mercoledì 25 maggio 2016

DITTATURA E TORTURE IN EGITTO

Egitto Cairo Diritti Centro Nadeem

Roma, 23 maggio 2016 – Alberto Barbieri, coordinatore generale di Medici per i Diritti Umani ha intervistato la scorsa settimana la collega Aida Seif Al Dawla, medico psichiatra, fondatrice del Nadeem Centre , uno dei pochissimi e certamente il più importante centro indipendente per la riabilitazione delle vittime di tortura in Egitto. L’incontro è avvenuto presso la sede del Centro Nadeem al Cairo, attualmente sotto minaccia di chiusura da parte delle autorità egiziane. La limpida testimonianza di Aida Seif Al Dawla mostra in tutta la sua gravità la diffusione della tortura e il grado di compromissione dei diritti umani oggi in Egitto. Nel solo mese di aprile il Nadeem ha documentato 46 esecuzioni extra-giudiziali, 67 casi di tortura e maltrattamenti in carcere, 53 casi di trattamenti medici impropri nei confronti del detenuti. Inoltre è stata rilevata la sparizione forzata di 87 persone che solo in 33 casi sono poi successivamente ricomparse. L’analisi del Nadeem Centre aiuta anche a far luce sul contesto e sulle dinamiche che hanno portato alla tragica morte di Giulio Regeni, indicando senza esitazione la responsabilità di un intero sistema di repressione.