martedì 7 marzo 2017

Liguria e Lombardia, la fuga dei delusi M5S. Pronto un manifesto e le liste civiche

ROMA. È un esodo cominciato da almeno due anni, ma che adesso sembra trovare un approdo. A Genova, La Spezia, Livorno, Lucca, come in alcuni comuni della Lombardia e in parte dell'Emilia Romagna, centinaia di attivisti dei 5 stelle stanno lasciando il Movimento dando vita a gruppi che emulano l'«Effetto Parma» di Federico Pizzarotti. E che convergeranno presto in un coordinamento nazionale di liste civiche pronto a dialogare con il campo progressista di Giuliano Pisapia e con tutto quel che si muove a sinistra sui territori.
La fuga più evidente è in Liguria, dove gli iscritti che stanno abbandonando sono 200. A Genova, quattro consiglieri comunali su cinque sono fuoriusciti dal Movimento lamentando scelte calate dall'alto. A guidarli è Paolo Putti: uno della vecchia guardia, un ecologista stimato e riconosciuto in città anche al di fuori della base grillina. Sotto la Lanterna sono in corso le grandi manovre per presentarsi alle prossime amministrative appoggiando un candidato di peso, magari l'ex editore di Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio e Dario Fo, cioè Lorenzo Fazio di Chiarelettere. Che ha un background di sinistra, è legato al mondo ambientalista e a don Andrea Gallo. L'ipotesi è che alla fine lo sostengano Effetto Genova e Rete a Sinistra, che a livello regionale tiene insieme Sinistra Italiana e Rifondazione. «Valuteremo nei prossimi giorni - dice l'ex grillino Mauro Muscarà - siamo aperti alla prospettiva, ma discuteremo al nostro interno, cosa che nel Movimento era impossibile fare».
Come per contagio, a La Spezia accade qualcosa di simile, con il consigliere comunale M5S Fabio Vistori che annuncerà nei prossimi giorni la sua fuoriuscita dal partito di Grillo e Casaleggio e l'adesione a Effetto Spezia: «Per me Pizzarotti è sempre stato un punto di riferimento - spiega - un amministratore capace di coniugare i nostri valori con il realismo di governo. Oggi invece nel Movimento siamo al libro dei sogni e alla fedeltà assoluta a chi detta le regole». Nella sua città gli attivisti avevano eletto candidato sindaco Marco Grondacci, che però negli anni '80 era stato consigliere di frazione e poi provinciale (in tutto 4 anni e 7 mesi) per i Verdi. Così, è stato estromesso. «A volte si danno deroghe e a volte no. Chi decide? Guarda un po' alla fine hanno nominato la persona da sempre sostenuta dai vertici», continua Vistori. Sempre in Liguria, al Palazzo della Regione si dice abbia le settimane contate il consigliere regionale Francesco Battistini, reo di aver solidarizzato con Putti e compagni in un'intervista a Repubblica. Il blog ha già comunicato che la sua condotta è stata messa sotto esame dai probiviri.
Scendendo a sud, c'è un altro consigliere comunale, Marco Valiani, pronto a creare Effetto Livorno in antitesi al sindaco Filippo Nogarin. Mentre è già nata Effetto Lucca. Dove un grillino della prima ora come Pietro Bernicchi ha lanciato l'associazione omonima: «Cinque anni fa il M5S era fatto di quattro gatti. A sorpresa prendemmo l'8 per cento qui. Poi c'è stato l'assalto alla diligenza. Pochissimo di quelli delle origini sono rimasti. La famosa Carta di Firenze, se la rileggo ora, sembra una barzelletta». Un altro "effetto" dovrebbe nascere a Comacchio, dove il sindaco Marco Fabbri era stato cacciato dal Movimento per aver osato proporre di correre alle provinciali. «Ci stanno pensando - assicurano da Parma - un asse in Emilia Romagna sarebbe importante». Gli uomini di Federico Pizzarotti tengono i contatti con tutti. «Ci chiamano in molti - racconta il sindaco di Parma - ma noi restiamo coi piedi per terra: prima di tutto vengono le prossime amministrative. Senza la forza di una ricandidatura, non andiamo da nessuna parte». Nel frattempo, però, ha preparato un manifesto: «Una carta dei valori cui aderire, perché non vogliamo imbarcare chiunque». È un logo, una rete (fisica), simbolo di diverse esperienze che si tengono insieme.
Mentre a lui guardano anche i parlamentari fuoriusciti dai 5 stelle che hanno fondato Alternativa Libera: «La nostra costituente - dice Massimo Artini - è il 18 marzo a Roma. Abbiamo creato 50 associazioni in 13 regioni. Con Parma c'è un dialogo molto molto stretto».
Cuzzocrea - Pucciarelli

(la Repubblica, 27 febbraio)