Carissimo confratello, mi trovo in sintonia con le tue posizioni. Se tu leggi il mio blog, constati che le ho documentate da molti anni. L'arroganza della chiesa gerarchica romana è nota e quindi i suoi diktat sono privi di fondamento evangelico quando sono in contrasto con la Scrittura e la coscienza.
L'infallibilità papale è una "barzelletta", una costruzione storica senza fondamento nel Vangelo. Quanto alle formulazioni dogmatiche di Nicea e Calcedonia, esse non sono il messaggio della fede cristiana, ma una formulazione storicamente e linguisticamente datata, contingente. Oggi esse sono improponibili perché provengono da un contesto linguistico e filosofico ormai desueto.
Penso che tu conosca che ho scritto centinaia di pagine su questo tema facendo riferimento alle opere di Kung, Schillebeeckx, Haight, Barbaglio e centinaia di altri e altre. Le formulazioni dogmatiche non impegnano la nostra fede. Noi crediamo in Gesù in quanto profeta e messia di Dio, non nelle "cencettualizzazioni" culturali che hanno trasformato il Kerigma in un dogma.
La nostra fede non è l'adesione ad una dottrina, ma al messaggio del Dio vivente testimoniato da Gesù di Nazareth. Gesù è la creatura umana, solamente e totalmente umana, che per noi cristiani ha ricevuto da Dio una missione particolare ed unica. Egli ha vissuto con Dio una intimità a noi irraggiungibile. Da questa intimità è scaturita la forza per mettere tutta la sua vita a disposizione della "causa di Dio", del Suo regno di amore e di giustizia.
Spero che tu conosca bene la vasta ricerca sull'ebraicità di Gesù e tutta la questione del Gesù storico.
Questa conoscenza, tradotta in impegno con i più deboli non ti farà avanzare in carriera, ma approfondirà la tua fede in Dio nella sequela di Gesù. Ti abbraccio e ti ricordo nella mia preghiera.
Don Franco
L'infallibilità papale è una "barzelletta", una costruzione storica senza fondamento nel Vangelo. Quanto alle formulazioni dogmatiche di Nicea e Calcedonia, esse non sono il messaggio della fede cristiana, ma una formulazione storicamente e linguisticamente datata, contingente. Oggi esse sono improponibili perché provengono da un contesto linguistico e filosofico ormai desueto.
Penso che tu conosca che ho scritto centinaia di pagine su questo tema facendo riferimento alle opere di Kung, Schillebeeckx, Haight, Barbaglio e centinaia di altri e altre. Le formulazioni dogmatiche non impegnano la nostra fede. Noi crediamo in Gesù in quanto profeta e messia di Dio, non nelle "cencettualizzazioni" culturali che hanno trasformato il Kerigma in un dogma.
La nostra fede non è l'adesione ad una dottrina, ma al messaggio del Dio vivente testimoniato da Gesù di Nazareth. Gesù è la creatura umana, solamente e totalmente umana, che per noi cristiani ha ricevuto da Dio una missione particolare ed unica. Egli ha vissuto con Dio una intimità a noi irraggiungibile. Da questa intimità è scaturita la forza per mettere tutta la sua vita a disposizione della "causa di Dio", del Suo regno di amore e di giustizia.
Spero che tu conosca bene la vasta ricerca sull'ebraicità di Gesù e tutta la questione del Gesù storico.
Questa conoscenza, tradotta in impegno con i più deboli non ti farà avanzare in carriera, ma approfondirà la tua fede in Dio nella sequela di Gesù. Ti abbraccio e ti ricordo nella mia preghiera.
Don Franco