sabato 15 marzo 2014

PARROCO E SINDACO: "NO AI VIDEOPOKER"

Piossasco - Una scelta in controtendenza. Mentre ormai la metà dei bar italiani ha installato le slot machine mangiasoldi, due bariste di Piossasco hanno deciso di toglierle e di non installarle mai più. Per sottolineare l'evento il sindaco Roberta Avola, i ragazzi della comunità giovanile e il parroco delle due parrocchie don Giacomo Garbero hanno organizzato venerdì sera dalle 19,30 una "slot mob", una manifestazione improvvisata, sotto i portici di via Pinerolo davanti al bar torrefazione con tavoli, abbondanti stuzzichini e aperitivi per circa 200 persone che condividevano l'iniziativa e non solo attratte dall'insolita novità. Moltissimi i giovani delle due parrocchie.

"Non per gioco" era lo slogan dell'evento, un aperitivo alternativo al gioco d'azzardo "per dire no alle macchinette e al gioco d'azzardo" hanno sottolineato Simone, Asia e Davide presentando l'iniziativa.

Se alcuni bar di Piossasco non hanno le slot, altri le hanno da tempo installate perché i videopoker garantiscono un certo incasso ogni giorno.

Dicono Rosaria Garrippa e Adriana Grossi le due titolari della torrefazione: "Adesso abbiamo un certo tipo di clientela prevalentemente femminile: signore, mamme e pensionati che vengono da noi perché il locale è tranquillo, si possono fare due chiacchiere senza i rumori delle slot. La nostra scelta non è una riprovazione per chi ha le slot nel suo bar. Ognuno è libero. Noi abbiamo agito secondo coscienza e vorremmo dare il buon esempio".

Quella di Piossasco è stata la prima manifestazione di "slot mob" della provincia di Torino, un'altra è già avvenuta a Bra. "Un bar senza slot ha più spazio per le persone", hanno detto i giovani. Giocare alle slot crea dipendenza e sono già molte le famiglie rovinate dal gioco, soprattutto in tempo di crisi, perché si cerca attraverso le puntate di portare a casa qualche euro, ma si tratta quasi sempre di un'illusione. Anni fa la fascia più interessata al gioco era quella maschile fra i 30 e i 50 anni, ora il target è decisamente cambiato: anche le donne sono diventate giocatrice incallite, e i pensionati sono in aumento. Il sindaco Roberta Avola ha ricordato come "solo poco tempo fa il Governo Letta aveva proposto di penalizzare i Comuni che ostacolavano le slot machine nei bar: una proposta sbagliata che è poi stata cancellata". La prima cittadine pensa ad approvare un regolamento che limiti la diffusione delle slot negli edifici commerciali. Aggiunge Adriano Andruetto, presidente del Consiglio: "Lo scorso anno avevamo approvato all'unanimità una mozione che includeva incentivi per i bar che non installavano macchinette". Don Giacomo e il vice don Dino: "Piccoli eventi come questo servono a sensibilizzare le persone, cominciare con il gioco d'azzardo è facile, smettere è poi difficile".

Ezio Marchisio, L'Eco del Chisone 26 febbraio)