lunedì 13 marzo 2017

PREGHIERA COMUNITARIA DI DOMENICA 12 MARZO PREPARATA DA STEFANIA E ESPERANZA

INTRODUZIONE
In questo tempo ci avviciniamo alla passione, alla morte, alla vita che si dona, all'abbandono, alla paura, alla fiducia ...Sbirciamo nelle profondità dell'essere umano, capace del meglio e del peggio; e scorgiamo la tenerezza dell’uomo Gesù, capace di un amore che si svuota di se stesso per riempirsi dell'altro. E lì ci sono anche i nostri dolori e le nostre speranze, la nostra solitudine, le persone che ci accompagnano e quelli che accompagniamo... La coerenza e lo scoraggiamento, la forza e la debolezza intrecciate in ogni essere umano. L'abbandono e di incontro. Guardati da Dio. Guardati con la compassione di Dio ...
CANTO
  1. LO SGUARDO NUDO
È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto.
Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
(Is 53, 2-3)

Nella passione scompare il superfluo. L’artificialità non esiste.
Il rumore tace e l'attenzione si concentra sull’essenziale: il servizio come un compito; l'amore come motivazione; l'odio come la causa del male; il perdono come risposta; la solitudine, non sempre risonante, del giusto; il coraggio e la paura dei seguaci.
Si affievolisce ciò che distrae i nostri sguardi e l'attenzione viene rivolta al cuore del Dio di Gesù che ci ama teneramente così come siamo.

E ci mostra un cammino: Vivere dando tutto, tutto.
Pensiamo a ciò che è essenziale nella vostra vita. E qual è l'essenza del messaggio del vangelo.

2. LO SGUARDO VICINO
Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Mc 10, 43-45

Non c'è niente di più ingannevole di vedere le cose da lontano, dall'alto, in modo asettico. 
Ma Gesù si avvicina agli "inferni" di questo mondo. si accovaccia per arrivare in basso, dove stanno coloro che non hanno nessuno che li sollevi. 
Gesù impara a vedere con gli occhi feriti dell’innocente colpito; con gli occhi imploranti dell'uomo abbandonato; con gli occhi sereni del giusto che opera con coscienza; Gesù vede con gli occhi stanchi di chi mette tutto in gioco; con gli occhi umidi di chi piange lacrime di questo mondo. 
Lo sguardo vicino ti trasforma da spettatore in protagonista di una storia eterna. La storia di coloro che vivono cercando di costruire il Regno. 

Pensiamo alle cose, alle vite, alle persone che guardiamo da vicino. Lacrime e risate che veramente condividiamo. Guardare da vicino è implicarci, è complicarci la vita, fondere un po’ la tua storia con altre storie, desiderando la guarigione di ogni ferita. Quali vite condividiamo?
PREGHIERA

  1. Un bicchiere d’acqua gratis,
due minuti aiutando ad attraversare la strada,

accontentarsi della manna necessaria,

un oggetto meno nei nostri bagagli,

qualche moneta che né va né viene,

un sorriso a chi sta triste,

un giorno di digiuno cosciente,

qualche carezza a coloro che non ne hanno mai,

poche ore ascoltando le solitudini,

un acquisto in meno per i nostri averi,

cinque pani d'orzo e due pesci ...

Sono piccole cose.

  La nostra cultura progressista le respinge.

assistenzialismo,

elemosine,

carità,

paternalismo,

giustificazioni,

Così le chiamiamo. 

  1. Queste piccole cose

non mettono fine alla povertà,

non distribuiscono le ricchezze,

non sovvertono l'ordine,

non cambiano le leggi ...

Però scatenano la gioia di fare,

scoprono il potere della condivisione

e mantengono viva la brace

del tuo amore e del nostro dovere.

Perché agire sulla realtà e cambiarla,

anche se un poco,

è l'unico modo per sapere e mostrare

che la realtà è trasformabile,

e che il Tuo Regno

è possibile ... e viene!


T. Signore della storia e della vita,

che non sia io a sottovalutare

e lasciare incompiute

le piccole cose di ogni giorno.


(Florentino Ulibarri)


3. SGUARDO ALLEGRO
Giubilate, o cieli,rallegrati, o terra,gridate di gioia, o monti,
perché il Signore consola il suo popolo e ha misericordia dei suoi poveri.
(Is 49,13)
Rallegrati! Perché, alla fine, la parola è vita e speranza. E le ombre si ritirano e permettono di dare un assaggio della gloria di Dio, la festa dell'uomo. Che possiamo vedere un mondo risanato, anche se avvolte non sembra. Perché la parola definitiva di Dio è una canzone d'amore. E le sue carezze guariscono le ferite. E il male non vince! Rallegrati perché chi è caduto troverà la forza per rialzarsi dalla sua sconfitta. Perché il boia crollerà, confuso (e forse convertito). Rallegrati perché Dio e il prossimo riempiono la tua solitudine, danno senso e cambiano in canto il silenzio prima disabitato. 
Non guardare il mondo dalle ombre o dai lamenti. Non guardarlo dal rimpianto o dal fallimento. Guardalo cercando in esso i raggi di Dio, i miracoli di tutti i giorni, le piccole o grandi vittorie dell’amore, della festa, della vita.
www.pastoralsj.org (adattato)
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