giovedì 27 marzo 2014

Ah, la Svizzera!

«Ah, la Svizzera!» è una tipica esclamazione che evidenzia un misto di invidia e ammirazione per la nazione, a noi vicina ma molto diversa sotto diversi aspetti, e spesso vista come un modello inarrivabile di efficienza e con una qualità della vita migliore che nel nostro paese. Tutto vero. O quantomeno in parte, e solo sotto certi ambiti. A riprova l’esperienza vissuta la settimana scorsa nel Canton Ticino. Una struttura (stadio del ghiaccio) con circa 7000 posti di capienza distribuiti fra tribuna con poltroncine e spalti a gradini. Una buona parte di stadio (all’incirca 5000 posti, tutti rigorosamente in piedi) è servita da una sola via di accesso, molto stretta. L’intera tribuna in curva non ha vie di fuga, non ha corridoi di accesso e comunicazione fra i vari settori. Non ha luci di emergenza. E neppure i servizi igienici (pochi e posti lontano). Come se non bastasse, dopo la lunga coda per uscire dalla struttura, un’erta salita e la relativa discesa innevate e gelate mettevano a repentaglio la stabilità » degli spettatori. Qui da noi una struttura del genere sarebbe chiusa in un battibaleno. Su questo aspetto, sulla sicurezza dei luoghi pubblici, dobbiamo convincerci di avere una legislazione forse molto restrittiva ma che ci permette di vivere serenamente gli spettacoli.

Samuele Revel