venerdì 24 ottobre 2014

Oltre la metà degli italiani dice sì


Dopo una settimana di polemiche, una sorpresa: la maggioranza degli italiani dice sì alle nozze tra persone dello stesso sesso. Nelle rilevazioni condotte da Demos, i favorevoli superano, per la prima volta, il 50%.
«Colpisce, soprattutto la trasversalità politica dell'orientamento, condiviso dall'elettorato dei tre maggiori partiti. L'idea di istituire il ″matrimonio gay″ ottiene l'approvazione di oltre il 70% degli elettori grillini: più o meno lo stesso dato rilevato presso la sinistra ″radicale″. Si scende al 64% tra gli elettori di Forza Italia. Le recenti aperture del leader (e della compagna Francesca Pascale) trovano corrispondenza nella base azzurra. Lasciando intravedere, anche sul nodo dei diritti una possibile estensione dell'asse con il Pd, il cui elettorato, per il 56%, si dichiara a favore.
Il premier Renzi ha confermato, nel frattempo, l'impegno preso in passato: avanti con la civil partnership ″alla tedesca″. Troppo divisivo, almeno per ora, il tema del matrimonio. Troppo indigesto, soprattutto, agli alleati centristi. All'Udc, a Scelta civica, che già avanzano le proprie riserve in materia di unioni civili, sui progetti presentati in Parlamento. All'Ncd del Ministro Alfano, autore della circolare che blocca la trascrizione, nei registri comunali, dei matrimoni celebrati all'estero. Complessivamente, oltre 9 persone su 10, tra chi destina il voto a questi partiti, chiudono le porte alla proposta suggerita dal sondaggio. Un no ancora più netto rispetto a quello formulato dagli elettori di Fratelli d'Italia e della Lega (55%). Mentre i cittadini ″non allineati″, senza un preciso orientamento partitico, si dividono a metà.
Gli equilibri tra favorevoli e contrari, rispetto a un anno e mezzo fa, si sono ribaltati. All'inizio del 2013, i no sopravanzavano nettamente i sì (52 vs 41%). Oggi, le aperture al ″matrimonio gay" prevalgono di oltre dieci punti (55% vs 42%). Come dire: quando la società si muove più velocemente rispetto alla politica.  
Fabio Bordignon

(Repubblica 12 ottobre)