl e ospedali (646mila in tutto).

PIÙ TASSE E MENO SERVIZI

In questa anni di tagli e di spending review si è sempre detto che si possono eliminare gli sprechi senza ridurre i servizi. Stando al Rapporto non è così: «C’è il rischio che alla riduzione degli input faccia seguito la riduzione degli output» spiegano dalla Bocconi. In pratica, se tagli i finanziamenti, il welfare si riduce. In un Paese, tra l’altro, che rispetto al Pil o al reddito pro-capite, ha la spesa sanitaria più bassa d’Europa e che nell’arco del prossimo biennio dovrà tagliare altri 30 miliardi per effetto delle manovre di Monti e Berlusconi.

C’è dell’altro. Le Regioni in affanno con i bilanci ripianano i conti o evitano che i buchi diventino voragini, introducendo nuove tasse. I tributi locali in soli due anni sono aumentati di 5 miliardi. Maggiorazioni delle addizionali Irpef, aumento delle aliquote Irpef, rincari del bollo auto e cartolarizzazione dei debiti sono gli strumenti usati da un bel numero di Regioni. Nel 2012 l’aliquota media dell’addizionale Irpef, secondo dai Uil, è passata da una media dell’1,19% all’1,49, pari a 2,4 miliardi di euro prelevati dalle tasche dei contribuenti, che aggiunti ai 2,2 del 2011 fanno quasi 5 miliardi (in più) versati dai contribuenti al fisco per ripianare i deficit di Asl e ospedali. Contribuenti tartassati, assistiti costretti a curarsi dai privati. A maggior ragione se si vive al Centro-Sud: qui la maggioranza dei cittadini giudica inadeguati i servizi offerti dal Servizio sanitario nazionale (53,5% al

Centro e 62,2% al Sud contro una media Italia del 43,9%).Eil trend è del tutto negativo, come mostra quel 31,7% di assistiti che giudica peggiorati i servizi sanitari della propria regione.

Una situazione che penalizza gli anziani più di altri. «Rappresentano il 50% degli utenti del Servizio sanitario nazionale», premette la leader dello Spi-Cgil Carla Cantone per poi ribadire che «i ticket sono unavera e propria tassa sulla salute. Per effetto dell’introduzione dei nuovi ticket da parte del governo Berlusconi nel 2014 la spesa arriverà a toccare quota 4 miliardi di euro, di cui 2 presi dalle tasche degli anziani». «E - conclude - un numero sempre più elevato di persone saranno costrette a rinunciare alle cure».

(Giulia Pilla, L’Unità 20 marzo)

PREGHIERA

 

Quando l’ora sarà giunta, il Signore ti darà

tutta la forza, la grazia e il coraggio di cui tu

avrai bisogno.

(Corrie ten Boom)

L'ORRORE NEL PARADISO DELLE MALDIVE


Avaaz.org - The World in ActionCari amici,


Firma la petizione
E' quasi impossibile da credere, ma una quindicenne vittima di stupro è stata condannata a ricevere 100 frustate in pubblico! Dobbiamo mettere fine a questa follia colpendo il governo delle Maldive nel suo punto debole: l'industria del turismo.

Il patrigno della ragazza è accusato di averla stuprata per anni, uccidendo anche il figlio che aveva dato alla luce. Ora il tribunale dice che dovrà essere frustata per "sesso fuori dal matrimonio" con un altro uomo, di cui non si è saputo neppure il nome! Waheed, il presidente delle Maldive, sta già cominciando ad accusare la pressione globale; ora possiamo spingerlo a graziare la ragazza e a cambiare la legge, per impedire che altre vittime vadano incontro allo stesso crudele destino. È questo l'unico modo modo in cui possiamo mettere fine a questa guerra alle donne: facendoci sentire ogni volta che accadono fatti del genere.

Il turismo rappresenta i maggiori introiti per i benestanti delle Maldive, inclusi molti ministri del governo. Facciamo crescere una petizione da un milione di firme rivolta al presidente Waheed questa stessa settimana e creando una seria minaccia alla reputazione delle isole con pubblicità shock su riviste di viaggio e online, finché non agirà per salvare la ragazza e abolirà questa legge vergognosa. Firma e inoltra quest'email ora, per raggiungere un milione di firme:

http://www.avaaz.org/it/maldives_global/?brLSldb&v=23532

MONSIGNOR OSCAR ROMERO- martire a San Salvador il 24 marzo 1980


Come sapere se Dio è vicino a noi.

C’è un criterio per sapere se Dio sta vicino o lontano da noi: chiunque si preoccupi dell’affamato, del nudo, del povero, dello scomparso, del torturato, del prigioniero, di tutta questa carne che soffre, ha vicino Dio. “Griderai al Signore e ti ascolterà”. La religione non consiste nel pregare molto. La religione consiste in questa garanzia d’avere Dio vicino perché faccio del bene ai miei fratelli. La garanzia della mia preghiera non è quella di dire molte parole, la garanzia della mia preghiera è molto facile da conoscere: come mi comporto con il povero? Perché Dio sta lì! (5.2.78)

 

Essere umani, per essere cristiani.

Prima d’essere cristiani dobbiamo essere molto umani. Forse è perché molte volte si vuole costruire il cristiano su false basi umane, che abbiamo falsi umani e falsi cristiani. Il beato è un falso cristiano, che non è nemmeno umano. Molti che ora difendono – dicono loro – la religione, non sono forse né uomini, né tanto meno cristiani. Io rido di queste difese interessate del cristianesimo: “autentici cattolici”. Con quale diritto si chiamano autentici cattolici se non sono nemmeno uomini che sanno adorare il vero Dio e stanno invece inginocchiati, idolatri davanti alle cose della terra. (31.12.78)

 

Sono nella lista di quelli che saranno assassinati.

Non continuate ad azzittire con la violenza quelli che vi stanno rivolgendo questo invito. Né tanto meno continuate ad uccidere quelli che stanno cercando di ottenere una più giusta distribuzione del potere e delle ricchezze del nostro paese. Sto parlando in prima persona, perché questa settimana mi è pervenuto un avviso secondo il quale sto nella lista di coloro che saranno eliminati la prossima settimana. Ma siate certi che la voce della giustizia nessuno la può uccidere. (24.2.80)  



NON CI LASCERA’ MAI SOLI

Amici miei venite qui,

cantate insieme a me:

qualcuno c'è che da lassù,

dal cielo sentirà.

Le stelle sopra le città

le accende tutte lui

e il sole che ci scalderà

ce l'ha donato lui.

E prati verdi e cieli blu,

montagne, mari e poi…

le foreste, i fiumi e tutto ciò

che vive intorno a noi.

Per ogni notte buia che

il cuore oscurerà,

amici miei poi ci sarà

un'alba chiara in più.

Amici miei venite qui.

                       Comunità di base di Piossasco

giovedì 28 marzo 2013

UN AUGURIO PASQUALE RICEVUTO DA ROSARIO GRECO

Resta con noi, Signore, la sera,

quando le ombre si mettono in via

e scenderà sulle case la tenebra

e sarà solo terrore e silenzio.

Ognuno è solo davanti alla notte.

solo di fronte alla sua solitudine

solo col suo passato e futuro:

il cuore spoglio del tempo vissuto.

Resta con noi, Signore, la sera,

entra e cena con questi perduti:

fa’ comunione con noi, Signore,

senza di te ogni cuore è un deserto.

Ora crediamo, tu sei il Vivente,

sei il compagno del nostro cammino,

ti conosciamo nel frangere il pane,

tu dai il senso ad ogni esistenza.

Ora corriamo di nuovo al cenacolo

gridando a tutti: abbiamo visto il Signore!

Nuova facciamo insieme la Chiesa

di uomini liberi da ogni paura. 

 

                                         David Maria Turoldo   

(da Oltre la foresta delle fedi, Piemme, Casale Monferrato 1996, pp. 277-278) 

A NUORO GLI STUDENTI SI RIBELLANO ALL’OMOFOBIA

 

Una manifestazione di studenti contro l'omofobia si è svolta questa mattina davanti al liceo classico Asproni di Nuoro. Centinaia di ragazzi hanno indossato una maglietta bianca e, malgrado la pioggia, hanno sfilato per protestare contro gli insulti ad alcuni ragazzi gay apparsi su una pagina Facebook dello storico liceo nuorese aperta dagli studenti per scambiarsi notizie e anche qualche pettegolezzo.L'episodio ha provocato un'indignazione collettiva sfociata nella manifestazione odierna. Erano presenti al corteo anche gli insegnati della scuola con in testa il preside Antonio Fadda che hanno solidarizzato con le vittime.La pagina Facebook "Spotted: Asproni Nuoro" era nata per favorire il confronto ma si è invece trasformata in un volgare muro mediatico per facili offese contro gli studenti gay o presunti tali. Qualcuno ha diffuso nomi e cognomi di ragazzi omosessuali con l'aggiunta di commenti volgari. Quando si sono fatte sentire le prime proteste e prese di posizione contro l'omofobia il profilo sul social network è stato cancellato. La ribellione contro la discriminazione era ormai partita e gli studenti del liceo dove studiarono, tra gli altri, Indro Montanelli e Salvatore Satta, si sono riuniti in un'animata assemblea straordinaria per poi dar vita a un corteo davanti all'istituto.
(L'Unità 21 marzo).


ESORTAZIONE

 

“Veglia sui tuoi pensieri – essi diventano parole;
veglia sulle tue parole – esse
diventano azioni; veglia sulle tue azioni
esse diventano abitudini – esse formano il carattere; veglia
suo tuo carattere – esso sarà il tuo destino”.   (Talmud)

ALLEATI DI FERRO E TEATRANTI: IL QUADRILATERO


Se in questi giorni constatiamo in modo crescente la fragilità della democrazia anche a livello parlamentare, non possiamo non vedervi una serie di cause convergenti.

Molti affluenti, specialmente nell'ultimo ventennio, hanno corroso la cultura e la passione per la democrazia.

Ora però compaiono, tra  mille altri, quattro persone capaci di dare spettacolo, uniti dalla stessa capacità di sedurre e di "segare le gambe" al tentativo di costruire percorsi democratici.

A mio avviso, la più solida cordata contro la democrazia è costruita da Berlusconi, Grillo (non dico i Cinque Stelle), Santoro e Travaglio. Due attori-seduttori e due attori-polemisti. Credo che la destra italiana abbia di fatto trovato in queste persone il suo punto di riferimento nazionale. La loro opera, a mio avviso, è tutta nella direzione dello "sfasciare" i percorsi possibili verso un Paese che ha bisogno di essere governato.

Ovviamente il PDL è gongolante. Polemista è altro da giornalista, attore è altro da politico.

Ma a volte le doti e le professioni si congiungono "meravigliosamente" per la causa comune dello sfascio della democrazia.

Abbiamo bisogno di informazione e di politica.

A mio avviso, non dobbiamo perdere la fiducia in chi lavora seriamente oltre il teatrino, ma questo "quadrilatero" è potente, è intelligente, è determinato, è distruttivo. Può sfasciare la democrazia. E' tutto concordato.

Franco Barbero



PINEROLO: SABATO 30 MARZO

Sabato 30 marzo alle ore 21 celebriamo nella sede della comunità cristiana di base la veglia pasquale. Sarà l'ultima celebrazione comunitaria che avrà luogo in Corso Torino 288 perché siamo sfrattati.

Da domenica 7 aprile celebreremo l'eucarestia al F.A.T., in Vicolo carceri, 1, sempre a Pinerolo.

OSCAR ROMERO

Ci sono due pericoli di riduzionismo della evangelizzazione: o accentuando solo gli elementi trascendenti della spiritualità e del destino umano o, al contrario, distinguendo soltanto gli elementi immanenti di un Regno di Dio che deve cominciare su questa terra.

Per evitare questi pericoli, sono necessari un solido orientamento dottrinale: la denuncia profetica del peccato, in funzione di una conversione; lo smascheramento delle idolatrie della nostra società; la promozione della liberazione integrale dell'uomo; un cambiamento urgente e rifondo delle strutture e un "accompagnamento" delle classi popolari e delle classi dirigenti.

TORINO: Venerdì 5 aprile

Sarà un incontro molto importante su "La Lettera di Giacomo" a Torino in Via Principe Tommaso, 4 dalle ore 18 alle ore 19,30

BERNHARD HARING

Il nonviolento sa che i conflitti non si risolvono con discorsi moralistici, miranti a colpevolizzare le persone, come se il male del mondo fosse dovuto alla malvagità di alcuni individui. Sulla terra esistono sistemi ingiusti e strutture di peccato che vanno combattuti, perché in un sistema di oppressione le persone non potranno mai emergere né liberarsi e neppure realizzarsi. Dato che esistono strutture ingiuste e inique, è mistificante l'atteggiamento di quanti predicano che, per un mondo migliore, sarebbe sufficiente che qualcuno si convertisse e diventasse santo. I santi possono contribuire enormemente al progresso dell'umanità, purché gli uomini e le donne di buona volontà si impegnino a riformare le strutture inique, a portare giustizia sulla terra, a valorizzare le differenze. In una parola, a creare e a promuovere la cultura della tolleranza.

Parigi e Londra contro l’Ue - "Armiamo i ribelli anti-Assad”

Francia e Gran Bretagna invocano la fine dell'embargo europeo sulla fornitura di armi pesanti ai ribelli siriani, nel secondo anniversario dall'inizio di un conflitto fra i più sanguinosi del Medio Oriente con quasi 100mila morti. Il ministro degli Esteri francese Fabius annuncia che Parigi e Londra premeranno sull'acceleratore affinché la Ue elimini l'embargo «adesso» e i «resistenti» possano difendersi. In particolare, si tratterebbe di consegnare missili terra-aria, richiesti dalla Coalizione nazionale siriana, la forza d'opposizione appoggiata dall'Occidente e dai Paesi del Golfo, per contrastare i raid aerei dell'aviazione siriana. «Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità», dice il presidente francese Hollande». Il suo ministro degli Esteri Fabius rincara: «la Francia è una nazione sovrana», lasciando intendere che procederà da sola se la Ue non darà il consenso.
Lo stesso avvertimento era arrivato martedì dal premier britannico Cameron, pronto a «Ignorare» il divieto Ue. Il rinnovo dell'embargo Ue verrà dibattuto in maggio. Ma dopo la presa di posizione di Francia e Gran Bretagna, anche la Germania è pronta a «discutere immediatamente» dell'opportunità di armare i ribelli. Ferma l'opposizione della Russia, principale alleato del regime siriano: «Sarebbe una violazione della legge internazionale», ribatte il ministro degli Esteri Lavrov. Dal canto suo l'America di Obama è prudente nel timore che le armi antiaeree finiscano nelle mani dei jihadisti. Per evitarlo, stando alla Francia, i missili potrebbero essere dotati di pezzi deperibili.
(Repubblica 15 marzo)

mercoledì 27 marzo 2013

ESCE UN MIO NUOVO LIBRO

FRANCO BARBERO, Celebrazione delle nozze omosessuali, Edizioni Harmattan, Torino Via degli Artisti 15, pag. 180, € 19,50.


 L’uscita e le prime presentazioni a Torino, Palermo, Messina….. avranno luogo a partire dal 15 maggio

 

RICEVO DA UN'AMICA

 
 
 
        
 
 
             La quercia chiese al mandorlo: Parlami di Dio!
                   E il mandorlo fiorì.
 
 
                                Nikos Kazantzakis 


PNEROLO: VEGLIA PASQUALE



Celebreremo la veglia pasquale sabato 30 marzo alle ore 21 nella sede della comunità di Corso Torino 288 – 1° piano.

E’ l’ultima celebrazione che ha luogo in questa sede perché dopo 38 anni dobbiamo lasciarla. Il padrone vende l’immobile.

Le attività della comunità stanno traslocando. Da domenica 7 aprile celebreremo l’eucarestia nella sede del F.A.T.



Lettera firmata

Caro don Franco,
ha tempo di leggere la mia storia?
Ero a Palermo quando Lei parlò sei mesi fa … (.......).

Che cosa pensa Lei della risurrezione? Vorrei sapere il Suo punto di vista di credente ...
Può rispondermi … ?

Con stima
Angela B.

La mia risposta

Cara Angela,
ho contratto la tua bellissima lettera, in cui mi racconti il tuo itinerario di vita e di fede, alla domanda che mi rivolgi nelle ultime righe: "che cosa pensa lei della risurrezione?".
Qui, nel blog, rispondo solo a questa sollecitazione tanto più che mi giunge proprio nei giorni di Pasqua.

·   Ovviamente è importante sapere che "i racconti di risurrezione e le varie apparizioni" non sono resoconti di cronaca, come "fotografie" degli eventi. Si tratta di un genere letterario molto diffuso in tutta la Bibbia e in tante altre letterature religiose.
·   I redattori dei Vangeli e Paolo ci parlano di visioni e apparizioni. Non è affatto un linguaggio menzognero o frutto di illusione. Però si tratta di un linguaggio da interpretare.
·   Pur nello sconcerto della crocifissione e della fine infausta del loro maestro, i discepoli fanno riemergere lentamente nei loro cuori, nel confronto e nella preghiera, la fiducia in ciò che Gesù aveva loro detto: "Dio non mi abbandonerà nella morte. La fede di Gesù in Dio, nel Dio che vince la morte, che ci accoglie dopo la morte, rinasce in loro e rianima il loro cuore.
·   Gesù, dunque, non è finito nel nulla. La loro fede, diremmo gli occhi della fede vedono il Gesù che Dio ha "risvegliato" dalla morte (è il senso del verbo greco). Quello che i "racconti di risurrezione" ci trasmettono non sono affatto delle favole, ma la trasposizione letteraria di ciò che hanno visto gli occhi della fede. Questo era il tipico linguaggio antico che intendeva trasmettere un messaggio che aveva persuaso i cuori degli antichi profeti e delle discepole e dei discepoli di Gesù. Tutte le tradizioni religiose antiche conoscono questi linguaggi.
·   Per il gruppo dei discepoli le apparizioni angeliche, il ribaltamento della pietra sepolcrale  e il sepolcro vuoto sono costruzioni letterarie molto efficaci per trasmetterci un messaggio di fede: Gesù di Nazareth, per opera di Dio, non è rimasto nella morte. Egli è il Vivente presso Dio.
·   La Pasqua è l'annuncio che Dio in Gesù vince la morte. Dunque, si tratta di un evento reale, ma non storicamente, empiricamente documentabile. Gesù è davvero vivo, ma non abbiamo le prove materiali.
·   Non si tratta solo di tenere vivo il ricordo di un profeta assassinato e di sentire che Dio rende attivo il suo messaggio, ma di affidarci come Gesù a Dio per accogliere la "bella notizia" che, dopo la nostra vita terrena, ci attende l'amore accogliente di Dio. La nostra "navigazione" arriva al porto, a quel porto che non esclude nessuno/a. Qui gli occhi della fede vedono più degli occhi della carne.
·   Questa è la mia fede fondata sulla fede di Gesù, sul suo insegnamento. Come saremo? Questa domanda può rappresentare una legittima curiosità, ma non appartiene all'ambito della fede.
Essa mi dice solo: fidati di Dio, sei nelle Sue mani, vivrai nel Suo abbraccio accogliente, il tuo cammino è arrivato alla pienezza, il tuo viaggio non va verso il nulla. In questo orizzonte per me le domande sulle "modalità" della vita nuova diventano irrilevanti.
·   Certo, cara Angela, quella "risurrezione" è totalmente opera di Dio, ma c'è una risurrezione da vivere ogni giorno come "figli/e della risurrezione". Essa si realizza nel nostro impegno sul sentiero delle beatitudini. Questa tocca a ciascuno di noi, oggi, senza attendere.
Il modo migliore di affidarci al Dio che vincerà la morte, anche la mia e la tua, forse sta proprio nel prendere sul serio il fatto che abbiamo la "vocazione della risurrezione", cioè siamo chiamati a lottare contro ogni forma di morte, di emarginazione, di sfruttamento, di ingiustizia. Non è cosa da poco.
L'altra risurrezione voglio lasciarla a Dio fidandomi radicalmente delle parole di Gesù.
Intanto prego per poter ogni giorno "credere nella risurrezione", quella che tocca a me oggi in prima persona e quella che solo Dio potrà donarmi.

Buona Pasqua a te, ai tuoi ventisette anni, alla tua bella e calda Sicilia…
Ti abbraccio e ... prega per me. Ti auguro di seminare ogni giorno qualche seme di risurrezione.

don Franco

IL CAMMINO BIBLICO PASQUALE

Sul mio blog oggi propongo una riflessione sul significato della risurrezione rispondendo alla lettera di una donna: Angela.

Centesimo incontro con il gruppo genitori in vista

Sabato 20 aprile, dopo ben 13 anni di attività, la mia agenda segna che siamo al novantesimo incontro, compreso ogni anno l'appuntamento estivo. Un cammino che ci ha visti in dialogo su tanti argomenti biblici, politici, culturali.

E abbiamo visto i "bimbi/e" crescere… Eccome…

Franco Barbero

SIMONE WEIL

La Chiesa commette abuso di potere quando pretende di costringere l'amore e l'intelligenza a prendere il proprio linguaggio come norma.

Questo abuso di potere non procede da Dio: esso deriva dalla tendenza di ogni collettività, senza eccezione alcuna, all'abuso di potere.

I silenzio degli innocenti

C'E' IL SILENZIO SOPRATTUTTO. QUELLO DELLE VITTIME, RAGAZZINI SORDOMUTI DI UN ISTITUTO RELIGIOSO DI MILWAUKEE, WISCONSIN. Quello delle autorità religiose locali, risalendo via via tutte le gerarchie ecclesiastiche vaticane, fino ai piani alti della Curia romana: Joseph Ratzinger.
E' un muro di silenzio, omertà, secolare e potente come la Chiesa, quello contro il quale si scaglia l'americano premio Oscar Alex Gibney col suo impressionante Mea maxima culpa: silenzio nella casa di Dio, il documentario che Feltrinelli Real cinema porterà nelle sale da domani sfidando sicuramente le ire più terrene di quanti, ancora oggi, si ostinano a non fare i conti con la necessità di un radicale rinnovamento della Chiesa.
Il tema, infatti, è quello dello scandalo dei preti pedofili, dagli Stati Uniti all'Europa, Italia compresa. Una inchiesta dettagliata, con dati, atti giudiziari, nomi e cognomi di vittime e carnefici nel consolidato stile di un regista che ha sempre menato duro contro gli abusi di potere, che siano quelli del capitale (Enron: l'economia della truffa) o delle istituzioni che violano i diritti umani, come ha fatto l'amministrazione Bush per combattere il «terrorismo islamico» (Taxi to the Dark Side, Oscar 2007).
Dare voce a chi non ce l'ha, in questo caso letteralmente, è il punto di partenza di questo nuovo durissimo lavoro di Gibney che arriva in Italia quando i riflettori planetari sono ancora accesi sull'uscita di scena di Benedetto XVI e l'arrivo di papa Francesco. Il racconto, infatti, parte proprio dalle testimonianze di chi la violenza dei preti pedofili l'ha vissuta sulla propria pelle. Senza poterla denunciare per anni, lunghissimi, interminabili. Parliamo di quattro ex allievi dell'istituto per sordomuti St. John's di Milwaukee, dove per trent'anni padre Lawrence Murphy ha abusato e violentato i ragazzini nell'omertà delle più alte gerarchie vaticane. Sono loro oggi, ormai uomini di mezz'età, a raccontarci dell'incubo vissuto, per il quale hanno invocato la giustizia degli uomini, arrivando a far causa al Vaticano e allo stesso Ratzinger, allora alla guida della Congregazione della dottrina della fede, sul cui tavolo arrivano d'ufficio tutte le denunce di abusi sui minori da parte dei clero.
E sono testimonianze agghiaccianti. Padre Murphy, l'unico in istituto a parlare la lingua dei segni, aveva gioco facile. I ricordi delle notti in camerata quando lo sentivano entrare «come un lupo» in cerca della preda evocano un film horror che si è perpetrato per anni. Inutili i tentativi dei ragazzi di diffondere volantini di denuncia. Inutili quelli di comunicare le violenze ai genitori, i pochi a conoscenza del linguaggio per sordomuti. Inutili quelli di rivolgersi alla polizia. Sono passati «secoli» prima che lo scandalo di Milwaukee venisse alla luce. Mentre padre Murphy ha continuato ad agire indisturbato (si parla di circa 200 abusi) fino a metà anni Settanta, quando viene finalmente rimosso dall'incarico di direttore dell'istituto, ma senza subire alcun processo canonico, senza rinunciare all'abito, nonostante le denunce dello stesso arcivescovo di Milwaukee, pervenute a Ratzinger.
E una storia di violenze e silenzi colpevoli quella che ci racconta Mea maxima culpa, in cui il «caso Murphy» è solo uno dei tanti che hanno macchiato la Chiesa negli anni. E che ha sempre taciuto. Già nel primo dopoguerra i Paracletes Center, istituti per «il recupero» dei preti pedofili, sorgevano isolati in luoghi protetti dagli sguardi indiscreti. A dire di un fenomeno di impressionante vastità. Meticoloso, puntuale cronista Alex Gibney ascolta un gran numero di testimoni, giornalisti, avvocati. Passa al setaccio gli scandali scoppiati in Irlanda, Germania. In Italia, anche, a Verona, pure qui un istituto per sordomuti che ha fatto da scenario alle violenze per oltre trent'anni. E' un puzzle dell'orrore Mea maxima culpa in cui, tassello dopo tassello, la requisitoria contro il silenzio della Chiesa è senza appello.
Gabriella Gallozzi
(L'Unità del 19 marzo)

martedì 26 marzo 2013

LA PAURA DI ESSERE BRUTTI

I ragazzi afflitti dalla bruttezza non hanno scampo, devono trovare una soluzione e ci pensano tutto il giorno, ma anche quando la scorgono essa non è mai a portata di mano, anzi è quasi sempre fonte di ulteriori delusioni, non solo perché inefficace ma perché spesso peggiora lo stato già al limite della sopportazione. Ci pensano moltissimo, e sono dominati dall’emozione della bruttezza, che si installa nella loro mente prendendo il sopravvento su qualsiasi altra ideazione, acquisendo nel corso del tempo le caratteristiche della ruminazione ossessiva, lugubre, ostile, senza vie di uscita, disperata, il più delle volte solitaria e tenuta segreta a tutti. [...]La bruttezza sta prendendo il sopravvento sulla ricerca gioiosa della bellezza, a volte tronfia e supponente, che caratterizzava l’adolescenza fino a qualche anno fa. Ora la crisi della bellezza è evidente e tutti ne sono a conoscenza: è diventata cara, difficile a trovarsi, quasi impossibile da conservare a lungo, minacciata da insidie che provengono da più parti, dal cibo, dall’ambiente, dalla metropoli, dallo stress, dal tempo che passa, dalla depressione che si diffonde, dalle passioni tristi, che sono le ultime rimaste, e dalla fluidità delle relazioni che un tempo erano solide e ora si stanno dissolvendo.Nel corso degli ultimi anni mi è sembrata quasi un’epidemia la diffusione della convinzione di essere brutti fra i ragazzi. Non è facilissimo accorgersene perché, mentre la bellezza si sfoggia, la bruttezza si cela, e il suo portatore si nasconde e cerca tutti i modi per evitare di essere intercettato dallo sguardo sociale che può smascherarlo e farlo morire per la vergogna e per la rabbia impotente che derivano dal sopruso perpetrato dall’incurante e beata superficialità irridente del gruppo dei coetanei e dalla inconsapevole mancanza di riguardo e competenza da parte degli adulti di riferimento. Questi ultimi diventano inevitabilmente un ostacolo per l’odiosa inconsapevolezza della gravità della situazione che si è venuta a creare non per colpa loro ma sicuramente sotto lo sguardo pigro e incurante di chi avrebbe dovuto vigilare ed evitare la metamorfosi.Non è facile accorgersi che i ragazzi soffrono per la loro incurabile bruttezza, perché se ne vergognano. L’emozione della bruttezza è senza parole, quasi come l’emozione estetica, che però è socialmente condivisibile. La bruttezza rimane muta, segregata nel dolore senza  parole, nella solitudine della relazione con lo specchio, implacabile come la bilancia e il riflesso improvviso della vetrina che rimanda l’immagine del gemello brutto che non vuole scomparire del tutto.Senza parole, ma ricca di azioni e comportamenti: la bruttezza si cela e parla di sé attraverso le pratiche cui i ragazzi ricorrono per mitigare il dolore che essa provoca e per scavarsi una nicchia sociale dalla quale scrutare, senza essere notati, ciò che succede nel resto del  mondo, dove si rincorrono leggiadri i ragazzi belli o quelli che non si sono mai posti il problema e non sanno nulla della propria bruttezza, perché pensano che ce l’abbiano solo gli altri, che comunque sono fatti così e questo non ha una grande importanza.Me ne sono accorto lentamente, ma ora penso di aver capito, anche se non so come si possa riuscire per lo meno a renderla pensabile. I ragazzi convinti di essere brutti erano nascosti dentro comportamenti che pensavo fossero innescati e alimentati da altre motivazioni. Pensavo che i tentativi di suicidio fossero ispirati da sentimenti di colpa, rabbie repentine e incontenibili, desideri di vendetta, bisogni dolenti di comunicare il segreto e la sofferenza — e infatti queste sono concause frequenti, operative nel determinarsi del tentativo di uccidersi in  adolescenza — , ma poi ho cominciato a notare che ciò che accomuna i diversi destini dei ragazzi che flirtano con la morte è la loro convinzione di essere brutti, di esserlo diventati a seguito di un trauma o di esserlo sempre stati, pur avendo vissuto sotto le mentite spoglie  del bambino prodigioso e splendente. Il loro sentimento di imbarazzata mancanza di valore è alimentato dalla rappresentazione della propria bruttezza amorosa e sociale, dal farsi pena per quanto si è inadeguati a vivere, una convinzione dolente e abissale, quasi biologica, di essere radicalmente privi di fascino, ingrediente indispensabile se si sente il bisogno di essere amati o almeno tollerati dalla persona che si desidera. [...]Anche i ragazzi eremiti, ritirati nella cameretta, devoti a Internet e ai suoi riti notturni, lasciano intendere, senza poterlo confessare nemmeno a se stessi, che all’inizio della loro marcia verso la solitudine concreta e la socializzazione virtuale c’è l’intuizione lancinante dell’impossibilità di lasciarsi guardare dai compagni di classe per troppe ore al giorno [...]. Gli adolescenti eremiti metropolitani all’inizio dell’abbandono scolastico e dell’isolamento sociale addebitano al corpo difettoso l’impossibilità di socializzare la propria mente, ma sanno di usare il pretesto della malattia per alludere alla  vera ragione della necessità di ritirare il corpo dall’invasività degli sguardi, del desiderio e della riprovazione dell’altro.(Gustavo Charmet, Repubblica 22 marzo)