giovedì 30 marzo 2017

Droga, estorsioni e sequestri di persona così i boss si sono presi la Calabria

1)Locri
UNA FAIDA DA TRENTA MORTI

Feudo dei Cordì, per anni è stato conteso dalla famiglia rivale del Cataldo. Lo scontro fra i due clan è esploso per la prima volta nel 1967 con la strage di piazza Mercato, per poi degenerare in una faida sanguinosa che dal 1993 al 2005 ha provocato 30 morti. Per mano dei clan, a Locri è stato ucciso anche il vicepresidente del consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno, freddato il 16 ottobre 2005, nel giorno delle primarie dell'Unione, all'interno del seggio.

2) San Luca
UNA GUERRA ESPORTATA FINO A DUISBURG
È qui che risiedono i clan considerati custodi della tradizione della 'ndrangheta. Nella sua frazione, Polsi, ogni anno a settembre si svolge la riunione degli emissari di tutti i clan della 'ndrangheta. Il paese è stato più volte dilaniato dalla rivalità fra clan rivali. La sanguinosa faida fra i Nirta Strangio ed i Pelle Vottari è divenuta nota anche all'estero con la cosiddetta strage di Duisburg del 15 agosto 2007. Persero la vita in sei, falciati a colpi di mitra.

3)Platì
LEGAMI DI SANGUE E ALLEANZE D'AFFARI
I Barbaro-Papalia sono riusciti a espandere il proprio potere dalla Locride fino a Milano e al Canada. A loro sono legate anche altre famiglie, i Trimboli, i Sergi - Marando, i Perre, gli Agresta e i Romeo. Qui negli anni Settanta è stata inventata l'industria dei sequestri di persona, i cui proventi sono stati poi reinvestiti anche nei traffici di droga. Grazie a legami di sangue e alleanze d'affari, i  "platioti" sono considerati fra i più potenti clan calabresi.

4) Africo
DOVE RIINA FU LATITANTE
È qui che a fine Ottocento sono emerse le prime tracce della 'ndrangheta nella Locride. Il clan più importante è quello dei Morabito- Bruzzaniti - Palamara, attivo nel settore del narcotraffico, degli appalti pubblici, dei rifiuti. Il capo storico è Giuseppe Morabito, detto "U Tiradrittu", quello dalla buona mira, secondo il pentito Vittorio Jerinò, il "Tiradritto" avrebbe ospitato anche Toto Riina nel corso della sua latitanza. Il boss sarebbe arrivato ad Africo vestito da prete.

(la Repubblica 21 marzo)