mercoledì 16 aprile 2014

Da leggere

GIOVANNI DAZZI, Il Dio esclusivamente buono, Gabrielli editore, Verona 2013, pp. 206, € 14.

Il libro è molto più di una rassegna delle numerose interpretazioni della parabola lucana del Padre misericordioso. L'Autore, con competenza e genialità, si inoltra nelle riletture della parabola nella pittura, nella scultura, nella letteratura, nella musica, nel cinema. Si tratta di un "territorio" vastissimo che l'Autore tratteggia conducendo il lettore in panorami spesso poco esplorati.
Nell'ultima parte vengono prese in considerazione le concezioni "malate" di Dio e viene respinta la tanto diffusa e semplicistica idea che esista un Dio crudele del Primo Testamento e un Dio buono del Secondo Testamento: "Ciò che è cambiato non è Dio, ma è la sua comprensione e percezione da parte dell'uomo (p. 172).
Ma il libro di Giovanni Dazzi è prezioso anche per due altri motivi, tra i tanti pregi che potrei enumerare. Innanzitutto si respira a pieni polmoni ad ogni pagina l'atmosfera di una fede liberatrice, di un Dio amico della vita, fuori dalle devastanti "ragionerie" ecclesiastiche dei buoni da premiare e dei cattivi da castigare. Dio è accoglienza senza perimetri e senza esclusioni.
E poi il lettore e la lettrice non trascurino le prime pagine in cui l'Autore fornisce alcune "note" di esegesi, di ermeneutica, di conoscenze sul mito e sul genere narrativo. Condivido pienamente il fatto - che vado scrivendo da oltre 40 anni - che il messaggio biblico deve passare dalla prigionia dogmatico-dottrinaria alla narrazione. Senza questo passaggio anche i vangeli diventano delle reliquie.
Non posso concludere queste note senza ringraziare l'Autore che ha voluto riportare una mia pagina di parecchi anni fa.
Per richiederlo:
045/6858595
Franco Barbero