mercoledì 24 agosto 2016

LA POSSIBILE CONCILIAZIONE

Lungi dal presumere di aver presentato in modo completo ed adeguato il paradigma teologico tradizionale premoderno, ho inteso sottolineare che per molti cristiani/e, che respirano l'aria e la cultura della modernità, esso è diventato inconciliabile per la loro fede. Se la fede mi costringesse ad allinearmi a quel paradigmi, io sarei certamente ateo.

Ma in realtà la cultura della modernità, cioè il nostro orizzonte culturale non sancisce affatto l'inconciliabilità con la fede cristiana e non costituisce soltanto un pericolo o una sfida. Si tratta piuttosto, in larga misura, di una opportunità da cogliere, di un pressante invito al rinnovamento; "Il linguaggio teologico deve assumere il sapore di una seria condizione delle domande del mondo… Il nostro orizzonte culturale suscita energie nuove e da esso derivano le attuali frontiere di speranza e di rivoluzione. Tanto più la teologia si apre, deponendo le vesti della paura, tanto più si mette in ascolto dei segni dei tempi per rendersi portatrice di un messaggio profetico e attuale" (Antonio Ballarò, Rocca 3/2016). Fede e modernità si possono fecondare. Chi imbocca questa strada, sa che nella medesima chiesa esistono altri percorsi, più o meno segnati dal paradigma premoderno.

Il nostro "paradigma occidentale" non può né isolarsi né ignorare che esistono cristianesimi e cattolicesimi diversi nei quali uomini e donne hanno vissuto e vivono una fede feconda.

Si tratta di un dialogo necessario e difficile, ma esso non comporta affatto che nascondiamo il convincimento che "il mond moderno non potrà capire ed accettare il nostro messaggio cristiano, se questo rimane formulato nei concetti del passato" (Roger Lenaers).

Si tratta di percorrere un sentiero minoritario in cui si sorregge la fiducia in Dio e anche l'amore per la nostra comunità ecclesiale, anzi per il cristianesimo nelle sue molteplici versioni. Riprendendo ancora un pensiero di Lenaers, questo impegno è un servizio al mondo, perché l'umanità, per uscite dai suoi enormi problemi, ha un bisogno urgente della persona e del messaggio di Gesù.

Chi sa guardare lontano conosce che spesso sono i piccoli passi che portano lontano e che si tratta di una impresa in cui c'è bisogno di molte intelligenze, di molti cuori, di molta speranza.

Franco Barbero