sabato 2 agosto 2014

CHE GIUSTIZIA E’?

Se fosse passato dalle casse non gli sarebbero costate tanto care quelle due scatolette che si è intascato, una di macinato di carne, l'altra di mazzancolle. Se ci fosse passato a far "bippare" i due codici a barre, sabato sera, avrebbe dovuto tirare fuori appena dieci euro. Se solo li avesse avuti, quei soldi. Se solo, dopo otto anni di lavoro in un 'officina, non avesse perso il lavoro due anni fa. Quella spesa rubata al Lidl, per fame, alla fine gli costerà molto più cara del prezzo esposto sugli scaffali del supermercato, la bellezza di undici mesi di carcere, anche se per il momento la pensa sarà sospesa. Undici mesi per un furto da dieci euro, chiesti dallo stesso avvocato dell'ex meccanico venuto a Torino dieci anni fa dal Marocco. Un patteggiamento, di fronte all'accusa, grave, non solo di furto, ma di «rapina impropria»: ha aggredito e spintonato il commesso del supermercato, che è intervenuto dopo averlo visto mettersi carne e crostacei in tasca. Quando ieri mattina, in tribunale, l'avvocato difensore, Vincenzo Valerio Donato, ha presentato la proposta di patteggiamento ha dovuto anche chiedere al giudice di non disporre l'ordine di custodia cautelare richiesto dalla procura e di procedere alla scarcerazione immediate. «Il mio assistito è in Italia con tutti i permessi in regola da oltre dieci anni - ha spiegato a fine udienza - ma da due anni é disoccupato perché ha perso il lavoro da meccanico. Al lavoratore senegalese che l'aveva fermato, ha chiesto scusa con una lettera e si é impegnato a risarcirlo con 100 euro, mentre al supermercato verserà la somma equivalente, dieci euro, al prezzo dei prodotti trafugati». Sulla proposta di patteggiamento l'ultima parola spetterà, venerdì, al giudice.
Gabriele Gruccione

(Repubblica 22 luglio)