lunedì 22 settembre 2014

SALERNO

La festa patronale ha visto un gesto coraggioso del vescovo che ha vietato i soliti inchini della statua di San Matteo, patrono della città, davanti ai palazzi e alle residenze dei mafiosi.
Il vescovo è stato fischiato da una folla di salernitani ossequienti alla tradizione, ma ha tirato diritto.
Il tutto evidenzia che molte feste patronali sono tuttora appannaggio delle mafie locali e la fede lì va cercata con il lanternino.
Comunque si tratta di tensioni salutari che possono incentivare il dibattito nella chiesa e nella società civile.
E' evidente che sotto l'ombrello della "religiosità popolare" si nascondono operazioni del potere mafioso.
Questo episodio dimostra che l'abbraccio tra potere mafioso e chiesa esige molto tempo per essere sciolto.