giovedì 6 marzo 2014

CARTER IL FEMMINISTA

La verità, dice Jimmy Carter, ex capo della Casa Bianca, «è che i leader religiosi di sesso maschile hanno la possibilità di interpretare le sacre scritture in modo da attribuire a se stessi più potere o in modo da “incatenare” le donne. Moltissimi scelgono questa seconda strada. Cosi facendo creano una giustificazione perché l’abuso delle donne in tutto il mondo continui a essere molto, troppo diffuso». Uscirà fra un mese (il 25 marzo) ma l’ultimo libro di Jimmy Carter sta già facendo parlare di sé, visto il tema scelto dall’ex presidente degli States: i diritti umani delle donne. Si intitola A Call to Action ma sono piuttosto le quattro parole del sottotitolo - donne, religione, violenza e potere - a riassumere con efficacia i temi che Carter affronta nel suo trentasette-simo libro. Da quando infatti ha lasciato la Casa Bianca - nel 1981 - si è dedicato soprattutto alla scrittura e alle attività umanitarie e sociali. E molti dei contenuti del libro derivano dall’esperienza personale durante i suoi viaggi in giro per il mondo. Come la missione in Africa con Bill Gates e sua moglie Melinda e la visita ai più grandi bordelli del continente. Punto focale del viaggio era portare avanti iniziative attraverso cui contenere la diffusione dell’Aids. O quello in Sudafrica con Nelson Mandela per incrementare l’aiuto ai figli di madri sieropositive. In questo nuovo lavoro l’ex presidente affronta in particolare la questione di come una lettura distorta dei testi religiosi finisce per avere un impatto negativo sulla vita delle donne. Carter non mette arbitrariamente la lente d’ingrandimento su una sola religione. Protestanti e cattolici, ebrei o musulmani sono secondo lui tutti responsabili di creare disparità fra i sessi. Basta omettere un verso o citarlo fuori contesto per innalzare lo stato degli uomini o escludere la partecipazione delle donne. A testimoniare il suo impegno, va detto che Carter e l’ex First Lady Roslyn, che per anni avevano professato la fede battista, hanno abbandonato recentemente questa religione proprio come gesto di protesta perché non permette il sacerdozio femminile.

(Il Venerdì 22 febbraio)