venerdì 27 marzo 2015

«Siamo pacifisti», la base degli scout contesta i vertici

Acque agi­tate in casa Age­sci, l'associazione degli scout cat­to­lici ita­liani. E visto l'oggetto del conten­dere, la meta­fora è quanto mai appro­priata.
I pre­si­denti Age­sci Mari­lina Lafor­gia e Mat­teo Spanò - quest'ultimo grande amico e in pas­sato colla­bo­ra­tore di Mat­teo Renzi, ex scout - sti­pu­lano un accordo di col­la­bo­ra­zione con la Marina militare per orga­niz­zare insieme pro­getti di edu­ca­zione ambien­tale rivolti ai gio­vani. Una parte del mondo scout con­te­sta l'iniziativa e chiede di ridi­scu­tere la deci­sione: assurdo pen­sare di edu­care alla pace - uno dei prin­cipi fon­da­men­tali dell'Agesci - insieme ad una Forza armata «impe­gnata in azioni di guerra», si legge in una let­tera ai pre­si­denti che in pochi giorni rac­co­glie circa 700 firme, metà delle quali di capi scout. Ma Lafor­gia e Spanò riven­di­cano la scelta: è sba­gliato «divi­dere il mondo fra buoni e cat­tivi» - repli­cano in un'altra let­tera dif­fusa ieri dall'agenzia di infor­ma­zioni Adi­sta - e in ogni caso la Marina mili­tare non è cat­tiva, per­ché è una Forza armata di pace, che non fa la guerra, anzi soc­corre i migranti nel Medi­ter­ra­neo. Quindi, la con­clu­sione, l'accordo non si discute, tire­remo dritto.
La firma del pro­to­collo risale allo scorso 20 feb­braio, quando i pre­si­denti Age­sci e il Capo di Stato mag­giore della Marina militare, ammi­ra­glio Giu­seppe De Giorgi, strin­gono un accordo per promuovere insieme visite gui­date alle unità navali e alle strut­ture logi­sti­che della Marina, conferenze, dibat­titi ed eventi cul­tu­rali atti­nenti al mare, mani­fe­sta­zioni a carat­tere spor­tivo, tempora­nei imbar­chi e uscite in mare, corsi di car­teg­gio, primo soc­corso, cul­tura e arte mari­na­re­sca, meteo­ro­lo­gia, astro­no­mia, nau­tica, canot­tag­gio e vela.
Evi­dente l'interesse per la Marina mili­tare (fra l'altro anche il mini­stro della Difesa Pinotti è un ex scout), che potrà avvi­ci­nare e pre­sen­tare le pro­prie atti­vità a migliaia di ado­le­scenti e gio­vani. Da parte sua l'Agesci potrà con­tare su un part­ner impor­tante, ma si farà ine­vi­ta­bil­mente copro­mo­tore delle atti­vità delle Forze armate, che con il dna paci­fi­sta degli scout hanno poco a che fare. E infatti la base pro­te­sta: come si può pen­sare di «for­mare cit­ta­dini del mondo ed ope­ra­tori di pace, in spi­rito di evan­ge­lica non­vio­lenza», come pre­vede il Patto asso­cia­tivo (la «costi­tu­zione» dell'Agesci), insieme alle Forze armate? Lo stesso Baden Powell, fon­da­tore degli scout, scri­veva sulla dif­fe­renza tra edu­ca­zione scout e mili­tare: «L'addestramento e la disci­plina mili­tare sono esat­ta­mente l'opposto di quello che inse­gniamo nel movi­mento scout. Essi ten­dono a pro­durre mac­chine invece di indi­vi­dui, a sosti­tuire una ver­nice di obbe­dienza alla forza del carattere».
L'accordo va col­lo­cato nelle recenti vicende Age­sci. A luglio la deci­sione di uscire dalla Tavola della pace - in pole­mica con la gestione di Fla­vio Lotti, giu­di­cata per­so­na­li­stica - e di non partecipare alla mar­cia per la pace Perugia-Assisi, dove gli scout sono stati sem­pre in prima fila, fin dalla prima mar­cia del 1961 pro­mossa da Aldo Capi­tini. Ad ago­sto l'invito a Renzi alla Route, il raduno nazio­nale dei gio­vani scout a San Ros­sore, con il rischio di un nuovo col­la­te­ra­li­smo con il «giglio magico» del pre­mier. Ed ora l'accordo con la Marina, che fa temere sia la per­dita di autonomia sia un affie­vo­li­mento dell'impegno sui temi della pace e del disarmo. «Pace e non violenza restano i prin­cipi car­dini dell'associazione», spie­gano i pre­si­denti, che però con­fer­mano l'accordo. Il dibatto nell'Agesci pro­se­gue, il con­senso alla let­tera dei 700 si allarga e la riu­nione del Con­si­glio gene­rale di mag­gio si pre­an­nun­cia accesa. Lu.Ko

(Il Manifesto 21 marzo)