sabato 23 luglio 2016

Fiducia in Dio

Esiste uno splendido testo egiziano tratto dalla stele di Neb-Ré (Ramses II, verso il 1250 a.C.) e dall'iscrizione sullo zoccolo di una statua probabilmente del XV sec. a. C.. Ecco il testo che riprendo dal già citato volume di Ravasi:
"Tu sei Amon, il Signore del silenzio
che accorri al richiamo del povero.
Io ti invoco nella mia miseria
e tu vieni a liberarmi. Tu dai il respiro all'infelice,
tu mi liberi quando sono prigioniero...
due volte felice colui che riposa beatamente sul braccio di Amon,
di Amon che ha cura del silenzioso,
che aiuta il povero e dà il respiro a colui che lo ama
".

Anche nella mistica indù troviamo questo atteggiamento "infantile" nei confronti di Dio. Il mistico Tukaram nel Suo salmo LXIV si rivolge cosi alla dea Vithai:
"Nella freschezza dell'ombra che lei mi dona.
mia madre Vithai lascia crescere il suo latte d'amore.
Abbracciato a lei. io metterò le mie labbra sul suo seno
e lo succhierò.
Il mio corpo è nutrito dal latte di grazia
che essa fa scendere per me:
questa ambrosia mi ha ridato la vita...
davanti, dietro, lei mi circonda e mi protegge.
Io ignoro l'inquietudine, sono il piccolo bimbo amato da Vithai
".

Ho fiducia in Te, o Dio,
perché Tu sei la forza
che mi guida verso l'amore.
Giorno dopo giorno
mi rendo conto che anch'io posso amare,
che l'amore può trasformare la mia vita
e dentro le speranze, i progetti e le lotte di ogni giorno
voglio mettere al primo posto la mia conversione all'amore.
Voglio fare mia, o Dio,
la convinzione dell'apostolo Paolo:
"Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e l'amore.
Ma la più grande di esse è l'amore" (1 Corinzi 13, 13)

Franco Barbero