domenica 19 aprile 2015

LOTTE INTESTINE SUI DIVORZIATI RISPOSATI

38066 CITTA' DEL VATICANO-ADISTA. Che il dibattito sui divorziati risposati sia il teatro di una vera battaglia, come afferma il card. Walter Kasper (v. notizia precedente), appare evidente anche dalla contrapposizione nelle alte sfere della Chiesa. In particolare, dal feroce botta e risposta tra il più importante vescovo tedesco, il card. Reinhard Marx (presidente della Conferenza episcopale della Germania e membro del Consiglio ristretto di cardinali che assiste il papa nella sua operazione di riforma della Curia, nonché uno dei tre rappresentanti della Germania al Sinodo, scelto dagli stessi confratelli tedeschi, e sulla stessa linea di apertura del card. Kasper) e, ma non solo, il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, card. Gerhard Ludwig Miiller. Il 25 febbraio scorso, in una conferenza stampa al termine dell'assemblea plenaria dei vescovi tedeschi a Hildesheim, Mlam aveva affermato che le questioni teologiche riguardanti il matrimonio, la famiglia e la morale sessuale non possono essere risolte nelle tre settimane del Sinodo, ma che sperava che il Sinodo desse inizio ad una «ulteriore discussione» e producesse un testo che portasse «ad un progresso» verso una posizione condivisa. Per quanto riguarda la prassi pastorale, però, la Chiesa tedesca, aveva detto, «non può aspettare» e dunque, se a livello dottrinale e in comunione con il resto della Chiesa, da un punto di vista pastorale «il Sinodo non può prescrivere nel dettaglio ciò che dobbiamo fare qui in Germania». Ed ha preannunciato una lettera pastorale sulla questione, che sarà pubblicata dopo il Sinodo, ma anche un documento preparatorio per il Sinodo stesso, che verrà pubblicato in tempi brevi. «Non siamo solo una filiale di Roma», aveva aggiunto. «Non possiamo aspettare che un Sinodo proclami qualcosa, dal momento che dobbiamo portare avanti il ministero sul matrimonio e la famiglia qui». Non solo: secondo Marx, ci si attende dalla Germania un aiuto affinché la Chiesa apra le porte e «percorra nuove strade», perché «nella dottrina, impariamo anche dalla vita».   
(Adista 4 aprile)