lunedì 25 luglio 2016

Ma che misericordia…?!?

Una bella lettera aperta alla chiesa di un sacerdote sposato affinché riaccolga lui e altri nella sua stessa condizione al pieno esercizio del ministero, è stata firmata e pubblicata da Rocca del 15 luglio. Il confratello è Aldo Curiotto e la sua lettera è un pezzo di Vangelo. Tale deve essere, anche se non lo conosco, la sua vita.
Ma la chiusa della lettera mi tocca delle corde profonde:

" Avendo verificato come la chiamata continui a risuonare in me per la passione del Vangelo e la chiesa di Gesù Cristo, io personalmente mi ritengo pronto a questo passo. Per questo, a quasi 40 anni dall'ordinazione sacerdotale, ancora pienamente convinto della mia vocazione, sono a chiedere misericordia e piena integrazione. Gli anni passano, ma non si è mai spenta in me la speranza ".

Chiedere "misericordia" per un amore scelto e vissuto?
Chiedere "misericordia" per un peccato mai commesso?
Chiedere "misericordia" per aver violato una legge ecclesiastica antievangelica e disumana?
Ohè, non buttiamo la misericordia nella pattumiera.
E, intanto, si può reinventare la maniera di vivere il ministero, di "fare il prete" quando senti che è vita della tua vita, dono ineffabile di Dio, desiderio di centinaia di persone che te lo chiedono.
Caro confratello, sono sposato da 25 anni e non ho mai pensato un momento di lasciare il ministero. Mi accompagna la "benedizione di mia moglie" che tenta di persuadermi a dire qualche no di più alle richieste che mi provengono da parecchie parti.
A me sembra che non dobbiamo, ma è una mia opinione, invocare la misericordia della gerarchia (non direi chiesa), ma lavorare e pregare per la sua conversione al Vangelo.
Con tanta stima e tanto affetto

Franco Barbero