domenica 4 ottobre 2015

IL SINODO DELLA FAMIGLIA

 
L’attesa è stata dilaniata da polemiche intestine, non sempre arrivate alla luce della ribalta. Sullo sfondo del Sinodo sulla Famiglia, che da oggi diventa protagonista delle riflessioni di 270 Padri sinodali, c’è la contrapposizione tra l’anima più conservatrice del clero e quella progressista, che vede con un occhio diverso i rapporti da tenere con i divorziati, ad esempio, o le aperture verso gli omosessuali. Premesso che non sono in discussione i diritti personali, è proprio sulle aperture nell’ambito della disciplina che ci sono serie divergenze in seno alla Chiesa.
La posizione degli intransigenti è molto chiara nel libro di recente uscita "Eleven Cardinals Speak on Marriage and the Family" (Undici cardinali parlano del matrimonio e della famiglia), presentato negli Stati Uniti. Specialmente per quanto riguarda l’ammissione dei divorziati risposati ai sacramenti, il testo firmato da 11 cardinali non concede aperture. Per il cardinal Paul Josef Cordes (già vice presidente del Pontificio Consiglio per i Laici e attuale guida del Pontificio Consiglio "Cor Unum"), uno sguardo alla storia della Chiesa "lascia poche ragioni di pensare che i tentativi e le opinioni più recenti abbiano trovato ora la pietra filosofale". Lo zelo di chi spera in un cambiamento di rotta, in un’apertura da parte della Chiesa sul tema della comunione ai divorziati, è giudicato lodevole, ma non accettabile. Secondo Cordes, chi si è risposato ha trasgredito il comandamento di Gesù, vive in una situazione che contraddice la volontà di Dio e quindi "non può accedere alla Sacra Comunione". Anche se tutto ciò è la sottolineatura con una punta di provocazione riceverebbe il plauso dei media. E non soltanto dei giornali, in verità. Una componente importante della gerarchia ecclesiastica è in accordo con la linea della misericordia più volte invocata da Papa Francesco. E lo sguardo si volge alla disciplina del matrimonio cosiddetto misericordioso nella chiesa ortodossa.
A proposito di "informazione", i Padri sinodali saranno presenti nei briefing giornalieri organizzati dalla sala stampa vaticana per l’occasione. E’ una delle novità metodologiche illustrate dal segretario del Sinodo, cardinal Lorenzo Baldisseri, nel corso di una conferenza stampa in Vaticano. "Considerando che la comunicazione mediatica e l’informazione durante la scorsa Assemblea Generale Straordinaria sul tema della famiglia è stata abbondante ed esauriente ha affermato il porporato toscano -, anche per questa Assemblea Generale Ordinaria viene impiegata la medesima modalità". E ricorda il criterio fondamentale ricordato dal Santo Padre varie volte: "il Sinodo deve essere uno spazio protetto perché vi possa agire lo Spirito Santo; in modo che i Padri abbiano la libertà di esprimersi. I Padri ha precisato Baldisseri sono liberi di comunicare con i media a loro discrezione e responsabilità". Questa disponibilità alla comunicazione esterna costituisce certamente una novità nelle procedure.
Per decisione di Papa Francesco, il Sinodo sulla Famiglia, che si apre con la Santa Messa domenicale e vede lunedì iniziare i suoi lavori, seguirà rispetto ai precedenti un metodo più efficace, che nelle intenzioni del Pontefice dovrà favorire l’assunzione di decisioni concrete. In sostanza, i 270 Padri sinodali inizieranno la loro discussione lì dove era arrivata l’Assemblea Straordinaria dello scorso anno, che aveva approvato a maggioranza semplice le "propositiones" relative all’ipotesi di ammissione dei divorziati risposati all’eucaristia e ad una maggiore accoglienza verso i gay nelle comunità parrocchiali (tema fragorosamente sollevato dal coming out "a orologeria" fatto ieri da mons. Charamsa), aperture sollecitate entrambe dalla base cattolica attraverso i questionari voluti dal Papa e a maggioranza assoluta tutte le altre riguardanti i temi della pastorale familiare. Quelle proposte, integrate dai risultati di un secondo sondaggio ugualmente voluto da Francesco tra i due Sinodi, sono ora confluite nell'"Instrumentum Laboris".


"Con questo testo in mano, composto dalla ‘Relatio Synodi’ votata lo scorso ottobre e dagli apporti delle Chiese particolari, i Padri si apprestano ad iniziare il loro confronto in ascolto delle sfide sulla famiglia, nel discernimento della sua vocazione, per l’annuncio della sua missione", ha affermato il segretario generale Lorenzo Baldisseri.
Le tre settimane del Sinodo saranno dedicate una ciascuno ai tre temi sui quali sono attese decisioni (sotto forma di "proposte non vincolanti al Papa"): "L’ascolto delle sfide sulla famiglia"; "Il discernimento della vocazione familiare"; "La missione della famiglia oggi". In aula vi saranno interventi di tre minuti ciascuno ma il confronto arriverà soprattutto nei 13 "circoli minori" che alla fine di ogni settimana forniranno ciascuno un documento di sintesi che sara’ pubblicato dalla Sala Stampa Vaticana.
Una Commissione, nella quale non figura nessun membro della Curia Romana, preparerà il documento di sintesi e al termine delle tre tappe di lavoro provvederà all’elaborazione del progetto della Relazione finale, che verrà poi presentata in aula e rappresenterà, ha spiegato il cardinale Baldisseri, "la composizione di tre testi che hanno già recepito i modi collettivi dei Circuli minores le cui relazioni sono state lette in Aula e pubblicate ulteriori interventi devono essere avanzati nel rispetto del lavoro collegiale sin qui condotto". Successivamente, la Commissione provvederà all’elaborazione del testo definitivo della Relatio finalis, che nel mattino di sabato 24 ottobre verrà presentato in Aula e nel pomeriggio sottoposto al suffragio dell’Assemblea".
Tra i padri sinodali si contano: 74 cardinali (tra cui 1 patriarca cardinale e 2 arcivescovi maggiori), 6 patriarchi, 1 arcivescovo maggiore, 72 arcivescovi (tra cui 3 titolari), 102 vescovi (tra cui 6 vescovi ausiliari, 3 vicari apostolici e 1 emerito), 2 sacerdoti parroci e 13 religiosi. La provenienza dei Padri dai cinque continenti è così ripartita: 54 dall’Africa, 64 dall’America, 36 dall’Asia, 107 dall’Europa e 9 dall’Oceania. "Inoltre, prenderanno parte a questa Assemblea sinodale ha detto Baldisseri altri invitati provenienti da diverse culture e nazioni: 24 esperti o collaboratori del segretario speciale, 51 uditori e uditrici, 14 delegati fraterni. Degno di nota è il fatto che, a motivo di un’Assemblea che tratterà della famiglia, si è voluto dare particolare rilievo alle coppie di sposi, genitori e capi famiglie, che sono complessivamente 18, 17 tra gli Uditori e una tra gli esperti".


Il Papa avrà a a disposizione un testo finale sui lavori dei Padri sinodali e "l’ultima parola" spetterà a lui. E’ stato proprio Bergoglio a volere un documento finale già lo scorso anno, all’insegna di una autentica collegialità. Tutto è stato pensato in nome di una vera compiuta espressione sinodale.
( Da IN TERRIS, Angelo Perfetti)