venerdì 28 novembre 2014

ELOGIO DELLA FOLLIA

Mario Rossi (1925-1976)
Nel 1953 Carlo Carretto era il presidente della G.I.A.C (Gioventù Italiana di Azione Cattolica); percepiva che era ormai necessario scegliere: si dimise e scelse la vita eremitica nel Sahara con i Piccoli Fratelli di Charles de Foucault. La Provvidenza (molto aiutata da don Arturo Paoli, che era uno degli assistenti ecclesiastici nazionali) scelse Mario Rossi, un giovane medico basso-padano dal temperamento artistico, amatissimo presidente della GIAC di Rovigo, nonostante che fosse figlio di madre nubile, avesse fatto la Resistenza e lavorato in fabbrica.
Qualcuno lo ricorda come un profeta:
"Un lavoro senza la presenza dei morti, dei bambini, dei poveri, un lavoro senza offerta, un lavoro senza interessamento vivo delle varie categorie e delle varie classi, un lavoro fatto di mondi chiusi (terribile colpa delle nostre università!) e un controsenso per il Vangelo e per la storia". "Il fine dei paternalismi è la fine della persona umana". "...Passare per maturità dal campo dell'assistenza al campo della giustizia...".
"I giovani sanno che non basterà ricostruire ma bisognerà educare, e non sarà sufficiente una campagna elettorale per creare delle convinzioni".
"…L'uomo bisogna trovarlo al di là di ogni schema che lo riduce a farsi contemporaneamente trovare al di là della catalogazione che gli "altri" vorrebbero fare di noi".
"E' meglio formare alla realtà e alla durezza del vivere sociale che immettere nella società generazioni di servi o di caporali".
"Questa società non è atea , perché non crede in Dio, ma è atea perché non ama l'uomo".
I conservatori sono coloro che scambiano la pigrizia per integralismo e confondono l'ortodossia con il loro schematismo mentale, sono gli ammalati di ″retrovia″ che preferiscono una tenda da patteggiarsi con chiunque, alla scomodità di una trincea...".
Il Santo Ufficio di Pio XII ne fu terrorizzato: lo accusò di eresia e gli impose le dimissioni. Per solidarietà si dimisero tutti i dirigenti centrali e molti periferici. La sua follia profetica ebbe ragione: sei anni dopo la Curia Vaticana fu terrorizzata dalle parole di Giovanni XXIII, ma non riuscì a fermarlo.
Mario Rossi morì nel 1976, quando ormai la sua silenziosa rivoluzione era entrata nella storia e il Concilio Ecumenico Vaticano II aveva portato nella Chiesa le aspirazioni, le gioie e le sofferenze del genere umano.
Gianfranco Monaca

Tempi di Fraternità 09/2014