sabato 20 settembre 2014

Meno docce, più soldi

Chissà dove erano i vip, i politici e gli altri "attori" dello spettacolo delle docce gelate, quando i malati di Sla, attaccati alle macchine salvavita, andavano in piazza contro gli ultimi governi, a chiedere soldi per l'assistenza domiciliare. Forse pensavano ad altro. Ma essendo ormai la vita un palcoscenico globale, protagonismo, esibizionismo e possibilità di apparire su tutti i media, hanno trasformato la secchiata d'acqua in un "must" della solidarietà. Che metterà a disposizione qualche euro in più nella lotta alla Sclerosi laterale amiotrofica. Tuttavia questo successo mediatico non assolve la politica. Perché l'impegno per salute e assistenza dev'essere in primo luogo pubblico. Benevolenza, compassione e beneficenza dei cittadini aiutano, però non bastano. Perciò il premier Renzi dopo la doccia pensi ad asciugare i fiumi di soldi buttati: riducendo gli sprechi della sanità troverebbe risorse per la Sla (e non solo).
guglielmpepe@gmail.com