domenica 1 marzo 2015

Riva: «Sono tornate le Certosine!»

Velo bianco che spicca sull'abito grigio, aspetto giovanile, sempre sorridenti, italiano incerto di chi, straniero, si sta appropriando della lingua: sono le suore, propriamente le Sorelle, di Maria Stella del Mattino. Da alcuni mesi occupano la casa del Cottolengo di Riva (Pinerolo) con un accordo che va fino ad aprile, ma che facilmente verrà prolungato in vista di una più definitiva collocazione. Sono 16 sorelle provenienti da tutta Europa, per lo più dalla Francia, ma anche da Spagna, Italia, Russia, Lituania, Slovacchia, Polonia e Romania. La più anziana e suor Isabelle, superiora, poco più di 40 anni. L'età media delle altre sorelle s'aggira sui 30 anni. In tutta la congregazione sono 250 sorelle, sparse in 16 priorati, la maggior parte in Europa ma anche in Africa, America e Asia. Son nate nel 2013 da una costola di una congregazione femminile francese, sotto la guida di suor Alice Parmentier che ha trovato accoglienza presso il vescovo di San Sebastian in Spagna. Al momento si tratta di un'associazione di fedeli, il primo passo per essere poi riconosciute come congregazione religiosa di diritto diocesano. La presenza anche in Italia era importante. Da qui il contatto con la Diocesi di Torino tramite il vicario episcopale per i religiosi, don Paolo Ripa di Meana. Una prima collocazione avviene presso la foresteria della casa di spiritualità di Caselette, che però risulta essere troppo piccola. Da qui la ricerca di una più adeguata sistemazione e l'accoglienza nella Diocesi di Pinerolo.

L'ANTICO ORDINE
«Sono tornate le Certosine» e l'espressione quasi unanime, che si coglie sulla bocca dei vecchi residenti di Riva. E qualcosa in comune con l'antico Ordine monastico della Certosa c'è. Sono sorelle contemplative, anche se non di clausura stretta. Hanno come "mission" la preghiera, l'adorazione, il privilegiare il contatto con "l'Assoluto", essere testimoni del Dio Trinità, del Dio Amore. La mediazione di Maria, Stella del Mattino, guida ai naviganti nel burrascoso procedere del vivere quotidiano, è l'aspetto vivificante della comunità. C'è molto spazio al silenzio: il pasto, salvo la domenica, è consumato in solitudine. La giornata inizia alle 4,45 in cappella col mattutino, seguita dalla meditazione, dalla "lectio divina", dalla celebrazione dell'Eucarestia culmine dell'incontro con Cristo. La mattinata prosegue con la lettura e lo studio: esegesi biblica, teologia, liturgia, ma anche tanta filosofia «perché - riferisce suor Isabelle - la formazione umana, indagare sul significato pia profondo della nostra esistenza, scrutare il mistero di Dio con la propria ragione è importante pilastro alla fede».

COMUNITA' E LAVORO
La dimensione comunitaria trova più spazio nel pomeriggio quando ci si dedica al lavoro manuale, necessario per mantenersi. Artigianato, coltivazione e trasformazione dei frutti della terra, preparazione di abiti liturgici e una specifica produzione che dovrebbe caratterizzare ogni priorato. Sempre suo Isabelle: «A Riva vorremmo ad esempio realizzare un saponificio, procurandoci la materia prima, come la lavanda, da un nostro priorato che la coltiva in Francia. Al momento abbiamo in vendita prodotti di altre comunità. Viviamo poi anche di carità. Sono tanti quelli che  ci aiutano. Chi ci porta latte, uova, verdura, frutta. A tutti il nostro grazie per quello che ci offrono». L'esperienza monastica si traduce in uno spazio aperto a chi ha sete di Dio, a chi è in ricerca, a chi vuole avvicinarsi al mistero della preghiera, dell'adorazione eucaristica. «Purtroppo, al momento, non abbiamo grandi spazi per un'ospitalità prolungata, ma proponiamo giornate di spiritualità e condivisione. Iniziative che piano piano vorremmo estendere e far meglio conoscere. Un grazie dunque anche al vostro giornale che si è reso attento alla nostra presenza».
Per contatti: Comunità Maria Stella del Mattino, via Maestra Riva 34, tel. 329 531.6620, e-mail: sorelle. caselette@gmail.com.
Romano Armando

(L'Eco del Chisone 18 febbraio)