giovedì 5 marzo 2015

E A FERRARA REGNA UN VESCOVO TRITATUTTO

BOLOGNA. Dal pulpito ammonisce i fedeli e tuona contro i politici. E scuote la tranquilla Ferrara al punto di essere diventato un personaggio pop: la sua faccia severa è finita sulla locandina di un concerto, poi rimossa con le scuse dell'Arci. L'ultima intemerata? «La crisi economica è colpa dell'aborto». Monsignor Luigi Negri, 73 unni, milanese, vescovo della città estense, esponente di Cl, non teme certo le bufere. Uno zoccolo duro di ferraresi cattolici lo ammira, un'altra parte non lo sopporta. Nel 2013, a soli cento giorni dalla nomina, Negri lanciò una dura reprimenda contro la movida e disse che la piazza antistante la cattedrale era diventata un «postribolo», minacciando di recintarla. Era solo l'inizio. Negri ha definito Ferrara una città «reazionaria». Ha punzecchiato il sindaco, cui ha chiesto «di non insegnargli a fare il vescovo», si è scagliato contro «i nuovi faraoni», i politici locali che vogliono chiudere l'ospedale di Cornacchio. Halloween «è un tentativo di banalizzare la morte», le manifestazioni di Arcigay contro le Sentinelle in piedi fanno sì «che la nostra libertà sia sempre più ridotta». Fino all'ultima reprimenda contro l'aborto, che ha anche un risvolto comico. E' cascato in uno scherzo del programma radiofonico La Zanzara: un finto Papa lo ha chiamato rimproverandolo per le sue parole. E lui? Intimido, ha promesso che in futuro sarà più prudente.
Rosario Di Raimondo

(Il Venerdì 20 febbraio)