giovedì 24 aprile 2014

Per un approfondimento cristologico.


Carissimo confratello, mi trovo in sintonia con le tue posizioni. Se tu leggi il mio blog, constati che le ho documentate da molti anni. L'arroganza della chiesa gerarchica romana è nota e quindi i suoi diktat sono privi di fondamento evangelico quando sono in contrasto con la Scrittura e la coscienza.
L'infallibilità papale è una "barzelletta", una costruzione storica senza fondamento nel Vangelo. Quanto alle formulazioni dogmatiche di Nicea e Calcedonia, esse non sono il messaggio della fede cristiana, ma una formulazione storicamente e linguisticamente datata, contingente. Oggi esse sono improponibili perché provengono da un contesto linguistico e filosofico ormai desueto.
Penso che tu conosca che ho scritto centinaia di pagine su questo tema facendo riferimento alle opere di Kung, Schillebeeckx, Haight, Barbaglio e centinaia di altri e altre. Le formulazioni dogmatiche non impegnano la nostra fede. Noi crediamo in Gesù in quanto profeta e messia di Dio, non nelle "cencettualizzazioni" culturali che hanno trasformato il Kerigma in un dogma.
La nostra fede non è l'adesione ad una dottrina, ma al messaggio del Dio vivente testimoniato da Gesù di Nazareth. Gesù è la creatura umana, solamente e totalmente umana, che per noi cristiani ha ricevuto da Dio una missione particolare ed unica. Egli ha vissuto con Dio una intimità a noi irraggiungibile. Da questa intimità è scaturita la forza per mettere tutta la sua vita a disposizione della "causa di Dio", del Suo regno di amore e di giustizia.
Spero che tu conosca bene la vasta ricerca sull'ebraicità di Gesù e tutta la questione del Gesù storico.
Questa conoscenza, tradotta in impegno con i più deboli non ti farà avanzare in carriera, ma approfondirà la tua fede in Dio nella sequela di Gesù. Ti abbraccio e ti ricordo nella mia preghiera.
Don Franco