venerdì 9 ottobre 2015

PARKINSON

Il Parkinson è sempre più giovane. Un paziente su 4 ha meno di 50 anni, uno su 10 meno di 40, e nei giovani la malattia ha decorso più veloce e aggressività maggiore. Diventa quindi essenziale contrastare la malattia dai primi sintomi. E' questa la sfida del primo convegno nazionale dell'accademia italiana Limpe-Dismov che si è aperto ieri al Lingotto con la presentazione di una scoperta tutta torinese: l'efficacia della Dbs precoce, ovvero dell'impianto intracranico di un elettrodo che fornisce micro-impulsi ai neuroni, senza aspettare l'avvento dei disturbi parkinsoniani gravi.

Stimolazione neuronale
Le Molinette di Torino sono il centro di riferimento nazionale per tutte le terapie nella malattia di Parkinson e, a partire da uno studio francese, il professor Leonardo Lopiano ha realizzato una ricerca retrospettiva su 300 casi, pubblicata su una rivista internazionale. «L'analisi clinica ha evidenziato cinquanta pazienti sottoposti in fase precoce alla Deep Brain Stimulation hanno riportato sino a otto anni di miglioramento delle attività quotidiane, prolungando di conseguenza l'autonomia sociale e professionale. Non tutti possono trarre beneficio da questo tipo di stimolazione - in Italia sono 3 mila gli operati su 250 mila casi conclamati - ma questo ci dimostra che i pazienti adatti potranno avere grandi benefici con l'impianto precoce, all'insorgenza comprovata di lievi fluttuazioni motorie e discinesie». Negli Anni 80 quest'intervento aveva rivoluzionato il trattamento del pazienti farmacoresistenti «ma ha anche aperto un lungo dibattito su conseguenze e invasività. Ora quest'importante dato è una nuova speranza, soprattutto per i più g1ovani». A eseguirlo alla Città della Salute, insieme al primario Lopiano, è il neurologo Michele Lanotte.

Nuovi farmaci
Altra innovazione tutta torinese è l'impiego di un gel intestinale da Peg, che rilascia gradualmente direttamente nel duodeno per tutta la giornata dosi di Duodopa, regolando efficacemente le funzioni motorie e il sonno dei pazienti parkinsoniani in fase avanzata. E a gennaio arriverà il safinamide, un nuovo principio attivo alternativo alla levodopa, che agisce sui livelli di glutammato, studiato e prodotto in Italia: e già in commercio in Germania e dal prossimo anno entrerà a far parte dei prontuari di tutta Europa. Il congresso è occasione per presentare ogni ricerca e scoperta sulla malattia, dall'interazioni con il fumo e il caffè alla tangoterapia, ma anche per il lancio della Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus e del suo primo studio sui fattori della malattia che sono associabili allo stress, al quale prenderanno parte 50 centri italiani specializzati.
Noemi Penna

(La Stampa 29 settembre)