mercoledì 1 ottobre 2014

La cannabis e il suo lato oscuro

Nel mese di agosto è apparso sulla rivista «Nature» un «allarme rosso», lanciato da Nora Volkow, direttore dell'Istituto nazionale per l'abuso di droghe degli Stati Uniti («Nida»). Motivo: le conseguenze della liberalizzazione della marijuana, decisa negli Stati del Colorado e in quello di Washington nel 2012. Il fatto più preoccupante è che, mentre nel 1990 quasi l'80% della popolazione riteneva la cannabis un rischio per la salute, ora la percentuale è scesa al 40%. La recente  legalizzazione per scopi ricreativi, inoltre, apre la possibilità di un più facile utilizzo anche per i minorenni, una realtà le cui conseguenze dannose sono già ben documentate.
Un elemento che manca negli studi condotti finora, tuttavia, è la comprensione dei meccanismi con cui la marijuana è responsabile dei danni negli adolescenti, soprattutto quando viene assunta - come avviene spesso - assieme ad alcol e altre droghe. Ecco perché una nuova ricerca è cosi importante: le tecnologie disponibili permetterebbero di raccogliere nuovi dati anche sui fattori genetici e ambientali che plasmano il cervello durante il periodo dello sviluppo, quello che si completa intorno ai 18-20 anni.
Con queste tecniche - come dimostra un recente studio pubblicato sempre su «Nature» e condotto su 692 adolescenti - sono già state identificate alcune aree cerebrali e le loro modalità di funzionamento, in base alle quali è possibile predire con un'accuratezza del 70% quali ragazzi di 14 anni diventeranno, a 16 anni, dei «binge drinkers», vale a dire soggetti dediti all'ubriacatura estrema, fino alla perdita di ogni controllo di sé.
Ora il progetto prevede il reclutamento di 10 mila ragazzi dell'età di 10 anni che non dovrebbero essere ancora stati in contatto con questa droga e che saranno seguiti fino a 20. Verranno sottoposti, su base biennale, con le più moderne tecniche di «imaging», all'analisi dello stato del loro cervello, oltre che a test cognitivi e psichiatrici. Per questo studio - il più vasto e avanzato sugli effetti della cannabis negli adolescenti - è stato previsto uno stanziamento di 300 milioni di dollari. E «Nature» ha pubblicato anche i commenti di approvazione di illustri specialisti.

Piergiorgio Strata, Università di Torino
(La Stampa 24 settembre)