mercoledì 15 marzo 2017

Le strisce di coca prima delle risse, manette agli ultrà

BERGAMO. Duecentocinquanta strisce di coca per tre partite: Atalanta-Napoli, Atalanta-Genoa, Atalanta-Inter. Quest'ultima con coda a colpi di bombe carta. Visti con le telecamere piazzate nei bagni dei locali dove si radunavano, gli ultrà dell'Atalanta paiono soldati che si preparano alla battaglia. Prima una sniffata di gruppo. Poi il cappuccio in testa e via ad attaccare. Un fiume di droga tra 2015 e 2016 scorre sotto la curva nord. E poi rapine, estorsioni... È il ritratto di un ultrà multitasking quello che emerge dall'operazione di polizia "Mai una gioia": 26 arresti, 42 indagati. Il più giovane ha 20 anni (Francesco Buonanno, figlio del procuratore di Brescia Tommaso Buonanno), il più anziano 73. Nell'elenco - immune da reati di spaccio - anche Claudio Galimberti, leader della curva bergamasca. La droga veniva ceduta dagli (e agli) ultrà in una decina di pub: il questore Girolamo Fabiano li ha chiusi. Giorgio Grasso, capo della Mobile: «È stato dimostrato che la droga tra gli ultrà atalantini è tutt'altro che rinnegata a differenza di quanto più volte detto». (paolo berizzi)

(la Repubblica 8 marzo)