venerdì 10 gennaio 2014

UN PAESE DI EVASI E DI EVASORI


I due evasi dei giorni scorsi, due assassini di donne, uno mafioso e l’altro, diciamo così, «indipendente», ora si trovano di nuovo in carcere. La motivazione che li aveva spinti alla fuga resta misteriosa, come l’animo umano. Entrambi, infatti, avevano poco da scontare e ora subiranno un aggravio di pena. Ma ancora più misteriose sono le modalità che hanno reso possibile l’evasione: il direttore del carcere di Genova dichiarò alla tv di non essere a conoscenza della pericolosità del serial killer Gagliano, che a lui risultava «soltanto» rapinatore. Ieri però il ministro Cancellieri ha smentito il dirigente di Marassi, che evidentemente aveva cercato di diminuire le proprie (o altrui) responsabilità. Intanto, il presidente russo, con la faccia rifatta di fronte alle telecamere, ha graziato l’avversario Khodorkovsky a pochi mesi dalla scadenza della condanna. Anche per Putin, come per il suo amico evasore Berlusconi, lo Stato è solo uno spot.

(L'Unità 21 dicembre)