domenica 19 febbraio 2017

PROTESTA ANTI-GAY ALLA CALVARY BAPTIST CHURCH


Domenica 22 gennaio alcune persone hanno fatto irruzione nella Calvary Baptist Church di Washington per protestare contro la decisione della chiesa di assumere come co-pastore una coppia lesbica.
Prima che il culto del mattino iniziasse, il gruppo si è diretto verso il pulpito con cartelli e slogan che condannavano la scelta. In quel momento la chiesa era praticamente vuota, fatta eccezione per i membri del coro impegnati nelle prove.
I contestatori, che hanno abbandonato il locale di culto solo quando è stata chiamata la polizia, si sono sistemati sul marciapiede di fronte, rivolgendosi con aggressività non solo verso i membri di chiesa che giungevano per il culto, ma anche verso i passanti.
I manifestanti non si sono identificati in nessun gruppo particolare. Anche se non hanno nominato le nuove pastore – Sally Sarratt e Maria Swearingen, che cominceranno il loro ministero il 26 febbraio prossimo – hanno detto che i membri della comunità “sarebbero andati all'inferno” a causa del loro sostegno alle persone lgbtq, e che la chiesa era “la casa di Satana”.
Dopo l'accaduto, il culto della mattina si è svolto regolarmente. La pastora Erica Lea ha tenuto il suo sermone su “la chiamata all'unità”, ribadendo che unità non significa disinteressarsi dei temi importanti per mantenere la pace, ma piuttosto rivendicarli e discutere con il prossimo questioni importanti come i diritti degli afroamericani, i diritti lgbtq, l'uguaglianza del matrimonio.
Non solo. Dopo il culto si è svolta l'assemblea annuale nel corso della quale la congregazione ha esaminato la proposta, in fase di studio da diversi mesi, di diventare “chiesa santuario”. All'unanimità la chiesa ha votato di aderire al movimento, impegnandosi non solo a identificare uno spazio in cui dare rifugio agli immigrati che temono di essere deportati, ma a cercare anche i fondi necessari ad assicurare loro un'assistenza legale.
La protesta antigay, seppur inquietante, non ha intimorito nessuno, ma ha anzi rafforzato – anche attraverso la decisione di essere una “chiesa santuario” - il lungo impegno della Calvary Baptist Church a essere una comunità accogliente, pronta a essere la voce di coloro che vengono disprezzati ed emarginati.
Marta D'Auria – Riforma 3 febbraio