martedì 13 ottobre 2015

LETTERA QUOTIDIANA AL SINODO

Cari padri e fratelli sinodali,
siccome so che state già stilando alcuni documenti sulla famiglia, mi permetto di ricordarvi che venite da un passato e da un presente in cui avete detto un sacco di idiozie e avete fatto soffrire milioni di persone.
Poi, quando c'è di mezzo una dimensione e una relazione affettiva, voi vi sentite subito in dovere di insegnare, ribadire e ricordare. Ma il guaio è che voi vedete quasi solo il sesso. E' il frutto proibito che vi ossessiona.
Avete il sesso in testa a tal punto che l'agostiniana ossessione del peccato non vi lascia percepire la tenerezza dei baci, la dolcezza del piacere sessuale, l'energia vitale ad esso connessa.
Che cosa sapete voi degli sguardi degli innamorati, dell'intimità d'amore fatta di sguardi, di tocchi, di carezze, di lacrime, di sentimenti caldi come il sole, delle parole e dei gesti di cura, di perdono e di sostegno reciproco?
Tanto le gioie più intense quanto i sentieri più impervi dell'amore vi sono preclusi da un celibato che spesso è un'imposizione.
Le vostre sbiadite canzoncine sulla famiglia vengono da un mondo che non esiste più se non nei vostri manuali di teologia morale.
Vi ho scritto queste righe per invitarvi ad una sosta di silenzio e per avanzarvi una proposta: decidete di ritirare quell'obbrobrio della enciclica "Humanae vitae".
Fate almeno quest'opera buona e dormirete più tranquilli.
Con affetto e speranza.
Don Franco Barbero