sabato 23 luglio 2016

Mondo curioso

Mi è scaduta la carta d'identità. Devo rinnovarla. Entro nel negozietto di un fotografo della mia città. Ho piuttosto fretta e penso che sia una faccenda da cinque minuti.
Lo vedo gentile e disponibile. Trascorrono alcuni minuti e lo vedo assorto tra scartoffie ed apparecchiature varie. S'accorge del mio disappunto per l'attesa.., s'avvicina e mi rivolge una inattesa attenzione.
"Come vuole questa fotografia? Con lo sfondo? Con l'ombra o con la luce? Sa… posso fargliela per bene…". Sono un po' stupito: "Guardi, gli dico, voglio solo una fotografia per la carta d'identità, la più semplice possibile…".
Sembra convinto, mi fa mettere in posizione: scatta. Pochi minuti e la fotografia è fatta. Penso di prenderla e di andarmene. Gentile, quasi premuroso, mi si avvicina con la foto in mano: "Sa… io potrei eliminare qualche ombra, qualche ruga, qualche curva non proprio… La foto diventa subito più presentabile… Bastano 15 euro in più e la sua faccia diventa subito…". Lo interrompo: "Diventa subito un'altra cosa o la foto di un altro".
Capisce che non mi interessa cancellare le rughe e "rifarmi il volto". Simpaticamente mi sorride e si arrende. Mi prepara la foto dell'ultimo prezzo con pochi capelli e parecchie rughe. Voleva abbellirmi e io non ho voluto.
Una storiella che mi è successa e mi ha fatto molto riflettere. "Grazie – gli ho detto – Io sono così e le rughe non sono nemmeno una disgrazia".
Non so che cosa abbia pensato. Ma ormai bisogna "figurare" più che essere.
Franco Barbero