giovedì 23 febbraio 2017

Terra dei Fochi, le madri: «8 bimbi morti in 20 giorni»

«Otto bambini che vivevano nella Terra dei fuochi sono morti di tumore». Sarebbe accaduto 20 giorni fa e i piccoli «avevano un'età compresa tra i 7 mesi di vita e gli undici anni». É la drammatica denuncia delle mamme dei comitati della Terra dei fuochi, nel Napoletano, che ieri hanno protestato sotto la prefettura di Napoli approfittando del fatto che nelle stanze di piazza del Plebiscito era in corso un vertice politico su Bagnoli.
Con il dolore nel cuore le madri non hanno perso tempo, hanno srotolato lo striscione: «Vogliamo giustizia per i bambini a cui è stato negato il futuro». E ai cronisti hanno ribadito: «Siamo qui perché questi bambini non riposeranno mai in pace. Per loro non c'è giustizia». Un grido straziante che non può lasciare indifferenti e trova conferme anche nei dati dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) del 2016: «Eccesso di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori e decessi di tumori del Sistema nervoso centrale nel primo anno di vita e nella fascia di età 0-14 anni», nel «quadro critico» per le province di Napoli e Caserta. L'ISS rileva inoltre «un'elevata prevalenza alla nascita di malformazioni congenite in aree caratterizzate anche dalla presenza di siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi».

Il rapporto del 2016
Si legge nel rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità nel2016 - progetto «Sentieri» sulle contaminazioni esistenti nella Regione Campania e relativo ai siti di 55 comuni delle province di Napoli è Caserta - studio epidemiologico nazionale dei  territori e degli insediamenti esposti a rischio di inquinamento: «Nella Terre dei fuochi più morti per tumore». E nei 55 comuni oggetto di monitoraggio l'allarme riguarderebbe anche i bambini: soprattutto nella fascia d'età 0-14 anni.

Lo studio e i risultati
Il Rapporto riguarda 32 Comuni della città di Napoli e 23 della Provincia di Caserta e conferma come in queste zone - note per lo smaltimento illegale dei rifiuti - si muore di più, si registrano più ricoveri e ci si ammala molto di più di tumore. E l'allarme riguarda in primo luogo proprio i bambini: già nel primo anno di vita vengono colpiti da vari tipi di cancro molto più frequentemente rispetto alla media. Le patologie sono state indagate utilizzando tre indicatori: la mortalità, i ricoveri ospedalieri, disponibili per tutti i 55 Comuni presi in esame, e l'incidenza dei tumori disponibile per 17 Comuni della provincia di Napoli in base al Registro Tumori della Asl Na3 Sud. «La mortalità è in eccesso - si legge nel Rapporto - rispetto alla media regionale, in entrambi i gruppi di Comuni, sia tra gli uomini che tra le donne». Varie le neoplasie a rischio in queste aree: tumore maligno dello stomaco, del fegato, del polmone, della vescica, del pancreas, del rene e della mammella. Insomma una situazione critica dal punto di vista epidemiologico per il quale «le esposizioni a emissioni e rilasci dei siti di smaltimento e combustione illegale dei rifiuti possono avere svolto un ruolo causale o concausale».
Maristella Iervasi

(L'Unità, martedì 7 febbraio)