domenica 16 marzo 2014

"L'ipocrisia dell'Europa che continua a respingerli"

L’assalto dei migranti subsahariani sulle enclave spagnole di Ceuta e Melilla è un problema europeo. Non una questione locale e neppure un problema di ordine pubblico. E’ all’Europa che manca una politica seria e credibile sull’immigrazione».
Come a Lampedusa, professor Savater?
 «Certo, ed è sconcertante che la reazione delle istituzioni europee sia soltanto quella di costringere noi o l’Italia a trattare l’emergenza come una questione di ordine pubblico. Non si può soltanto respingere, chiudere, impedire».
Perché?
«Stiamo parlando di una tragedia umana: coloro che arrivano fino alle barriere di Ceuta e Melilla, e che cercano di saltare, sono persone disperate, che vivono esiliati dall’umanità. Fuggono dalla miseria o da regimi dittatoriali e cercano lavoro, cittadinanza, diritti. Non vengono mica in Spagna, vengono in Europa. Luogo di cui hanno certamente una nozione molto  idealizzata ma che è sicuramente molto meglio di quello da cui fuggono. Sono fenomeni che non si contengono con misure di ordine pubblico».
Cosa bisognerebbe fare?
«Fino ad oggi se non sbaglio l’unica relazione dei paesi europei con quelli di provenienza dei migranti è stata quella di garantirsi che li riprendano indietro. Banale politica dei respingimenti. Invece ci vorrebbe una politica europea forte che porti solidarietà in quei paesi, che si occupi di migliorarne l’istruzione, che offra sostengo per creare lavoro».
Invece l’Europa è sempre più xenofoba?
«Basta ricordare il referendum in Svizzera, dove si vuole limitare l’accesso non ai subsahariani ma agli spagnoli e agli italiani».
E’ un fenomeno che la preoccupa?
«Vediamo adesso cosa accade con le elezioni europee. Sono sempre di più i movimenti che tendono ad attribuire tutte le responsabilità dei nostri problemi all’immigrazione, all’altro, al diverso da noi. E’ una conseguenza della crisi ma certo non è questa l’Europa che avevamo immaginato».
In Spagna vivono già migliaia di maghrebini..
«Ed hanno soprattutto creato ricchezza. Lavorano, si sono integrati. Da noi hanno creato famiglie, sono un pilastro dell’economia. Insisto è l’Europa che deve impegnarsi ad affrontare con coerenza il problema, tutto il resto è solo ipocrisia».
Omero Ciai

(Repubblica 6 marzo)