martedì 21 marzo 2017

PICCOLE RIFLESSIONI SUL CAPITOLO 16 DEL VANGELO DI MARCO


Vorrei soffermarmi brevemente sui versetti dall’1 all’8 dove si conclude il Vangelo di Marco.
Sono molto affezionata a questo brano del capitolo 16 .
Mi sembra di vedere queste donne, queste tre amiche che partono insieme con tutto l’occorrente per andare ad imbalsamare Gesù. Hanno dovuto attendere che passasse tutto il sabato, chissà con che angoscia…
Di buon mattino partono, cioè appena era loro consentito, viene ribadito di buon mattino e al levar del sole..
Partono senza timori, ma ancor prima di arrivare devono affrontare un problema : “Chi ci rotolerà la pietra del sepolcro?”
Per queste donne, che dovevano fare i conti con la loro forza fisica, questo poteva essere molto grave, perché metteva a repentaglio la realizzazione del compito che si erano prefissate.
Ma il masso era già stato rotolato e trovano l’angelo che le rassicura e le invia a dare l’annuncio agli altri discepoli. Le donne non lo fecero, perché avevano paura.
In questi pochi versetti la parola paura (timore) viene usate ben quattro volte questo probabilmente sta ad indicare che le discepole e i discepoli dopo la morte di Gesù hanno trascorso del tempo pieni di paura, di timore, di angoscia. Infatti ci fu un grosso travaglio prima di capire che Gesù non li aveva abbandonati, ma che viveva presso Dio e che il suo messaggio bisognava continuare a diffonderlo.
Chissà che ruolo avranno avuto le donne?!!! A me piace pensare che siano state loro con il loro entusiasmo a convincere i discepoli a continuare a ritrovarsi, a continuare a spezzare il pane e a provare a mettere in pratica ciò che Gesù aveva loro insegnato.
Anche la parola sepolcro compare 4 volte: tutto sembra chiudersi , la morte sembra avere il sopravvento sulla vita, ma al fondo del brano c’è la frase “fuggirono dal sepolcro”. Bisogna scappare dalla morte che ci seppellisce. Bisogna scegliere la Vita e fuggire dai sepolcri . Gesù per uscire dal sepolcro ha avuto bisogno dell’intervento di Dio che è il Dio della Vita al quale noi impariamo ad affidarci e a fidarci per non rimanere nella morte.
Questi pochi versetti mi hanno fatto riflettere su alcune cose legate alla mia vita:
*Quanto sono fortunata: ho anch’io delle amiche con cui riesco a fare delle esperienze per me molto importanti e anch’io come queste donne ho avuto la fortuna di riuscire ad affrontare, grazie al loro aiuto, delle situazioni difficili. Sperimento quotidianamente la sororità e per questo benedico Dio!

*Quante volte mi sono preoccupata di questioni che credevo fossero insormontabili, come il masso, sprecando tante energie per capire come risolverle.. per poi accorgermi che erano molto banali o che erano facilmente risolvibili.
La morte , la vita, la paura la gioia …. Tutto viviamo al cospetto di Dio che ci abbraccia!
M.Grazia Bondesan      
Eucarestia del 19 marzo (Cdb di Pinerolo Via città di Gap13)